Giornata interessante.
Stavo cercando di farmi passare la nausea da aria viziata come sono solita fare... quando vengo bloccata nella corsa da un una bella e preziosa spada puntata alla gola, in mano però al più stupido, pomposo e ignorante essere che mentre sono lì che vomito acqua e fumo inizia pure a blaterarmi di giustizia e ordine morale (!!) mentre gli scagnozzi della gilda si avvicinano... non sapevo se ridere o sputargli addosso.
Il mio "amico delle ombre" per fortuna mi soccorre e mi rifugio alla locanda di ...
Già pensavo che la mia serata si fosse conclusa, quando mi vedo entrare da lì a poco nella locanda il "giustiziere" di prima seguito da un vecchio e strano mago, tale Quan, con un bastone molto particolare e da un giovane muscoloso di Dalath... provano a farmi delle domande, il vecchio maestro mi incuriosisce e non sembra molto simpatizzare con lo stato delle cose... cerco di non rispondere... non sono di qui, hanno delle borse con loro... potrebbero essere chiunque...
Non so come e non so nemmeno perchè ma finisco per promettere al giovane di accompagnarlo da un mercante l'indomani.
La mattina dopo mi ero già dimenticata della sera quando i tre viaggiatori compaiono alla mia porta. Tutti e tre. Ormai rassegnata a perdere la mattinata gli accompagno ai magazzini di Nat Dath il mercante, in quella disgustosa cloaca che è il quartiere delle Gilde...
Il giovane scopro che è venuto apposta da Dalath per raccontare al mercante di aver sentito che qualcuno lo vuole uccidere, il mercante non sembra troppo preoccupato ma offre ai tre di lavorare per lui come "guardie del corpo segrete" in occasione della festa di primavera. Prova a convincere anche a me... ho già abbastanza affari a cui badare... anche se sarebbe un buon lasciapassare questo mercante...
Ce ne stiamo andando quando Pozu-carogna-spinadelmiofianco mi avverte di un "pugnale prezioso nascosto nell'ombra"... e veniamo attaccati... è il caos.. .una polvere velenosa acceca il giovane che tira calci e pugni, il vecchio inizia a gesticolare, l'inutile mercenario che corre, io che tiro fendenti... alla fine il sicario uscito dall'ombra giace morto sul pavimento: ferito gravemente si è suicidato con del veleno prima che potessimo interrogarlo, ha un tatuaggio sul collo della concrega del drago, un malvivente di quelli seri che attacca un mercante di quelli seri in un quartiere assai serio....
Mentre aspettiamoche arrivino le guardie e che il mercante si riprenda, ci sediamo e mi guardo intorno pensosa: io, una scimmia ladrona, un cane rabbioso, un vecchio cieco, un giovane campagnolo, e un pomposo viaggiatore che si accascia in un angolo e si mette a tremare.
Ho una brutta sensazione...
Che brutta sensazione risvegliarsi legata ed imbavagliata. Ancora peggiore se accanto a te c'è il solito pomposo Rong Tamer, nel mio letto, che ringhia e si dimena. Fortuna che è legato pure lui!
Perché mai non gli ho dato retta quando mi ha detto di mandarlo via ieri sera? Ma era messo così male che non me la sono sentita... è proprio vero che nessuna buona azione rimane impunita!
Ho la mente ancora troppo annebbiata per pensare a come tirarmi fuori dagli impicci ma nel frattempo cerco di fare il punto della situazione: i nostri sequestratori sono in 3 ed hanno tutti sul collo il tatuaggio di un drago. Si direbbe mattina, ci hanno legati e gettati sul mio letto, al piano superiore di casa mia ed a giudicare da come sono indolenzita dobbiamo aver trascorso così l'intera notte. Uno di loro ha preso in custodia le nostre armi, il mio falcetto gli pende dalla cintura.
Frugo vanamente la stanza con gli occhi alla ricerca di qualcosa con cui cercare di liberarmi quand'ecco che bussano violentemente alla porta d'ingresso di sotto e, da ciò che gridano, si direbbero guardie.
Maledizione, delle guardie in casa mia! E' proprio vero che le disgrazie non vengono mai da sole ed il guerriero che giace accanto a me sembra proprio trascinarsene dietro un completo assortimento. Questo però ci fornisce un'opportunità, visto che due degli sgherri scendono di sotto.
Cerco Pozu con la mente e la scopro sotto il letto. La chiamo. L'uomo che ci fa la guardia è distratto da ciò che accade fuori dalla finestra, è la nostra occasione! Il bestione al mio fianco per poco non mi fa cadere dal letto per la veemenza con cui si contorce e vedo che cerca vanamente di estrarre un pugnale dal proprio stivale. Dico a Pozu di liberarlo, in fin dei conti meglio che se la veda lui con il tizio alla finestra, ha le spalle più larghe.
Non l'avessi mai fatto! Il nostro sequestratore se ne accorge e mi solleva tenendomi per il collo mentre Rong Tamer si avvolge la mia coperta attorno ad un braccio e poi, come un toro imbufalito, ci si scaglia contro facendoci volare entrambi dalla finestra e cadendoci addosso.
Sono tutta un livido ed in particolare il braccio destro mi fa un male cane, si dev'essere storto.
Mi trascino verso il muro della casa e mi faccio liberare da Pozu, che ci ha seguiti, mentre attorno a me si scatena un putiferio: gli altri due malviventi scappano da casa mia, portando con se il mio amato falcetto, mentre una guardia lancia una sorta di corda appiccicaticcia addosso allo sgherro caduto dalla finestra ed il pazzo "giustiziere" gli si avventa contro e gli sferra una serie di calci in pieno volto. Il tutto mentre una piccola folla urlante si comincia a formare attorno a noi. Anni ed anni di duro lavoro per crearmi un'identità segreta buttati alle ortiche in poche ore!
Le stranezze però non finiscono qui, quella che poco prima era una guardia diventa all'improvviso il vecchio mastro Quan Deo Khoa, tutto sudato e tanto pallido da sembrare sul punto di avere un mancamento, mentre una seconda guardia esce da casa mia e disperde la gente, tra cui altre guardie accorse sul posto.
Non appena ritorna una parvenza di calma, la seconda guardia si fa riconoscere (si direbbe trattarsi di Chinh Thai con una qualche forma di sortilegio che lo fa apparire in sembianze di guardia) e ci conduce via fino a farci entrare in una baracca disabitata. Lì il gruppo comincia a litigare su cosa fare col prigioniero per interrogarlo ma, in fondo, a me importa poco, non riesco a pensare che alla mia povera bottega quindi li saluto e ritorno a casa. Loro sono così presi dalle loro faccende che neppure si accorgono che me ne sto andando.
Tornata a casa trovo un disastro: la porta è stata divelta ed è stata in qualche modo appoggiata agli stipiti. Sulla porta c'è un foglio che mi intima a presentarmi alla guardia cittadina. Bevo una pozione curativa, preparo un fagotto con alcune cose utili da portare alla strana combriccola di cui ormai, volente o nolente, faccio parte ma, prima di tornare da loro, decido di passare dalle guardie: salvaguardare la mia copertura è troppo importante!
Le guardie mi interrogano brutalmente, non mi aspettavo un trattamento del genere quindi non avevo nessuna storia pronta da raccontare loro ma, nonostante ciò, riesco a convincerle che non ho niente da nascondere e mi lasciano ritornare a casa intimandomi di presentarmi da loro per i successivi 10 giorni dopo l'alba.
Mi trascino a casa in pessime condizioni, bevo un'altra pozione curativa e cado addormentata dallo sfinimento.
Ad un certo punto, non saprei dire se sia accaduto realmente o l'abbia solo sognato, mi entra un gatto in casa e comincia a girarmi attorno finché non lo scaccio. Poco dopo vengo svegliata dal solito energumeno che, con la usuale gentilezza, mi invita a seguirlo dandomi istruzioni precise sul come farlo.
Dopo qualche minuto che ha lasciato casa mia, esco a mia volta e torno alla baracca, ci sono gli altri ma lui non c'è e ricompare solo parecchio tempo dopo. Impiego quel tempo per raccontare agli altri le mie ultime disavventure.
Una volta riuniti si decide di scambiare il prigioniero con le nostre armi ma, mentre gli altri si organizzano, io ho faccende più urgenti da sbrigare come far riparare l'uscio di casa mia per cui ci dividiamo nuovamente.
Entro sera casa mia ha nuovamente una porta e non posso nascondere di sentirmi parecchio sollevata, anche se fisicamente sono a pezzi. Non vedo l'ora di poter riposare un po'
Maledizione a me quando ho fatto riparare la porta di casa ma non la finestra! Rong Tamer deve essere convinto che la mia casa gli appartenga visto come me lo sono ritrovato in camera in piena notte a delirare richieste assurde. Sono tutta un livido, ho a stento la forza per respirare e quest'energumeno pretende che mi rimetta in piedi di scatto e che lo conduca alla baracca in cui ci siamo rifugiati ieri. Non contento del mio ragionevole diniego, mi scaraventa giù dal letto e poi mi trascina di peso fuori di casa, col solo risultato di farci perdere nella notte di Feylan e farmi mancare il mio appuntamento mattutino con la guardia cittadina. Per lo meno a quest'ultimo problema ha rimediato corrompendo le guardie ma ho timore nel domandarmi cosa potrà chiedere in cambio di quest'apparente atto di altruismo.
Per concludere la giornata in bellezza, quando finalmente siamo riusciti a riunirci al resto della combriccola ed abbiamo raggiunto la catapecchia, ci siamo trovati nel bel mezzo di un'imboscata tesaci da una decina di sgherri della Congrega del Drago. Nonostante fossimo in inferiorità numerica schiacciante e per giunta male in arnese, i miei compagni d'avventura hanno visto bene di attaccar briga e si sono lanciati in un corpo a corpo senza speranza. In men che non si dica siamo stati ridotti all'impotenza con me ed il maestro Quan Deo Khoa presi in ostaggio e gli altri ricattati di sospendere le proprie mansioni per una settimana o avere la nostra prematura (almeno per quanto mi riguarda) morte sulla coscienza.
Ho dei ricordi piuttosto confusi della notte in cui sono stata rapita dal Clan del Drago, mi ricordo vagamente dell'imboscata, della lotta e di un tizio che mi immobilizzava, poi devo aver perso i sensi. A sprazzi tornavo in me ma non potevo muovermi, ero al buio e facevo fatica a respirare, la sensazione era quella di trovarmi come avvolta in un tappeto portato a spalla.
D'improvviso un dolore lancinante, devo essere stata buttata a terra in malo modo, e poi schiamazzi e rumori di lotta. Dopo qualche minuto vengo fatta rotolare e mi ritrovo di fronte il brutto muso di Rong Tamer (ho scoperto quella sera essere questo il suo vero nome, l'avevo imparato sbagliato a causa del difetto di pronuncia dell'anziano Quan Deo Khoa) che mi rimette in piedi coi suoi tipici modi sbrigativi e rudi.
Mi guardo attorno: un paio di uomini del Drago giacciono a terra avvolti in una sostanza viscida ed appiccicosa ed un altro è privo di sensi. I miei compagni sembrano di buon umore ma io non ne posso più di questa vita, preferisco tornare ai miei tranquilli attentati dinamitardi ed alle mie erbe.
In ogni caso mi terrò in contatto con il vecchio e col suo discepolo, sono stati una buona compagnia per quel che è durata ed in particolare il ragazzo è giovane ed avvenente. Per quanto riguarda Rong Tamer invece, solo in virtù del fatto che abbia corrotto la guardia cittadina per me, lo accetterò ancora come cliente, ma credo che per lui i prezzi saranno un po' più salati che per gli altri.