Morto gloriosamente nell'esecuzione del suo dovere.
Vendicativo e barbaro, secondo di Quintus.
Figlio maggiore di Quintus, gran combattente.
Figlio minore di Quintus, gran leguleio.
Abile donna in fuga.
Misterioso vede presagi.
Sveglia per la sua età.
Piaras e Quintus entrano nella villa di Cesare, occupata da legionari traditori, per portare in salvo una bambina e i documenti che rivelano essere figlia di Cesare. Quintus si sacrifica, Piaras fugge con l'aiuto della vestale Ocella e raggiunge la casa di Quinctus.
Piaras e Ocella raggiungono la dimora di campagna di Quinctus e si uniscono a Murrus, due carri, due carovanieri e due guardie. Ripartono in direzione Forlì.
I PG attraversando l'Appennino si fermano in una piazzola con altri carri. Durante la notte arriva Valerius e i cavalli fuggono.
Uno strano vecchio schiavo gallo viene acquistato e sembra riuscire a far tornare i cavalli e a calmare i cavalli presenti.
All'arrivo a Forlì i personaggi vengono seguiti da due persone e decidono di abbandonare la città.
Sulla strada per il porto i PG vengono aggrediti. Arrivano in porto e partono con una nave per il nord adriatico.
All'improvviso di notte arriva una tempesta e al nave è assalita da morti proveninenti dal mare. A fatica i PG hanno la meglio
All'alba il capitano intima ai PG di sbarcare immediatamente.
I PG trasportano 3 carri su terraferma.
Al mattino il vecchio gallo ode un canto, Ocella cade svenuta, dalla spiaggia arriva l'equipaggio morto. Ocella fa svenire il vecchio gallo. Murrus sostiene di aver uccido una sirena. Sopravvivono solo i PG e la bambina. Vengono bruciati tutti i cadaveri. Il vecchio gallo vede presagi.
Viaggio fino a Ferrara sotto una pioggia battente. Alloggio all'esterno delle mura.
Attacco di una arpia.
Rifornimento a Piacenza e alloggio presso un amico di Murrus. Contattato un sacerdote di Ermes per un rituale contro l'individuazione.
Viene individuata una donna che parla greco che ha assoldato tutti i briganti di Piacenza per spiare i PG.
I PG fanno il rituale contro l'individuazione, ma la città è chiusa dalla III legio macedonica. I PG si rifugiano in una tintoria in disuso.
Qualcuno scopre i PG nella tintoria e a sera escono. Arriva un parto alleato dei PG. Furius viene aggredito. La bambina viene aggredita ma si difende trasformando tutti i porci. I PG si rifugiano in un pollaio.
Piaras esce per recuperare gli oggetti dei PG in vista della fuga ma nota essere seguito da un animale invisibile.
I PG fuggono da Piacenza grazia all'aiuto di un partico che organizza alcune comparse con i loro vestiti, attraversano per giorni le paludi e poi si mettono in strada per Aosta dove arrivano dopo due settimane. La bambina viene accolta dalle vestali.
...tutto precipita, segni di sventura da ogni parte, le morti che abbiamo causato per la gloria di roma sembrano voler tornare dalla tomba per vendicarsi.. sto andando a ostia per vedere un informatore.. ha importan i notizie su di un complotto ai danni di cesare.. ne ho sventati tanti negli anni..
...sono quinto furius, generale di cesare ai tempi delle guerre coi galli, ora suo responsabile della sicurezza..
...con me c'é il fidato piaras.. guerriero gallo al mio fianco da 15anni..
...ASSURDO.. vogliono assassinare cesare mentre si reca in senato.. l'unico momento che é senza scorta.. e cosa forse più assurda rapire una piccola schiava a casa sua..
...torniamo di corsa a roma, ci dividiamo, io vado in senato, piaras a casa di cesare per salvare la bambina..
...mentre mi dirigo in senato tra le vie affollate di roma sono seguito e attaccato da dei sicari! maledetti, li affronto uccidendoli tutti, ma arrivo tardi le strade intorno al senato sono bloccate dalla milizia del senato..
...lascio il mio amato comandante al suo destino, marte e giove lo proteggano.. vado anch'io verso casa di cesare..
...non si passa neanche lì.. vado a casa mia sperando di non trovare sorprese.. trovo piaras con la bambina e una vestale, ocella, protetta di cesare..
...mi raccontano che nella casa di cesare dei soldati stavano massacrando tutti e piaras grazie ad un sotterfugio di ocella ha salvato la bambina.. potrebbero arrivare fino a qui.. mando verso la casa di campagna tutti i mie servi di città, la si trova mia moglie boh mie figli che da tempo hanno abbandonato la capitale per una vita più tranquilla..
...interrogando la bambina veniamo a sapere che cesare le aveva dato precise istruzioni in caso di un'emergenza.. doveva prendere una scatoletta ben precisa dalla stanza dei trofei e consegnarla a qualcuno di fidato.. decidiamo di andare nell'abitazione di cesare per recuperare la scatoletta e ciò che contiene.. sperando di incontrare resistenza..
...entriamo dal passaggio segreto da cui sono scappati piaras e la bambina il giorno prima e ci accorgiamo che la casa é sorvegliata.. attendiamo il momento più propizio poi eliminiamo qualche guardia e siamo nella stanza dei trofei.. é sta o buttato tutto all'aria, evidentemente cercavano qualcosa anche loro, troviamo comunque la scatoletta, vuota!.. proviamo a romperla.. per giove! un doppio fondo.. troviamo dei documenti firmati da cesare che la bambina é figlia di cesare e di una nobil donna romana.. c'é scritto di mantenere segreta l'identità della bambina fino alla maggiore età.. non capisco bene il perché.. ma eseguirò le volontà del mio generale..
...UNA TRAPPOLA! la casa si riempie d'improvviso di soldati.. impossibile scappare.. consegno tutto piaras dicendogli di occuparsi della piccola fino alla sta maggiore età e di tenerla nascosta e al sicuro.. e esco allo scoperto ad affrontare i soldati.. troppi anche per uno come me.. morirò con valore..
Furius Quinctus è morto. Lo sterminio della mia gente è vendicato. Ho atteso anni questo momento per essere libero e tornare a casa. E ora? Mi trovo a dover proteggere addirittura la figlia del capo di tutti i Romani. Ma è un voto che mi ha chiesto Furius in punto di morte in cambio della mia libertà, non potevo negarglielo. Mi sembra di essere tornato indietro di 10 anni, combattere contro i legionari, tanti e ben organizzati ma nello scontro personale molto facili da abbattere. Ho un'unica amica, se possiamo chiamarla così, e anche lei è uno dei maggiori simboli degli invasori, la vestale Ocella. Le affido la bambina e cerchiamo la fuga.
Prima metà casa Furius, là possiamo brevemente riorganizzarci per poi ripartire immediatamente, di sicuro gli assassini di Cesare si metteranno presto sulle nostre tracce. Recuperiamo cibo, armi, armature, vestiti civili, un carro e facciamo chiudere tutta la casa, per evitare che i servi sotto tortura dicano che siamo passati di qui. Abbiamo giusto un attimo per esaminare questi importantissimi pezzi di carta che accompagnano la bambina, fogli dove Cesare in persona dichiara di essere il padre di quella infante. Se non fosse per gli anni passati tra i Romani penso che non capirei assolutamente dove sta l'importanza di tutta questa faccenda. Sta di fatto che questa bambina avrà sì e no 5 anni e per almeno 10 dovrò sorvegliarla di persona, a meno che lei non muoia prima, cosa che può succedere da un istante all'altro visto come siamo messi. Ma io farò tutto ciò che posso per evitarlo!
Dopo un lungo giro per evitare eventuali legionari che potrebbero essere sulle nostre tracce arriviamo in vista della casa di campagna di Quinctus, il clima si è fatto via via più pesante, troviamo contadini armati a difesa della proprietà. In casa c'è solo Murrus, il figlio minore, quello che non si occupa di armi ma che se non altro è sveglio. Capisce il problema al volo e per il giorno dopo riusciamo ad organizzare la fuga verso Forlì. Conosco bene questa zona d'Italia e suggerisco una strada verso levante per poi prendere la via Flaminia, eviteremo così eventuali blocchi dei legionari. Nessuna notizia dei servi romani di Quinctus che sarebbero dovuti arrivare prima di noi: o sono scappati o sono stati uccisi, spero non siano stati catturati.
Il tempo regge, per fortuna perché attraversare le montagne centrali con la pioggia è un problema quando si percorrono sentieri secondari. Meno male per la carovana che sono presente io, altrimenti ci saremo già persi varie volte. La bambina sta sempre con Ocella che ha il potere di non farla frignare, una cosa che solo le donne sanno fare. Ci fermiano in una piazzola a lato del sentiero dove sono alloggiate altre 3 compagnie. Una di queste è di un trafficante di schiavi che porta con sé anche un vecchio gallo, a guardarlo mi pare uno di quei veggenti che hanno strani poteri e sanno più di quel che dicono. Difatti si mette a raccontare i nostri eventi dei giorni precedenti, è troppo pericoloso e forse è il caso di eliminarlo. Murrus cerca di acquistarlo ma il mercante di schiavi tira in maniera esagerata sul prezzo.
Come il vecchio aveva predetto arriva un forte temporale. Tra un tuono e l'altro i cavalli si spaventano e questo è normale, meno normale è che siano così terrorizzati dal buttarsi a capofitto nel boscho buio e probabilmente in un dirupo. Ne inseguo un paio ma non si vede nulla e non mi resta altro da fare che dormire. Al mattino arriva di corsa Valerius, il figlio maggiore di Quinctus, quello che si occupa d'arme. Ma accade una cosa strana: il suo cavallo così come quelli del mercante di schiavi non si vuole muovere a nessun costo, neppure se provo con le antiche magie celtiche! Impossibile, siamo di fronte ad un potente sortilegio, forse causato proprio da questo luogo o più probabilmente causato dal vecchio che ora finge di dormire. In questa situazione siamo completamente bloccati, mentre le altre due carovane con buoi o asini sono già ripartite. Mi avvicino al vecchio e mi promette che può far ritornare i nostri cavalli in cambio della libertà, che vorrebbe dire solo uccidere il mercante di schiavi. Mi rifiuto di ucciderlo a sangue freddo, potrebbe anche essere un uomo spregevole ma non posso farlo.
Risolve lo stallo Valerius che strapaga il vecchio e non si fa nemmeno dare in aggiunta le due belle schiave come compagne. I cavalli, come promesso, piano piano ritornano tranne uno che ho trovano morto in un dirupo e che portiamo via come carne per il viaggio. Viene con noi anche il vecchio e il suo giovane accompagnatore.
Arriviamo alle mura di Forlì e già mi pregusto un po' di riposo con una buona birra, senza dover continuamente badare ai carri, ai carovanieri, ai figli di Quinctus e pure alla marmocchia. L'unica che sembra in grado di badare a se stessa qui è Ocella. Il vecchio invece mi fa notare come due persone staino sorvegliano con troppa cura la nostra carovana e una delle due stia correndo in città. Brutto segno, avviso i carovanieri che mi ignorano, stolti, avviso Murrus e Quinctus che per fortuna qualcosa fa: insegue quello che ci sta seguendo per tutte le vie di Forlì. L'amico di Murrus pare non sia molto affidabile e questa carovana grossa e con donna e bambina dà troppo nell'occhio, qui proprio non possiamo restare anche se Valerius ha interrogato e eliminato uno degli spioni. Ripartiamo subito per Piacenza dove Murrus pare avere un altro amico, ma questa volta ci dividiamo per non essere seguiti. Io vado con il vecchio e il ragazzino, una guardia e un carovaniere per sentieri secondari e ci uniamo con l'altro carro a due miglia da Forlì, mentre Murrus resta a Forlì.
Ebbene, dopo il passaggio in citta', troppo pericoloso, gli sgherri del senato ci seguono da vicino, eccoci, uno dei figli di Furius (quello piu' politico dei due) si riunisce al gruppo, dovremmo andare a nord ad imbarcarci, Non mi fido praticamente di nessuno, ma se Vesta vuole che rimanga con questa gente, per me e' sufficente, io devo solo proteggere il Bocciolo della Dea.
E cosi' sara'. Siamo accampati fuori citta', dopo esserci separati per far perdere le nostre tracce, ma pare che ci abbiano comunque seguiti, INFATTI ATTACCANO! io mi metto tra i carri con la mia protetta, che se la sbroglino questi "guerrieri", ma come al solito, non li fermano tutti, con l'aiuto di Vesta ed il fuoco che arde in me grazie a Lei, metto in fuga uno dei briganti che era riuscito a passare, il suo cavallo si ricordera' della mia carezza. In breve finisce tutto, e si decide di andare a marce forzate al porto per proseguire poi per mare, e cosi' far perdere definitivamente le nostre tracce.
Sono stanca ed i cavalli pure, il vecchio gallo folle e la bambina sono i soli a poter viaggiare appesantendo i cavalli. In un modo o nell'altro arriviamo al porto, sembra che siamo comunque seguiti, ma risusciamo (grazie ai denari della famiglia Furius) ad imbarcarci senza che a terra sappiano della nostra direzione o del previsto approdo. Tutto sembra andare finalmente bene, ma il Gallo Pazzo comincia a dare in escandescenze dicendo che c'e' una tempesta che ci sta per spazzare via. Il cielo e' terso, il capitano sembra sicuro che il mare sia tranquillo, eppure i figli del Generale sono allarmati e puntano ad andare ad approdare immanentemente, io so solo che proteggero' il Bocciolo, degli altri mi importa assai poco. Anche se al momento sono la mia fonte di protezione piu' sicura. A Roma non potro' tornare per parecchio e noi Vestali in zone periferiche non siamo che comuni cittadine.
Vedremo. Io cerco di prepararmi ad ogni evenienza. Anche se sembra una delle migliori giornate di primavera degli ultimi anni.
Ho perso Valerius!
Eravamo seguite, io e la figlia di Cesare, ci nascondemmo in una fabbrica, perdendo di vista il figlio del generale Furius.
Nessuno ci notò, nella fabbrica, ma appena tentammo di allontanarci, ecco che alcuni sgherri dei traditori di Roma, o degli dei avversi ci circondarono, lottai come potei per proteggere la bambina, ma una forza invisibile ed un colpo da parte di un legionario mi atterrarono. Invocando Vesta che mi desse il potere di salvare l'infante cercai di allungare il mio bastone verso l'uomo che tratteneva la mia protetta.
In quel momento Murrus e un mercenario (credo) arrivarono fortuitamente per aiutarci, ma dopo qualche colpo sembrò che stessero per essere sopraffatti (gli assalitori erano almeno 5).
In quel momento temei per la nostra vita e soprattutto per l'incolumità dell'infante. Ma improvvisamente mentre infine ero pronta ad incendiare il bruto che tratteneva la bimba...gli assalitori si tramutarono in maiali! Vesta era con noi! Il combattimento, a quel punto, terminò. Gettai lontano le armi dei nemici, e ci allontanammo.
Ci nascondemmo in un pollaio dismesso, trovato dal mercenario al soldo di Murrus, per un paio di giorni. La bimba dormì quasi sempre, lo scontro coi legionari la deve aver scossa profondamente.
Ora siamo in 7: io, la figlia di Cesare, Murrus, Piaras, il mercenario, il vecchio gallo laido ed il suo succube. Ci siamo sitemati in uno spazio ridotto ma abbastanza pulito (il pollaio è stato dismesso da tempo).
Valerius pare sia stato ferito e rapito dai legionari (il laido gallo aveva ragione, anche se le sue previsioni sono chiare solo DOPO che si sono rivelate valide), Murrus non sembra preoccupato, asserisce che Valerius è utile al nemico come merce di scambio o per qualche gioco di potere che, sinceramente, non mi interessa affatto. Pare che, almeno finchè siamo in città, non cercheremo Valerius.
Il piano (concepito dal mercenario che pare aver grande esperienza in queste cose) è di far distrarre le guardie di una delle porte della città grazie ad alcune persone (pagate) per fingere di essere noi che proviamo a fuggire, nel mentre i “veri” noi usciremo, travestiti, indisturbati (si spera) dalla porta ormai sguarnita o nel parapiglia. Buon piano, all'apparenza. La cosa si farà di sera, quando sarà più facile defilarsi. Forse DOMANI stesso. Che Vesta ci sia sempre favorevole.
Ocella.
Siamo in navigazione da tot giorni...il vecchio pazzo ha predetto una violenta tempesta ma nessuno gli ha creduto...del resto il cielo è limpido e nulla sembra imdicare cambiamenti.
La notte ad un tratto diventa nera come la pece e svariate FOLGORI illuminano l' orizzonte, comincia ad ingrossarsi il mare, finché la tempesta arriva con tutta la sua potenza...cadono uomini in mare, ad un tratto vedo una mano aggrappata alla murata quindi cerco di afferrarla e aiutare a salire il naufrago. Orrore! In tutto e per tutto è un cadavere di diversi giorni e cammina pure! Cerca di afferrarmi e gli rispondo con un terribile affondo al ventre... mio padre sarebbe stato fiero di me!
Ma come? È come aver impalato un sacco di farina...come niente fosse continua ad avanzare verso di me. Cambio tattica: gli sfondo il cranio e finalmente si accascia. Mi guardo intorno: ne sono saliti altri e uno sta minacciando il mio debosciato fratello! Lo aiuto e ci volgiamo verso gli altri...sono tutti in difficoltà ma alla fine sembra riusciamo a prevalere...
Il capitano ci accusa di aver portato sventura a bordo e ci ingiunge lo sbarco immediato, e dire che abbiamo salvato la vita a diversi suoi uomini. Ingrato cane salato.
Il capitano ci dice che la nave non può proseguire e che ci sbarchera a terra perché portiamo male. Poi si dirige verso la terra ferma. Quando approdiamo iniziamo a scaricare i carri e riusciamo a far scendere i cavalli. Tre li recuperiamo il 4 no.
Il problema e' che dobbiamo trasportare i carri e tutta l'attrezzatura in cima a un pendio scosceso. Questo ci porta via una giornata. Alla fine riusciamo anche a perlustrare la zona e a scoprire che a tre ore di cammino da li c'è una strada.
Intanto sopraggiunge la sera e decidiamo di partire alla mattina.
Durante la notte io odo un canto. Avviso tutti che siamo in pericolo ma ancora una volta non vengo considerato. Allora chiamo la vestale e le riproduco il canto, che lei non sente, e all'improvviso cade svenuta. Io urlo che la morte si avvicina e che dobbiamo andarcene ma nessuno mi dà retta. In quel momento dalla spiaggia si odono i primi rumori e ci accorgiamo che l'equipaggio sta salendo verso di noi ma nn sono normali, sembrano morti che camminano.
Nasce una furiosa battaglia, io sono al fuoco vicino alla vestale e lei a un certo momento inizia a parlare, io mi avvicino, lei appoggia la sua mano al mio petto e all'improvviso una fiamma di calore mi riempie il petto e io cado svenuto.
Solo i fratelli, il gallo, la vestale e la bimba sono sopravvissuti. Io consiglio di bruciare la nave e tutti i cadaveri. Finalmente il consiglio viene ascoltato.
Durante il lavoro odo una conversazione tra i fratelli, il saggio sostiene di aver ucciso una sirena, una figlia di Nettuno, naturalmente non viene creduto dal guerriero, sciocchi la verità e sotto al naso e nessuno la vede.
Mi faccio accompagnare dal fanciullo sulla cima della scogliera, mi siedo a terra e prego la sacra madre terra di darmi un presagio. Vedo che alcune Dei sono impauriti o gelosi, vedo che il pericolo viene dal mare, ma anche dalla terra, ma soprattutto,la cosa nn e' finita, anzi altri pericoli ci attendono.
Prendo da parte Furius e lo aggiorno sul presagi, certo che ancora una volta il mio consiglio finirà nel nulla, ma come sempre, solo il fato deciderà il nostro destino.
Muoverci, dobbiamo muoverci! Al tempio, al tempio dobbiamo andare! Fu fu fu.
Ma poi qualcosa attira la mia attenzione, una striscia di sangue sul terreno che conduce in una strada secondaria. “Piaras, Piaras! C'è qualcosa nella via! Controlliamo, i segni sembrano funesti!”
Abbiamo giusto il tempo di vedere il buon padrone Valerius essere portato da due uomini, probabilmente legionari su un carro, la macchia di sangue sulla toga del padrone non è bene! Ra ra ra.
Piaras comincia subito a correre verso il carro e nel mentre lo vedo officiare un rito celtico d'offesa, è impazzito a farlo così di giorno? Provo a rallentare il carro richiamando i buoi che lo trainano, ma pare che oggi il fato sia contro di noi. Piaras riesce a stendere due legionari, ma il terzo riesce a riprendersi dalla sorpresa del colpo e attacca il povero Piaras. Preso dallo spavento cerco di ripararmi e di non attirare attenzione, per fortuna il legionario va via. Meno fortunato è il padrone che viene portato via con lui. Fu fu fu.
Arrivo poco dopo da Piaras, la ferita è profonda e lo condurrà a morte certa a breve! Il piccolo Fionn:”Maestro è morto?”. Aneurim risponde :“No mio buon Fionn, ma lo sarà presto se non lo salverò. Controlla che nessuno mi disturbi, userò il mio dono per salvare quest'uomo!”. Per mia fortuna tengo con me sempre un po' di semi di Respiro della Foresta, ma far crescere il frutto in così poco tempo mi ha prosciugato le energie. Ho giusto il tempo di fargli bere la medicina che le forze mi mancano.
Al mio risveglio mi trovo con tutti in un pollaio, pare che Ocella, la piccola e padron Murrus abbiano avuto una disavventura a causa di alcuni legionari. Ma da quello che afferma Meura (il Partico dato a padron Murrus dal suo amico) afferma che i legionari siano stati tutti trasformati in maiali ad opera della bambina, impressionante.
Inoltre gli altri hanno voluto sapere della ferita di Piaras, mi sono tenuto vago apposta, anche se ora questi mi strizza l'occhiolino e tocca la barba... che il frutto gli abbia fatto male?
Vista la situazione il recupero del padrone Valerius è diventato impossibile e grazie a Meura si è trovato il modo di fuggire dalla città travestendosi da contadini e pagando delle persone che si fingano noi, ottimo piano.
Mandiamo a recuperare i nostri averi dalla locanda da Piaras, nel mentre mi dedico alle ferite del povero padron Murrus, quando mi soffermo su una a livello della gamba che mi sorprende. “Padrone... fu fu fu... come mai avete il morso di un bambino o animale sulla vostra gamba?”.
Dopo esserci fatti rattoppare a Ferrara proseguiamo verso Piacenza. L'aver ucciso una sirena mi deve aver allontanato i favori degli dei dalla mia strada. Un ombra paere posarsi su tutto cio' che faccio. Proseguiamo lungo la via attenti a cio' che succede. Il vecchio gallo non e' ancora rinvenuto, ma saltuariamente gli escono parole inquetanti su un oscuro pericolo che sta per calare su di noi dal cielo. Decidiamo di fermarci in una locanda in modo da avere un tetto sopra la testa e dei compagni di viaggio che possano darci man forte in caso di pericolo. Rimane il rischio che chi ci sta cercando si nasconda tra gli altri viaggiatori. Vigileremo anche su questo.
Giunti a sera poco dopo che ci siamo sistemati con il carro sotto una
tettoia assiema agli altri viandanti, arriva un cavaliere.
Si ferma a parlare un po' con l'oste si guarda in giro e poi riparte.
Forse sta cercando noi.
Fortuna che abbiamo fatto in modo di nascondere le persone piu'
riconoscibili del nostro gruppo. Cala la notte, e mentre Valerius sta facendo un'ultima ispezione
all'esterno si avverano i presagi.
Un mostro piomba dal cielo, un Arpia. Grazie al fuoco della vestale
riusciamo a sostenere il combattimento ed a scacciarla.
Dopo questo scontro vittorioso anche il mio animo pare essersi ripreso. Ocella dopo varie discussioni ci informa che qualche dio sorvegla
la bambina e conduce i nostri nemici verso di noi.
Suggerisce di portare la bambina ad un tempio di Ermes. Solo con la sua
intercessione potremmo nascondere la bambina agli occhi dei nemici.
Proseguiamo verso Piacenza. Li' spero di poter reincontrare Fulcius Cestio. Ai tempi degli studi non avrebbe avuto problemi ad aiutarmi. Siamo rimasti saltuariamente in conttatto e conto che sia ancora disposto ad aiutarmi. Lo incontro appena arrivato in citta', e dopo avergli brevemente spiegato la situazione si dice disposto ad aiutarci. Per sera ci trova un posto sicuro un po' isolato dove rifugiarci e ci mette in contatto con un sacerdote di Ermes. Strano, la notizia della morte di cesare pare non essere ancora giunta. Se serve potremmo ancora far leva sul buon nome della nostra famiglia. Il sacerdote ci dice che il rituale sara' complesso e sontuoso, ovvero caro e pubblico. Dopo averlo rassicurato che nonostante le apparenze non siamo ricercati, diamo il via ai preparativi. Per prima cosa dobbiamo procurarci un bue grasso.