Campagna Franklin 1849


Personaggi

GM: Bob
Capo Van Hike: Paolo

Ufficiale di bordo

JJ White: Carlo

trapper

Ernest Wimsey: Angelica

Cartografo

James Davis: Massimiliano

Medico

Marchese Méliton Morel: Mauro

Sensitivo

Ferdinand: Marco

Meccanico

Cronaca schematica

10 marzo 1849

I PG partono da Bristol con la Gull Wing e la Go Ahead, navi a vela con motore ausiliario a vapore, equipaggiate con 70 uomini. Comandante sir Peter Shilton, primo ufficiale Springett. Imbarcati il cartografo Ernest Wimsey, un sensitivo con i suoi due enormi bauli, il trapper JJ White, un medico specializzato James Davis. Obiettivo la ricerca delle navi del capitalo Franklin Terror e Herebus, disperse da 4 anni.

10 aprile 1849

La spedizione arriva a Nanortalik dove fa due giorni di sosta e imbarca come guida il capitano Villads.

12 aprile 1849

Al mattino viene trovato un marinaio privo di testa a bordo.

13 aprile 1849

Partenza attraversando la Baia di Buffin

23 aprile 1849

Arrivo all'isola di Cronwallis. La Go Ahed circumnaviga l'isola, la Gull Wing resta alla fonda. Sbarco e ritrovo di 4 cadaveri. Durante la notte 7 marinaio di guardia vengono orribilmente uccisi e appesi.

24 aprile 1849

I 7 marinai morti vengono buttati in mare e si riesce a tenere riservata la notizia e a simulare un alterco per ubriachezza. Durante una breve funzione commemorativa, i PG esaminano tutti gli alloggi della nave e scoprono 7 tute insanguinate da lavoro con sovrascarpe in pelle nascoste nell'alloggio ciurma. Il meccanico Ferdinand viene fatto dormire nello spazio ciurma e JJ prepara una trappola nel vano nascosto. A sera Van Hike, JJ White, James Davis e 6 marinai vanno con due scialuppe a recuperare i tre cadaveri. Un cadavere cade in acqua, sugli altri due viene rinvenuta una mappa.

25 aprile 1849

Durante la notte i PG si mettono segretamente di guardia e scoprono Heiwie e Haddock che hanno buttato in mare i due cadaveri portati a bordo. Il mattino seguente vengono arrestati ma ne nasce un parapiglia: Van Hike contuso, Heiwie ferito gravemente e Haddock ferito alla gamba. Durante il discorso del comandante un marinaio si ferisce con la trappola e viene catturato. Durante il pomeriggio due marinai assaltano l'infermeria uccidendo due sottufficiali di guardia e i loro due complici. Vengono catturati dai PG. Il settimo traditore rapisce il Comandante ma, ferito da un dardo avvelenato, si getta in mare. Van Hike fa un discorso per placare la ciurma. A sera arriva la Go Ahed.

26 aprile 1849

Un ufficiale della Go Ahead salito a bordo riferisce di non aver avuto incidenti. Una grossa squadra congiunta scende a terra e recupera pezzi di scialuppa.

27 aprile 1849

Il comandante Shilton informa il comandante della Go Ahead dell'accaduto. La spedizione parte per lo stretto di Peel, seguendo le indicazioni sulla mappa.

28 aprile 1849

Muore il penultimo membro della setta de I Figli dell'Aldilà.

29 aprile 1849

Muore l'ultimo membro della setta.

30 aprile 1849

Luna piena.

1 maggio 1849

Arrivo alla penisola di xxx e sbarco. La Go Ahead con i PG cerca di circumnavigare l'isola ma trova venti contrari. Finisce in un vortice con le vele strappate da cui emergono una serie di mostri neri illusori. Arriva la Gull Wind e entrambe le navi vengono trascinate sul fondo sabbioso, sotto il quale si trova qualcosa. Il cuoco traditore cerca di colpire i PG. Con un rituale i PG assieme al capitano Villads riescono a chiudere il vortice e le navi riemergono.

 

Diario di bordo di Van Hike

2 marzo 1849

Vengo chiamato dal mio amico Capitano sir Peter Shilton per una missione artica. Gli esprimo tutta la mia riluttanza a tornare da quelle parti, soprattutto perché non sono più adatto a viaggi così lunghi visti i miei problemi e l'età che ormai avanza. Peter mi convince, non tanto per lo stipendio quintuplicato che farebbe gran comodo adesso che Sophie e Johnathan si fanno grandi, ma perché gli servo assolutamente con la mia esperienza. Una missione di soccorso, anche molto ritardata, potrebbe far uscire dall'incubo qualcuno che è rimasto bloccato come me. Questa è la scintilla che mi fa accettare. Mi moglie obietta a lungo, ma poi capisce.

3 marzo 1849

Iniziamo le selezioni del personale particolare. E' sempre molto difficile, si tratta di trovare professioni particolari e per una missione pericolosa. Di solito arriva chi vuole fare il viaggio di ritorno a scrocco e infatti è arrivato uno vestito da trapper che mi è parso in gamba. Si chiama JJ White. Meno sveglio pareva il cartografo Ernest Wimsey appena uscito da Cambridge, ma poi gli ho fatto un paio di domande e se l'è cavata egregiamente, lo prenderemo.

10 marzo 1849

Oggi è arrivato uno molto strano, un marchese francese di cui non rammento più il nome. E' giovane ma già zoppo. Il capitano mi dice che è un sensitivo e ci aiuterà per la ricerca, vedremo. Intanto mi è toccato ridistribuire le cabine ufficiali per fare spazio a lui e al suoi enormi bauli, sarà la prima cosa che butteremo in mare in caso di problemi.

11 marzo 1849

Partenza a mezzanotte e a vela, per non far rumore. Non capisco questa segretezza. La manovra è stata molto difficile, soprattutto coordinare due navi senza vederci ad un palmo. Per fortuna l'ufficiale di rotta conosce il porto di Bristol come le sue tasche. Inizia la navigazione, la compagnia pare noiosa assai, solo il trapper potrebbe essere interessante ma sento dell'ostilità.

23 marzo 1849

Oggi mi son fatto fare le carte dal marchese. Sono andati tutti da lui e ne parlano molto bene, dovevo andare anch'io. Non pensavo, ma ci ha azzeccato, siamo sicuramente in buone mani. Il cartografo concordava con la rotta scelta da lui. Deve essere un gran fumatore, la cabina ha un profumo di oppio notevole.

25 marzo 1849

Oggi a cena è saltata fuori la storia del naufragio. Come prevedibile gli altri ufficiali se ne sono andati quando gli ospiti hanno iniziato a fare un mucchio di domande, sempre la stessa storia, le stesse domande, le stesse reazioni. E adesso chissà cosa si aspetteranno, che li salvi da un orso bianco o che riesca a cacciare foche a mani nude. Se non altro JJ White mi guarda con occhio diverso.

10 aprile 1849

Arriviamo a Nanortalik e ho fatto scendere tutti gli ospiti. Se non si cacciano nei guai meno gente ho a bordo e meglio è. Il marchese stamane pareva un damerino su un buolevard di Parigi con la sua pelliccia di volpe argentata e le manopole di castoro. L'oste ci ha indirizzati dal Capitano Villads, un mezzo eremita che vive ad un'ora di kayak da qui. CI siamo andati, ha subito fatto amicizia con il signor White e ha accettato di farci da guida in cambio di una barca di strumenti. Mah, speriamo non ci abbia fregati. A sera trapper e cartografo Ernest Wimsey dormono a terra.

12 aprile 1849

Al mattino vengo svegliato dal marinaio John e trovo un corpo orribilmente dilaniato sulla murata. E' senza testa e senza viscere interne. C'è sangue dappertutto sul ponte, in particolare vicino all'albero maestro. Avviso subito il medico che trasporta il cadavere in infermeria. Mando dei marinai a cercare la testa sul ponte e in acqua e avverto personalmente il Comandante. Mi dice di mettere tutto a tacere. Impossibile ormai secondo me, ma eseguo richiamando tutti e mettendo la ciurma a pulire. Cerco di iniziare delle indagini nella cabina della ciurma e scopro che si tratta di Ronald McColl. La ciurma è molto irrequieta, ovviamente sanno già tutto e sospendo le indagini. Dall'infermeria nessuna novità.

Alla sveglia il Comandante decide di ritardare la partenza di una giornata, dedicare la mattinata alle indagini e a mezzogiorno fare il rito funebre. JJ trova una cima d'ormeggio in acqua con molto sangue sopra. Ipotizziamo che l'assalitore sia arrivato e andavo via in scialuppa. Nessun altro marianio manca all'appello. I marinai di guardia ammettono che stavano giocando a dadi durante il turno e non hanno sentito McColl uscire. Nessuno di coloro arrivati con McColl sa nulla.

Al pomeriggio scendiamo in paese e indaghiamo sulle barche: nessuna risulta bagnata né insanguinata. Facciamo credere ai mariani che ci accompagnano che siano stato dei selvaggi locali a bordo di loro scialuppe, per vendicare un torto subito da McColl, il quale per altro non risulta nemmeno sceso a terra. Nel frattempo indagherò presso l'equipaggio, sicuramente è stato uno di loro anche se non riuscirei a spiegarmi il sangue sulla cima.

23 aprile 1849

La disciplina ormai era al limite e ho dovuto fare un discorso accorato, facendo leva sulla solidarietà tra marinai ma soprattutto su un aumento del 10% della paga dei marinai. Sembra sia servito, difatti arriviamo all'isola di Cromwallis senz'altro incidente né protesta. Sbarchiamo io, il signor JJ, il medico, il macchinista che ormai è diventato investigatore tuttofare (ed è molto utile per evitare che la Gull Wing se ne vada senza di noi), il marchese con un giubbotto del morto che lo fa sembrare ancora più ridicolo e 7 marinai. Cerchiamo inutilmente tutto il pomeriggio finché un marinaio non trova quattro cadaveri, ma sono in un posto impervio e comincia a fare buio. Decido di tornare alla nave e farli recuperare domani.

24 aprile 1849

Risveglio terribile. Il macchinista scopre il giardinetto pieno di sangue e i cadavere dei 7 marinai di guardia appesi e sventrati. I nodi usati per appenderli sono fatti da un marinaio. Li stacco e do immediatamente disposizione di tenere la ciurma sottocoperta e pulire tutto. Sono sfinito e il comandante non mi pare in grado di dare ordini. Riusciamo alla meno peggio a simulare un furto di alcoolici e 7 marinai sbronzi che si sono buttati fuori bordo, se mai risaliranno i cadaveri saranno stati sventrati da enormi pesci. Ma non mi reggo in piedi, vado a dormire un paio d'ora. A mezzogiorno commemorazione fatta dal Comandante mentre io, JJ White il medico Davis e addirittura il marchese ispezioniamo tutte le zone notturne. Grazie ai poteri sensitivi del marchese troviamo dei vani nascosti in zona ciurma e in uno ben sette tute da lavoro con sovrascarpe completamente sporche di sangue. JJ White costruisce una ingegnosa trappola per il manigoldo che dovesse riaprirlo e spostiamo i tre meccanici in zona ciurma per dar modo al capo macchinista di vedere chi sia il ferito. Informo il Comandante. A sera tardi vado con JJ, il medico Davis e sei marinai a recuperare le salme facendo manovrare la nave in modo da arrivare con due scialuppe giusto sotto al luogo. Io non riesco a salire ma gli altri sì e recuperano i cadaveri, ma durante il calo di uno dal costone di ghiaccio malauguratamente la salma cade in mare, anche se sarei pronto a scommettere che sono stati i marinai Heiwie e Haddock a farla cadere, come ci hanno provato con le altre due ma non sono riusciti a causa della mia supervisione.

25 aprile 1849

Durante la notte io, JJ, il marchese e il medico ci metiamo di guardia nei magazzini a prua, da dove abbiamo ottima visibilità del ponte. Nulla accade per tutta la notte, salvo dei rumori verso il mattino, proviamo ad inseguire la causa del rumore ma ci sfugge nello stanzone della ciurma. Lasciamo però silenziosamente JJ che ascolta, mentre noi scopriamo che sono stati buttati a mare due cadaveri. Alla sveglia JJ ci indica chiaramente quale è la zona da dove provenivano le voci dei due e identifichiamo Heiwie e Haddock stranamente addormentati profondamente. Non facciamo nulla e informo il comandante. A pranzo decido di arrestarli: li accompagno con la scusa di un lavoro in cambusa ma scendendo la scala tentano di colpirmi con una lanterna. Sparo tre colpie ferisco Haddock ad una gamba, interviene JJ e ferisce Heiwie gravemente. Anche io sono gravemente contuso. La giornata non è terminata. Più tardi cogliamo in flagrante XXX ferito dalla trappola di JJ White e il macchinista riesce a catturarlo. In seguito, avendo lasciato due sottufficiali di guardia all'infermeria, troviamo i due sottufficiali uccisi a colpi di macete e altri due marinai, YYY e ZZZ, asserragliati all'interno dell'infermeria che hanno appena ucciso i loro compagni. Il marchese si mostra agilissimo entrando e sparando come un pistolero professionista di quelli di cui si narra nel West americano e JJ completa l'opera sparando attraverso la parete. Appena uno dei due esce tentando la fuga, per altro impossibile perché tutto il corridoio è occupato dalla ciurma, lo fermo io con un colpo di pistola. Ma la mia preoccupazione principale è Younger, che infatti ha catturato il Comandante e si trova sul castelletto di prua. Esco sul ponte e lo minaccio con la pistola, quando il comandante per fortuna sviene e io riesco a sparare. Devo averlo spaventato perché terrorizzato si butta in acqua, i sottufficiali venuti con me non ne vogliono sapere di organizzare una scialuppa di salvataggio e mi accerto che il suo corpo si allontani dalla nave.

Al momento il conteggio dell'equipaggio perso ammonta a 2 sottufficiali morti, 7 marinai morti, 5 marinai traditori morti e 2 marinai traditori feriti e legati in infermeria, che tentano continuamente di ferirsi e paiono peggiorare di giorno in giorno. Un veloce interrogatorio rivela solo che sono affetti da probabile pazzia, mentre gli altri marinai riferiscono che bevevano abitualmente da una fiaschetta comune, non ancora rinvenuta. A sera torna, fortunatamente, la Go Ahead.

26 aprile 1849

Il Comandante, ancora sotto shock per gli eventi, mi affida il comando della nave. Convoco subito il secondo ufficiale della Go Ahead per chiedergli degli eventi. Mi riferisce dettagli sulla circumnavigazione e che sulla loro nave nulla di rilevante è successo. Gli dico solamente dell'ultimo episodio, per giustificare l'assenza del Comandante. Organizziamo subito una spedizione per recuperare altri resti ma troviamo solo residui di scialuppe della Terror.

27 aprile 1849

Il Comandante si è rimesso e informa il Comandante della Go Ahead. Grazie alla decifrazione della mappa rinvenuta il 24 partiamo verso Sud per lo stretto di Peel. Navigazione tranquilla.

28 aprile 1849

Il dottore e il marchese riescono ad interrogare uno dei traditori. Si dichiara membro della setta dei Figli dell'Aldilà e seguace di una divinità il cui nome il marchese ci suggerisce non proferire e pertanto non scriverò. Stanno entrambi male, pensiamo per un avvelenamento e per la mancanza dell'antidoto abituale. Dopo breve ricerca la recuperiamo dal cuoco, probabile complice esterno, e lo somministriamo al primo che però muore con spasmi terribili.

29 aprile 1849

Visto l'aggravarsi delle condizioni del secondo somministriamo anche a lui l'antidoto, ma muore.

1 maggio 1849

Arriviamo ad una penisola a sud del canale di Peel. Non sappiamo di che terra si tratti, né se sia un'isola. E' disabitata come al solito. Scendiamo a terra con entrambe le navi e, con mia grande soddisfazione, mescoliamo gli equipaggi. Io, JJ, il macchinista, il medico Davis e il marchese salpiamo con la Go Ahead per esplorare i dintorni. Mi pare assai sospetta la volontà immediata dei miei compagni di salire subito sulla Go Ahead. Al ritorno venti contrari forti ci fanno ritardare e a sera una folata improvvisa, fortissima, squarcia la vela maestra. Ammainiamo tutto e do disposizioni per cambiare le vele, mentre il macchinista scende in sala macchine per azionarle. Nonostante i motori e l'assenza di vento siamo immobili, con le macchine che pare girino a vuoto. Guardo il mare e si sta formando sotto di noi un vortice preoccupante, di dimensioni inferiori alla lunghezza della nave, ma abbastanza potente per impedire ai motori di portarci fuori di qui. In questa imbarazzante situazione vedo una sagoma nera salire sulla murata e tutto l'equipaggio terrorizzato, tranne JJ e il marchese che puntano le pistole. A nulla valgono i colpi di pistola, se non a colpirci tra di noi. Altri mostri arrivano, volando o salendo sulla nave, ed è grazie all'intuizione del meccanico Ferdinand che capiamo che non sono reali. Mi ci vuole un gran fiato per convincere quel che resta dell'equipaggio, abbiamo parecchi feriti. Nel frattempo arriva la Gull Wind che per poco non ci sperona, mentre il vortice si sta rinforzando sempre di più, in modo estremamente innaturale. Affondiamo in questo gorgo, forse irreale, fino addirittura a toccare il fondale, un fondo sabbioso e caldo dove si vedono tanti relitti. Che fine tragica e singolare, se non fosse per la strana sensazione di irreale data dai mostri neri che volano su di noi.

Ci sistemiamo appoggiati alla murata adagiata in basso per decidere il da farsi. Perdiamo il medico, che scende nel tentativo di salvare i marinai caduti sul fondale, ma dentro cui viene catturato. Ferdinand, che una volta sceso riesce a risalire, ci racconta che tutto quello che tocca il fondale viene risucchiato sotto e le persone che vediamo chiedere aiuto, medico compreso, sono anch'esse illusioni. La situazione è terribile, non possiamo più confidare nei nostri sensi. All'improvviso un colpo di fucile arriva dalla murata opposta, è il cuoco traditore che cerca di ucciderci. Il marchese, mostrando una mira degna di un cecchino, lo vede e colpisce e quando si butta contro di noi con due pistole riesco a tramortirlo. Gli troviamo addosso una pergamena con simboli strani. Anche Ferdinand, in questo mondo sottosopra, si mostra per ciò che non è: riesce non solo ad interpretarli, ma decreta che trattasi di un rituale per evocare un demone! E sostiene di riuscire ad invertirlo. Gli credo a fatica, solo perché è la nostra unica speranza.

E così andiamo tutti sottocoperta dove ritroviamo il capitano Villads, anch'egli occupato a tracciare simboli magici col sangue sulle paratie della nave. Prosegue il suo lavoro Ferdinand. Guardo la scena allibito anche perché il capitano Villads dà in escandescenza e mi colpisce. Sono ormai certo che la nostra fine sia proprio sul fondo di quel vortice quando sembra che i mostri spariscano e le acque si richiudano, abbastanza lentamente per poter riemergere con le navi con danni non irreparabili. Incredibile, siamo salvi! E finalmente siamo di nuovo in pista, Ferdinand ai motori, marinai montate le vele per manovrare, raggiungiamo la Gull Wind e torniamo a terra dal resto della spedizione con entrambe le navi!

Diario personale di Ernest Wimsey 9 aprile 1949.

Scrivo dopo oltre un mese dalla mia precipitosa decisione di partecipare a questa spedizione alla ricerca delle due navi "scomparse". Ho cercato di tenere la mia mente occupata attraverso un rigido programma di misurazioni delle correnti e di studio. Però sono inquieto. Speravo fosse una buona occasione per continuare i miei studi sulle correnti oceaniche nell'artico ma il livello delle persone a bordo è ben lontano dalla spedizione scientifica con lord Robert. Le navi sono quanto di più nuovo e moderno l'ingegno umano ha saputo scovare, ma le persone... menti superstiziose, poco curiose, sempre alla ricerca di risposte semplici e consolazioni. Van Hick che mi ha assunto, non è male, cerca di mantenere alto il livello di civiltà in una ciurma dai bassi istinti, sempliciotti irlandesi per lo più. Divido lo spazio con un bizzarro uomo, mr. Snow; mi sembrava un tipo interessante, dedito alla esplorazione e alla conoscenza, ma le difficoltà incontrate devono averlo minato nel profondo e blatera di appartenere a qualche razza primitiva che chiama "popoli liberi"... ammetto ci debba essere una certa fascinazione nel far la conoscenza di popoli rimasti fermi nel tempo, abitanti ancora del regno naturale, quasi animali, ma cosa sono essi se non immagini di noi stessi prima di evolverci, prima che diventassimo menti intelligenti e razionali? Come si fa a rimpiangere i tempi in cui eravamo ancora vittime e non padroni delle forze naturali? BAH! Si è anche aggiunto un ricco e nobile francese... fa tarocchi e dice di vedere il futuro. Tutti ne sono affascinati. Ho studiato duramente per anni per capire i venti e le correnti, e qui il capitano stesso si affida ad un vizioso straniero per farsi consigliare rotte e strategie...
domani si scende al villaggio dei balenieri. Un piacevole diversivo alla monotonia... magari trovo mappe o appunti.

JJ Snow. Considerazioni personali.

Eccoci arrivati alla prima tappa del viaggio che mi sta comunque riportando a casa, o per lo meno piu' vicino a casa di un mese fa.
Abbiamo reclutato il "capitano" Villads, conoscitore di queste coste e dell'ultima rotta della spedizione che dovremmo salvareTutti a bordo, domani si parte per raggiungere le coste canadesi e un isolotto che pare sia stata l'ultima meta conosciuta della spedizione perduta. Cena con gli aneddoti di Villads, l'oppio del Marchese e la fredda autorita' dell'ufficiale responsabile dell'equipaggio.

A dormire! Poco prima dell'alba mi svegliano dei rumori: si scopre che un marinaio e' MORTO! non era neppure di guardia (peraltro: di guardia in un remoto avamposto in inverno in groenlandia? Ormeggiati alla fonda? mah..). E' stato trovato decapitato e appoggiato con le braccia ed il tronco su di una murata (insomma sul parapetto o come si chiama il muretto di legno che circonda il ponte della nave).

Indaghiamo anche se il comandante vuol mettere tutto a tacere (assurdo, 70 membri dell'equipaggio, diciamo una cinquantina di marinai, lo sapranno in tempo zero comunque). corde in punta della nave (prua mi pare si dica) sporche di sangue, chissa' come il medico ed il capomacchinista (un po' un tuttofare), primi "investigatori", non l'hanno notato.. Alla luce della prima alba, osservando la scena dove e' avvenuto lo squartamento (dimenticavo, il povero marinaio, e' stato prima squartato con un attrezzo affilato, forse un coltellaccio, forse una spada) e poi decapitato "a strappo", non si sa come, di preciso.

Comunque, la ciurma è gente superstiziosa, che crede a sciocchezze come il destino o la sfortuna, non a realta' assodate come gli spiriti della terra, i demoni e gli spiriti degli antenati. Quindi fingiamo un'indagine al villaggio, e, dopo aver distratto i 3 vogatori, mandandoli al bordello locale, dopo aver verificato che, almeno sulle barche presenti, non ci sono segni che l'assassino o gli assassini siano tornati a terra, tornando ci inventiamo una storia su una vendetta di un Thule (i "selvaggi" come questi ignoranti li chiamano) nei confronti del marinaio (forse ha mancato di rispetto ad uno di loro o ha violentato la figlia di qualche capo? mah? la fantasia dei marinai condira' la nostra storiella con dettagli incredibili). Cerimonia funebre solenne ufficiata dal Comandante, punizione a frustate del "corpo di guardia" che invece di sorvegliare stava giocando a dadi, durante il fatto, quindi, con un giorno di ritardo, si parte alla volta dell'isolotto, sotto la guida esperta del capitano Villads. Le indagini proseguono a bordo, ma senza indizi, forse chi ha ucciso arrivava dalla seconda nave? forse e' tornato a terra ma lontano dal villaggio? chissa', intanto il viaggio prosegue tranquillo, se si escludono gli iceberg sempre piu' imponenti e vicini...


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