Sono sceso dalla nave da nemmeno un ora e sto girovagando per il porto quando una esplosione attira la mia attenzione. Dal canale che divide il porto delle gilde vedo uscire una persona. E' incappucciata come se fosse un ladro. Immagino che sia uno dei terroristi, quindi mi precipito velocemente verso di lei. Estraggo la spada e gli intimo di arrendersi. Con il denaro della taglia potrò per un po pagarmi una locanda e decidere il proseguo di questa avventura.
Ma all'improvviso un ombra dietro di me, un fendente, Maledizione riesco a schivarlo o così penso e mi ritrovo disarmato come un pivello,al suo primo combattimento. L'uomo mi intima di lasciar andare il terrorista, ma nella sua voce non c'è minaccia. Faccio un passo indietro e inchino il capo. L'uomo raccoglie il compagno e si allontana. Raccolgo spada e sacca e mi giro a osservare dove stanno andando.
Sulla riva due strani personaggi hanno assistito alla scena. Un vecchio con un bastone molto strano che mi richiama alla mente maghi, visti nelle mie innumerevoli battagli, e un ragazzone, grosso e alto ma terribilmente giovane.
Mi avvicino a loro e sento il vecchio dire "su dai seguiamoli". Non so perché ma la cosa mi incuriosisce e seguo i due al negozio. Entriamo e troviamo all'interno l'uomo che mi ha disarmato e il terrorista. Sorpresa il terrorista e' una donna. Dopo pochi attimi sentiamo bussare alla porta. Il vecchio ordina ai due fuggiaschi di rimanere immobile e in un attimo una parete appare a nasconderli. Non mi ero sbagliato il vecchio e' un mago. Le guardie irrompono nel negozio ma non trovando ciò che cercano, se ne vanno.
Non mi sembra il caso di far domande e accompagno il vecchio a una locanda. Scopro strada facendo che il vecchio si chiama Quan e che come ultimo desiderio ha la consegna del suo bastone al nipote partito per il continente. Così parlando del continente arriviamo alla locanda. Ma guarda guarda chi ci troviamo. Il giovane torello e la terrorista. La terrorista se ne va subito ma il torello si ferma in locanda e assieme prendiamo un letto nel camerone comune. La sera, durante la cena, scopro che si chiama Tai o qualcosa del genere e che è li perché ha informazioni importanti per un mercante korvino che ha il suo capannone nel porto delle gilde.
La notte passa tranquilla e alla mattina andiamo a far colazione tutti assieme. Mi mancano i piatti locali e gli odori mi richiamano la mia infanzia.
Dopo un abbondante piatto il maestro Quan dice di sapere dove troveremo la donna e ci guida nei vicoli. Poco dopo arriviamo a un negozio di erboristeria. Penso: interessante.
Il giovane torello parla con la donna e poi all'improvviso ci chiede se lo accompagnamo. Dice che si sente più tranquillo.
Strana la vita, il destino disegna le sue strade e noi mortali le dobbiamo solo seguire.
All'ingresso del porto la guardia fa delle storie ma dopo una veloce contrattazione di denaro riusciamo a entrare.
Arrivati al capannone vengo lasciato fuori col cane del maestro. Sono abituato a ricever ordini e quindi non mi arrabbio. Dopo una mezz'ora appare il maestro e un uomo di fatica del commerciante e mi invitano a entrare. Il maestro mi sussurra che abbiamo un lavoro. Proprio in quel momento l'erborista lancia un grido. In fondo al capannone un uomo armato di spada sta aggredendo il mercante e i miei amici. Parto di corsa, il combattimento e' furente con il torello che mena manate in aria e la donna che con un falcetto cerca di difendersi. Sono lontano spero di arrivare in tempo. A un certo punto vedo chiaramente la donna ferire il malvivente, ormai sono a portata della mia spada e velocemente agisco per disarmare il mio nemico. La spada va a segno e la mano del nemico cade a terra. Gli intimo di arrendersi ma l'uomo inghiotte qualcosa e subito cade a terra morto. Veleno secondo me. Mi abbasso per perquisirlo e scopro che nn ha nulla ma sul suo collo un tatuaggio di un drago. Chiamo il Maestro e lui identifica il tatuaggio. E' il simbolo di una congrega di assassini che vive sull'isola.
Il mercante e' molto spaventato ma felice di aver salvato la pelle. Ora ho un lavoro. Per il domani si vedrà.
Come quasi sempre dopo aver impugnato una spada vengo preso da tremiti. Troppi morti mi perseguitano la notte.
Mi riprendo e inizio a ispezionare il magazzino. Incredibile l'ostruzionismo che incontro nella mia ricerca. Anche la giovane terrorista non è di meno. Per fortuna a un certo punto se ne va, una seccatura in meno.
Siamo accompagnati nel fienile. Un po' di riposo, quando all'improvviso spunta un bambino pieno di domande. E' vestito molto bene, sicuramente il figlio del mercante.
Poco dopo ci viene comunicato che il mercante deve partire e ci rifila il bambino, speriamo che non sia una seccatura troppo grande, la donna sarebbe stata comoda in questa occasione come badante.
Poco dopo il maestro mi chiede di andarla a chiamare, osservo il maestro e mi domando se non sia un mago con poteri mentali.
Vado solo, e al ponte individuo due personaggi, si aggiravano tra i capannoni del porto. Mi avvio con passo veloce e mi accorgo che mi seguono. Bene, mi infilo in un vicolo nella speranza di seminarli. Non voglio rogne al secondo giorno dal mio arrivo.
Per un attimo ho l'illusione di averli seminati, ma dura poco. Uno dei due entra nel vicolo e avanza lentamente. E è distanza di spada. Gli intimo di andarsi, non voglio rogne, ma il tipo arretra ma non demorde. Sono in due disarmati, decido di spaventarli ma sottovaluto stupidamente la situazione. Mentre ricevo pugni e calci penso che non ci sarà' un secondo errore. Ferisco a morte il primo ma una mia esitazione di troppo mi costa cara e ricevo un calcio in pieno petto. Per poco non perdo la spada, reagisco per puro istinto di sopravvivenza e riesco a ferire a morte anche il secondo sgherro. A fatica li trascino nel vicolo, uno muore ma provo a interrogare il secondo. Ancora una volta sono uno sciocco. Anche questo sgherro ha del veleno in bocca e muore in pochi minuti.
Mi avvio verso il negozio ma subito mi rendo conto che sono messo male. Fatico a respirare e probabilmente ho delle costole rotte. Nelle vicinanze del negozio mi accorgo di tre tipo sospetti. Mi avvicino al negozio e mi fermo sulla porta. La ragazza esce velocemente. Le sussurro che sono seguito e che il maestro vuole che vada al capanno del mercante, poi a alta voce chiedo un bicchier d'acqua. Non capisco il perché, ma la ragazza mi trascina nel negozio e mi fa sedere. Dopo poco mi dà un the, una sensazione di sollievo mi dà la forza di alzarmi. Mi avvio verso la porta. Non posso rischiare di tradirla. Ma a un passo dalla porta uno foschia mi avvolge E mi accascio al suolo. Mi avrà avvelenato? E' una di loro........
Dopo la liberazione del vecchio e della stolta shu, restiamo per un lungo periodo chiusi in casa a protezione del giovane figlio del mercante. Sto rimuginando sul fatto di aver buttato un anno di stipendio per salvare shu. Prima o poi dovrò farmi ridare il denaro o la sua vita.... Ma la vendetta va gustata fredda ho tempo. Nei mesi di inattività a protezione del giovane zeniao passai le mattine a far allenamento, a tener d'occhio il marmocchio e a cercar di costruire una rete di contatti per riavere ciò che mi aspetta di diritto. Una sera arrivo' il mercante, con lui un giovane, lo presento' come il suo bastardo. Non aveva l'aria sveglia ma ebbi l'impressione che lo avremmo scoprirto in fretta. Una paio di sere dopo, esattamente il 9 dei giardini fioriti, mentre eravamo tutti riuniti nella stanza del marmocchio e si discuteva su come organizzare i turni di guardia successe il dramma. Nessuno guardava il piccolo bastardo perché la discussione era accesa. Il vecchio all'improvviso urlo'. Pensai a una delle sue solite crisi isteriche date dalla età. Ma osservandolo meglio vidi che indica il letto vuoto del bastardo. Rapito sotto i nostri occhi cazzo che polli. Aprii la finestra e mi lanciai sul tetto della stalla. Mentre osservavo i dintorni il vecchio urlo: il canale!!! è nel canale. Mi calai dal tetto e trovai il grosso Ching , nel cortile. Gli urlai: seguimi andiamo al ponte che porta fuori dall'isola. In pochi minuti arriviammo li ma del bastardello nessuna traccia. Un urlo. Ancora il vecchio, sembrava una gatto a cui avevano schiacciato la coda, ma il grosso ching riesci' a capire che il ragazzo si era tuffato in acqua. Fuori urlai. Mentre stavamo correndo mi accorsi che con noi c'era anche Bong. E correva molto più di noi. Pensai che era il suo modo di salvarsi il culo. Arrivammo sulla riva di fronte al gozzo. Il vecchio stava volando. Due grandi ali al posto delle braccia. Pensai mago....... Intanto Bong Aveva trovato le tracce del fratello. Incominciammo a inseguirlo, il bastardello stava correndo tra i vicoli del porto. Lo raggiungemmo in un piazzale. Si era bloccato di fronte a una staccionata che divideva in due il cortile. Mi fermai per valutare la cosa, qualcosa non andava. Bong si avvicinò e parlo col fratellastro, ma questo senza aspettare sgaiattolo' saltando la staccionata. Proprio un pollo il moccioso. Ordinai a Ching di sfondare la staccionata. Ma questa resistette. Gli ordinai di lanciarmi sulla staccionata e con un abile salto arrivai nel piazzale. Il bastardello era al centro del piazzale e stava parlando con qualcuno. Un sacchetto pendeva dalla sua mano. Mi accorsi che al mio fianco c'era Bong. Gli ordinai di andare a destra e io iniziai a scendere a sinistra. Il bamboccio esito' obbligandomi ad agire. Con la spada in mano arrivai addosso al ragazzino il quale si svincolo' provando a fuggire. A questo punto ne avevo le scatole piene e colpii di piatto il ragazzo sulla schiena. A volte l'educazione passa anche dalla cinghia.... Però' l'uomo dietro al ragazzo mi attacco. Evitai il suo colpo e affondai la mia spada. Un grosso squarcio si aprì sul suo petto e l'uomo cadde atterra. In quel preciso momento atterro' dietro di me il vecchio. Pensai che prima o poi la sua magia lo avrebbe ucciso... Dovevamo muoverci, i vicini si stavano incuriosendo. Prendemmo il ragazzo e l'uomo ferito e ci infilammo in un vicolo li vicino. Il vicolo aveva una staccionata con una porta. La chiudemmo dietro di noi e il vecchio inizio a curare i feriti. Pochi istanti dopo una voce riempii il vicolo. Un uomo voleva il moccioso dicendo che era stato ingaggiato dallo,stesso,per proteggerlo. Iniziai una trattativa è alla fine trovammo un accordo. Il vecchio era il capo di un clan chiamato le tartarughe. Un clan simile ai dragoni. Ci invitò' a bere un tè e ci diede tempo fino alla mattina per convincere il bastardello a voler venire con noi. Rimasti soli discutemmo sul da farsi. Ora che ero calmo l'adrenalina inizio a sciamare e il mio corpo si riempì di tremori. La discussione degenero'. Il vecchio voleva scappare col bastardello lasciandoci li, togliendo a noi qualsiasi possibilità' di interagire con il clan della tartaruga. Non capivo la miopia del vecchio nel non voler capire che aver alleati potenti in una guerra era indispensabile. Se avesse partecipato a una sola delle battaglie da me fatte sarebbe morto in pochi secondi. Alla fine capisce e decide di aspettare la mattina a agire. Finalmente mi coricoai aspettando i morti che sarebbero arrivati a trovarmi durante il mio sonno"...........
Dopo aver trovato un accordo sulle sorti di Zemiao, decisi di coricarmi. Le convulsioni dopo ogni battaglia mi stremavano. Presi sonno quasi subito. Mi sentivo al sicuro tra le mura del dojo. Ma una sensazione di pericolo mi pervase. Saltai in piedi e sfoderai la spada. L'enorme Chinh era sopra Di me armato fino ai denti. Prontamente mi difesi e con un affondo rapido squarciai il ventre di Chinh. Ma subito la sensazione spari. Mi ritrovai in mezzo alla stanza con la mia spada in mano, in grosso Chinh a terra con le viscere Di fuori, Bong era sopra di lui e sta tentando Dim tamponare la emorragia. Qualcosa non quadrava, mi stavo guardando attorno quando Bong mi si lanciò sulle gambe. Reagii Di istinto e colpii il povero Bong alla testa con il Piatto Della Mia spada. Bong cadde a terra e restò li. Il piccolo bastardo stava in uno stato Di panico e accorse Dal vecchio.
Finalmente anche il vecchio Quan si era reso conto che qualcosa non quadrava e inizio a fare un incantesimo, Di protezione sicuramente.
Mentre mi osservavo in torno alla ricerca Di qualche nemico, la porta si spalancò e entrò nella stanza un membro Della Gilda Della tartaruga. Subito il piccolo bastardo corse da lui e gli bisbiglio Di attaccarci perché lo volevamo uccidere. Intuii che tutto ciò era causato da qualche incantesimo e caricai l'uomo. Nell'impatto uomo e bambino caddero a terra. Afferrai Zemiao e lo lanciai al vecchio pronto ad affrontare gli uomini Della Gilda. Ma il vecchio fu rapido nell'agire e impacchetto con una ragnatela I due uomini. Un terzo fuggi richiudendo dietro Di lui la porta. Urlai al vecchio Di legare e imbavagliare il ragazzo perché sicuramente era un mago e mi misi Di fronte alla porta ad aspettare l'assalto della Gilda. Per fortuna Quan capi il problema e agii in fretta legando e imbavagliando il povero Zemiao.
Aspettai con calma che le cose si calmassero. Dopo pochi istanti, mentre Quan stava medicando Chinh, arrivo il maestro. Grazia alla mia educazione famigliare parlai con il maestro. Lui agii prontamente e fece controllare Zemiao da un giovane mago il quale confermò che era sotto l'influenza di un potente mago. Decidemmo che avremmo accompagnato Zemiao all'appuntamento della mattina seguente, e avremmo cercato di scoprire e catturare il mago.
Alla mattina ci vennero forniti abiti e documenti falsi per poter uscire dalla città. Inoltre ci garantirono che ci avrebbero fatto trovare le nostre cose fuori dalla città, sotto a un piccolo tempio.
Tutto andò per il meglio e ci ritrovammo come da piano presso il piccolo tempio. Decidemmo che ci sarebbe fermati presso la prima locanda e li poi decidere il da farsi. Alla sera dopo un cena frugale ci ritirammo nel camerone che ci era stato dato è iniziammo a dedicarci al piano per catturare il mago nemico. Dopo alcune ore di discussioni ci venne un atroce dubbio: ma il mago ci stava ascoltando........
Stavamo per entrare nella foresta. Mi resi conto che ci serviva un piano. Così mi avvicinai alla nostra piccola guida. Il moccioso era molto spaventato quindi decisi di conquistare la sua fiducia. Estrassi una monetine e gliela offri in cambio dei informazioni. Il moccioso mi disse che la bestia attaccava sempre nel centro della comitiva. Anticipava il suo attacco sibilando come un serpente. Lui si era salvato solo perché si rifugiava in tane di animali e la bestia lì non poteva arrivare. In più la bestia era attratta dal sangue. Il piano era semplice. Condurre l'animale in un imbuto naturale grazie a un esca (pensai subito a Bong toi) naturalmente lo stolto mago si rifiutò di darci le pozioni. Cercai di fargli capire che senza di esse saremmo morti tutti ma lui fu inamovibile dalla sua decisione. A quel punto il vecchio propose un suo piano. Bisognava portare la bestia in un luogo circoscritto, lì sarebbe stato catturato da una magia del giovane mago e poi soggiogato dal vecchio. Il piano faceva acqua da tutte le parti. La magia non è potente come la spada. È questo lo avevo imparato a mie spese nelle numerose battaglie che avevo affrontato. Comunque il moccioso doveva portarci all'interno della foresta. Ma quando lo cercai era sparito. Bastardo pensai "Quando ti trovo ti spacco il culo a calci" ma subito dopo fu Bong a trovarlo. Mi avvicinai a lui. Lo guardai dolcemente e gli promisi che se ci avesse portato nel luogo richiesto dal vecchio io lo avrei protetto dalla bestia. Lui acconsentì e parti di corsa. Presi la torcia a Mey Ih Qui e urlai: "Io e Bong correremo dietro al ragazzo. Voi seguiteci. Vi lascerò traccia del nostro passaggio" la corsa fu breve e lasciai molte tracce dietro di me. Arrivammo in una zona della foresta meno chiusa da alberi e liane. Il ragazzo ci condusse in una forra naturale e ci calammo dentro essa in attesa del resto del gruppo. Passò un bel po' di tempo. A un certo punto rumori di passi pesanti, poi un urlo e Chinh Thai precipitò nella forra. Corremmo da lui per aver spiegazioni e ci disse che la bestia li aveva attaccati. Senza indugio salii dalla forra seguito da Bong. Lui teneva la lanterna e poco dopo incontrammo Mey Ih Qui tutto sudato seguito dal cane del vecchio. Ebbi un fremito. Urlai: il vecchio dove è? May farfugliò qualcosa come mangiato. Io corsi verso la direzione e dopo 20 30 passi mi imbattei nel vecchio sudato e terrorizzato. Contemporaneamente un uro terribile riempì la foresta. Bong urlò "è a sinistra" e lanciò un suo pugnale. Presi il vecchio e lo gettai a terra e mi misi in attesa. Dopo pochi attimi un enorme bocca si avventò su di me. Senza riflettere attaccai le enormi fauci infilando la mia spada e tutto il braccio nelle bocca della bestia. Questa chiuse le sue fauci ma le placche della mia armatura ressero e lì si fermarono i suoi denti. Di istinto affondai una seconda volta la mia spada all'interno della bestia e questa volta la mia spada trovo il suo cuore e la bestia cadde a terra. Estrassi braccio e spada dalla bestia. La guardai. Tutto era fermo immobile. Ma era chiaro che la bestia era stata uccisa. Arretrai di alcuni passi. Appoggiai la mia spada a terra e mi inginocchiai. Subito gli spasmi mi presero nella loro morsa. Tutti gli spiriti dei guerrieri da me uccisi volevano il loro tributo. E l'oscurità si impossessò di me.....
Quando mi ripresi dalla mia crisi trovai il gruppo che discuteva animatamente sul cosa fare della bestia. Mi unii anch'io alla discussione e fu chiaro subito che non sarebbe stato consegnato all'elfa. Le motivazioni erano molteplici e la mia era semplice. Una sporca continentale non poteva avere una bestia rara e preziosa. Serviva a noi per potenziare i nostri maghi e difendere la nostra indipendenza. Decidemmo di accamparci per la notte, ma tutti mettevano in dubbio la lealtà del bimbo. Addirittura il giovane mago provo a fare un incantesimo su di lui. Il bimbo mi chiese aiuto, e io decisi di dargli il mio appoggio. Estrassi la spada e avvisai il mago che se avesse fatto di male al bimbo gli avrei tagliato di netto una mano. Come avevo supposto il ragazzo, anche se "mago" era in realtà un vigliacco. Si spaventò e disse che così non poteva compiere incantesimi. Risi e mi portai via il ragazzo. Un ricordo mi affiorò alla mente. Tornai in dietro di 5 anni. Io 3 miei compagni di avventura e un mago. Dieci Kaideiti ci circondavano e ci attaccarono contemporaneamente. Il mago attivò subito una magia di protezione su ognuno di noi, venne ferito e riuscì comunque a lanciare un dardo di fuoco sul guerriero che lo aveva ferito, e anche se privo ormai di potere impugnò il suo pugnale e entrò nella mischia. Ne usiamo tutti vivi anche se malandati....... Ma erano altri maghi. Ridendo andai verso la forra trascinandomi dietro la bestia. Chinh Thai mi aiutò e in un attimo arrivammo alla forra e calammo il corpo della bestia Il bimbo impaurito mi disse che i maghi lo volevano uccidere, io sorrisi ma capii la sua paura. Gli diedi il mio coltello per rassicurarlo e lui tutto felice si raggomitolò e si addormentò. Lo seguii lì a poco. Venni svegliato dal ragazzo che urlava e che impugnava il coltello. Urlava che lo volevano uccidere e Il vecchio terrorizzato si stava divincolando tutto. Presi il ragazzo per il collo e lo sollevai da terra. Poi lo tranquillizzai. Il mio pensiero era semplice. Questi maghi erano sicuramente non affidabili. Dopo una breve discussione il gruppo recupero il bastone del vecchio, poi si decise di dividerci. Io e Bong saremmo andati All'accampamento, mentre i maghi e Chinh Thai si sarebbero diretti alla scuola di magia. Prima però il vecchio fece un incantesimo e il corpo, della bestia spari. Poco dopo il gruppo parti in direzione della scuola mentre noi ci dirigemmo All'accampamento. Lo controllammo per due giorni e una notte, e visto che non succedeva nulla alla seconda notte decidemmo di andare a esplorare. Poiché il ragazzino non voleva stare da solo scese solo bong toi. Dopo alcune ore fu di ritorno. Disse che era tutto una illusione e che addirittura due guardie gli erano passate attraverso. Decidemmo che al mattino saremmo scesi a verificare cosa stava succedendo. Scesi nel finto villaggio fummo subito intercettati da due guardie. Il mio pensiero fu: Cazzo che cosa a visto questa notte. Decidemmo di improvvisare e fummo scortati dalla elfa. Una volta al suo cospetto successe qualcosa di strano e inspiegabile. Improvvisamente ebbi la necessità di servirla fino alla morte. Ci venne chiesto di raccontarle tutto quello che era successo è incredibilmente ci venne naturale darle un resoconto dettagliato di ciò che era successo. Ci ordinò di accompagnarla sul luogo della sepoltura della bestia e noi ubbidimmo senza discutere. L'elfa trovò subito dove era stato sepolto la bestia e ci ordinò di abbattere un albero. Meraviglia,,!! al suo interno trovammo il corpo della bestia. L'elfa lo fece carricar su una barella e ci fece ritornare All'accampamento. Una volta arrivati ci venne ordinato di recuperare la testa del mostro. Era un ordine imperativo, un ordine a cui non potevo ribellarci. Obiettai che ormai era impossibile visto che avevano tre giorni di vantaggio su di noi. Ma l'alta non volle sentir ragione e partimmo in 4 al galoppo. Galoppammo come forsennati, fino a far sfiancare e quasi uccidere i nostri cavalli. Ma incredibilmente sul tardi pomeriggio del 4 giorno avvistammo i maghi e Chinh Thai. Subito li affiancammo e le due guardie scesero dal loro cavallo intimando loro di consegnare la testa. Il vecchio reagii e lanciò la sua ragnatela contro uno dei due cavalieri immobilizzandolo. Ma il secondo prontamente reagì lanciando una boccetta che si incendiò mandando a fuoco i tre compagni di viaggio In pochi secondi i due maghi e Chinh Thai caddero a terra. Il giovane Bong provo a recuperare il vecchio trascinandolo fuori dalle fiamme. A quel punto il cavaliere prese la testa della bestia, risalirono a cavallo e partirono al galoppo sulla via del ritorno. Guardandoli andarsene pensai che quei poveri cavalli non sarebbero durati a lungo e che avrei dovuto dirlo ai miei compagni.
Al nostro rientro in città il mercante mi ordinò di eseguire una missione segreta, accettai e partii con il mio giovane scudiero. La missione ebbe successo e rientrai in città, ma mi occorse un mese per eseguirla. In questo periodo mi dedicai anche alla istruzione del mio giovane scudiero. In più un cosa mi affliggeva, non capivo. Avevo la sensazione che l'elfa fosse sempre presente con me. Dovevo trovare il modo di capire il perché.
Tornando ai fatti rientrammo dopo un mese. Arrivati ai capannoni notai subito alcune cose che non mi piacquero. Una guardia personale dell'elfa si aggirava tra gli edifici. Dovevo indagare.
Non riuscimmo nemmeno a entrare nella stalla quando venni scagliato a terra da un enorme esplosione, subito seguita da una seconda. Mi rialzai e misi in piedi il mio scudiero e corsi in direzione dei capannoni. Un nuovo attentato contro i mercanti e questa volta in grande stile. Se un terrorista era nei paraggi questa volta lo avrei preso vivo.
Dinanzi alla porta trovai una nuova guardia. Gli ordinai di aprire la porta ma questa si rifiutò. Pensai "Stupido bestione", stavo per estrarre la spada quando dietro di noi la voce del mercante urlo di ispezionare il capannone, subito il bestione si mosse e aprii la porta. Inizii l'ispezione del capannone ma non trovai nulla di sospetto. Quando uscii due edifici stavano bruciando. Scossi le spalle e mi recai nella stalla. Li incontrai uno scout (così pensai a causa del suo abbigliamento e del lungo arco legato alla sua schiena). Gli chiesi se lavorava per il mercante e mi rispose di sì. Allora gli chiesi di seguirmi nella stalla. Appena entrati sentii delle voci provenire dal fienile. Salii lentamente e li vidi chini thai è un altra persona chine su un corpo e lo stavano massaggiando con un unguento. Mi avvicinai. Sorpresa. Per terra c'era lei... Urlai " lei è mia, mi deve un mucchio di soldi la puttana" chini thai e l'altro avventuriero si intraposero tra me e la ragazza è mentre la discussione si accendeva sentii un forte rumore di ferraglia. Mi girai e vidi Liu in difesa con lo scudo in mano e lo scout che si teneva il volto. Urlai "Liu fermati" più per fermare il mio riso che per evitare la sua morte è la mia vendetta. Questo evento calmo gli animi e decidemmo di tenerla li nascosta e che sarebbe stata interrogata la mattina.
Alle prime luci dell'alba andai da lei, ma non riuscii a sorprenderla. La Troia teneva in mano una boccetta esplosiva, così iniziammo a parlare. Lei mi ribadii che non era coinvolta nelle esplosioni, era stata anticipata e si era salvata per pelo. Chiesi di poter parlare con il suo protettore ma non volle rivelarmi il suo nome e dove trovarlo. Stavo per perdere la pazienza quando dalle scale sopraggiunse un gran fracasso. Tutta la squadra stava salendo le scale. In testa c'era Khiem-Van. Avevo scoperto la sera prima che era un socio del nostro datore di lavoro. Dietro chini tai, Bong toi e lo scout. Non riuscirono a cavar un ragno dal buco quindi ebbi una idea. Avendo intuito (questo grazie alle sue villanterie) che Khiem era un amante del gioco e delle puttane, invitai tutti a una bevuta in città. Subito si unirono tutti. Io mi confessai con Bong che in realtà volevo portarli alla Gilda della tartaruga. Era di importanza far sapere al capo Gilda che l'elfa stava lavorando per sottomettere l'isola. Nella mia convinzione nazionalista, avanzai deciso verso il luogo dove era venuto il primo incontro. Chini thai capii le mie intenzioni e spiegai anche a lui il mio agire. Arrivammo allo steccato e con non poche acrobazie lo superammo e iniziammo la ricerca della porta segreta. Lo scout e Khiem erano un po' sbalorditi ma non protestarono molto. Il mio scopo era duplice ma non lo avevo rivelato a nessuno. Dopo aver bussato è trattato fummo fatti entrare nella Gilda e fummo accompagnati al cospetto del capo clan. Subito capii che non era stata una buona idea, ma fiducioso aspettai con pazienza. Per fortuna Liu lo avevo lasciato al campo.
Quando entrò il capo clan iniziai a parlare raccontando della elfa. Subito mi accorsi che qualcosa non quadrava, quindi mi concentrai a dare enfasi alla gravità dell'accaduto. Il vecchio una volta ascoltate le mie parole rise e fu solo grazie a una provvidenziale domanda di Bong il boss ci informò che l'elfa lavorava per il bene del paese, in accordo con le gilde e contro gli interessi degli stranieri. Era stata lei a far saltare i due magazzini. Il sangue mi gelo nelle vene. Tutto ora era diverso. Tutto aveva un altra prospettiva.
Una volta finito di parlare il boss disse che la nostra libertà valeva 25000 monete. Che se non avessimo pagato saremmo morti. E poi per sottolineare la serietà delle sue parole fece picchiare a sangue il povero chini thai. Fermai in tempo Bong che stava per intervenire. Sarebbe morto prima di agire e lo sapevo per certo. Ma nella mia testa un frullava un pensiero "Anche qui non potrò sapere cosa mi succede, e se spendo tutti i miei risparmi non lo saprò mai.....".
Fummo sbattuti fuori in malo modo e giustamente Khiem e lo scout vollero informazioni. Ci recammo in una locanda e li spiegammo le nostre avventure. Poi decidemmo con chini e Bong di pagare noi il riscatto delle nostre vite.
Al rientro ero confuso. Non sapevo se rivelare o no l'informazione ma i miei dubbi furono placati dall'arrivo di Len-Hi-Aravi. Il goblin era l'alfiere dell'elfa e questo non era positivo.
Dopo un po' arrivo khiem e ci propose una missione. Non so perché ma fui quasi obbligato ad accettare. Bene così avrei avuto tempo di trovare altre informazioni. Forse (ma in realtà decisi) dovevo alla prima occasione, parlare con l'elfa. Chiamai Liu e gli ordinai di strigliare il cavallo e prepararsi per un viaggio...
Decidemmo di accamparci per la notte anche se il mercante continuava a insistere che dovevamo riprendere il viaggio
La notte passò senza problemi e alla mattina arrivò il renger come promesso. Ci spiegò perché voleva la cassa.
" si presentò come un mago appartenete alla scuola dell'isola del corvo. Conosceva anche il vecchio, ci disse che l'elfa che ci aveva assoldato era una delle figlie dell'alto elfo che viveva a Millivan. Che era sull'isola perché voleva demolire la magia presente sull'isola per poter finalmente farla diventare una colonia di millivan. Il contenuto della cassa era di sicuro un ibrido, come quelli che avevamo ucciso. Gli chiesi se era in grado di aprire la cassa e se fosse in grado di capire se l'elfa in qualche modo fosse collegata con noi. Il mago rispose positivamente a entrambe le domande, ma avrebbe dovuto fare il tutto in un altro luogo, sicuro e protetto. Ci disse inoltre che lui faceva parte di una organizzazione segreta che combatteva contro gli stranieri e se avessimo voluto ci saremmo potuti unire a loro. Poi ci diede 20 minuti per riflettere e spari. Subito tra noi nacque una accesa discussione. Il mercante voleva assolutamente ripartire e iniziò a legare i cavalli al carro. Io e chini tai invece, analizzammo la cassa. Era decisamente chiusa magicamente. Il Renger era contrariato perché non voleva diventare un fuori legge e fuggiasco, mentre tutto questo succedeva il grande Bong stacco il suo cavallo dal carro mandando su tutte le furie il mercante.
La mia mente era in subbuglio. "Se Millivan avesse conquistato l'isola riducendola a sua colonia, il mio progetto di riprendermi il mio titolo e le mie terre sarebbe naufragato. Non dovevo permetterlo. Troppi anni di battaglie come mercenario per poter essere pronto per il mio progetto. No dovevo reagire."
Mentre il campo era in subbuglio ritorno il mago.
La sua presenza riaccese la discussione, ma mentre tutti erano concentrati sul mago successe una cosa incredibile. Liu aggirò il mago è una volta arrivato alle spalle dello stesso estrasse il suo pugnale. Per fortuna chini tai se ne accorse e grido un "fermo Liu "
Il mago si girò e affrontò il ragazzo. Il ragazzo fece un incantesimo e il mago fu scaraventato a terra. Poi parlò, Ma dalle sue labbra uscì una voce di donna. "Stupidi che cosa pensate di fare? Morirete tutti e di morte lente."
Liu si appoggiò il coltello alla gola e si recide la carotide. Noooooooooo urlai e corsi da lui ma capii subito che non c'era più nulla da fare. Un attimo dopo arrivò un altro mago, molto agitato. Il nostro interlucutore si accigliò:" sei cavalieri stanno arrivando alla carica, massimo un minuto e saranno qui. Saltai sul cavallo scudo e spada in mano, urlai:" riparatevi dietro il carro, Bong su un albero, arcere stendimi il cavaliere a fianco di quello che attaccherò" e mi misi in posizione. I primi due erano armati di Lancia e mi preparai a resistere alla carica, ma il cavaliere lancio la lancia verso il cavallo. Maledizione non me lo aspettavo e non riuscii a far scartare il cavallo. L'animale colpito si impennò, ma riuscii a controllarlo. I due cavalieri mi superarono. Un pensiero!! "Ma la freccia". Ma non c'era tempo attaccai la seconda ondata, mentre un cavaliere in fondo fu travolto da un orso. La battaglia col cavaliere non fu facile soprattutto a causa del cavallo ferito è un fendente penetro' le mie difese aprendomi un taglio sull'addome." Maledetto" e un attimo dopo il cavallo cadde a terra. Io riuscii a staccarmi dal cavallo e rotolai nel bosco. Il cavaliere continuò la sua corsa verso il carro. Ma pochi attimi dopo una freccia colpi il cavallo e il cavaliere ruzzolò a terra. Mi misi in piedi e corsi verso il carro. Quasi contemporaneamente vespe inferocite è un altro orso apparvero nella mischia. Due cavalieri furono messi in fuga dalle vespe e un terzo cavaliere se la vide col orso. Io arrivai dietro il mio cavaliere e con un colpo preciso lo colpii staccandogli di netto la testa. Il 5 cavaliere fu messo fuori uso da Bong e dall'arcere.
Ritrovare il vecchio Quan alla torre rei ribello fu una sorpresa. Mi stavo riprendendo dalla morte del piccolo Liu, e se devo essere sincero, mi mancava molto, e rivedere il vecchio volto pieno di rughe che mi ricordava una tartaruga di Quan mi riempi il cuore.
Naturalmente non riuscii nemmeno a godermi della sorpresa che ci venne ordinato di andare a Feinlann per una poterci togliere il controllo che subivamo dal l'elfa. Partimmo il giorno dopo io, Rong Quan, chini tai, e Xuan. Avevamo tutti un cavallo e il vecchio montava un asino, a cui era molto legato (o l'asino era legato a lui) la prima parte del viaggio andò liscio, ma durante il terzo giorno arrivammo vicino a un grande fiume e sul l'unico ponte che permetteva di passare scoprimmo un posto di blocco. La cosa peggiore era che i soldati avevano un identichit di alcuni ribelli tra cui quello di Rong, di chini tai, e l'arcere. Dopo una breve discussione decidemmo di dividerci. Io e il vecchio avremmo passato il blocco, fingendomi la sua guardia del corpo. Gli altri tre decisero di trovare altre vie per attraversare il fiume. Mentre stavamo discutendo arrivo all'improvviso un vecchietto. Ci offrì un passaggio via zattera per raggiungere l'altra sponda. Incredibile fortuna. Ci guardammo e ci dividemmo.
Io e il vecchio ci avviammo verso il ponte e il posto di blocco. Eravamo in coda da parecchio e piano piano arrivammo presso le guardie. Il vecchio prese fuori i documenti e cercava di vedere se li teneva dritti o storti quando mi accorsi di qualcosa di strano. Dietro alle guardie si stava muovendo un vecchio, subito mi incuriosì e lo osservai. Maledizione era quello che ci aveva offerto la zattera. Agii di impulso, saltai sul mio cavallo e sollevai di peso il vecchio. Lo misi a sacco sulle mie gambe e spronai il cavallo nel senso opposto del blocco. Le guardie agirono ma in ritardo e noi riuscimmo a darcela a gambe. Dopo parecchia strada mi infilai nel bosco e mi diressi verso l'interno. Arrivammo presso la riva del fiume. Il vecchio si lamentava e mi spaventai. Forse gli avevo rotto una costola nel caricarlo. Lo depositai a terra. Poi osservai la zona. Incredibile, Bong Chini Tai e il renger erano nel fiume in balia della corrente aggrappati a un tronco. Avevo visto giusto sul bastardo dalla chioma bianca, corsi All'asino e presi una corda. La lanciai in acqua. Uno dei tre la afferrò e lentamente trascinai a riva i tre compagni. Erano sfiniti e sicuramente avevano bevuto molta acqua. Li condussi ai cavalli e lì ci fecero un breve riassunto. "Quindi era un ufficiale il bastardo" un tremito di rabbia mi attanaglio le viscere. Decidemmo di proseguire ma una volta arrivati nei pressi della strada mi accorsi che le guardie si erano già mosse. Eravamo malconci non si poteva sperare di combattere contro le guardie. Quindi ci rinoltrammo nel bosco. Unica speranza era di seguire la riva e trovare una casa di pescatori e pagar loro un passaggio sull'altra sponda. Dopo un km circa arrivammo in una denatura naturale del fiume. Era completamente spoglia e solo piccoli cespugli crescevano nel suo suolo. Ci confrontammo sul da farsi. Era chiaro che era urgente proseguire. Decidemmo di creare una falsa pista e incaricammo il cacciatore per eseguirla, poi io e Bong ci avventurammo nella insenatura per capire se era fattibile attraversarla. Ma all'improvviso del fumo arrivo dalle nostre spalle. Le guardie avevano appiccato un incendio per stanarci. Ma il peggio fu la presenza improvvisa del ufficiale nella insenatura. Urlò un invito ad affrontarlo e non so perché accettai. Estrassi le mie due spade e iniziai ad avanzare, ma quando raggiunsi il limitare del bosco notai 4 uomini che avanzavano quatti quatti verso di noi. Diedi l'allarme e decidemmo di buttarci nel fiume aggrappandoci ai nostri animali. Ci stavamo dirigendo verso il fiume quando all'improvviso fummo attaccati da un uomo tutto coperto di nero. Con un abile salto supero il cacciatore e Bong e rifilò a loro un calcio è un pugno. Io agii sferrandogli un affondo preciso. Pensai "beccato" ma con un abile torsione del busto schivo il mio affondo e mi rifilò una serie di pugni in faccia. Bastardo mi ruppe un dente, io reagii e quasta volta il mio affondo lo raggiunse tagliandolo quasi a metà. Poi all'improvviso mi successe qualcosa di strano. Il mio corpo si ingrosso e sentii dentro di me la forza di una tigre. Affrontai il secondo uomo che intanto mi aveva lanciato un coltello tagliandolo quasi di mezzo, Ma ecco che all'improvviso apparse nella mischia anche l'ufficiale. Ci affrontammo e dopo alcuni scambi e alcuni calci ricevuti da lui riuscii in un abile finta affondo. L'ufficiale cadde nel mio tranello e la mia spada segno un profondo solco nel suo ventre. Intanto Bong sistemo un terzo guerriero mentre Chini uccise a bastonate il quarto. La cosa buffa era che aveva una strana armatura attorno al suo ventre. Io pensai subito al vecchio mago e sorrisi.
L'ufficiale si voltò e iniziò a scappare. Lo inseguii me arrivato al limitare del bosco mi accorsi dei 4 arceri e riuscii solo per istino a proteggermi dietro a un albero salvandomi dalle frecce. Corsi al cavallo e presi lo scudo. Poi usai lo stesso come scudo e mi avviai ad affrontare gli arceri. Dopo pochi metri il cavallo fu ferito e cadde ma mi bastava. Corsi loro incontro con lo scudo a proteggermi. Gli arceri scoccarono ancora ma la paura li tradii e non furono precisi. Arrivai sul primo e lo trafissi roteai su me stesso e tagliai di mezzo il secondo. Il terzo si alzò e scappo mentre il 4tentò in incoccare la freccia ma fu troppo lento e la spada lo trafisse. Poi iniziai a inseguire il terzo si era fermato e stava per incoccare una freccia. Maledizione lanciai la mia spada. Ancora una volta la paura lo attanaglio e la freccia gli cadde dalle mani. Io arrivai di corsa e lo caricai con lo scudo. Il povero arcere cadde a terra e una volta estratta la spada corta lo finii. Poi con calma raccolsi la mia spada e mi diressi verso i compagni. Arrivato da loro la sensazione di aver la,forza di una tigre svanii e mi accorsi delle varie ferite che avevo su tutto il corpo. Caddi quasi a terra ma un compagno mi sorresse. Questa volta eravamo messi veramente male e era imperativo trovare un rifugio dove riprenderci.
Tutto era finito. 9 uomini giacevano a terra. Il loro è il mio sangue macchiava i miei vestiti e la mia armatura. Ma sapevo che non era finita qui. Sarebbero arrivati i rinforzi. È questo era male. Io e i miei compagni eravamo messi molto male. Il giovane chini tai era gravemente ferito e non era il solo. Il vecchio non stava nemmeno in piedi. Mentre cercavo una soluzione dei tronchi arrivarono verso di noi, erano strani troppo strani, provai e organizzare una difesa ma mi trovai solo....... Da uno dei tronchi scese un uomo. Disse di chiamarsi Saho Hoa , ci aveva osservati da lontano, elogio' le mie doti di grande guerriero e si offrii di aiutarci. Non riuscii nemmeno a rispondergli. Le mie forze erano esaurite e mi diressi verso un tronco portando con me il vecchio. Gli altri arrancando ci seguirono. I tronchi in realtà erano delle canoe mimetizzate, gli uomini al loro interno ci aiutarono a salire e poi spinsero le barche lungo il fiume. Seguimmo la corrente per un certo periodo e alla fine si diressero verso una sponda rocciosa. Arrivammo alla roccia e li vedemmo l'entrata di una grotta. Scendemmo dalle canoe egli uomini tirarono le barche nella grotta. Poi ci condussero lungo a un sentiero e arrivammo dopo alcuni minuti in un accampamento. Parecchie tende erano state piantate nella radura protetta dalle foresta, intere famiglie erano intente a lavorare, sembrava un piccolo villaggio più che un accampamento di profughi. Noi fummo accompagnati in una tenda esterna e dopo poco arrivo una vecchia guaritrice la quale ci medico le ferite e ci diete pure un infuso curativo. Dopo poco sopraggiunse anche l'uomo che ci aveva salvato. Ci disse che erano contadini che abitavano nei villaggi vicini. Ma a causa del peggioramento delle tasse ma soprattutto dopo che il governo locale aveva deciso di lasciare alla congrega dell'unico o il controllo della regione, erano scappati dandosi alla macchia e vivendo di brigantaggio. Elogio' ancora una volta la nostra battaglia, perché a quanto pare avevamo ridotto di molto il numero dei loro combattenti, ma soprattutto perché avevo ferito a morte o quasi il loro capo. Il trattamento che ci stava o offrendo era il tributo per ciò che avevamo fatto. Poi se ne andò e io caddi in un sonno profondo, pieno di incubi. Dormii parecchio e mi svegliai tardi. Stavo molto meglio e iniziai a visitare il villaggio. Era chiaro che erano profughi, ma era evidente la voglia di tornare alla vita di sempre. Il villaggio era ordinato e le attività molto frenetiche. Notai che c'erano anche uomini che si addestravano al combattimento. Dilettanti fu il mio pensiero. Tornai alla tenda. All'interno il vecchio non stava bene. Andai in cerca della guaritrice è una volta trovata la portai alla tenda. La giornata trascorse veloce e alla sera avemmo un altro visita da Saho Hoa . Fummo invitati a partecipare alla riunione dei vecchi del villaggio. Li ricevemmo l'offerta per un incarico. Avremmo dovuto aiutarli a conquistare il castello dei signori che governavano la regione. I miei pensieri iniziarono a vagare."Ecco la mia occasione per ricominciare la scalata alla nobiltà che mi ero prefissato al giorno del mio esilio". Di istinto accettai. Gli altri membri del gruppo restarono di stucco talmente tanto basiti che non riuscirono a dir nemmeno una parola. Ritornati alla tenda incominciarono a parlar di soldi e di ricompense, ma io stavo già escogitando un piano. Era imperativo vedere il castello.
La sera successiva con alcune guide andammo a esplorare il castello. La foresta si fermava a un 1000m dal castello il vecchio mando una colomba la quale (tramite lui) ci descrisse l'interno e le guardie presenti sul castello. Ma non era sufficiente dovevo vedere meglio. Con Bong e il renger mi avvicinai quatto quatto al castello. Il terreno era veramente spoglio e ci dovemmo muovere veramente con attenzione. Volli spingermi più vicino alle mure quando a un 400m da esse all'improvviso il terreno sotto di noi si aprì'. Era una trappola. Non so come ma per istinto riuscii a spostarmi di lato evitando di caderci dentro ma il renger non fu così fortunato. Riuscii a trattenerlo ma i pali che erano conficcati nel terreno lo trafissero superficialmente. Riuscii a issarlo e tornammo indietro. Ma ormai avevamo lasciato tracce di noi. Per fortuna il vecchio porto un giovane cervo nel campo e lo fece cadere nella trappola. Ormai era tutto chiaro. E esposi il giorno successivo il mio piano al gruppo.