Diario di Khiem Van


Ecco dove era finito quell'avido di Duc Son! Vengo assoldato dal mio collega Ngvriei, collega molto più ricco e ben messo di me, fortuna sua, e trovo lì Duc Son, pagato evidentemente di più delle 7 scimitarre che gli davo al mese oppure magari qui non ne perde 2 al gioco. Però non è al servizio di Ngvriei, bensì del goblin commendator Len-Hi-Aravi, altro mercante estremamente ricco. Le guardie di Len-Hi-Aravi tengono praticamente prigioniero Ngvriei a casa sua, con una guardia, un tale Garthur, che controlla sempre e costantemente il figlio Zemiao. Che brutta situazione, proprio brutta brutta. Di fatto è un burattino nelle loro mani, anche se non capisco bene che traffici loschi abbiano.

Altrettanto strani sono gli altri assoldati dal commendatore per tramite di Ngvriei. Un montanaro cacciatore di poche parole che non prende in mano un dado nemmeno morto, il figliastro che non ho ben capito perché sta dalla parte del commendatore invece che di suo padre e tale Chinh Thai, un ragazzone gigantesco. Tutti quanti ai comandi di Duc Son, che ogni tanto alza la cresta e tenta di impartire ordini anche a me! A fatica sono riuscito a farmi dare almeno una stanza singola, protetta da una tenda. Per fortuna, perché alloggiare come un pezzente anche quando non sto lavorando non se ne parla proprio. Già, perché praticamente sono qui senza fare nulla, passo le giornate tra quattro chiacchiere con le cameriere e una visitina allo stivale d'oro. Solo Chinh Thai e Bong Toi giocano un po' con me, ma non sono molto appassionati.

Ed è proprio una notte che è partita tutta la confusione! Sono svegliato da una forte esplosione e da un violento incendio che colpisce i magazzini vicini. Ovviamente chiunque andrebbe ad aiutare a spegnere, ma qui a quanto pare ciascuno si fa i fatti suoi e mi adeguo. Con Chinh Thai salvo una poveretta dal fiume e la curiamo con i suoi unguenti. Non è per nulla male, ma capisco che è la donna di Chinh Thai ed meglio non irritarlo. Mentre la curiamo, nascosta in soffitta perché è palesemente coinvolta nell'esplosione avendo tutte le schegge addosso, arriva un omone con la spada. Grosso e violento, con tanto di scudierino evidentemente alla prime armi. Pare che la conosca, la chiama per nome e dice che le deve un leone d'oro. Penso di essere l'unico che capisca cosa intende, questo Rong Tamer deve aver viaggiato parecchio nel continente. Shu-Lin comunque è più tenace di quel che sembra, ho fatto bene a lasciar perdere, gli tiene testa mentre lo scudierino picchia senza motivo il povero Xuan! Insomma, un parapiglia vergognoso tutto fatto in soffitta. Finalmente si decide di scendere e me ne torno a dormire.

L'indomani conosco meglio i miei nuovi colleghi di lavoro. A quanto pare Rong Tamer è un guerriero eccellente, sostiene di aver ucciso personalmente due ibridi e di aver sconfitto i due maghi suoi compagni. Deve essere molto abile con la spada, ma mi pare altrettanto pericoloso sia per il suo carattere votato all'ira che per i suoi piani che vengono descritti dagli altri come confusi e pericolosi, ma anche per questo attaccamento morboso nei confronti dello scudierino. Lo metto subito alla prova proponendogli una visita allo Stivale d'oro. Subito si aggregano anche Xuan e Bong e Chinh, ovviamente è bastato dire che avrei offerto io. Rong decide di portarci lui in un posto "che conosce", ma c'è da scavalcare una palizzata. Deve essere un posto gran losco se ha un'entrata simile. Ecco la porticina in un vicolo, spero solo che non ci rapinino. Entriamo e scopro che siamo nella Congrega della Tartaruga! Non solo, ma siamo entrati non invitati e da un ingresso segreto! Chiaramente ci malmenano e ci offrono generosamente quello che Rong voleva veramente: un'informazione abbastanza inutile per la modica cifra di 250 scimitarre subito o 500 in 4 mesi. Inutile dire che sono già rassegnato a trasferirmi per sempre nel Regno del Pegaso, rimedio solo un pugno mentre il povero ed innocente Chinh Thai è ridotto in fin di vita!

Usciti a fatica redarguisco Rong, ma vedo che proprio non capisce. Anche gli altri rinunciano subito, probabilmente rassegnati da anni di convivenza. Mi dicono inoltre che ci sarebbe un'elfa chiamata Mei Qi dietro il commendatore Len-Hi-Aravi, elfa che ha commissionato a Rong la cattura di due ibridi. E ci sarebbe questa elfa dietro l'incendio, questa è l'informazione da 250 scimitarre. Scopro anche che per la cattura e uccisione di quei due ibridi i tre amici possiedono ben 300 scimitarre d'oro, una fortuna, mi chiedo perché stiano a rischiare la vita tra un'elfa pericolosissima e ficcando il naso negli affari della Congrega della Tartaruga. Comunque ore ne hanno 250 in meno, mi spiace per Bong e Chinh, due simpaticoni che stanno pagando la compagnia di Rong. Sicuramente avevano ragione sui piani!

Il giorno dopo mi sono appena ripreso dalla botta e dagli avvenimenti assurdi che mi chiama il commendatore, appena arrivato in pompa magna. MI offre un buon affare, un trasporto. Non è proprio il mio lavoro tipico anche perché la merce stavolta è molto grossa, una cassa da 1 metro cubo che peserà secondo me un centinaio di chili se siamo fortunati. Ma accetto, la paga è buona e lui garantisce che non riceveremo imboscate deliberate, anche se mi riesce difficile crederci. Poi con lui ho imparato che non è il caso di contrattare. Propongo ai miei 4 compagni di partecipare e decido, magnanimamente, di concedere a Rong Tamer 25 scimitarre contro le 15 degli altri perché effettivamente sembra il più efficiente e perché è quello che morirà più probabilmente in caso di combattimento. Dovrò organizzare tutto io, figuriamoci se lascio le cose nelle loro mani dopo l'ultima bella idea.

Stavo conducendo in modo egregio una riunione dei membri della spedizione ed ero anche riuscito a liberarmi di quel ficcanaso di Duc Son quando arriva Len-Hi-Aravi che spiffera a tutti quanti i dettagli tecnici della missione. Ringrazio Gheah che non c'è Rong Tamer, ma c'è Bong Toi che manicalmente si prende nota di tutto, così se dovessero catturarci non servirà nemmeno interrogarci. Nostro compito è andare all'approdo illegale di Muru-Za e chiedere a tale Zu-Mi-Han la pietra tombale per lo zio Ho. Dopodiché portare codesta cassa tramite via di terra, la più diretta e nascosta dice il commendatore con un fantastico ossimoro, al villaggio di Xe-U-Ha, famoso perché sta per guadagnare lo status di capoluogo di contea. Là vicino c'è un altro approdo segreto di Arem-Nu-A. Tutta questa segretezza e questi posti malfamati mi fa sperare che il nostro trasporto sia solo un mero diversivo per il trasporto vero che avverrà comodamente in mare. Il commendatore non si degna né di darci qualche uomo, né qualche animale da trasporto e dovremo usare i nostri cavalli. Per fortuna i miei sottoposti mettono a disposizione due cavalli, che sono entrati in loro possesso con una delle più bizzarre delle storie: pare che un mago nientepopodimeno dell'Accademia della Montagna abbia fatto ingravidare una serie di vacche per ottenerli e poi glieli abbia lasciati andandosene via. Come scusa fantasiosa per averli rubati non c'è male. Il carretto attaccato a questo cavalli è malmesso e Len-Hi-Aravi generosamente mi nolegga il suo per mezza scimitarra, prezzo onesto considerando che potrebbe non tornargli. Anzi, a questo punto sono sicuro che la nostra spedizione sia solo un diversivo, vista la pochezza di mezzi che ci dà e quindi respingo la proposta dei miei uomini di caricare numerose casse per confondere le idee a eventuali ladri, usanza di cui avevo sentito parlare solo nel lontano Regno del Leone.

Vado dal mio caro amico Hiep Duc, famoso mercante che sicuramente conosce i luoghi citati. Difatti li conosce entrambi molto bene, anche se ovviamente mi becca subito che devo fare una missione in quei posti. Se non altro riesco a non dirgli dell'approdo Arem-Nu-A. Lo ingaggio in una contesa ai dadi, mi esce una fila di bei numeri e alzo la posta. Ma all'ultimo mi batte con un tiro fortunato, mannaggia. Mi butto in una rivincita ma stavolta non c'è storia, mi pela di brutto. Per compensare mi dà un'informazione gratis: mi dice dove posso trovare un cartografo clandestino. Si trova alla torre del grano, solo che per raggiungerlo pare bisogna contattare dei loschi figuri, potrebbe essere pericoloso e mi porto dietro tutta la truppa tranne l'ancora più pericoloso Rong Tamer che ora sarà a spassarsela allo Stivale d'Oro, beato lui. Prima faccio rifornimento di spezie, non vorrei mai mangiare carne secca senza un minimo di gusto. Una buona scorta ma quando esco mi accorgo che un veloce mariuolo mi ha strappato il borsellino. Mannaggia, mi ha portato via le Lune e le Monete, ora per dare le mance ai malfattori devo chiedere un prestito ai miei uomini. Per fortuna le mie scimitarre erano nelle mie tasche segrete del mantello. A quanto pare però sono molto duri di comprendonio quando si parla di monete. Chini Thai e Xuan Tanh pare che non abbiano mai cambiato monete e anche il furbo Bong Toi induguia. Che pensino siano false? Nel frattempo arriviamo alla torre e a fatica mi accerto che abbiano monete spicce in abbondanza, pare che Chinh Thai abbia dietro tutto il borsello delle mance della locanda dell'ultimo anno.

Come da istruzioni cerchiamo un orchetto a cui chiedere informazioni, anche se qui ci sono decine di orchetti, alcuni intenti a lavorare altri invece alla prese con loschi traffici. Con Bong Thoi ci avviciniamo ad un gruppo di quattro solo che lui resta troppo distante e fatico a attivare la comprensione della loro lingua per vedere se ci stanno fregando o, peggio, tendendo un agguato. Non so quale accademia abbiano frequentato ma di fronte a qualche gesto delle mie mani mi etichettano come mago e scappano. Bong Toi, che in certi ambiti è più utile di tutti gli altri messi assieme, riesce a recuperarne uno e convincerlo per ben una luna a portare solo me dal cartografo Com. Non sono molto d'accordo, ma vado, sperando di non morire accoltellato nel pisciatoio dietro alla torre. Prendo un coccolone quando il grandissimo orchetto di guardia mi solleva di forza solo per perquisirmi! Tutto sommato non mi è costata tanto e soprattutto non hanno fatto domande: una mappa da Feinlann a Xe-U-Ha mi è costata 3 scimitarre, 2 subito e una allo stivale d'oro, che ci verrà puntualmente consegnata da un onesto orchetto. Sono veramente soddisfatto, contavo di lasciarci le penne ed invece siamo solo stati scippati.

Procurarci l'equipaggiamento non è facile, siamo ormai molto tirati con i soldi. Xuan Tanh si mostra un buon compratore e soprattutto onesto, prende le vettovaglie per 20 giorni e mi porta anche il resto. Mi ricorderò di lui quando e se arriveranno degli incentivi finali. In realtà sto sospettando di aver pagato di più quello forse più inetto, anche se spero ci salverà la scorza quando arriveranno sicuramente degli agguati. Poco dopo aver ritirato la mappa si parte: carro con 3 cavalli, noi per ora sul carro dato che ci sono solo le provviste, e Rong Tamer a cavallo che per ora se la spassa, più avanti dovrà fare veramente l'avanguardia. Purtroppo scopro che Chinh Thai è l'unico oltre a me a saper guidare il carretto e nemmeno tanto bene, sarà per la mole, sarà per aver solo parcheggiato carretti in taverna, ma appena superiamo il miglio orario fa fatica a tenerlo dritto e continuamo ad avvicinarsi pericolosamente al bordo della strada che dà sul mare. Arriviamo a sera a Muru-Za e, dopo un pietoso siparietto con le guardie che non si fidavano e con Zu-Mi-Han che era ancora più diffidende, finalmente carichiamo la cassa. La parte facile è fatta.

Il viaggio stava andando troppo bene, anche se era appena iniziato. Grazie all'aiuto di un vecchio mercante che frequentava con me le funzioni dedicate ad Ogmir ho avuto a prezzo di favore le cose che mi mancavano per la spedizione ed ero proprio contento, se non fosse per i cavalli che sono sempre sottonumero. Manca solo l'incontro con Rong Tamer, che speriamo sia di buon umore.
Iniziamo a percorrere, a fatica, dei viottoli di campagna con il carro che continua ad uscire di strada, soprattutto quando lo prende in mano Chinh Thai, che però è bravissimo ad invertire la direzione quando finiamo in spazi angusti. Per lui basta non superare il passo d'uomo. Troviamo a fine giornata un bello spiazzo in cui accamparci e crolliamo sfiniti dopo aver stabilito dei turni di guardia. Dovevamo essere veramente sfiniti perché mi sveglio di soprassalto e vedo Chinh Thai di guardia che dorme. Anche il cane è sveglio, brutto segno. Sveglio Bong Toi che fa finta di non sentirmi ed ecco che dalla risaia mi arriva un coltello sul braccio destro. Finalmente si alzano tutti gli altri e due energumeni sbucano fuori dall'altra parte del carro urlando invettive contro Bong Toi. Ma chi sono? Non faccio in tempo a chiederglielo che lo feriscono ma temono molto Chinh Thai che ne azzoppa uno. Mentre anche Xuan Thanh viene ferito individuo il lanciatore di coltelli tenuto a bada dal povero cane di Xuan Thanh, un vero eroe di questa nottata. Alla fine stanno ritirandosi ma Bong Toi, mortalmente ferito, si fa prendere in ostaggio e quindi non possiamo seguirli. Siamo malconci e devo usare uno dei miei preziosi elisir per salvare Bong Toi. Sono tentato di usarne un altro per il cane, sicuramente il miglior membro della spedizione, ma purtroppo mi trattengo.
Al mattino arriva Rong Tamer, che si lamenta che non ci siamo difesi e per difenderci lui se ne va lasciandoci un bambino scudiero e mariuolo a presunta difesa. Lui va ad inseguire i nostri assalitori, speravo li catturasse per prendere un bel cavallo. Speranza vana perché poco dopo mi addormento e ho un pessimo risveglio: il mio vecchio amico Sol mi punta una lancia e mi fa alzare. I suoi orchetti hanno preso in ostaggio tutto il convoglio, ma cosa stavano facendo gli altri? E soprattutto il bambino posto a difesa dove è? Poverino, mi illudo, sarà stato già ucciso mentre combatteva valorosamente per noi come sicuramente il suo mentore gli ha insegnato. Quell'invidioso di Sol non solo mi porta via tutte le cose che identifica di mia proprietà, compresi vestiti e le mie preziosissime spezie e cavallo, ma dona ai miei compagni 3 scimitarre che costoro si dividono pure tra loro. Praticamente sono stati comprati per farmi rapinare. Inutile dire che tutto il maltolto verrà addebitato ai responsabili, cioè scalato dai compensi di Rong Tamer che doveva proteggerci e dei miei uomini che si son fatti comprare. Più o meno fanno 46 scimitarre di materiale tolte dalle 70 che dovevo loro restano come compenso 6 scimitarre a testa, con Rong Tamer che ha la riduzione più cospicua. Ovviamente potrei cambiare idea, a seconda di come si comporteranno e di cosa recupereremo durante il viaggio. Bong Toi già si fa quasi perdonare donandomi un bel vestitino nero e Chinh Thai propone con insistenza di passare per la sua città ove troveremo alloggio e protezione.
Ma torniamo ai fatti: il vile Sol scappa tenendomi un coltello puntato alla gola e mandando un orchetto incontro ad una pessima fine mettendolo davanti a me con una lancia puntata. Ma non rivelo a tutti il mio potere per uno stupido orchetto, è la mia roba per la spedizione ciò che voglio indietro. Chinh Thai, l'unico non ferito gravemente, parte al trotto per inseguirli. Nel frattempo da un fosso sbuca il bambino che cerca di intrortarmi con un giochetto che facevo quando ero più piccolo di lui. Fingo di stare al gioco ed ecco che salta fuori il mio borsellino, da lui rubato. Son quasi più contento che sia finito in mano sua che non di Sol, se non altro riavrò indietro qualche dose delle mie spezie. Poco dopo tornano Chinh Thai e Rong Tamer ovviamente con le pive nel sacco! Mi è rimasto praticamente solo il necessario per il soccorso, visto che era aperto e sempre all'opera, e questo libercolo nascosto nel carro. Devo chiedere a Bong Toi la matita per scriverlo!

Viaggiamo per 5 giorni in zona collinosa prima e montuosa dopo, con Bong Toi che mi chiede ossessivamente che ora sia, come se avessi una meridiana dipinta sul carro. Poi finalmente svela l'arcano: un falchetto appare regolarmente ogni ora. Un agguato organizzato da Xuan Thanh per poco non lo abbatte, peccato. Dobbiamo quindi aspettarci un incontro da lì a poco. E difatti, nel fitto di un bosco e troppo lontani dalla via principale che a furor di popolo mi hanno fatto evitare perché tanto non è il loro sedere che viene sbatacchiato in continuazione, ecco uno strano figuro che si para di fronte a noi. Ci propone ben 2000 scimitarre per la cassa. Proposta molto allettante, vedo parecchi di noi a cui luccicano gli occhi. Chinh Thai trova un enorme orso, controllato magicamente immagino o ammaestrato sin da piccolo, che ci guarda da in mezzo al bosco. Il figuro sostiene di averne parecchi. Ci dà tempo fino a domattina per decidere. Sono molto tentato di approfittarne, eventualmente anche vendendomela con Rong Tamer a modo mio. Peccato che anche Chinh Thai si sia accorto che la sua proposta fa acqua da tutte le parti: se avesse tutti quei soldi dietro avrebbe anche uomini a sufficienza per sconfiggerci oppure per riprendersi i soldi, checché venga a raccontarci che con quei soldi possiamo pagarci la salvezza! Ma soprattutto, Lan-Hi-Aravi ci manda a fare questa importantissima, quanto inutile visto che Chinh Thai riferisce di aver sentito che la cassa arriva proprio dal posto dove dobbiamo portarla, missione con dei mezzi di fortuna, arrabbattati alla meno peggio, costringendoci a prendere strade assurde come se veramente stessimo trasportando merce di valore ma non dandoci i mezzi di trasporto per costringerci ad andare lentamente. Ovviamente il tutto è una finta oppure una prova per valutare la nostra fedeltà, solo Rong Tamer ancora non lo ha capito e pensa che dobbiamo tener fede alla parola data e insiste con la storia dell'elfa e dei suoi amici alla Congrega della Tartaruga. Penso che la soluzione migliore sia combattere e cercare di non farci ammazzare, insomma ad una finta rispondiamo con una finta.

E' inutile, sono proprio una banda di zucconi. Non c'è stato verso di convincerli dell'ovvio: stiamo trasportando una cassa vuota o per lo meno che non contiene quello che tutti cercano. E' così evidente, siamo molto sottoequipaggiati e affrontiamo gente che offre un diluvio di scimitarre. Ma i miei sottoposti sono convinti duri di tener fede al loro impegno e combattere a testa bassa. O meglio, lo sono finché il più brillante di loro Rong Tamer, che ogni giorno dimentica di essere pagato da me e non da se stesso... mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere per anni da mercenario come millanta..., non li convince con quattro parole ad accettare il denaro fintamente offerto. Sono impressionanti, in tutta la mia lunga carriera non ho mai avuto degli aiutanti che dimenticano così in fretta chi li sta pagando. Ma non lo fanno per i soldi, lo fanno per poter curiosare dentro alla cassa. Sono proprio dei bambinoni, me ne sto a riposare accanto ai cavalli mentre li vedo affaccendarsi nel tentativo di aprirla. Almeno ottengo di evitare di scaricarla e dover poi ricaricarla. Ovviamente non c'è verso di aprirla, nemmeno un banale mercante di spezie girerebbe con una cassa non accuratamente sigillata, figuriamoci questa che deve far finta di contenere chissà cosa. Bong Toi poi, che all'inizio mi pareva il più sveglio, decide inspiegabilmente di staccare il suo cavallo senza dire assolutamente nulla al capo missione, che sarei io in teoria, e mentre sto sistemando il carro mi prendo un calcio in testa e svengo. Può essere una fortuna, non vedo lo scempio che è successo. I miei ormai ex sottoposti mi narrano una storia incredibile, al pari delle avventure da mercenario, di un'elfa arrivata con cavalieri stranieri contro gli assalitori minacciando noi di morte e gli assalitori che difendevano il gruppo con animali feroci e sciamo di insetti. Se non fosse che qualche descrizione torna, che loro sono effettivamente malconci e che ho un gran mal di testa indagherei più a fondo, ma per ora va bene così.

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