Re senza corona
Denti d'argento
L'orco della Val Fumo
Nano
Fabbro
Uomo del Nord
Guaritore di Storlock
Consigliare di Altar Esser
Cuoca di Altar Esser
Arciere della guardia di Altar Essere
Sergente istruttore
Nana mercenaria lanciatrice di bombe
Nana mercenaria bella e abile con i coltelli
mezzo inverno (1 febbraio)
fine inverno e fine anno (15 marzo)
mezza primavera (1 maggio)
fine primavera (15 giugno)
mezza estate (1 agosto)
fine estate (15 settembre)
mezzo autunno (1 novembre)
fine autunno (15 dicembre)
La città subisce l'attacco della Federazione e crolla. Altar e Robol fanno uscire 200 nani raminghi e assieme ad altri 600 nani fuggono nei boschi. Incalzati dalla Federazione si dirigono ad Est verso il Cuneo
I profughi si dividono in 8 gruppi, i raminghi con i PG formano un gruppo. Thito, il giullare, viene rimandato a Culhaven per recuperare informazioni sulla situazione.
I raminghi si dividono in parecchi gruppetti, la moglie di Altar va con un altro gruppo. I PG con Girgiro, la cuoca Murfella addetta ai cani Scorreggia e Fulmine e l'arcere Freston si dirigono a Capaal per cercare notizie del re dei nani. I PG vengono attaccati di notte da un gruppo di 8 soldati della federazione che, sconfitti, rivelano essere l'avanguardia più inoltrata. Altri 4 vengono individuati e uccisi.
I PG passano a sud di Capaal e ottengono l'informazione che il re si trova in città. Durante la notte sono attaccati da tre cercatori e sono aiutati da Gianno e lo gnomo Azrek. Ne vengono catturati due ma il capo Ten Pike fugge con il cavallo di Jakob
Dopo aver interrogato un prigioniero inutilmente, Gianno si dirige all'inseguimento di Ten Pike.
Altar e Robol decidono di fermarsi per aspettare il giullare. Koilir, dr Cuberth, Jerome e Jeder vanno ad avvertire la guarnigione a Capaal dei cercatori della Federazione a Nord.
Koilir e dr Cuberth vengono ricevuti da un generale, poi da un nobile della corte reale che affida loro una missione segreta e Azrec, il vecchio sergente di Koilir. Tutti tornano verso il campo nomadi.
In piena notte il gruppo di Koilir subisce un attacco della Federazione, di Ten Pike e alcuni arcieri.
Tornano al campo sia Gianno che il gruppo di Koilir, mancano solo Robol e il Giullare. Il gruppo si dirige a Est facendo rifornimento nei villaggi incontrati
I PG arrivano al villaggio Al Mulino di un migliaio di abitanti dove si riforniscono di attrezzatura metallica.
A sera Gianno cattura un umano del villaggio che li stava spiando armato. Gilran attacca un gruppo di sei umani e il resto dei PG deve assecondarlo. I PG vanno dal sindaco per spiegare la situazione ma le vedove umane fomentano la folla contro di loro e devono tutti scappare.
Morfella torna a Al Mulino per esaminare la situazione e trova il villaggio nelle mani degli umani della Federazione, con numerosi arceri fischianti che tengono tutta la popolazione sotto controllo nella piazza del municipio. I PG ritornano lasciando Girgiro e i carri a 4 ore di cammino. Arrivati a Al Mulino trovano alcuni fuggiti che confermano il racconto di Morfella. Decidono di attaccare alcune case sparse lontane verso cui si dirigono regolarmente le vedove umane. Scoprono che sono capaci guerriere e che in una casa c'è Ten Pike che sta torturando il sindaco. Fanno irruzione e scappa. Arrivano Crowina e Fytafita e uccidono Ten Pike. In seguito i PG uccidono le vedove umane e liberano il villaggio, uccidendo tutti gli umani tranne uno che riferisce che l'esercito sta arrivando.
Altar propone al villaggio la fuga a Capaal. Iniziano i preparativi.
All'alba Krowina riferisce che l'esercito sta arrivando e vengono mosse le carovane, una per Capaal guidata da Girgiro e difesa da Gilran e una verso Est. I PG intercettano le avanguardie per difendere la carovana verso Capaal. Tornando all'altra carovana sono intercettati da numerose pattuglie di soldati e arcieri e cercano di passare il fiume Argento. Ridotti allo stremo sono salvati da un'improvvisa piena che li porta nel mondo delle fate, dove sono curati e hanno un colloquio con il Re del Fiume Argento. Si ritrovano al di là del fiume con i soldati della Federazione lontani e sconfitti. Ricevono il dono di vedere il popolo delle Fate.
I PG raggiungono la carovana di nani e raccontano delle fate. Tornano Robol e il Giullare. Altar si fa giurare fedeltà da tutti tranne da Gianno e dall'orco.
Il gruppo dei PG dirigendosi verso Est raggiunge il centinaio di nani e arriva alle montagne. L'orco individua una valle disabitata, chiamata Valle della Disperazione, dove passare l'inverno.
I PG in esplorazione vengono attaccati da scimmie mimetiche molto forti dotate di artigli che uccidono due nani. Durante la notte altri 4 nani vengono rapiti e uccisi.
I PG vanno a cercare i nani rapiti e tendono una trappola alle creature. Riescono ad uccidere una creatura e la portano al campo per esaminarla. A notte capiscono che il fuoco attira le creature come tutto il movimento.
I PG vanno in una missione distruttiva nella pietraia e, mentre affrontano numerose creature, appare un piccolo essere alto quanto una mano che controlla le creature e le radici degli alberi. Altar Esser tratta con l'essere, che li minaccia di morte, e si accorda per ritrovarsi il giorno dopo.
Altar Esser si accorda con l'essere, che afferma di essere più antico della razza dei nani e di conoscere di fama il Re del Fiume Argento, per utilizzare la fascia attorno alla foresta, utilizzare senza abusare l'acqua del lago e tenere informato l'essere sull'arrivo di umani dalla valle. Altar comunica la notizia al popolo.
I PG costruiscono un bacino artificale, torri di osservazione, un villaggio provvisorio e si preparano per l'inverno. Durante l'estate e l'autunno arrivano parecchi profugghi e il numero sale a 160.
Arrivano Fedroff e Normal.
Il villaggio subisce un attacco da mercenari che si rivelano essere prte dell'esercito nanico e si uniscono al villaggio. Gianno torna da una missione per conto del Signore della Foresta. Altar riceve in dono l'elmo fronzuto.
Al villaggio giungono 4 nane e 3 bambini in fin di vita. Gianno e Robol scoprono che sono stati attaccati da pattuglie umane a un'ora di cammino dal villaggio. Gianno e Robol partono in avanscoperta per fare un attacco l'indomani.
I PG con i soldati raggiungono Gianno e Robol, ma il villaggio si scopre essere occupato in forze dalla federazione, con umani col becco che di solito accompagnano i Cercatori. I nani sono portati presso una tenda in cima alla rupe
I PG trovano una enorme botola poco distante dalla rupe e riescono ad aprirla. Percorrono cuniculi risalenti al periodi prima delle guerre e giungono in un parcheggio sotterraneo con alcune automobili ancora parcheggiate, da cui il Dr. Cubert prende una tessera apriporta. Esaminano le porte tagliafuoco:
- Entriamo nella porta aperta ma troviamo macerie crollate con però un passaggio stretto che sale esplorato da Gianno
- controlliamo se si aprono pure le altre porte, solo una ma si può solo scendere e si sente cattivo odore dalla base, la richiudiamo.
- saliamo striscianfo tutti, toviamo puano con 3 porte bloccate da blocchi, uno lo apriamo e ci troviamo sul piano che esploriamo.
- troviamo la zona di lavoro forzato dove tengono i nani a qualche puano più in basso, due piattaforme consentono il passaggio a quel piano.
- troviamo due pozzi inutilizzati.
- troviamo corridoio che continua fino a portone chiuso, Jerome lo apre, troviamo guardia che uccidiamo che poi butteremo nel pozzo.
- continua il corridoio ed arriviamo al punto in cui si controlla il trasporto per salire(sulla sinistra 3-4 gardie che non allertiamo)
- torniamo indietro ad avvisare(il dottore trova radiazioni nella struttura).
Usciti sputano sangue, in particolare Gianno, tranne Koilir che va a scoprire l'origine del corvo e trova Tika Tika morente e Krowina paralizzata. Trasporta Krowina al campo ma viene seguito dal cadavere di Tika Tika zombie che attacca i PG e viene sconfitta con gravi ferite. Un'ombra nera esce da Tika Tika. I PG esplorano la zona dove è stata trovata Krowina e trovano tracce di un combattimento contro tre grossi uomini, probabilmente 2 immortali, che a seguito del combattimento si sono avviati costeggiando lo sperone di roccia accanto al villaggio.
I PG ritornano nel garage sotterraneo mentre il resto attacca frontalmente il villaggio. Arrivano alla zona degli ascensori e liberano numerosi nani ma scoprono essere morti che camminano.
Arrivati al villaggio i PG scoprono che sono rimasti solo bambini e nane molto ammalati e che i federati si sono divisi in tre tronconi di cui uno è appostato per bloccare la via del ritorno. I PG fanno loro un agguato e dopo una lunga battaglia catturano un umano. Dopodiché ritornano alla Valle del Lago.
Al villaggio ci sono ora 142 nani, 127 nane, 92 bambini, 6 umani e 2 gnomi. I PG parlano con l'araldo del Signore della Foresta che riferisce dell'assenza da tanto tempo del suo signore impegnato con un altro essere la cui presenza gli assorbe le energie vitali. I PG ricevono dei bastoni con cui colpire questo essere, che pare essere il fattucchiere umano visto mesi prima.
I PG vanno a valle per cercare di scoprire qualcosa del luogo dove hanno visto i due immortali con il fattucchiere umano. Trovato il villaggio abitato da altri 20 nani ignari. Ritrovano nel medesimo punto di mesi prima i due immortali. La sabbia di Altar Esser fluisce da sola verso la radura mentre i PG attaccano e sconfiggono gli immortali. La sabbia identifica un punto nel terreno da dove esce un uomo che ferisce gravemente Koilir e Gianno ma viene sconfitta con i bastoni magici dati dall'Araldo del Signore della Foresta. Dall'uomo esce un'ombra che viene sconfitta da Altar usando la sabbia del Re del Fiume Argento e l'ultimo bastone. Sconfitta l'ombra del corpo dell'uomo, una si infila nel corpo di Altar che si addormenta. Il corpo dell'ombra è Karabas, un indovino del sud che era sotto l'influsso dell'ombra. Viene ritrovato un tomo sotterrato nel punto dove è uscita l'ombra.
I PG tornano al villaggio con Kabras. Incontrano il Signore della foresta, che ringrazia con doni e dice che nel libro c'è la via di salvezza, ma è pericoloso aprirlo. Krowina si risveglia. Interrogatorio di Karabas. Di notte Altar si sveglia e attacca tutti, viene calmato da Krowina. Si scopre che l'ombra entrata è lo spirito di Tika Tika.
Karabas prova a leggere il libro ma viene preso da un sortilegio. Il libro viene consegnato a Gianno.
Karabas sparisce. Torna l'Orco con 23 nane, 12 nani, 10 bambini nani, 13 umane, 4 bambini umani, 8 umani. Notizie che la Federazione occupa ora tutta la pianura.
Nasce Ingrio Esser, prima figlia di Altar.
Ingrio Esser prende a sé lo spirito di Tika Tika, con sembianze di un'ombra gatto scoiattolo. Krowina è incaricata di sorvegliarla. Karabas è visto aggirarsi per la valle intorno alla foresta.
Durante la primavera e l'estate vengono migliorate le difese della Valle. La moglie di Altar è nuovamente incinta.
Scoperto nuovamente il gruppo che si riunisce nella foresta alla luna piena, sono i benedetti dal Re del Fiume Argento, si fanno chiamare i foresti. Karabas tramite l'Araldo del Signore della Foresta chiama Altar e riferisce che sta morendo e vuole trasferire la maledizione del suo sangue a qualcun altro. Viene fatto credere al foresti Vatrin che la prenderà lui ma invece si presenta l'Orco della Val Fumo e il potere di aprire il tomo col sangue viene dato a lui e Altar apprende come leggerlo.
Altar legge il libro ma sono tutti avvolti nella nebbia e si ritrovano in una palude. L'incantamento finisce quando l'Orco chiude il libro.
Il villaggio sottostante ora abitato da 500 nani affluiti dalle pianure per scappare alla federazione viene attaccato da 2 compagnie della Federazione con obici rudimentali.
Dopo 14 giorni tutti gli abitanti vengono deportati. Per non essere scoperti si decide di non aiutarli. Altar chiede al Signore della Foresta i poteri del suo copricapo.
Festa per il terzo anno dell'accordo con il Signore della Valle: 154 nani, 150 nane, 92 bambini nani, 14 umani, 15 umane, 4 bambini umani, 10 bambine umane.
Il villaggio è attaccato da due creature mezzo uomo e mezzo ragno meccanico che vengono sconfitte. Sono avvistati 5 cercatori e 2 immortali in zona. Viene organizzata una messinscena per deviare i sospetti su un singolo umano vagabondo impersonificato da Gianno.
Gianno è attaccato a sorpresa e catturato da un cercatore.
I PG liberano Gianno, uccidono il cercatore e cancellano le loro tracce per il ritorno degli altri cercatori.
Dal villaggio si vedono 7 oggetti volanti molto lontani con piccoli uomini a bordo che emettono lampi di luce.
Altar apre con successo il libro e vede le tecnologie future, scoprendo che si tratta di mongolfiere con a bordo uomini con cannocchiali. Jerome e il Dr. Cuberth costruiscono un cannocchiale che permette di osservare la costruzione di una strana in mezzo alla foresta a valle.
Altar si reca dal Signore della Foresta e gli chiede di anticipare l'arrivo dell'inverno per fermare la costruzione della strada. Inizia a nevicare forte e i lavori si fermano.
Dopo numerosi tentativi Altar riesce nuovamente a leggere il libro che rivela che l'unica via di fuga è passare a mezza montagna verso Nord, dove gli umani non hanno ancora i mezzi per conquistare.
Alta informa il popolo che emigreranno verso Nord al primo giorno utile, in 10 colonne, abbandonando a difendere la Valle i vecchi e i malati.
Il popolo segue la via arancione mentre Altar e i PG seguono la via rossa, seguendo la filastrocca delle fate imparata a memoria da Altar. Passano il fiume aprendo un varco nella nebbia, passano una foresta con muschio sollevato a metri da altezza sulle radici, passano lungo le montagne del Corvo dentro cuniculi, scendono per un canalone in valle. Alla Sorgente del Cielo vengono attaccati dalla creatura uscita dal libro, ma riescono a sfuggirle entrando in una caverna, sistemando pietre bianche in alcune vasce di fronte ad un enorme faccione scavato nella roccia. Mentre il faccione mangia la creatura, si immergono nel liquido ed entrano in stasi....
Altar, Robol, Koilir e Gianno si risvegliano in un giorno di tardo autunno nelle vasche piene di liquido in una grotta create dalle radici di un albero. Accanto a loro c'è la vasca di Jerome rotta con il suo scheletro. Tutti gli oggetti in metalli non nobili sono scomparsi, il resto è preservato perfettamente. In un paio d'ore i PG espellono tutto il liquido ingurgitato e si riprendono. Koilir cerca di uscire passando attraverso le radici ma la pianta lo avviluppa e lo informa che al di fuori ci sono pericoli che sono lì da sempre per attenderli. Gianni esce da sopra e vede delle creature di grandezza umana appese a bozzoli agli alberi vicini, nel mentre entrano delle strane lucciole. I PG attendono il giorno ed escono da sopra. Gianno accompagna Koilir oltre gli alberi con i bozzoli. Quando deve accompagnare Altar una delle creature sta per attaccarli ma interviene Robol che viene artigliato gravemente dalla creatura, storidata da una sassata di Gianno. I PG scappano e curano sommariamente Robol. I PG si muovono verso Sud per andare al luogo dove in precedenza avevano nascosto l'equipaggiamento.
Durante la notte Gianno trova tracce di 4 cacciatori gnomi. I PG arrivano di prima mattina nella zona a ovest di Dun Fee Aran e trovano dopo qualche ora il masso che nasconde l'equipaggiamento. Con grande sforzo lo spostano e recuperano l'equipaggiamento metallico. A giudicare dal cambiamento del paesaggio e dallo stato dell'equipaggiamento i PG determinano che sono passate parecchie decine di anni! I PG attendono una settimana per far guarire Robol, durante la quale Gianno osserva tracce di almeno tre gruppi diversi di 4 gnomi.
I PG partono per le montagne del Corvo con l'intenzione di dirigersi verso Nord oltre la Vecchia Palude, per ritrovare il popolo nanico. Salgono sulle montagne e lì vengono imboscati da parecchi gruppi di cacciatori gnomi. Invece di attaccare, uno shamano gnomo comunica ai PG che una loro profezia prevede l'arrivo in quella zona di tre nani che scacceranno definitivamente la Federazione. I PG vengono portati in una caverna con un microclima caldo al cospetto dei rappresentanti di tutte le tribù di gnomi che non si sono assoggettate agli umani. Gli gnomi li informano che sono passati 200 anni e che non ci sono più nani nelle terre dell'Est. Alter rivela di essere lui il salvatore e gli gnomi obbligano i tre nani ad una prova: entrare nudi in una foresta tropicale e recuperare degli oggetti.
I PG entrano e con l'aiuto della sabbia trovano facilmente il primo oggetto sotto un serpente intelligente. Koilir protende la mano verso il serpente per recuperare la pietra d'agata blu e il serpente prende il controllo mentale di Koilir e attacca gli Altar e Robol. Dopo un lungo combattimento con un possente morso Robol trancia il serpente e Koilir viene liberato. I PG proseguono, condotti dalla sabbia magica, verso la seconda prova. Arrivano in una radura e sentono un enorme coniglio che saltella in giro dicendo loro di aver paura e nascondersi. I PG provano ad avvicinarsi ma notano che il coniglio ha il corpo ricoperto da aculei e, appena vicino, si appallottola e rotola verso di loro, ferendo gravemente Robol e Altar. I PG decidono di avvicinarsi a lui nascosti e, dopo un po', anche il coniglio si nasconde con loro, parlando brevemente e lasciando un'agata gialla. I PG proseguono verso la prova successiva che li porta dentro ad una grotta buia. Nella grotta c'è un enorme orso che li avvisa di aver coraggio e forza d'animo. Robol e Altar fuggono e il primo è morso alla testa e scaraventato lontano. Koilir invece riesce a restare nella grotta e, chiudendo gli occhi, vede una agata rossa nella pelliccia dell'orso che ora sta dormendo. Entrano anche gli altri due e Robol riesce a prendere la pietra. I PG vanno alla quarta prova dove in una radura vedono parecchie galline che saltellano e una volpe rossa che predica ricchezza e avidità. I PG con calma catturano 4 galline e le portano in un recinto e la volpe dà loro una pietra d'agata verde. I PG proseguono verso uno stagno dove una grossissima carpa vuole bellezza o amore. Koilir sceglie di baciarla e le offre bellezza e la sua pelle diventa squamosa, ma ottiene in bocca una agata nera. I PG proseguono verso un albero dove un pettirosso dice che la trasformazione è alla base del mondo. Altar va dal pettirosso e si offre, il pettirosso gli mangia un dito e diventa enorme e lo mangia, fino a trasformarsi in Altar stesso che ha in bocca una agata rosa. I PG arrivano ad una grande radura di zolle sconnesse da cui spuntano parti di cadaveri. Altar e Koilir avanzano fino ad una strana nebbia, scampando più volte alle zolle che tentano di sotterrarli. Da una zolla nella nebbia emerge un nano che presenta la zona come la landa dei nani morti eroicamente. Altar si presenta come il Re e con una pioggia di terra gli viene eliminato l'aspetto da uccello. Il nano consegna loro un diamante grezzo e un turbine finale di terra cura anche l'aspetto di Koilir. Robol è l'unico che rimane ferito.
I PG si risvegliano nella radura con gli shamani gnomi che annunciano loro di aver superato la prova. Gli gnomi propongono una temporanea alleanza e lasciano una loro guida per il viaggio dei PG.
I PG incrociano il loro cammino con tracce di strane bestie definite Morti Volanti, un incrocio tra un uccello ed un felino. Cacciare si rivela più difficile.
I PG hanno grosse difficoltà a riposarsi e mangiare e Gianno scollina per trovare un'altra zona. Dormono su una sporgenza sopra un dirupo. Durante la notte ricevono la visita di un piccolo di Morte Volante, Altar dà l'allarme e la famiglia intera attacca il gruppo. Koilir e Altar feriscono gravemente il capofamiglia, Robol viene ferito ancora di più.
I PG si riuniscono a Gianno sull'altro versante e riposano 5 settimane.
Robol è guarito e i PG si dirigono verso Nord. Trovano un orso congelato e sbranato.
I PG arrivano a Vecchia Palude e la guida gnomo li abbandona.
I PG si trovano in una brughiera senza Gianno e durante la notte subiscono l'attacco di troll. Vengono salvati dall'umano Geronimo Shiver, un cacciatore armato di martello.
Geronimo li conduce nel suo casino di caccia e li fa riposare. Rivela la presenza di un villaggio nanico a nord.
Geronimo porta i PG all'interno di un villaggio fortificato nanico dove 2000 nani vivono in superficie e altre 3000 vivono sottoterra. I PG sono condotti sette piani sottoterra al centro di un grande posso su una zattera sul lago e lì sono interrogati dalla regina Alteria VII, nona discendente da Altar Esser. Altar le rivela di essere il re della rpofezia e fornisce prove. Dopo una breve attesa i PG vengono liberati e curati.
I PG arrivano a colloquio con Alteria la quale dà un forte schiaffo ad Altar, come ordinato a suo tempo dalla figlia di Altar stessa. Informa Altar che non ha alcuna intenzione di mettere a repentaglio la comunità che faticosamente sono riusciti a costituire per muovere guerra verso le terre del Sud contro un ipotetico nemico che non si vede da duecento anni. Altar insiste con la profezia del Re del Fiume Argento che prevede non solo la liberazione dei nani ma anche delle loro terre. Altar non menziona il patto con gli gnomi.
Altar e Robol nonostante l'inverno decidono di lasciare la città per cercare tracce di altri nani nelle terre dell'est a loro fuori dal presidio di Alteria. Si unisce Gianno che aveva atteso nella brughiera per più di 2 settimane il loro ritorno e i tre si incamminano verso Terrabuia per aggirare i pericoli di vecchia palude passando per la valle che scende direttamente verso Cullhaven.
I PG arrivano a Terrabuia e iniziano a costeggiare il fiume Raab per evitare spiacevoli incontri. Qui decidono di seguire una specie di muro semisotterrato nel terreno e la scelta si rivela ottima perché quello strano muro fatto di una pietra friabile da cui spuntano dei ferri conduce quasi ogni giornata di cammino a un piccolo riparo semisommerso nella terra anche quello ma usabile dai PG. Così facendo riescono a evitare le creature pericolose di Terrabuia e le bande di troll che girano in cerca di prede. Il tempo qui sembra essere differente perché l'inverno è arrivato senza una grande quantità di neve come se il calore emanato dal terreno tenesse lontano il maltempo, anche se la nebbia persistente e la poca vegetazione rendono la terra altamente inospitale.
Finalmente passano Terrabuia, costeggiando il fiume Raab e poi scendendo lungo la catena montuosa. Qui ritorna la neve in maniera pesante, piccole bufere di neve e la mancanza di strade o sentieri rendono difficoltosa l'avanzata.
I PG trovano un piccolo agglomerato di case col tetto sfondato dalle nevicate degli anni e decidono di fermarsi per la notte. Arrivano nella stanza col camino, accendono un fuoco al riparo dal vento, ma non dalla neve che cade dall'alto. Riposano e dormono. Durante il turno di guardia di Altar uno spirito arriva e prende il controllo del re e solo dopo più di un'ora i compagni si svegliano per il freddo, dato che nessuno ha più messo legna nel camino, e scoprono cosa sia successo al loro compagno. Riescono a svegliarlo colpendolo con dei tizzoni ardenti e vedono lo spirito lasciare il corpo del nano, solo allora si accorgono che sui muri della casa stanno osservandoli decine di fantasmi. Il resto della notte viene passato allerta con tizzoni in mano per tenere lontano questi spettri del gelo.
L'alba arriva e i fantasmi spariscono, fuori dall'entrata della casa i PG trovano delle tracce umane forse di una donna o di un giovane che girano attorno alla stanza dove hanno passato la notte e poi si allontanavano verso sud. Seguono le tracce per un po' ma poi scompaiono, cosa strana visto che nel gruppo ci sono due dei migliori battitori di tutte le terre dell'est. Comunque i PG continuano per quasi tutta la giornata e arrivano in vista di un grosso edificio che già hanno identificato come l'Emporio, centro di scambi risorse di due secoli fa. Mentre si stanno per dirigere verso l'Emporio a cercare riparo una voce li chiama quasi sbeffeggiandoli e dice di non avvicinarsi che quello è un covo di schiavisti della Federazione. I PG vedono un umano di bassa statura appollaiato su un ramo di un albero completamente fasciato di stracci bianchi che li lasciano visibili solo gli occhi. Il Bizzarro figuro continua dicendo di essere il re della foresta e chiede loro aiuto per eliminare la minaccia degli schiavisti. I PG dopo un brevissimo consulto decidono di aiutare lo sconosciuto credendo alle sue parole senza nessuna prova.
Attendono la notte e seguendo il piano del figuro si appostano fuori dall'entrata principale mentre l'agile re della foresta si arrampica sul tetto tappa il camino per affumicare le persone all'interno e spranga la porta sul retro. Più di un'ora dopo il fumo fa il suo effetto e gli abitanti la struttura iniziano a uscire soffocati. Ad attenderli alla porta principale ci sono Altar e Robol, mentre Gianno mozza la testa al primo uscito che malauguratamente innonda di sangue Altar che resta fuori combattimento per un po'. Altri escono in massa dalla casa e i PG sono costretti ad allontanarsi visto che solo Gianno vede al buio. I nani girano attorno alla casa da destra e il gruppo di gli uomini usciti all'aperto girano verso sinistra. Intanto Gianno arrampicatosi sul tetto della casa assalta 3 uomini di guardia davanti alla porta e li uccide, mentre i due nani arrivano alle stalle e si accorgono che un gruppetto di persone se ne sta andando verso sud. Girano attorno alla casa fin sul retro e vedono che nella casa c'è ancora tantissimo fumo e decidono di non entrare. Vengono in quel momento sorpresi da sei uomini armati e arrabbiati per l'uccisione dei loro compagni. Gli uomini trovandosi di fronte due nani ricoperti di sangue e armati fino ai denti prendono paura e dicendo "è tornata la Federazione con i loro mostri" scappano verso nord. Visto la reazione degli uomini dell'emporio i PG decidono che non è il caso di continuare l'attacco ma di indagare: girano attorno alla casa, visitano la stalla e trovano le tracce del gruppo che fuggito verso sud ma non capiscono da dove sono usciti. Decidono allora di ritirarsi nei boschi per la notte e vedere la mattina cosa fare.
All'alba Geronimo, che ha seguito gli altri tre PG a mezza giornata di distanza, arriva seguendo le tracce in direzione dell'Emporio. In un piccolo agglomerato di case trova una decina di uomini malvestiti per affrontare l'inverno e malearmati che aspettano l'alba molto guardinghi e tesi. Si avvicina incuriosito e scambiando due parole scopre che sono gli abitanti dell'Emporio poco distante che sono dovuti fuggire a causa dell'arrivo di mostri probabilmente mandati dalla Federazione. Geronimo si offre di accompagnarli alla loro abitazione e scopre che sono boscaioli e cacciatori che svernano tutti assieme per non morire aspettando la fine dell'inverno. Scopre anche che gli uomini avevano trovato qualche settimana prima dei bambini e donne che facevano parte di una compagnia di girovaghi capitata in una zona dove gli spiriti del Gelo gli avevano aggrediti la notte uccidendo tutti tranne i piccoli. Ora gli uomini dell'Emporio già straziati per la perdita di 4 compagni in maniera orribile sono anche preoccupati per la sorte degli otto bambini che adesso mancano dall'abitazione. Geronimo seguendo delle vistose tracce di sangue, lasciate probabilmente da qualcuno imbrattato del sangue dei poveri uomini dell'Emporio uccisi, arriva nel bosco e trova Altar nudo che si fa pulire da Robol da tutto il sangue che l'aveva imbrattato e ormai secco. Dopo le prime spiegazioni Altar, Robol e Gianno, capito l'errore che avevano fatto, decidono assieme a Geronimo di cercare i bambini e assicurarsi che stiano bene prima di fare ogni altra cosa. Seguono le tracce nella neve del gruppo di bambini che dall'Emporio vanno verso sud e dopo quasi una giornata di cammino le tracce spariscono. Robol si accorge che i bambini hanno deviato verso il bosco in fila indiana e qualcuno abilmente ha coperto le tracce. Gianno di soppiatto entra nel bosco e riesce a farsi trovare dal re della foresta che anche lì dichiara di essere re di quella foresta. Gianno scopre che anche lui faceva parte del circo itinerante e voleva a tutti i costi liberare gli altri bambini che pensava prigionieri degli uomini. Anche se non era suo intento far uccidere qualcuno all'interno dell'emporio non se ne dispiace più di tanto dell'accaduto. Comunque i PG passano la notte assieme ai 9 bambini, 4 verso i 5 anni e 4 verso i 10 più il bambino mascherato, sotto un grande albero. Il bambino non si fa mai vedere più di tanto e dorme sui rami dell'albero in alto.
Procedono tutti assieme verso sud. Gianno cerca di ingraziarsi il ragazzo mascherato senza però troppo successo. I giorni si susseguono senza incidenti.
Il gruppo arriva in vista del fiume Argento è da più di mezza giornata ormai hanno iniziato a incontrare agglomerati di case col fumo che esce dai camini invece delle tetre costruzioni che avevano incontrato per tutti i giorni di viaggio precedenti, da cui siano ben tenuti lontani per paura degli spettri del Gelo. I bambini qui dicono loro che la loro casa non è molto distante e i PG decidono di seguirli e chiedere ospitalità, arrivano dopo mezza giornata di cammino a un mulino trasformato in piccola fortezza con le entrate solo dall'alto alle finestre sbarrate e un fossato tutto attorno. Il ragazzo mascherato si avvicina dove doveva esserci un piccolo ponte ma ora assente e trovato un corno sotto delle pietre e suonandolo più volte richiama dalla casa una mezza dozzina di persone anziane che trasportando una passerella fanno attraversare il piccolo fossato a tutti. Subito dopo le prime spiegazioni gli uomini e le donne spiegano loro che sono le generazioni anziane che non viaggiano più per le terre dell'est con il circo e ringrazio i PG per aver riportato a casa la generazione più giovane.
A sera parlando con la ventina di anziani all'interno del grande mulino. Scoprono che nelle terre dell'est basse la Federazione persiste solo a Cullhaven e invece in tutto il resto della regione ci sono bande di criminali che derivano dai disertori della disgregata Federazione. Naturalmente essendo una Confederazione di Regni non si è disgregata del tutto al Sud, ma solo alcune frange hanno abbandonato. Scoprono inoltre che ormai più di 150 anni fa la stragrande maggioranza di nani è stata deportata a sud dall'allora coesa Federazione e dai suoi cercatori, che adesso si dice non siano scomparsi del tutto ma non abbiano più l'appoggio dei maghi che nell'ombra manovravano gli uomini del Sud. I pochi nani rimasti nelle terre dell'est sono schiavi a Cullhaven o collaborazionisti dei federati. A Ovest c'è la ex capitale dei regno dei nani che conta 80000 persone sorvegliate da 5000 soldati e a Est la fortezza di Capaal che pare deserta e infestata da creature sanguinarie che uccidono chiunque entri, probabilmente resti de la pazza follia dei maghi della Federazione. I PG decidono comunque di andare verso Capaal perché Cullhaven è troppo rischioso visto che gli umani dovrebbero travestirsi da signorotti della Federazione e i nani da schiavi. Vengono accompagnati da un'anziana del mulino che deve controllare le trappole per pesci lungo il fiume Argento.
I PG e l'anziana pescatrice percorrono la giornata in direzione di Capaal e si fermano in un capanno ben nascosto da cacciatori nel bosco fuori dalle piste conosciute. I PG per maggior sicurezza vengono travestiti da donne per non destare eccessivi sospetti. A loro insaputa vengono seguiti da il ragazzo mascherato che li precede al capanno e lì scoprono che il ragazzo in realtà è una ragazza che si prende una sgridata dalla anziana pescatrice.
Dopo mezza giornata di cammino arrivano in vista di Capaal e, lasciata la pescatrice a controllare le trappole, si dirigono verso la prima fortificazione e la prima parte di case, mentre sono seguiti dalla ragazza. Entrando in maniera guardinga e circospetta all'interno della porta sfondata del primo livello si rendono conto che non c'è anima viva e tutte le case sono abbandonate da tanto tempo. Però sentendo un rumore, un cigolio ripetitivo, proseguono fino al secondo sbarramento e all'inizio del secondo livello di fortificazione di case la ragazza si autoproclama signore della città e dice che è pericolosissimo andare avanti perché più di una volta visto corpi schiacciati e smembrati oltre la porta del secondo livello. Inaspettatamente preso da orgoglio Altar varca la soglia e si dichiara Re del Popolo Nanico intimando a eventuali nani presenti di farsi vedere. Vengono invece allo scoperto tre soldati della Federazione con armatura che dicono ad Altar, puntandogli due balestre contro, di dimostrare la sua affermazione, aggiungendo che è fortunato a essere nano perché ha passato il filo metallico che avrebbe fatto scattare una trappola mortale se fosse stato 20 cm più alto. Altar diffidente mostra la spada di famiglia che ne identifica il lignaggio reale subito dopo escono dalle case attorno dei nani che acclamano Altar come liberatore, il quale si spaccia per il suo pro pro pronipote. I PG vengono condotti nella Fortezza principale di Capaal e scoprono che vi risiedono 200 combattenti maschi e femmine, metà umani, e un'ottantina di giovani in condizioni di salute non buone a causa della dieta quasi esclusivamente a base di pesce con cui da tanto tempo si sfamano. Altar propone loro di portare i giovani verso nord al sicuro nella città libera di Altaria dicendo poi che tornerà con dei rinforzi allora tutti assieme progettano l'assalto di Cullhaven e conseguente rivolta cittadina, suggerita da Jerome, piano che sembra fattibile visto che all'interno della città ci sono più di 200 famiglie che fanno parte dei ribelli come loro a Caapal.
Altar decide di iniziare una guerriglia contro Cullhaven al ritmo di 10 guerrieri a settimana che vanno ad imboscare piccole pattuglie di soldati federati.
A Capaal arriva l'esercito di Alteria, 500 uomini guidati da Nana Rena, con Koilir e Robol.
L'esercito di Capaal attacca un campo di 200 briganti nell'Est, uccidendoli tutti, liberando gli schiavi e prendendo una gran quantità di rifornimenti. L'esercito si divide in 5 tronconi che per alcuni giorni attaccano gli altri accampamenti di briganti.
I PG attaccano un castelletto dove sono entrati 7 cavalieri federati. Durante l'attacco Robol è circondato mentre 4 federati fuggono.
Culhaven cade. E' un colpo improvviso, atteso sì ma arrivato tutto assieme, tanto veloce che ancora moltissimi nani si trovano in città e forse addirittura il primo re. Altar Esser con tutto il nostro clan fuggono, quando ormai la città è perduta e il grosso dei soldati della Federazione sono entrati, da una breccia tenuta a fatica in direzione dei boschi. Danno prova di valore Robol denti d'argento, Jeder Klob l'orco della Val Fumo la cui maschera basta a spaventare decine di soldati federati, Jerome Shidel e, per le gravi ferite subite, il nano Koilir, che in virtù delle sue ferite viene temporaneamente accolto nel clan pur non facendone parte.
Il gruppo dei profughi, guidato da Altar Esser, si dirige nei boschi per recuperare il maggior numero di fuorisciti possibile. Ma gli arcieri precisi della Federazione iniziano presto a bersagliarli e devono iniziare la migrazione nei boschi, disperdendosi in vari gruppi e successivamente, come è costume del nostro popolo, anche in piccolissimi gruppi che si sarebbero dovuti riunire più avanti. Il Giullare viene inviato nuovamente alla capitale per informarsi sulla situazione ed in particolare sul re. Con molto dolore è opportuno che Altar Esser si separi dalla moglie, che viene affidata ad un gruppo forte che riuscirà a proteggerla.
Restano così con Altar Esser il suo battitore Robol detto "denti d'argento", la suacuoca Murfella della "bestiaccia" coi cani Scorreggia e Fulmine, il suo arcere Freston detto "cavolo", il suo vecchio consigliere Girgiro, Koilir nano ferito, il suo amico umano Jeder Klob detto "l'orco della Val Fumo", Jerome Shidel un fabbro umano robusto quasi quanto Jacob. Un gruppo assai capace nell'arte dei combattimenti e che 8 soldati della federazione in avanscoperta lungo il fiume Argento hanno la sfortuna di incontrare sul proprio cammino e voler attaccare. A nulla è valsa la "bomba", così chiamata da Robol, di luce, che ha temporaneamente reso cieco Altar Esser ma non gli altri guerrieri né i cani. Gli 8 sono uccisi e due sono catturati. Rivelano di essere i soldati più avanti e l'ubicazione di altri 4 soldati nelle vicinanze, che vengono scovati e resi inoffensivi da Robol e Jeder.
Grandi discussioni seguono sulla direzione da prendere. Il Giullare non è tornato e quindi mancano informazioni importanti sul re. Si dirigono verso il Cuneo, luogo di difesa dove troveranno dei compagni nani. Difatti incontrano presto un avanposto sulla via del Cuneo dove la cuoca riesce a carpire l'informazione che il re si trova a Capaal. Si dirigono così verso Est, per passare la residenza del re da Sud e dirigersi verso la zona abitata all'estremo Est, dove far rifornimenti, riunirsi con altri membri del clan e in seguito decidere se rifugiarsi a Sud qualora le forze della Federazione penetrino nel Cillidelan.
Durante la notte un gruppo di tre cercatori attacca all'improvviso il campo. L'attacco pare orientato esclusivamente ai cavalli, i cacciatori ignorano i membri della carovana compreso Altar Esser, piombato dal tetto del carro spada di famiglia in pugno per cercare di fermare Ten Pike. Costui è l'unico sopravvissuto dell'assalto, che riesce a liberare un cavallo mal legato e fuggire nella boscaglia, vanamente inseguito a piedi da Robol. Nel frattempo sono intervenuti dapprima Gianno, un umano del nord che racconta di aver avuto il proprio villaggio distrutto da una ventina di codesti cercatori, e in seguito il guaritore gnomo Azrek, che sostiene di star seguendo la carovana da Cullhaven senza mai essere riuscito a raggiungerla. Misteriosa è la sua volontà di unirsi, anche se indubbia la sua utilità dato che cura subito gran parte dei feriti.
Con grande fatica i nani riescono a fermare Jered e Gianno dallo squartare anche il secondo prigioniero, che viene tenuto in vita per essere interrogato il giorno dopo. Si apprende da Koilir, vero esperto della materia, che costoro sono truppe speciali della Federazione deputate a cercare creature magiche, mentre da Gianno che erano venti e sono scese sin dal Nord per ora restarne uno solo. L'interrogatorio del prigioniero purtroppo è assai breve, tante erano le sue ferite, e non rivela alcunché se non la sua tenacia anche in punto di morte. Un altro ampio consiglio decide se Ten Pike potrebbe portare con sé preziose reliquie e quindi è d'uopo inseguirlo, Gianno attraverso le sue tracce in foresta, e il resto della carovana verso Nord oppure se bisogna mantenere la direzione della fuga per la salvezza del nostro popolo.
Altar Esser decide di attendere il Giullare, lasciare andare Gianno a inseguire Ten Pike e inviare Koilir, Dr. Cubert e Jered verso Capaal a informarsi sulla situazione del Re. Mandando un nano non del proprio clan e per giunta con un umano e uno gnomo avrebbe deviato ogni sospetto di eventuali inseguitori. Dopo qualche giorno ritornano Gianno dopo una ricerca infruttuosa e il gruppo dei quattro che ha subito una grave aggressione proprio da Ten Pike e i suoi nuovi uomini. Portano con loro, oltre alle ferite della battaglia, il sergente Gilran, il suo antico istruttore e grande maestro d'arme. Anche a lui si deve la salvezza durante l'attacco precedente.
Appena giunti al campo ovviamente i tre recati a corte vengono chiamati ad udienza da Altar Esser, per essere aggiornato sullo stato del governo nanico e sulle informazioni che possono aver recepito sulla vitale missione del nostro Re. Si riparte e questa volta in tutta tranquillità, percorrendo la strada verso Est di villaggio in villaggio, rifornendoci di generi base fino all'arrivo al grosso villaggio Al Mulino. Qui ci sono a disposizione forge e attrezzi difficilmente reperibili in campagna e il nostro Re si presenta al consiglio cittadino per chiedere ospitalità ai limiti del villaggio. E' una pratica assai rara per il nostro clan, che vanta il diritto di girovagare ovunque senza limiti, ma vista la situazione è necessario mantanere buone relazioni. Nel villaggio purtroppo allogGianno alcuni uomini, dei quali uno dopo 3 notti viene sorpreso da Gianno a spiare l'accampamento facendo costanti segnali agli altri. Un simile comportamento è chiaro indizio di un attacco in arrivo e il prigioniero viene pertanto tosto interrogato. Accampa scuse e le consuete menzogne, dicendo che non si fidano di noi, quando per esplicita richiesta di Altar Esser ci siamo dovuti trattenere dall'esercitare il sacro diritto di possesso sugli oggetti mal custoditi. Gilran, messo a sorvegliare gli altri 6, però all'improvviso li attacca costringendoci tutti a seguirlo e a sterminare quei poveretti, anche se forse sarebbe stato più saggio consegnarlo alle locali autorità.
Difatti Re Altar si preoccupa immediatamente di spiegare la situazione alle autorità locali e si reca al Municipio con altre due nani e Gianno di guardia. La sua arte oratoria riesce ad avere il sopravvento sui nani di paese, ma l'intervento delle vedove umane infervorite gira l'opinione popolare a loro favore. Durante una fuga precipitosa Gilran compie un secondo atto di insubordinazione, questa volta molto più grave: attacca il re. Questa cosa gli costerà molto cara appena la situazione si calmerà. Tutti assieme consigliamo Altar per la fuga e così facciamo tutta la notte, fino ad infrattarci in un piccolo bosco. Jeder Klob e Jerome Shidel vengono mandati in avanscoperta. Morfella, tornata invece al villaggio per analizzare la situazione, riferisce a mezzogiorno che l'intero paese è nelle mani di umani della Federazione, in particolare arcieri fischianti, sbucati da chissà dove. I cittadini sono prigionieri.
Anche qui si impone una scelta vitale: fuggire per proteggere il nostro scopo oppure tornare e salvare il villaggio e distruggere un possibile avamposto federale? Una grave responsabilità cade sulle spalle di Altar Esser. Infine decide di tornare, lasciando i carri nel bosco. Arrivati in prossimità del villaggio intercettano alcuni fuoriusciti che descrivono più in dettaglio la situazione, pare che ci siano anche alcuni di coloro che chiamano Cercatori. Invece di dirigere l'attacco direttamente al villaggio vengono prese di mira alcune case sparse dove c'è un singolare via vai delle vedove umane, questa volta equipaggiate di tutto punto da guerriere. Si pianifica un attacco a ondate, con Gilran come ultima ondata assieme al guaritore. Nella baracca si vede uscire nientepopodimeno che Ten Pike, che trascina e poi tortura il sindaco del villaggio. È troppo e Altar Esser, Koilir e Gianno si lanciano all'attacco. Una serie di colpi a Ten Pike, che, vestito da macellaio, cerca di difendersi abbattendo Gianno prima di fuggire codardamente verso i suoi arcieri, ormai eliminati da Gilran e il dr. Cuberth. Stava già per scappare quando appaiono dal nulla due nane mercenarie, la carismatica Crowina e la bella Tykatica. Con le loro armi della Federazione e numerosi coltelli lo fermano per sempre.
I convenevoli con le nane sono tesi ma sbrigativi: non c'è tempo per sospettare di loro, come giustamente si dovrebbe fare, e i nemici dei nostri nemici sono amici o quantomeno alleati. Crowina, più affabile e che ama combattere con armi della federazione e palle esplosive o fumogene, informa un loro misterioso committente tramite corvi, mentre Tycatica, più riservata e sospettosa, combatte abitualmente con una miriade di coltelli. Assieme vengono facilmente eliminate le vedove mentre stavano portando un nano alla tortura e questo permette ad Altar Esser di ottenere preziose informazioni dal prigioniero liberato sulla posizione esatta degli abitanti del villaggio e dei loro carcerieri. Le due nane, che probabilmente hanno da nascondere e preferiscono lavorare da sole, attaccano il mulino per impedire l'arrivo dei rinforzi, mentre Altar Esser e i suoi uomini fanno un'incursione diretta verso il municipio sotto una pioggia di frecce sibilanti che colpiscono la milizia nana chiamata in supporto dell'azione. Altar Esser e Cavolo arrivano all'entrata del municipio e facilmente hanno la meglio sulle guardie e a fatica sconfiggono gli arcieri. Il resto è soltanto una lunga mattanza, stanando i vigliacchi della Federazione casa per casa, che dura tutta la notte. Soltanto un uomo si salva dalla giusta furia dei nani e viene malamente interrogato e consegnato alla folla. L'unica cosa che è stato in grado di dire è un'esagerata stima della velocità del proprio esercito.
Altar Essere tuttavia, per prudenza, decide di parlare al villaggio e prepararli al loro triste destino: la fuga verso Capaal o l'unione al popolo ramingo. Erano secoli che non veniva proposto ad una tale massa l'unione al nostro clan. Era già capitato che singoli nani si unissero, talvolta per amore di nana o di viaggio, altre per necessità, ma a mia memoria mai ho visto un grosso gruppo. Sarà difficile integrarsi. Il villaggio purtroppo è assai lento a prepararsi e all'alba Crowina, mandata di vedetta, suona la campana per avvisare che le avanguardie stanno arrivando. Il prigioniero aveva detto la verità nel suo ultimo momento di vita, impensabile da parte di un umano. Nel villaggio scoppia il chaos e devo intervenire di persona per dirigere le operazioni. Una grossa carovana esce dirigendosi verso Capaal mentre un piccolo contingente avanza verso Est. Gli abili al combattimento sotto la guida di Altar Esser intercettano le prime squadre umane con cani che cercano di attaccare la grossa carovana. Il combattimento è furioso e cadono anche alcuni nani non esperti, ma la carovana riesce a proseguire mentre il resto dell'esercito umano viene indirizzato verso Est. A questo punto però sono i nostri eroi ad essere in grosse difficoltà: da un lato hanno un grosso affluente del fiume Argento mentre dall'altro le pattuglie umane i cui arcieri tirano contro di loro. Decidono per il guado sotto una pioggia di frecce e Koilir salva con fatica il nostro Re, venendo anche lui colpito da numerose frecce. Quando tutto sembrava perduto, un'improvvisa ondata di piena spazza tutto il fiume e stravolge i fronti. Gli umani vengono sbalzati molto più a valle mentre i nani sono depositati, incredibilmente illesi, sull'altra sponda portati più a monte da un'onda di riflusso. I sopravvissuti raccontano di aver avuto tutti la medesima visione del Re del Fiume Argento che parla con Altar e dona loro il potere di comunicare con il mondo delle fate.
Il gruppo faticò a riprendersi, discutendo per parecchio sugli avvenimenti per accertarsi di averli vissuti in ugual modo, dopodiché si rimise in cammino per raggiungere la carovana. Il loro arrivo fu salutato da festose grida da parte dei fedelissimi di Altar, ma con tristezza da parte dei nani del villaggio che apprendevano della perdita di numerosi loro amici. Altar fece subito un discorso come non ne faceva da mesi: salito sul suo carro e messosi al consueto predellino galvanizzò tutti quanti quando menzionò l'incontro con il popolo delle fate, supportato da tutti coloro che sono stati con lui. Robol e il Giullare arrivarono proprio in questo momento, rendendo il tutto ancora più magico.
A questo punto Altar Esser viene osannato da tutti quanti, che prontamente gli giurano fedeltà, fatto salvo per Gianno e, ovviamente, per Jeder l'Orco della Val Fumo. Le 2 settimane seguenti sono utilizzate per informare i villaggi vicini, grazie ad un continuo passaparola di garanzie tra conoscenti e parenti, e a aumentare le fila della carovana che arriva ad un centinaio di nani, tutti in perfetta efficienza oppure di grande esperienza. Il cammino verso Est viene però fermato dalle montagne e pertanto Jeder viene mandato in avanscoperta per cercare un posto idoneo non troppo visibile per passare l'inverno. Nel frattempo tutti i partecipanti all'incontro con il Re del Fiume Argento sperimentano il loro nuovo potere, osservando creature fatate di ogni tipo.
Jeder torna dopo pochi giorni con una buona notizie: vi è una valle remota ma abitabile, in montagna ma ad un'altitudine ancora abitabile, lontana dai villaggi principali. Tale abbondanza di condizioni favorevoli mette in allarme il Re, che indaga più a fondo e scopre il nome dato dai locali alla valle, Valle della Disperazione. Per non seminare disfattismo decide saggiamente di chiamarla Valle del Lago, per la presenza di un bacino idrico a monte che fornirà sicura acqua per tutto l'inverno. I nani più esperti vengono mandati a far provviste presso i piccoli abitati vicini raggranellando così una piccola mandria di ovini, mentre il grosso della carovana viene condotto verso la valle per una tortuosa strada.
La Valle del Lago appare completamente boscosa, senza alcuna traccia di abitanti, e rigogliosa. Tre squadre esplorative partono per esaminare che non vi siano pericoli ed individuare il luogo migliore per un primo insediamento provvisorio in vista di un villaggio definitivo. Il gruppo di Altar viene improvvisamente attaccato da creature urlanti, che si nascondono talmente bene tra gli alberi da dare l'impressione di essere gli alberi stessi ad attaccare. Sono dotate di artigli affilati, una lunghissima coda robusta che funge da terzo braccio, ma soprattutto un'aggressività mai vista. Le si sentono urlare da altri luoghi della valle, mentre i tre gruppi di esploratori si riuniscono in un violento combattimento nel quale perdono la vita due nani. Mai avremmo potuto credere che esistano creature così sconosciute, forti e aggressive. Sarà necessario trovare il loro punto debole per sgominarle.
La notte trascorre molto nervosa, c'è il pericolo che le creature possano arrivare nella radura non viste e le guardie sono istruite a tenere gli occhi ben aperti. Purtroppo non tutti obbediscono, chi per inesperienza chi per negligenza, e al mattino quattro nani sono stati rapiti nel sonno. Altar Esser ha sempre avuto il difetto della bontà e non promuove immediatamente alcuna azione punitiva, bensì Robol viene incaricato di approntare una trappola tramite una capra ferita portata nella boscaglia. Dopo lungo belare, due creature si avvicinano e lottano tra loro. Ecco il punto debole, le creature sono violente anche tra di loro. Vengono attaccate ed inseguite fin sui fianchi della montagna da Gianno mentre il gruppo centrale attacca le due creature. Ne nasce un violento parapiglia con altre creature che arrivano. Altar Esser ne uccide valorosamente una e ciò permette al dr. Cuberth di esaminarla con cura, cosa che però blocca tutto il gruppo in una radura fortunatamente senza alberi, da cui le creature si lanciano per attaccare di sorpresa. Dopo un paio d'ore in questa situazione di stallo tutto il gruppo si muove lentamente verso il campo, facendo il minimo rumore, cosa che pare non attirare minimamente l'attenzione di queste creature. A sera il dr. Cuberth riferisce che non dispongono di naso e che osservano solo movimenti veloci, cosa che spiega il motivo delle loro veloci apparizioni. A sera vengono approntati dei grossi falò per attirarli, mentre tutti i fuochi vengono tenuti rigorosamente dentro le tende. Difatti arriva una creatura attirata dal fuoco.
Al mattino il Re organizza una spedizione militare per chiudere definitivamente il problema delle creature albero che ci attaccano. Assieme ai fedelissimi e a nuove reclute parte lungo il costone roccioso e Robol organizza le truppe su due file per stanare anche le più nascoste. Le creature invece si palesano spontaneamente e approfittano dell'imperizia di alcune nuovi nani che si fanno caricare dall'alto. Contemporaneamente accade l'incredibile: la foresta, che fino ad allora aveva occupato solamente la parte piana della valle, prende vita e lancia radici sotterranee che avvinghiano i guerrieri più potenti ricoprendo tutta la pietraia di muschio per dare maggiore copertura alle creature. Si ode uno strano grido provenire dall'interno, grido di cui solo Altar Esser pare comprendere il significato. Il nostro capo ordina a tutti di non attaccare e le creature di conseguenza paiono immobilizzarsi. Avanza con passo sicuro e parla con la voce proveniente dagli alberi che pare capire ciò che le viene detto. Quasi scompare nel buio fitto della vegetazione e appare un piccolo omino verde che pare fatto di rami e fili d'erba e dall'alto di un ramo invita il Re a toccarlo. A questo punto comincia a parlare in nanico, dimodoché tutti possano capirlo. Si vanta di essere una creatura estremamente antica, più di tutta la razza nanica, e di controllare tutta la foresta, comprese le creature che chiama propri figli. Inoltre è così megalomane da minacciarci tutti di morte certa. Per fortuna Altar Esser è un abile diplomatico e tratta con la creatura, che persevera nel suo atteggiamento ostile. Viene raggiunta una tregua temporanea che prevede un incontro per il giorno dopo con una proposta a lui conveniente o, secondo la piccola creatura, una nostra morte certa.
Dopo un consulto con i fedelissimi sulle necessità indispensabili per la nostra sopravvivenza, Altar Esser decide di andare da lui con una proposta. E' proprio l'esserino che li chiama da dentro la foresta, risparmiandoci la strada lungo la pietraia. Altar gli propone di stabilirci nella fascia di terreno attorno alla foresta, dove c'è terra coltivabile priva di alberi e ancora senza grossa pendenza. La zona purtroppo è lunga e stretta, ma è abbastanza grande per le nostre coltivazioni. Inoltre gli chiede l'utilizzo dell'acqua del lago, che l'esserino precisa non dovrà essere abusata, e la costruzione di un invaso per l'acqua piovana ad uso irriguo. L'esserino, che preferisce non rivelarci il suo nome e abbiamo deciso di nominare il Signore della Foresta per contrapposizione ad Altar che diventa il Re della Valle del Lago, ci vieta di entrare nella zona boschiva pena l'attacco dei suoi figli e ottiene da noi di ricevere informazioni sugli avvenimenti al di fuori della valle, in particolare sull'avanzata della confederazione. Dichiara inoltre di conoscere, anche se non personalmente, il Re del Fiume Argento. Ritornati all'accampamento il Re della Valle del Lago spiega l'accordo raggiunto al suo popolo, che lo accoglie festante.
Nelle settimane successive abbiamo costruito una casa comune, alcune torri di fortificazione, il bacino irriguo, i campi coltivati e alcuni sentieri per raggiungere le valli vicine. Abbiamo anche addestrato una milizia di base. Il nostro popolo sotto la guida saggia ed illuminata di Altar Esser è aumentato fino ad arrivare a 160 nani, in parte del nostro clan in parte nuovi affiliati ben contenti di unirsi a noi, alle nostre usanze e tradizioni. Purtroppo un numero più alto del previsto ridurrà le nostre scorte alimentari, soprattutto perché gli ultimi arrivati fuori dal nostro clan non hanno contribuito al villaggio, essendo fuoriusciti e senza alcuna esperienza di viaggi e vita vera come la intendiamo noi.
Arriviamo così all'autunno, con la struttura sociale ben organizzata e abbondanti scorte alimentari, con il nostro Re sempre impegnato ad istruire nuovi arrivati alle usanze ma soprattutto alle particolari regole del trattato con il Signore della Foresta, che qualcuno regolarmente viola sfuttando la magnanimità di Altar nei confronti dei suoi vecchi guerrieri, i primi con cui ha affrontato le peripezie di quest'anno e quelli con cui ha condiviso l'incontro con il Re del Fiume Argento. Ci sono anche matrimoni e due nuove nascite.
Appaiono alla palizzata che delimita il nostro territorio due nani che non sono i soliti rifugiati: uno parlamenta con il Re mentre l'altro se ne sta nascosto, per motivi a noi incomprensibili dato che non siamo per nulla bellicosi. Sono due mercenari, Normal e Fedrof, che non sono interessati ad unirsi permanentemente al clan bensì ad offrirci i loro servigi come combattenti e cacciatori. Un'offerta così è ai limiti dell'insulto, è un onore unirsi al Clan ramingo della Valle del Lago oltre ad un grosso beneficio ma loro, spavaldi, insistono. Andrebbero scacciati in malo modo, ma abbiamo al momento una scarsità di nani addestrati al combattimento e in caso di attacco questi due potrebbero essere molto utili. Pertanto il Re, a malincuore, decide di accettarli come ospiti al pari di Gianno e del dottor Cuberth, da poco ritornato da un lungo viaggio nella sua terra natia.
Qualche mese dopo, all'inizio dell'inverno, alla palizzata appare un altro guerriero armato di tutto punto. Questa volta però arriva di notte e si tiene ben a distanza. Non pare né un fuggiasco né ben intenzionato: dopo un breve parlamentare scopriamo che vuole metà delle nostre provviste. Andrebbe impalato all'istante da un dardo, ma vuoi per l'armatura di piastre che indossa, vuoi perché la nostra posizione in difesa ci porta degli indubbi vantaggi, il Re decide di lasciarlo andare. Scopriamo l'indomani che ha altri 9 manigoldi, tutti ben armati, nascosti nelle vicinanze. Decidiamo di preparci all'attacco rafforzando la palizzata e raddoppiando la guardia. Purtroppo forti venti gelidi impediscono lo spostamento di nane e bambini più verso la zona del lago.
La notte successiva si ripresenta il nano in armatura e l'impulsivo Jerome gli tira un martello, che lo manca. L'aggressore non si scompone e se ne va. Passiamo una faticosa nottata, facendo guardia rafforzata a turni e veniamo attaccati proprio all'alba quando siamo più stanchi. A nulla sono valsi i bracieri piazzati davanti alla palizzata, le nostre guardie, purtroppo ancora inesperte, sono sopraffatte senza opporre molta resistenza, vanificando così la nostra superiorità tattica. Gli assalitori dilagano nel villaggio e i nostri abili combattenti li affrontano a gruppetti. Nonostante l'ordine preciso dato da Altar Esser di concentrarsi tutti su uno per mostrare agli assalitori che incorreranno in molte perdite e fiaccare così il loro morale, molti non lo seguono: Koilir affronta colui che pare essere il capo mentre non vi è traccia di Normal e Fedrof. All'improvviso tutti gli attaccanti si ritirano nella casa dove sono rifuguati nane e bambini. A tutti parve un atto molto vile, prendere in ostaggio gli inermi solo perché la propria inferirità è così palese. Altar Esser non si fece intimorire ed era disposto ad andare sino in fondo, a costo di rischiare la vita di alcuni abitanti per salvare quella degli altri: fece circondare la casa dagli arcieri e mandò Jerome dal Signore della Foresta a chiedere aiuto. Per un paio d'ore si prestarono le cure ai feriti e si constatò che per fortuna non c'era alcun morto. Tuttavia, nessun segno giungeva dagli assediati e così Altar Esser mandò un ambasciatore a parlamentare. Gli assediati volevano ora discutere e scendere a compromessi.
Furono allontanati gli arcieri e Koilir e Altar andarono a parlamentare sull'uscio. Con grande sorpresa l'atteggiamento sbruffone era completamente cambiato: la vista di nane e bambini indifesi aveva fatto cambiare idea sul popolo della Valle agli aggressori che ora erano benevolenti e pacati. Furono fatti uscire e Altar andò assieme al consiglio a parlamentare con Ogrebar. Visto che da nessuna delle due parti ci furono morti si decise per una pace duratura: i nani, che si son rivelati essere membri dell'esercito, potevano essere ospiti della Valle e in cambio avrebbero fornito lavoro, esercitazione a nuove reclute e protezione in caso di bisogno. Tutto era tranquillo finalmente, quando arrivarono Robol, Gianno e Jerome. Gianno riferì di essere stato convocato dal Signore della Foresta per una missione contro suoi nemici che stavano sulla pietraia, missione che lo aveva stancato parecchio e probabilmente ferito al braccio malato. Jerome invece si era fatto mal interpretare sal Signore della Foresta e aveva chiesto un segno per Altar Esser che lo facesse riconoscere come signore. Difatti, durante gli avvenimenti precedenti, all'improvviso sulla testa di Altar Esser arrivarono dei viticci che presero stabilmente residenza a formare una sorta di elmo di rovi viventi, conficcati nella testa del Re. Nonostante il prestigio e la palese natura magica dell'oggetto, il timore che potessero influenzarne le decisioni nel lungo termine iniziò a serpeggiare.
Passarono tranquilli un paio di mesi finché con l'arrivare delle prime pioggie giunsero al villaggio un gruppo di nane con bambini, tutti in pessime condizioni. Vennero ovviamente subito accolte pietosamente e riferirono di umani presenti nel fondovalle. Robol e Gianno andarono in esplorazione, scendendo per un ripido canalone pieno di neve fangosa, trovando dapprima dei cadaveri di nani inermi e successivamente un'avanguardia umana armata. Era successo, la Federazione era arrivata nel fondovalle e a primavera sarebbe salita in montagna. E questa volta non sarebbero bastate le voci sugli alberi assassini a tenerli distante, semmai avrebbero attirato i pericolosissimi Cercatori. Vi fu un consiglio in cui Altar Esser propendeva per la prudenza e l'attesa, sfruttando l'innegabile posizione di vantaggio e l'ignoranza del nemico circa le nostre forza, ma Ogrebar disse che loro sarebbero comunque andati ad attaccare. A questo punto la scelta più vantaggiosa divenne ovviamente attaccare assieme e così Robol e Gianno tornarono in avanscoperta.
Il giorno dopo, come previsto, Altar Esser muoveva la sua piccola armata giù per il canalone puntando sul villaggio sottostante, muovendosi con circospezione per evitare di allarmare gli umani. Arrivati andò con Fedroff su una altura nelle vicinanze per osservare le difese nemiche e studiare una strategia. Fu subito purtroppo evidente che gli umani erano in gran numero ma soprattutto vi erano presenti sia truppe ben addestrate che dei misteriosi figuri vestiti con un becco, figure che a detta dei soldati accompagnavano solitamente i temutissimi "cercatori". Vi era inoltre una curiosa tenda illuminata e ben difesa piazzata su una rupe poco vicino. Tornati all'armata, Altar era ben determinato, ma i suoi consiglieri lo dissuasero in attesa di momenti migliori. Fu proprio in quel momento che una fila di nani venne condotta alla tenda, entrandovi tutti piano piano. Chiaramente la tenda nascondeva un accesso sotterraneo alla rupe.
Il giorno seguente venne quindi utilizzato per investigare possibili accessi alternativi alla rupe. La rupe era ben fortificata e apparentemente tutta scavata all'interno, tanto che si vedevano feritoie, per fortuna sguarnite, ovunque. Dopo un lungo cercare, le avanguardie del Re trovarono una enorme botola metallica quadrata. Dissotterrarla fu un'impresa ardua, ma ancora più ardua fu riuscire ad aprirla. Vi era infatti in mezzo un'altra botola piccola con un meccanismo particolarmente complicato che richiese tutta l'arguzia di Altar Esser e dei suoi più fidati consiglieri. Aperta la botola quanto bastava per scendere nano dopo nano, il fetore dei secoli usci dal cunicolo. Immediatamente un'altra porta si parò innanzi e qui il Re dimostrò di essere in grado di superare in intelligenza gli antichi costruttori del manufatto. Successivamente una nuova porta venne aperta nuovamente da Altar. Il cunicolo era lungo e estremamente regolare, non era scavato nella roccia ma sembrava quasi fatto di mattoni accuratamente ricoperti.
All'improvviso si aprì su un vasto ambiente in cui vi erano delle strutture metalliche disposte casualmente, probabilmente degli altari per oscure divinità. L'ambiente aveva delle porte, anch’esse molto regolari, ma metalliche in lamierino sottile, talmente sottile che le spade potevano penetrarlo. Gli antichi costruttori dovevano essere molto precisi e al contempo molto deboli, ma ancora baciati dalla fortuna di un'estrema abbondanza di metalli. Il Dr. Cubert, che si era allontanato per esplorare un altare, tornò con una strana carta da gioco rigida e la usò per aprire magicamente una porta di metallo. Dietro vi era una scala che scendeva e saliva. Fu a questo momento che ad Altar prese quello che perseguita tutti noi nani: la necessità di aria fresca. Lasciò il comando a Robol e tornò di corsa fuori. Occulto la botola per evitare di farla scorgere dall'alto e si mise ad osservare un corvo che ossessivamente andava e veniva.
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Non riesci a trattenere la tua claustrofobia devi uscire subito lasci detto a Robol. Torni indietro più velocemente possibile. Passi Normall a guardia della prima porta che avete incontrato all'interno e poi arrivi all'uscita dove Fedroff ti aiuta ad uscire, non ti dice niente taciturno come al solito ma il suo sguardo di sufficienza dice tutto. Fuori tra gli alberi scorgi la staffetta del commando che ti guarda ansiosa di ricevere l'ordine di avvertire per l'attacco ma tu scuoti la testa e allora lei torna a nascondersi tra gli alberi.
Ora che sei all'aria aperta con spazi ampi intorno a te ti senti meglio e guardando il cielo rivedi di nuovo il corvo che volteggia sopra di voi poi se ne va ti sdrai un attimo sull'erba per riprendere il controllo di te stesso e pochi minuti dopo rivedi il corvo ancora sopra di voi.
Riprendo fiato e chiedo a Fedroff se il corvo si è allontanato mentre eravamo sotto e se si può fare qualcosa, tipo farlo scendere e abbatterlo
Ti risponde "ci sarà qualche carcassa nelle vicinanze oppure senza il puzzo di morte che viene da questa missione, in quanto ad abbatterlo io posso catturarlo se scende a terra ma finché stai lassù.."
"No, sta ovviamente spiando noi. Il problema è se va a riferire a qualcuno che siamo entrati qua sotto." Mi guardo intorno. Dalle rupi e alture varie, questa botolona è a vista se qualcuno scruta per bene?
Controllando solo ora la visibilità del pezzo scavato noti che è molto visibile sia dalle alture vicine, entro i 2km, che dalla foresta in un raggio di 200 m al suo interno. Fedroff borbotta con un sorriso "se quei corvi fossero addestrati e andassero a riferire in corvesco a qualcuno quello che hanno visto ormai saremo spacciati"
"sgrunf. Questo botolone è visibilissimo da ogni dove. Dobbiamo coprirlo per renderlo almeno poco notabile. Prendiamo arbusti qui intorno e usiamoli per rompere questo quadrato che è come se avesse una freccia puntata su di esso" E mi concentro a vedere se per caso il casco riesce a fare qualcosa
Visto il lavoro immane che ci vorrebbe nella andare nel bosco a tagliare arbusti e tornare per coprire il portone decidi di far coprire la superficie metallica a Fedroff con la terra scavata in precedenza e procedura molto facile essendoci i cumuli tutt'attorno al botolone.. provi sempre un po' distrattamente a concentrarti con l'elmo sull' occultamento del botolonee appena la terra messa a ricoprire il portone è di almeno tre quattro dita la superficie inizia a ricoprirsi di erbetta appena spuntata. Fedroff ti guarda stupito. Comunque nel tempo di renderti conto della situazione e fare iniziare a ricoprire il portone passa mezz'ora e noti che il corvo è tornato almeno tre volte in questo lasso di tempo.
In due ci mettete poco più di mezz'ora a coprire il tutto. Avete ricoperto tutti i 3 metri per 3 del portone tranne naturalmente la botolina di accesso che è stata aperta. Poi concentrandoti qualche minuto riesci a farmi comprare l'intera superficie di erba.
Ottimo. Poi il meritato riposo al coperto dagli sguardi. E mentre riposo passo a prendere qualche frasca per rompere la simmetria del quadrato, che non si veda un quadrato perfetto ricoperto d'erbetta
Passa un'ora buona da quando vi siete messi a riposare e hai visto il corvo almeno tre volte in cielo. Ti accorgi ora dalla altezza del sole che ormai sta arrivando il mezzogiorno..
Sono tentato dal rientrare e raggiungerli, ma prima bisogna togliere tutta la terra ed è un casino e secondo ho paura di avere qualche attacco di claustrofobia quando sono da solo e so cavoli. Quindi sto ancora fuori, diciamo che se non succede niente aspetto 4 ore perché so che quando hai sottoposti dai 3 ore se ne prendono quattro
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Al loro ritorno, qualche ora dopo, la truppa riportava di aver esplorato numerose scale dopo le porte, di averne trovati alcuni occupati da creature innominabili che sono state lasciate dove si trovavano e infine di essere penetrata per un cunicolo occupato da macerie. Oltre hanno aperto un'altra porta bloccata e hanno trovato degli umani, che sono stati prontamente eliminati. Costoro erano al controllo di due enormi ruote, che servono molto probabilmente quale argano per issare materiale o muovere una enorme porta. Poco dopo il loro ritorno tutti i partecipanti hanno avuto dei malori gravi, sputando sangue, tranne Koilir che venne mandato dal Re in missione per scoprire chi fosse il corvo. Dopo un adeguato periodo di riposo, sulla via del ritorno al campo base il gruppo ebbe l'occasione di incrociare proprio Koilir che riferiva di terribili eventi. Un gruppo di nani era stato attaccato da chissà quale forza occulta ed erano stati sterminati in modo orribile. Tra questi si trovava anche Krowina, impalata ad un ramo d'albero ma apparentemente ancora viva seppur paralizzata, e Tika Tika, in fin di vita che, vaneggiando, parlava di anime rubate e pregava Koilir di portare in salvo Krowina. Fu allestita una barella per trasportare Krowina e il gruppo si diresse verso il campo, mentre qualcuno li stava palesemente seguendo. Per sviare le tracce Robol fece dividere il gruppo in tre e Altar Esser arrivò così sano e salvo al campo con il dr. Cuberth e la barella. Krowina fu sottoposta alle migliori cure per ordine di Altar quando si udirono rumori di battaglia poco fuori l'accampamento.
Il Re si precipitò subito sul luogo spade in pugno trovando Tika Tika, palesemente morta, che colpiva con una furia cieca Koilir e Gianno. Fu un combattimento estremamente duro, Tika Tika pareva veramente morta e quindi ignorava gran parte dei fendenti dei guerrieri. Dopo una grandinata infinita di colpi finalmente cadde a terra, assieme a tutti gli altri partecipanti al combattimento esausti. Un lungo riposo e grossi interventi da parte del dr. Cuberth si rendono necessari per tutti i combattenti. Il cadavere viene bruciato per maggior sicurezza. Addio Tika Tika. Un'inquietante nuvola nera, che prende una forma animalesca, esce dal suo corpo prima ancora di essere bruciato. Altar Esser organizzò pertanto un sopralluogo sul campo di battaglia descritto da Koilir. Il gruppo dei fedelissimi si avviò verso il campo con massima prudenza. Giacevano ancora numerosi cadaveri, taluni feriti e taluni contorti da oscuri sortilegi. Gianno ispezionò la zona e mostrando una maestria solo pari alla propria sovrastima stimò esserci presenti due umani di considerevole forza e dimensione e un altro umano in disparte, forse un mago. Il terzetto a fine battaglia si era recato verso lo sperone di roccia, costeggiandolo soltanto però.
Era ormai tempo di attaccare il villaggio. Il piano ordito dal Re con l'aiuto del suo nutrito gruppo di consiglieri di guerra era linerare ma efficace: il grosso delle truppe avrebbe attaccato il villaggio ora che probabilmente i due guerrieri mostruosi si trovavano fuori dal villaggio mentre un piccolo gruppo avrebbe risalito il tempio multipiano interrato per uscire dalla cima della rupe, liberando tutti i nani e seminando così il panico tra gli umani. Il dr. Cuberth diede ad ognuno un medicamento antivomito e il gruppo partì. Passò la zona degli altari in velocità e si diresse subito alla zona degli ascensori, presidiata da alcuni umani. Gli umani furono facilmente messi fuori combattimento grazie alla sorpresa e all'incursione precedente. Il gruppo scese con un ascensore e finì in uno stanzone infernale: un enorme fuoco ardeva al centro, ma non c'erano fiamme, soltanto fumo e caldo, mentre tre gruppi di nani in catene scavavano tenuti al guinzaglio da tre uomini con una strana maschera con becco. Il rumore e l'odore erano insopportabili. Ma proprio grazie a questi i tre umani furono colti completamente alla sprovvista e i nani facilmente liberati. Ma non si trattavga ormai più di nani: l'eccessiva esposizione ai fumi e all'ambiente ostile li aveva trasformati in cadaveri ambulanti, che immediatamente appena liberati dalle catene si gettarono contro i loro salvatori per dilaniarne le carni. I prodi liberatori fuggirono verso gli ascensori, abbattendone uno uscito da un cunicolo laterale. Il piano di scatenare i nani del villaggio contro gli umani aveva subito un grave intoppo e soprattutto i nani ormai erano spacciati. Mentre il gruppo saliva verso una botola che portava alla tenda degli umani il Re si chiedeva che fine avessero fatto nane e bambini. La tenda sull'altura risultò abbandonata e a prima vista anche il villaggio sottostante era privo di ogni segno di battaglia, che ormai Ogrebar e gli altri avrebbero dovuto ingaggiare da tempo.
Una volta arrivati Altar Esser apprese che gli umani avevavo lasciato da tempo il villaggio, stranamente senza curarsi dei loro simili nella miniera-santuario. Nane e bambini erano rinchiusi in fin di vita in due casupole, mentre dopo un paio d'ore Gianno tornò con la notizia che gli umani si erano seprati in tre tronconi. Il Re premeva giustamente per la salvezza del popolo e per portare al più presto quanti più possibile dei superstiti alla Valle del Lago. Tuttavia i nani bramavano vendetta e premevano per un inseguimento di almeno uno dei tre tronconi. Vi era anche il rischio concreto che uno dei tre si fosse attestato sul sentiero per risalire la montagna. Si optò pertanto per attaccare questo, con un piano sì ingegnoso ma assai pericoloso per far uscire gli umani allo scoperto. Jerome venne malmenato, legato e travestito da loro simile. Indi venne trasportato da alcuni uomini di Ogrebar lungo il sentiero. Il Re con i guerrieri valorosi avrebbero attaccato i federati appena costoro avrebbero iniziato a tirare frecce contro il gruppo.
Come spesso accade anche ai più astuti strateghi il piano iniziò nel migliore dei modi, ma un imprevisto lo rese molto più difficile. Gli arcieri erano appostati sugli alberi, in posizione assai difficile per essere colpiti dai nostri! Jerome fu colpito varie volte e Koilir assieme al Re combatterono valorosamente per abbattere un arciere su un albero. Dopo un violento e assai disordinato combattimento, i cui esiti furono incerti fino alla fine, i nostri ebbero la meglio e riuscirono a catturare un umano che venne interrogato per le settimane a venire.
Nei mesi seguenti la vita nella Valle del Lago scorreva tranquilla, una buona estate con un ottimo raccolto e un altro inverno. L'unico problema, se così lo si può chiamare, era il continuo afflusso di nani profughi dalle zone vicine, in particolare quelli portati da Robol che aveva l'incarico, datogli dal generosissimo Altar Esser, di raggrupparne quanti più possibile. A fine inverno seguente eravamo quasi 400, compresi umani e gnomi. Il piccolo villaggio ormai necessitava di interventi più ingenti, sempre coordinati dal nostro saggio Re esperto anche in urbanistica e costruzioni idrauliche.
È proprio in questi giorni d'estate che si intensificano le visite di un gruppo di sprovveduti dentro la foresta. Costoro avevano da tempo preso la pessima abitudine di violare i trattati del Re della Valle con il Signore della Foresta e passare le nottate in una radura ben interna alla foresta. Finalmente sta per arrivare la loro punizione : un gruppo di creature albero li attanaglia e se li mangerebbero probabilmente tutti se non arrivasse Robol a chiamare il Re che, con il suo potente elmo di legno vivo, riesce a tenerle a bada e farle retrocedere. Gli insubordinati prendono ovviamente una reprimenda mai all'altezza delle loro colpe, ma si sa, il nostro Re è troppo buono di cuore. Si profila però la necessità di andare a parlare di questo problema con il SIgnore della Foresta, anche per scusarsi e rinsaldare il legame. Gianno a questo punto riferisce di aver parlato con un tale "Araldo" del Signore della Foresta, in quanto assente. Altar Esser trasale, mai gli era stato comunicato e anche Gianno riceve la sua giusta reprimenda. In compenso riesce, il giorno dopo, ad accompagnare tutti quanti dall'araldo per una via sicura senza incontrare le creature albero. Dopo un paio di orette di insistenza l'Araldo si palesa e spiega a modo suo la situazione. C'è voluta tutta la mente del nostro Re per capire il suo linguaggio inusuale, complicato e barocco, seppur semplice e mancante di alcuni concetti base della vita. Il Signore della Foresta pare essere rimasto vittima di una creatura che assorbe energia, più o meno come è successo a Krowina, e per questo le creature senza i suoi continui avvertimenti non rispettano più il patto. Questa creatura che assorbe energia potrebbe essere nelle vicinanze e arrivata da meno di un anno, informazioni più precise l'Araldo non è in grado di fornirle.
Il Re convoca subito il gran consiglio per prendere la decisione sul da farsi. A detta di molti la creatura ha a che fare con il fattucchiere umano protetto dai due enormi umani detti "immortali", anzi probabilmente è proprio il fattucchiere. L'indonami una spedizione militare viene organizzata da Robol per scendere a valle ad esaminare la situazione. Arrivati al villaggio si scopre che è nuovamente abitato da una ventina di nani, completamente ignari di cosa ci sia sotto la montagna e della vicina presenza di umani. Il Re offre loro ospitalità nella Valle, nonostante la capienza sia ormai ai limiti funzionali, ma si sa, Altar Esser è un re troppo generoso. I nani, ingrati, tentennano e si riservano di decidere prossimamente nonostante siano stati avvertiti dei pericoli. Nel frattempo un'avanguardia esplora la zona dell'antico combattimento e Gianno scopre, con grande sorpresa di tutti, che i due immortali sono ancora fermi lì, nella medesima posizione!
Altar Esser ingegna un piano eccezionale. I due immortali verranno distratti da due gruppi di combattenti mentre il più forte di tutti, in questo momento Jerome, sferrerà loro un colpo mortale. Il tutto ovviamente funziona alla perfezione ma al Re ciò non basta, qualcosa non lo convince. Estrae la preziosissima sabbia donata dal Re del Fiume Argento, sabbia che si trasmette da generazioni e generazioni all'interno della famiglia, e ne fa fuoriuscire una piccola quantità. Questa si accumula in un punto preciso formando un cerchio. Al suo interno si sta formando a fatica un umano, che parla in modo insolente ai guerrieri. Viene ripetutamente attaccato in forze ma deflette ogni colpo, salvo quelli degli ultimi bastoni donati dall'Araldo del Signore della Foresta. Dal suo corpo impalato esplodono migliaia di ombre che si dissolvono in giro finché una di queste entra a tradimento proprio nel corpo del Re, che cade a terra svenuto! Null'altro ci viene riferito da Altar Esser, anche se dai suoi consiglieri si apprende che tornano tutti alla Valle assieme a Karabas, un indovino che a detta sua forniva involontariamente il corpo a tutte quelle ombre, e uno strano tomo trovato sepolto proprio nel punto dove è uscito Karabas. Krowina dopo attente investigazioni durante i brevi e iracondi risvegli del Re deduce che si tratta dello spirito di Tika Tika.
Appena riprese le forze, anche se ancora parzialmente sotto l'influsso dell'ombra di Tika Tika, convoca subito un gran consiglio per decidere il da farsi. Gianno riferiesce di aver avuto delle strane visioni in cui il villaggio, con una muraglia al posto della palizzata, veniva attaccato e sterminato da soldati della Federazione giunti in forze soverchianti. Anche Karabas riferisce di un sogno, per quanto affidabile possa essere, in cui solo il contenuto del libro può salvare il villaggio. A questo punto Karabas è convocato davanti al libro per leggerlo. Per far apparire le parole deve utilizzare il suo sangue, che rende visibile copertina e pagine. Una volta iniziata la lettura si immerge nel libro sempre più finché con la violenza il consiglio gli sottrae il tomo. La lettura del libro non viene fatta per lo scopo per cui lo si è aperto, ma il libro è in grado di capire gli interessi reconditi della persona e assecondarli, privandolo della volontà di interromperne la lettura. Subito il saggio Altar Esser dichiara il libro pericoloso e lo affida a Gianno, che lo dovrà custodire in luogo segreto, vista la sua nota abilità nel nascondere anche gli oggetti più evidenti. Si decide inoltre di andare incontro alle visioni, costruendo un possente muro e iniziando un programma di addestramento per i guerrieri. Purtroppo Karabas fugge dal villaggio, approfittando della generosità del Re che gli aveva donato la libertà.
Dopo alcune settimane torna finalmente l'Orco della Val Fumo, portanto con sé un'ottantina di persone, quasi tutti nani sbandati. Porta inoltre pessime notizie: la Federazione ha occupato tutta la pianura e molto probabilmente Capaal è caduta. All'arrivo dell'autunno nasce finalmente la primogenita di Altar Esser, Ingrid Esser. Dopo due mesi i problemi dello spirito di Tika Tika iniziano a manifestarsi sempre più nel comportamento del Re e la ragion di stato gli impone una scelta drammatica: lo spirito sarà trasferito, con l'aiuto di Krowina, nella piccola figlia e la nana le farà da custode per tutta la vita. Il rito è breve e diretto e l'unica cosa evidente è una brutta ombra a forma di gatto e di scoiattolo.
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Passarono i giorni, le settimane, i mesi e il villaggio nella Valle prosperava sempre di più, con una fortissima immigrazione estiva si giunse oltre i 400 abitanti. Ormai l'amministrazione per il Re della Valle diventava sempre più faticosa e i compiti venivano delegati con maggior frequenza. Ricettori di queste deleghe era il gruppo dei fedelissimi, quelli che sono stati con il Re sin dai primi giorni e che hanno visto il Re del Fiume Argento. Da loro stessi erano chiamati "i Foresti" e si riunivano una notte al mese nella foresta, dapprima appena all'interno per evitare un ripetersi dell'insubordinazione degli alberi accaduta mesi prima e poi, prendendo coraggio, sempre più nel profondo della vegetazione per non essere scoperti da Altar Esser che mal tollerava questa assurda quanto inutile pratica. Fu proprio una notte di oltre tardo autunno che costoro, tra una birra e un brivido di freddo, ricevettero la visita dell'Araldo del Signore della Foresta che voleva conferire con il Re in persona. Altar, svegliato in piena notta durante il suo breve sonno ristoratore, si presentò al cospetto del Re ma venne ricevuto solo dall'Araldo. Costui confessò di star ospitando Karabas l'indovino sfuggito da parecchi mesi, cosa che era già sospettata da tempo al villaggio, ma che era finalmente giunta la sua ultima ora. L'indovino, in fin di vita, vuole compiere un sospettoso estremo atto di generosità: trasferire ad altra persona la sua maledizione per poter far apparire le scritte sul libro maledetto! Per farlo aveva ovviamente bisogno di un volontario e del libro medesimo.
Il da farsi fu una lunga e faticosa decisione da parte del Re e della sua corte di consiglieri. Poteva essere una trappola per riprendere le forze e spazzare via il villaggio, ma poteva essere veramente un gesto terminale di Karabas. Trovato un primo volontario si trattò di recuperare il libro. Gianno, il custode originario, se n'era andato questa volta senza lasciare alcun messaggio né alcun oggetto personale, come dimostrò una attenta perquisizione del luogo dove sorgeva la sua tenda. Informatori riferirono che il custode attuale era L'Orco della Val Fumo. Altar si recò immediatamente alla sua casa poco a monte del villaggio e lo attese. L'orco, convinto dall'arte oratoria del nostro Re, non solo consegnò il libro ma si offrì volontario per essere lui il portatore della maledizione. Questo lasciava aperta una grossa occasione: al volontario precedente fu fatto credere di essere lui il vero portatore della maledizione, così eventuali spie o informazioni estorte avrebbero dirottato i nemici verso la persona errata. Il rito di trasferimento della maledizione fu veloce ed indolore, non tanto quanto l'apprendimento della maledetta lingua oscura con cui il libro era stato vergato e che era necessario conoscere per leggerlo. Altar, autodesignatosi per questo compito, fece ricorso a tutte le proprie energie mistiche per apprendere i rudimenti della lettura. E l'indovino spirò.
Passarono parecchie settimane prima che il libro fu effettivamente aperto per tentarne la lettura. Una bella giornata di fine inverno Altar Esser, Jerome il fabbro, Koilir si trovarono a casa dell'Orco della Val Fumo per provarci. L'orco versò il proprio sangue e magicamente copertina e pagine interne si riempirono di inquietanti scritte rosse. Altar provò e riprovò a leggerlo varie volte, finché tutto gli fu chiaro: il libro parlava della storia dei nani e della loro relazione con il Re del Fiume Argento, informazioni preziosissime per Altar Esser, da cui poteva ricavare utili consigli dal passato per rivelare il futuro. Leggendo piano piano però tutto cominciò ad estraniarsi, i presenti ad allontanarsi, una fitta nebbia ad alzarsi e la casa si trasformò in una palude. Ma le storie contenute erano troppo importanti per sospendere la lettura finché una manata di un presente, forse fu Jerome, non chiuse d'improvviso il malefico libro e mise fine a tutto. I presenti rivelarono che anche loro si trovavano in quella palude, ma attaccati da creature e incapaci di vedere il Re se non in estrema lontananza. Il libro fu dichiarato pericoloso e affidato nuovamente alla custodia di Jeder Klob Orco della Val Fumo!
La primavera avanzava ad ampi passi e con essa il numero degli abitanti del villaggio sottostante. Le due spie fatte infiltrare riferirono che il villaggio aveva appena subito un attacco di prova della Federazione. Una immediata ispezione ordinata da Altar Esser riferisce di due compagnie della Federazione, più una di supporto, pronte ad attaccare il villaggio, armate di strani cilindri di metallo pesante capaci di lanciare, con gran rumore e fumo, oggetti pesanti a grande distanza. Un consiglio venne immediatamente convocato da Altar Esser. La decisione era durissima: lasciare il villaggio al suo destino e restare nascosti probabilmente per un altro anno oppure scendere in forze, annientare le due compagnie e probabilmente il resto del battaglione che sarebbe arrivato e subire, verso fine estate o l'anno seguente, un tremendo assedio con una conseguente evacuazione del villaggio con tantissime perdite. Con sommo disgusto di tutti, compreso quello del nostro signore, si optò per la codardia. Crowina mandò i propri corvi a spiare e il villaggio l'indomani era sconfitto, ma senza grosse perdite. Invaso da due compagnie questa volta di servizio più che di assalto, gli abitanti vennero tutti deportati.
Nella tristezza generale Alter decise finalmente di affrontare il Signore della Foresta chiedendogli in dettagli i poteri del copricapo, discussione che aveva sempre evitato perché ogni piccola azione potrebbe rompere il fragile accordo che vigeva tra villaggio e foresta. I poteri erano notevoli, anche se non abbastanza per salvaguardare ulteriori massacri come quello a cui tutti avevano appena assistito: parlare con gli alteri, muoversi da un albero all'altro con rapidità, essere in contatto mentale con gli alberi delle vicinanze e poter far allungare i rami del copricapo a piacere. A fine primavera si svolse la tradizionale festa per il terzo anno dell'accordo con il Signore della Valle. Il villaggio ammontava a 154 nani, 150 nane, 92 bambini nani, 14 umani, 15 umane, 4 bambini umani, 10 bambine umane.
Passano pochi giorno dopo la festa dell'accordo e un evento strano accade. Siamo tutti riuniti nella Casa del Consiglio per deliberare su questioni ordinarie e osservare come le mode sulle calzature stanno cambiando velocemente, quando arriva la notizia che alcune guardie sono state uccise. Subito tutti sciamano fuori dalla casa in completo disordine, ignorando completamente gli ordini precisi del nostro Re. Altar è magnanimo e saggio a non applicare subito le sanzioni previste in questi casi d'emergenza, dato che il momento è rischioso, ma sono sicuro si farà valere appena la calma sarà tornata. Nella confusione generale gli stolti non odono strani rumori provenienti dal soffitto. Altar e Jerome, gli unici pacati e sensati, si appostano in maniera astuta attorno alla casa, raggiunti da Robol che ha ripreso il senno e dal nostro nuovo rappresentante della gioventù il forzuto Dolcino. Fanno numerosi giri della casa finché il Re scorge qualcosa sul tetto. Viene accerchiato, ma la creatura è celerrima e salta giù tentano di sfuggire. L'addestramento della milizia è però tale che in breve viene raggiunto e reso inoffensivo. Non si tratta di una bestia selvaggia o di un umano, come potevamo credere in un primo momento, ma di un orribile mostro creato dalla mente perversa dei maghi umani. Un mezzo umano con zampe da ragno metallico che si concludono in lame. Questo corpo, oltre ad essere letale in combattimento a media distanza, permette di muoversi agevolmente in montagna e ha fatto sì che oltrepassasse facilmente il nostro vallo.
Siamo interrotti da voci provenienti dal muro dove si dice di un'altra creatura simile osservata scappare. Una spedizione viene subito inviata per non permetterle di rivelare la nostra posizione. Dopo qualche ora ritorna per comunicare l'esito positivo e l'avvistamento di 5 cercatori e 2 immortali umani nella scarpata sotto la Valle. La situazione è pericolosa, se non troveranno i corpi con una doverosa spiegazione logica continueranno a cercarli. Si organizza pertanto una messinscena, al limite del ridicolo: Gianno si improvvisa cacciatore solitario che vive in una piccola caverna scavata nella roccia e avrebbe distrutto le macchine-creature da solo. Appena gli umani gli si avvicineranno, dovrà fuggire con un metodo talmente bizzarro che devierà su di esso tutti i pensieri e dubbi degli uomini distogliendoli dalla morte delle creature. Jerome lo fornisce di uno scudo adattato a mo' di slitta che scenderà lungo la pietraia a velocità folle. Altar Esser, esperto anche nelle scienze meccaniche, gli suggerisce di effettuare prima delle prove tecniche. Difatti alla prima non riesce a guidarlo e cade malamente su una roccia appuntita. Rimosse le rocce pericolose dal percorso, le discese successive gli riescono più agevoli e questo inverno potrà anche allietare i bambini con simile pratica sulla neve a monte del villaggio.
Viene lasciato al suo destino per numerosi giorni. Il Re propone varie volte, giustamente, di controllare in che stato sia ma tutto il consiglio lo convince del contrario. Opinione della quale però non sembrano molto convinti neppure i membri del consiglio che dopo pochissimo tempo invece insistono per andare ad indagare. Si decide di mandare i corvi di Crowina ad osservare e riferiscono che Gianno non c'è, nonostante le capacità descrittive di un corvo siano assai limitate. Tutto il villaggio è in fermento e gli attendisti ora hanno cambiato radicalmente idea e a nulla servono le medesime giustificazioni che loro stessi hanno usato qualche giorno prima per non muoversi. Finché in cielo non si vede una luce arancione, lanciata da qualche fattucchiere umano. Subito una missione di salvataggio viene organizzata, dopo una breve discussione sull'opportunità di rischiare di scoprirsi. Gianno viene trovato inginocchiato accanto ad uno solo cercatore, un'occasione d'oro per liberarlo lasciando poche tracce. Robol e il Giullare si distinguono nella battaglia, il primo per l'ardimento a distrarre l'umano e il secondo per la scaltrezza a colpirlo alle spalle. Gianno in brutte condizioni viene riportato al villaggio e le tracce cancellate abilmente, per mettere in scena una uccisione da parte del solo Gianno.
Passata una settimana e tranquillizzato nuovamente il villaggio Altar Esser viene informato della presenza di sette strani oggetti in cielo a grande distanza. Tramite un'attenta osservazione, organizzata tra i nani con la vista più acuta, Altar scorge salendo su un picco la presenza di uomini microscopici a bordo di quegli oggetti che emettono lampi di luce. Questo fenomeno molto strano richiede l'accesso a conoscenza superiore e il Re a malincuore decide di riaprire il libro. Grazie ai suoi nuovi studi ed esperienze questa volta si rivela una cosa molto più semplice e meno pericolosa e un gran quantitativo di segreti sulle tecniche e manufatti passati viene scoperto da Altar. Quegli oggetti sono enormi palloni che galleggiano in aria perché riempiti di fumo caldo e i lampi di luce sono emessi da tubi con pezzi di vetro che riescono ad avvicinare, visivamente, gli oggetti distanti. Al sentire questo racconto il Dr. Cuberth dichiara di possedere un oggetto simile che ingrandisce cose minuscole. Grazie alla tecnica di Jerome e alle conoscenze acquisite e pregresse del nostro sapiente sovrano il villaggio nel giro di poco tempo riesce a costruire uno strumento simile che permette di osservare con cura gli oggetti. Si trattava proprio di enormi palloni con un cestello con 3 uomini che utilizzano questi strumenti, vengono fatti salire al mattino e scendere a sera. Inoltre, sempre con il medesimo strumento, pare ora evidente un taglio nella foresta a valle dentro al quale lavorano incessantemente uomini per costruire una strada. Pare evidente un attacco della Federazione al villaggio prima dell'arrivo dell'inverno.
Altar Esser gioca la sua penultima carta prima dell'evacuazione: si reca dal Signore della Foresta e gli chiede di attivarsi per fermare gli umani. Il Signore della Foresta anticiperà l'arrivo dell'inverno facendo nevicare, con grosso prezzo per animali e piante. Questo nel giro di pochi giorni ferma sia la costruzione della strada che l'innalzarsi dei palloni. Il villaggio è salvo per tutto l'inverno. Vari mesi vengono utilizzati per leggere il libro al fine di trovare il miglior metodo per evacuare l'intero villaggio e far trovare agli umani solo la foresta con i figli del Signore. La via migliore si rivela un cammino a mezza costa verso Nord, dove la Federazione non ha ancora i mezzi per conquistare. La partenza è prevista verso fine inverno in dieci colonne separate da un paio di giorni l'una. I nani più forti saranno gli ultimi a lasciare il villaggio nelle mani di vecchi e malati, purtroppo intrasportabili, che resteranno sacrificando la propria vita per la difesa dell'ultimo baluardo ritardando il più possibile la scoperta da parte degli umani, con una ritirata finale all'interno della foresta. Il popolo prende con sconcerto, ma anche con speranza futura per la sopravvivenza del popolo nanico, questa notizia.
Sapevamo che la situazione era disperata e per questo avevamo nascosto il bottino della spedizione in un luogo segreto, non oso immaginare cosa farebbe la federazione se carpisse quei antichi segreti.
Una volta riusciti a entrare a Culhaven il gruppo di spedizione si è suddiviso e qui mi sono separato da Gliran, sono andato a riposare in preparazione di ciò che mi attendeva i prossimi giorni.
Quelli della federazione hanno attaccato con tutto ciò che avevano e durante la notte sono entrati nella capitale, ho avuto giusto il tempo di estrarre lo spadone che mi sono ritrovato a combattere per la vita contro i soldati della federazione, assieme ad un umano, dall'aspetto si direbbe un fabbro.
Purtroppo mi hanno preso in contropiede e dopo ripetuti fendenti sono andato a terra, mi sono svegliato giusto il tempo d'intravedere un gigante con una maschera, un troll forse, ma non avevo sentito di rapporti in cui si avrebbero aiuti dal popolo dei troll.
Trasportato dal gigante sono stato portato oltre una breccia, tenuta da alcuni nani, i loro vestiti non mi ricordano però nessun clan della capitale o compagnia.
Fuori dalla città sono stato curato da dei curatori gnomici provenienti da Storlock, come al solito non si smentiscono mai con le loro arti curative.
Ho scoperto che i miei salvatori erano l'umano(anche se la sua stazza direbbe il contrario) Jeder Klob, l'altro umano che era con me nella capitale Jerome Shidle e due nani a comando di una carovana di nomadi, Robol denti d'argento e Altar Esser che è loro capo, nonché il capo della carovana visto che tutti lo chiamano re.
Viste le mie condizioni ho deciso di unirmi temporaneamente alla compagnia , così anche da poter ripagare il salvataggio della mia persona.
Una volta tratti in salvo più civili possibili ci si è spostati verso le foreste circostanti da qui si è fatto il punto della situazione, poi si è andati ad un promontorio per osservare lo svolgimento del combattimento nella città, purtroppo l'intera città stava bruciando, le lacrime ormai uscivano incontrollate, la mia casa, la mia patria, la mia famiglia...perduto, tutto era andato perduto...
Tutto quello per cui avevo combattuto e lo scopo della spedizione da cui ero appena rientrato era ormai diventato inutile.
Non ebbi neppure il momento di disperarmi che improvvisamente si sentì un fischio e dopo poco una freccia colpì il "re", mi buttai a terra, erano gli assassini della federazione, un gruppo di arcieri addestrati a uccidere personaggi "scomodi" per la federazione, avevano l'arrogante tradizione di segnalare un loro attacco usando frecce fischianti.
Uomini, certe volte il loro ego di superiorità è veramente snervante.
Dopo una seconda freccia, che questa volta era indirizzata a Robol, ci siamo ritirati alle carovane e qui ci siamo divisi, andando ad Est.
Come raccontavo mi sono unito temporaneamente al clan del "Re", che a seguire si è suddivisa ulteriormente il secondo giorno di marcia in vari carri, tutti formati da circa 10 componenti.
La sera si è discusso molto su che direzione prendere, Robol proponeva di andare a chiedere aiuto degli elfi, sciocco, quelli capendo l'aria che tirava con gli umani hanno abbandonato queste terre da tempo ormai, siamo soli, che ci piaccia o no. Proponeva poi il Nord di andare a chiedere aiuto ai troll, quelli non si fanno neppure più trovare, sappiamo che ci sono nelle montagne Charnal più interne dell'Anar superiore, ma non vogliono avere nulla a che fare con i problemi del mondo.
L'unica idea è andare verso Est, il più lontano possibile dalla federazione, destinazione Capaal.
Proseguiamo il viaggio, fino a una sera in cui veniamo attaccati da una squadra di ricognizione della federazione, pure io, nonostante le ferite riportate entro in azione aggredendo un gruppo che voleva attaccare i nostri compagni alle spalle. Ne prendiamo due vivi e li interroghiamo, scoprendo che la base da cui si coordinano si trova poco lontano, mandiamo alcuni di noi indietro per liquidarli.
Dopo altri giorni di viaggio arriviamo al Cuneo, la difesa di Capaal, qui scopriamo che la famiglia reale si trova al sicuro dentro la città.
Dobbiamo però decidere cosa fare adesso...
Indietro non si torna, Robol proponeva di andare a Nord alla sorgente del fiume argento, ma da quella parte ci sono creature che è meglio lasciare indisturbate, questi nobili dicono di viaggiare molto ma credo di saperne più io del mondo in cui viviamo, sigh.
Alla fine abbiamo a disposizione solo due opzioni, o andare e stabilirci nei territori ad Est, ma non sappiamo tra quanto sfonderanno il Cuneo e quindi che ci raggiungano, andare nelle foreste a Sud, luoghi quasi disabitati ed estremamente selvaggi, ma sicuramente lì la federazione non ci cercherebbe, infine andare a Capaal per aiutare l'esercito a organizzare una resistenza contro l'arrivo della federazione.
Alla fine si ha optato per il Sud, aspetteremo il resto delle carovane a Est di Capaal e poi ci dirigeremo verso le foreste.
Era ormai notte fonda ci eravamo accampati a nord del fiume argento, a sud della città di Capaal. Si stava discutendo sul da farsi, purtroppo a causa delle mie condizioni fisiche non posso fare altro che seguire questa carovana fino a quando non mi sarò rimesso a sufficienza per riunirmi al resto dell'esercito nanico. Pare che per loro non vi sia altra soluzione che la fuga dalla Federazione, non pensano neppure che il regno nanico possa resistere...zingari, non si smentiscono mai.
Comunque sia, eravamo nel carro che discutevamo quando improvvisamente abbiamo sentito il rumore di una delle armi degli umani durante il turno di guardia di Morfella e Jeder.
Subito i combattenti dei nani zingari si sono messi sull'allerta, io sono sceso dal vagone e poi ho estratto la mia fida lama, anche se con una certa lentezza a causa di tutte le ferite che ancora mi tengo da Culhaven e a cui non ho dato il tempo di guarire opportunamente. Robol invece è scattato come un segugio verso gli aggressori! Da quello che ho potuto vedere Morfella e Jeder avevano ingaggiato battaglia con uno, mentre un'altro stava venendo nella nostra direzione. possibile che qualche assassino sia stato inviato per uccidere Altar Esser? Che lo ritengano un bersaglio di tale rilevanza?
Con mia sorpresa Robol non riesce a fermare l'avanzata dell'aggressore che ora vedo effettivamente essere un umano.
Mi metto sulla sua via e mi preparo ad impalarlo appena quel maledetto tenterà di eliminarmi, immaginate la mia sorpresa quando mi sono trovato superato da un colpo che avrebbe colpito e fatto stramazzare al suolo la maggior parte dei combattenti!
Purtroppo la sua velocità era di molto superiore alla mia e non ho poi potuto fare altro che vederlo scappare con un cavallo, scoprendo che era quello di Jerome, e riuscendo poi a schivare pure un attacco dall'alto da parte di Altar esser, quel nano non so se è uno dei nani più coraggiosi mai visti o uno dei più sconsiderati!
Qui però mi sono accorto di un terzo combattimento che stava avvenendo al limitare del bosco, tra Jerome e un altro umano che si è preso il suo martello dritto in petto, in effetti mi sono sorpreso che fosse ancora vivo...anche se gli rimase poco da vivere e non a causa di Jerome...
Infatti mentre mi avvicinavo per capire la situazione un altro umano, con una delle spade più peculiari che abbia mai visto è uscito dal bosco ed ha tagliato la gola del ferito di netto.
Subito io e Jerome ci siamo messi sulla difensiva, questi però dopo qualche momento di diffidenza ha abbassato le armi.
Una volta calmata la situazione ci siamo riuniti per capire l'accaduto. Qui abbiamo appreso che l'umano con la spada ricurva strana si chiama Gianno ed è un abitante del Nord che dava la caccia a questi uomini della federazione, a suo dire.
Dei tre uomini quello che aveva ingaggiato Jeder e Morfetta era ancora vivo e si è deciso di interrogarlo il giorno dopo. Poi dal nulla è uscito pure uno gnomo, presentandosi come Azerak, un medico proveniente da Strolock che affermava di averci seguito da Culhaven, ma di non esser mai riuscito a raggiungerci in tempo, forse a causa dell'età. Comunque i suoi servigi vengono ben voluti da tutti e decidiamo di andare a dormire .
Il giorno dopo svegliamo l'umano e cominciamo a interrogarlo, anche se pare che risponda solo agli altri umani. Riusciamo comunque a scoprire che facevano parte di una spedizione proveniente dal Nord, dal gruppo del Toffer, ed erano un gruppo di circa venti cercatori per una missione per la Federazione...aspetta...cercatori!...qui la situazione si fa seria...la Federazione non sguinzaglia il meglio delle sue truppe per nulla! Apprendiamo che Gianno con i suoi compagni ormai li ha eliminati tutti tranne quello che ci è sfuggito la notte scorsa, che purtroppo è pure il loro capo. Non mi sorprende che sia riuscito a schivare tutti quei colpi ed a fuggire. Gianno però rimane molto vago sul luogo a Nord, su cosa hanno fatto i Cercatori e il suo legame con loro, la cosa mi puzza. Il cercatore prima di morire ha parlato di un piano di attacco da Nord, è l'ultima cosa che ci serve, bisogna avvertire l'esercito. Devo avvisare la autorità. Purtroppo mi tocca fare pure una lezioncina a tutti su cosa siano i Cercatori della Federazione, questo perchè Gianno non pare voglia rivelare nulla di se. In passato ho avuto a che fare con loro ed ero pure riuscito ad eliminarne alcuni, ma con grande difficoltà e sempre con azioni di combattimento combinate. Quei maledetti sono l'elite e sono tra le massime autorità in fatto di azioni militari, ma generalmente operano per l'eliminazione sistematica di tutte le forme si magie o chiunque ne sia collegato.
So che dalle loro parti se vuoi liberarti di uno scocciatore basta che lo etichetti come mago che vengono loro e te lo tolgono per sempre dai piedi, generalmente operano alla testa di piccoli gruppi di soldati, è la prima volta che sento di gruppi così numerosi di Cercatori tutti assieme, la situazione si fa preoccupante.
Dopo la scoperta dei cercatori le forze naniche dovevano essere informate della minaccia, ho quindi deciso di andare a Capaal, hanno deciso di venire con me pure il dottore, Jerome e Jeder. La carovana del "Re" hanno deciso di tornale al cuneo per aspettare notizie del Giullare e del loro clan. Li abbiamo salutati, offrendoci la possibilità di unirci a loro se avessimo deciso di andare poi con loro e scappare a Sud.
Ci siamo messi in marcia e dopo quattro giorni siamo arrivati a Capaal, la fortrezza era un vero tributo alle capacità architettoniche naniche, tre fortezze che unite formavano una diga per il lago argento.
Entriamo nella fortezza ormai che è sera, andiamo così in un piazzale a pernottare alla diaccio. Il mattino seguente ci avviamo verso la fortezza centrale, nonché la principale in cerca del quartier generale.
Durante il viaggio incontriamo alcuni posti di blocco, l'unico problema viene da Jeder. La sua fama passata di brigante ha fatto innervosire più di un controllore, anche se dando le mie credenziali e prendendomene la responsabilità lo hanno fatto passare.
All'ultimo controllo per la fortezza principale pure Jerome è stato privato delle sua armi e armature oltre a Jeder.
Dopo la salita per le varie viuzze, nel tentativo di evitare la fila alla fine siamo entrati nella fortezza principale, qui abbiamo camminato fino al suo opposto nel tentativo di trovare qualcuno che ci desse indicazioni per il quartier generale. Alla fine un gruppo di fanteria regolare ci ha indicato la via, anche se purtroppo era da dove eravamo partiti inizialmente, sigh...truppe regolari, giovani ed inesperti...voglio vederli sul campo di battaglia come reagiranno davanti la federazione ora che mi lanciano frecciatine avvelenate su quello che è avvenuto a Culhaven.
Nel viaggio di ritorno Jeder diventa pure sempre più insistente sul procurarsi alcool, ma riesco a convincerlo che ce ne procureremo una volta finita questa cosa dell'esercito.
Arriviamo al quartier generale, qui mi fanno avvicinare una volta autentificata la mia professione di soldato del battaglione Picco del Corvo.
Accordano il permesso di entrare a me ed al dottore, ma paiono riluttanti a far entrare degli umani. Preferisco farli rimanere fuori per non creare problemi interni, o a quello che potrebbe fare Jeder se gli scatta qualche istinto combattivo.
Qui io e il dottore veniamo portati inizialmente con un attendente e lo informiamo degli eventi dei Cercatori in cui ci siamo imbattuti qualche giorno fa. Inizialmente si era messo a ridere sulle informazioni che avevamo portato...poi però è sbiancato quando ho tirato fuori le divise dei due Cercatori...subito le ha prese ed è scappato nei cunicoli della struttura.
Siamo poi stati portati ad un generale, vista la quantità di riconoscenze che presentava. Qui ho raccontato tutto quello che è successo da Chulhaven a Capaal, con la conferma di quello che dicevo da parte del guaritore. L'unico punto che veramente ha sorpreso il generale era che avevo viaggiato con "il Re senza corona". Il generale ci ha poi lasciato, dicendo che però priama di andare che se volevamo nell'armadietto c'erano vivande di cui potevamo favorire.
Nell'armadietto c'erano stuzzichini vari, frutta, salatini e...alcool...molto alcool di primissima qualità...Jeder mi uccide per non averlo portato con noi!...
Dopo alcune ore si presenta un messo reale che ci informa dei nuovi ordini, ovvero di doverci riunire alla carovana di altar Esser, ci verranno forniti pure le provviste necessarie per il viaggio su un carretto e materiali bellici necessari al gruppo. Chiedo che sia comunque fornita una riserva di alcool, non voglio che Jeder impazzisca per via dell'astinenza.
Veniamo così riportati fuori dal quartier generale, Azerak e io informiamo (quello necessario) che ci riuniremo agli zingari con provviste per il viaggio.
Qui con mia sorpresa trovo una mia vecchia conoscenza, Gliran, il mio addestratore. Era venuto a sapere di me a causa delle informazioni che ho portato e vista la mia missione chiede se voglio la sua assistenza per la missione. Ovviamente accetto, un esperto in combattimento come lui tornerà sicuramente utile.
Ci vengono consegnate le provviste, vengo anche fornito di un armatura di tutto punto, ora mi sento ben vestito.
Riprendiamo il pomeriggio il cammino verso il Cuneo e ci accampiamo la sera un pò lontani dalla strada per evitare il traffico che neppure di notte pare avere tregua.
La sera facciamo i turni di guardia e durante il mio mi trovo improvvisamente un coltello alla gola...era Tenpike..."Ci rivediamo nano"...
Qui il maledetto cerca di tirarmi fuori le informazioni sulle difese di Capaal, ovviamente gli ho cercato di prendere tempo alzando un pò la voce nella speranza che uno dei miei compagni si svegliasse e infatti è stato così. Gliran ha lanciato il suo spadone verso Tenpike, allontanandolo da me, così che potessi gridare l'allarme. Purtroppo Tenpike era già svanito nella notte affermando che uno di noi sarebbe morto questa notte. Poi tre fischi...
Gli assassini della Federazione! Subito ci siamo messi al coperto mentre Gliran spegneva il fuoco per togliere visibilità ai tiratori.
Poi è stato il caos, Azerak è sparito, Jeder è corso nel bosco, Jerome è andato in un altra direzione e io a causa del buio non riuscivo a muovermi sufficientemente agevolmente finendo a terra una volta nel tentativo di star dietro a Gliran che mi aveva precedentemente raggiunto.
Il primo arciere è stato ucciso da Azerak e Gliran, il secondo da Jerome e il terzo sono riuscito a ferirlo prima che riuscisse a fuggire. Anche se ironicamente prima sono stato ferito dal mio maestro per colpa di un albero che mi ha fatto cadere addosso!...
Per fortuna l'unico altro ferito oltre a me era Jeder che aveva una freccia nella gamba e una nell...bhè non so come renderla meno ridicola...nel sedere...
Il giorno dopo ho perlustrato la zona ed ho trovato l'arciere fuggito, aveva la testa fracassata da una di quelle armi umani, Tempike a quanto pare non pare amare particolarmente i fallimenti...
Vediamo se la prossima volta sarò io a puntargli un coltello alla gola, comunque sia da oggi solo turni di guardia in coppia...
Ero ai carri quando mi sono visto l'intero gruppo correre di ritorno tutto trafelato, brevemente mi hanno riferito che il sergente aveva massacrato sei uomini grazie all'aiuto degli altri.
Ad Altar questo non piaceva e voleva andare via subito, nonostante non avessimo ancora raccolto nessuna provvista.
Sono riuscito a farlo ragionare ricordandogli che se fossimo andati via senza spiegare il motivo delle nostre azioni sarebbe bastato poco per far spargere a macchia d'olio la voce di un gruppo di zingari che trucidano persone e così tanti saluti al rifornimento in altri villaggi.
Siamo quindi andati dritti dal sindaco io Altar, il sergente e Gianno cercando di spiegare l'accaduto.
Quando arrivammo si stava già riunendo parecchia gente che chiedeva spiegazioni per l'accaduto, Altar ha spiegato l'accaduto ai consiglieri del villaggio ed il Sindaco, affermando che noi eravamo le vittime e che non abbiamo fatto altro che difenderci.
La situazione in un primo momento sembrava a nostro favore quando il sindaco ha spiegato quello che avevamo raccontato, la situazione è precipitata però quando sono giunte le donne degli umani che avevamo eliminato, affermando che li avevamo trucidati ingiustamente. Dopo poco sono incominciati a volare i primi sassi verso di noi e la folla iniziò a stringersi intorno a noi con fare ostile.
Subito mi sono parato davanti per evitare che colpissero Altar, subito poi il sindaco ha ordinato il nostro arresto, al che il sergente ha iniziato a roteare il suo spadone per allontanare le persone. Vista la situazione pure io incominciai a roteare la spada nella speranza di creare una via di fuga. La cosa funzionava fino a quando alcuni folli disarmati si sono lanciati su di me ed Altar, il mio lo ho rispedito indietro colpendolo di piatto rompendogli qualche costola, forse la lezione la avrà imparata che non si carica uno che brandisce uno spadone.
Lo stesso non si può dire del secondo, il sergente lo stava per colpire...e non di piatto...quando Altar ha parato il suo colpo e rispedito indietro l'assalitore con il piatto della lama, lui però non ha calibrato il colpo come me e di fatti il poveretto ha subito smesso di respirare.
Ma la cosa grave è che il sergente ha subito aggredito Altar calciandolo mentre era di spalle, il quale è caduto, e subito poi stava per calare il suo spadone su Altar! Come si dice nell'esercito, o muori giovane de eroe, o rimani in vita talmente a lungo da diventare un macellaio...era tornato sul campo di battaglia circondato da nemici, come quella volta nelle Acque Opache...
subito ho detto:"Sergente! Quel nano è sotto la sua protezione! Esegua i suoi ordini soldato!" e per fortuna si è ridestato.
La folla dopo la dimostrazione di forza si è dispersa e noi siamo scappati, per fortuna Gianno era riuscito a sgattaiolare e ad avvisare gli altri, che erano rimasti ai carri pronti alla fuga in posizione difensiva. Arrivati siamo andati via subito verso Est, per diverse ore fino a quando non ci siamo fermati a riposare.
Jeder e Jerome sono stati inviati a Sud per trovare un luogo per svernare, Morfella è ritornata indietro per lasciare i segnale a Robol e Giullare.
Le notizie che però ci riportò Morfella erano sconvolgenti, l'intero villaggio era stato preso dalla federazione. Decidemmo di tornare indietro, erano nani pure loro, inoltre era sospetto il fatto che fossero comparsi a poca distanza da noi.
Lasciammo indietro i Girgiro ed i carri, arrivammo nei boschi limitrofi al villaggio e mentre camminavamo organizzammo un piano d'attacco, ovvero cercare di liberare la popolazione nella piazza principale e quella intrappolata probabilmente nel municipio, andando poi a liberare quella nel mulino.
Nel bosco la fortuna ha voluto che una decina di nani fossero fuggiti dalla cattura e confermarono i nostri sospetti e che le truppe della federazione erano comunque contenute, dieci combatenti, dieci arcieri assassini e Ten Pike...non so, ma me l'aspettavo la cosa...
Decidemmo di aspettare la notte per muovere e qui notai che ogni ora delle luci uscivano dal villaggio ed andavano verso le case degli umani.
Decidemmo di andare prima in esplorazione Altar, io, Gianno, Azerak, Morfella e Cavolo.
Arrivammo nei pressi delle case e vedemmo tornare indietro un gruppo di soldati della federazione...le "povere" donne degli uomini che ci tenevano sorvegliati...le farò piangere io per qualcosa quando le avrò a portata della mia spada la prossima volta...
Gianno andò a controllare e ci confermo che Ten Pike era lì, decidemmo che era un occasione troppo propizia per lasciarsela sfuggire, mandammo il dottore a chiamare il sergente, ci serviranno quante più persone possibile.
era passata quasi mezzora da quando lo gnomo era andato che Ten Pike usci dalla casa, andò nel bosco e ne ritornò dopo poco con un nano a cui avevano tagliato i piedi e diverse dita delle mani, era il sindaco...
Gianno non resistette e scatto appena Ten Pike entrò nella stalla, dannato assetato di vendetta! Quella va servita lentamente e con freddezza, la fretta è deleteria! Io e Altrar dopo uno sgurdo mi indicò di partire alla carica e così partimmo.
Poco prima di entrare alla luce Gianno ci bloccò e ci fece capire che c'erano arcieri nella boscaglia nascosti, stavo per dirgli di ritirarci che invece questo prende e parte!
Presi dalla paura che possa scappare Ten Pike lo seguiamo pure noi.
Appena prima di entrare mi manca una freccia sibilante, merda addio effetto sorpresa.
Entrato purtroppo mi becco un proiettile delle armi della federazione, ma ormai sono diventato una furia e non mi interessa più nulla, incalzo Ten Pike assieme ad Altar e vedo che Gianno è a terra riverso, intanto sento l'urlo di battaglia del sergente, è arrivato ad aiutare.
Purtroppo Ten Pike è peggio di un serpente di palude e riesce a fuggire dalla stalla, ma non lo lascerò scappare...non questa volta, ho un conto in sospeso con lui... Ten Pike era riuscito ad uscire dalla stalla e stava per darsi alla fuga, non questa volta però, il mio sangue ribolliva di rabbia e vendetta nei suoi confronti.
Subito gli sono corso dietro, seguito da Gianno ed Altar. Quando improvvisamente dal nulla spuntano due nane che si uniscono al combattimento contro Ten Pike.
Una brandendo dei coltelli, l'altra usando le armi della federazione e delle "palle", queste mi ci hanno portato più problemi che vantaggi, se non fosse stato per l'armatura mi avrebbero ferito a causa dei sassi che volavano a causa delle esplosioni.
Unendoci io, Gianno e la nana con i coltelli contro Ten Pike siamo riusciti a impedirgli la fuga ed accerchiarlo, inoltre la nana è riuscita pure a farlo sanguinare qualche volta, anche se nulla di serio a mio parere.
Ho dovuto prendermi il ruolo di baluardo contro i colpi di Ten Pike che solo una volta mi ha preso che per mia fortuna non era più di un graffio, ma ho incrociato lo sguardo di quel maledetto...diceva:"perché non riesco a liberarmi di questo NANO! perché non riesco a battere questo essere INFERIORE! Sono costretto a retrocedere...IO!!!...
Quel maledetto continuava a schivare i miei colpi, ma più il combattimento andava avanti, più velocemente il suo ghigno da spavaldo si trasformava in disperazione, sapeva che non ne sarebbe uscito vivo questo volta!
Alla fine però il colpo decisivo lo ha dato il sergente che lo ha caricato e lo ha squarciato dall'alto al basso al torace!...la sua fortuna era finita...
La nana con i coltelli gli salto sulla schiena e lo sgozzo, iniziando a tagliargli la testa, ci stavamo per avvicinare a lei mentre lavorava, quando l'altra nana ci intimò di allontanarci da lei tenendoci sotto tiro.
Una volta calmati e guardati tutti in faccia abbassammo le armi, era inutile combattersi tra possibili alleati, sicuramente il fatto che fossimo zingari non ha aiutato la cosa.
Poi arrivò il momento delle presentazioni, la nana che brandiva i coltelli si chiamava Ticatica ed era una delle nane più belle che avessi mai visto, avrà fatto girare molte teste immagino (mi vergogno leggermente a dirlo mia compresa), anche se presenta un carattere parecchio difficile da avere a che fare.
L'altra era invece Krovina, più socievole e aperta nei nostri confronti.
Gli abbiamo raccontato le nostre disavventure ed il perchè degli zingari erano qui, per fortuna ci credettero e ci diedero appuntamento in un magazzino addentrato nel bosco una volta che avessimo finito di organizzarci.
Così medicammo i feriti, tra cui i dottore che era stato leggermente ferito, avvisammo il gruppo di nani tramite Morfella e recuperare le nostre cose dal loro campo.
Arrivati al magazzino venimmo accolti "calorosamente" da Ticatica, nel capanno ci riposammo e discutemmo sul da farsi, bisognava liberare la popolazione, ma prima di tutto eliminare le donne che facevano il viaggio continuo dal villaggio al mattatoio, quindi ci organizzammo assieme alle nane per attaccarle e ucciderle, con mio sommo piacere. Nel mentre dell'attesa Ticatica ha inviato dei messaggi ad il loro capo, anche se si sono tenute vaghe pare sia il governo.
Quando intravedemmo la luce delle lanterne in arrivo ci preparammo, Altar Esser era fremente d'odio per quello che le umane ci avevano fatto e le sue parole risvegliarono in me il profondo disprezzo che provavo per loro, il sangue mi bolliva nelle vene!
L'attacco andò come pianificato, anche se Cavolo è cascato dal tetto della stalla, per fortuna prima del loro arrivo.
L'attacco scatto subito dopo l'esplosione di luce dovuta alle "palle" di Korvina quando le donne stavano per entrare nella stalla. Subito dopo io e il sergente, che eravamo subito oltre la soglia le caricammo, nella foga dei colpi la presa mi è pure sfuggita per un momento, ma ho ripreso il controllo della spada con una torsione della spada.
In pochi secondi era già tutto finito, a terra giacevano sei umane e in mezzo a loro un nano terrorizzato proveniente dal villaggio.
Ci informò che i nani erano tenuti legati nella piazza, mentre le nane erano tenute all'interno del municipio, mentre il mulino viene utilizzato come area per i soldati della federazione.
Decidiamo di lasciare il mulino a Ticatica e Korvina, mentre noi con i boscaioli avremmo caricato il municipio e liberato che vi c'era dentro, secondo le nostre stime vi erano due arcieri e circa quattro guardie della federazione che si davano il cambio nella guardia del municipio.
Ci dividemmo, da un lato del municipio io, il sergente e i nani avremmo caricato cercando di attirare l'attenzione, mentre Altar, Morfella e Cavolo avrebbero attaccato dall'altro lato. Gianno nel mentre avrebbe liberato le persone nella piazza.
L'attacco avvenne e purtroppo gli arcieri colpirono senza pietà i nani dei boschi, ma grazie all'azione congiunta siamo riusciti ad aprire il portone del municipio ed entrare! Ora bisogna liberare la popolazione e metterla in sicurezza sperando che Ticatica e Korvina se la siano cavata...
Gli scontri continuarono fino al pomeriggio del giorno dopo, quando riuscimmo ad eliminare tutti gli uomini della federazione, tranne uno, che abbiamo preso ed interrogato nell'atrio del municipio.
Qui il soldato è stato brutalmente torturato da Tikatica visto non rispondeva alle domande di Altar, che non si è rivelato essere un grande interrogatore. Il soldato ha incominciato a cantare come un uccellino dopo che Tikatica gli ha impiantato i pugnali più volte nella spalla e gli ha fatto saltare via il naso con un colpo secco, mi ha lasciato un pò esterrefatto con quanta tranquillità lo abbia fatto, ma se lo meritava.
Alla fina sappiamo che sono in arrivo due battaglioni con un totale di circa 1200 soldati e che dovrebbero arrivare dopodomani, la mattina.
A seguire Altar ha parlato pubblicamente sul destino del soldato catturato, visto che la folla non era contenta gli abbiamo lanciato la testa una volta staccata e subito l'umore si è alzato, inoltre Altar li ha avvisati dell'arrivo dei battaglioni nemici che arriveranno...tra un paio di giorni...ma non dovevano arrivare dopodomani? Forse avrò capito male, comunque sia abbiamo poi incominciato a prepararci, il giorno dopo avremmo dovuto andare a recuperare i carri.
La notte passò tranquilla e finalmente riposai decentemente, la mattina arrivarono pure Girgiro e Jerome, mettendoli al corrente di tutto quello che era accaduto in loro assenza, già che c'ero mi son fatto pure dare una sistemata al mio equipaggiamento, son state giornate pesanti per il mio spadone ed armatura.
Altar decise poi di avvisare la gente del pericolo e che dovevamo andare via entro la prossima mattina...ma allora avevo capito bene, perchè non li abbiamo fatto iniziare prima a preparare? Io certe volte non lo capisco proprio Altar...
Suonando la campana per chiamare la gente, da Jerome che ovviamente la ha staccata per via della troppa forza, Altar convinse la gente che bisognava scappare verso Caapal o fuggire ad Est con noi unendosi agli zingari e che avevano tempo entro il mattino per scegliere.
Altar mandò pure degli esploratori a Sud per vedere le truppe avversarie, ma erano inesperti e tornarono dopo che si erano appostati per appena un ora, per fortuna Tikatica ha deciso di andare a fare da vedetta.
La mattina avvenne quello che temevo, la campana suonava da parte di Tikatica, la federazione era a un ora da noi.
Il villaggio era nel caos, per fortuna Girgiro assistito dal Sergente sarebbero andati a Caapal con la carovana e poi ci avrebbero raggiunto ad Est, noialtri ci saremmo diretti verso est con il carro, del villaggio decisero di restare circa una cinquantina di nani, ma erano tutti giovani, probabilmente orfani dopo gli ultimi eventi.
La carovana era ormai avviata quando l'avanguardia della federazione comparve caricando dritta verso l'indifesa carovana, vedendo la situazione Altar mi disse:"Koilir, come proteggiamo la carovana?".
Ordinai a venti dei ragazzi di seguirci, mentre il resto avrebbero portato in sicurezza il nostro carro, mentre ci avviavamo ad intercettare l'avanguardia pure Krovina e Tikatica si unirono al combattimento caricando il primo gruppo di esploratori della federazione.
Comandai:" Noialtri dividiamo in tre gruppi, scegliete un gruppo tenete la formazione e una volta eliminati gli avversari aiutate gli altri".
L'avanguardia era composta da quattro gruppi da otto soldati, ciascuno con quattro cani da guerra. Feci disporre i miei a cuneo in formazione con me in testa ed infatti funzionò perfettamente. Due cani puntarono a me, ma prima che potessero fare qualcosa li eliminai, ed i due fianchi eliminarono ciascuno un cane. Vidi però che i soldati ci puntavano con le pistole, urlai:"a terra!". Alcuni seguirono il consiglio, altri non fecero in tempo. Poi senza dare il tempo che ricaricassero gridai la carica ed iniziò la mischia.
Alla fine dei venti ragazzi ne rimanevano nove in grado di continuare, agli altri non gli si poteva fare altro che finire le loro sofferenze, che fu loro concessa da parte di Tikatica.
Mi fermai poi a parlare con Krovina per sapere cosa avrebbero fatto, ma il tempo fu poco, l'esercito nemico si avvicinava, ci separammo dalle due nane e andammo verso il villaggio per passare poi oltre.
Purtroppo c'erano truppe già nel villaggio, decidemmo di costeggiare il fiume verso Nord, cercando di non attirare l'attenzione, ovviamente non funzionò.
Davanti fummo trovati da due gruppi di esploratori e dietro c'era un altro gruppo di soldati, l'unica opzione era guadare, Jerome si mise a lanciare dall'altra parte armi ed armature, mentre il dottor Kubert guadava, poi iniziò Jerome, ma appena arrivato dall'altra venne colpito da due frecce ed io da una la collo, un dolore che non immaginate.
Ma proprio in quel momento un tronco si incaglio tra i massi, facendo da ponte per le due sponde. Disperati lo abbiamo usato come appiglio per guadare il torrente, nel mentre una salva di frecce prese Altar che stava per essere trascinato dalla corrente, senza sentire il dolore lo afferrai e di forza lo portai dall'altra parte, ma quando ero quasi riuscito una freccia mi si impiantò nella mano che teneva Altar e la corrente lo prese...avevo fallito nel proteggerlo...
Ma subito mi terrorizzai per quello che veniva verso di noi e urlai il pericolo:"PIENAAAA!", un rumore basso accompagnava il muro d'acqua che spazzò via tutto.
Mi svegliai in un mondo strano con gli altri e strani fiori sbocciavano producendo un polline che curava qualsiasi afflizione, verso di noi arrivò un vecchio che disse:"vi ho salvati, ma dovete rimanere in vita per salvare la nazione nanica che ho promesso di aiutare, per bloccare la follia degli uomini, questo è il mio dono per aiutarvi", Altar pareva sapere chi fosse.
Ci risvegliammo tutti a monte completamente guariti e con tutti i nostri averi!
Ma la cosa più sorprendente era che ora vedevamo e sentivamo gli spiriti! Ecco il dono di cui parlava il vecchio, che Altar rivelò essere il Re del fiume Argento! Pare che abbia un debito con il popolo nanico e noi siamo il suo mezzo per aiutare il nostro popolo, che razza di giornata!
Dopo l'incredibile esperienza del Re del Fiume Argento ci siamo incamminati a Nord, nel tentativo di ricongiungerci con la carovana ed il resto dei nani che hanno deciso di unirsi a noi.
Dopo un giorno di cammino riuscimmo a trovare i segnali del loro passaggio e li trovammo accampati in disparte rispetto la strada.
Altar avviso i nove nani di non proferire parola per il momento sugli eventi della mattina e come suo solito cominciò a crearsi problemi su come avremmo dovuto approcciarli per far capire loro che non eravamo nemici (ci eravamo mossi con circospezione vista la presenza della Federazione in territorio nanico), ad un certo punto esasperato semplicemente sono uscito fuori in campo aperto salutando, in modo che la nostra presenza fosse ben nota.
Subito siamo stati accolti da Morfella, Cavolo ed il resto dei giovani nani.
Altar subito dopo decise di fare un discorso, salendo sul carro e posizionando una sorta di balconcino, molto ingegnosa se utilizzata pure come postazione da tiro per difendere il carro, su quanto era accaduto dopo che ci eravamo separati, dando il permesso ai nove di poter proferire parola di quanto accaduto con il Re del Fiume Argento; anche se avrei puntualizzato che non dovrebbero averne parlato al di fuori del nostro gruppo, ma probabilmente mi sto facendo troppi problemi per nulla se Altar non lo ha specificato.
Nel mentre del discorso ho notato pure l'arrivo di due vecchie conoscenze Robol ed il Giullare, una volta finito il discorso sono stati salutati e messi al corrente con più precisione di quanto era accaduto dalla nostra separazione.
Purtroppo pure le notizie che ci hanno non sono state delle più incoraggianti. Capaal era sotto assedio da parte della Federazione che come avevamo saputo aveva circumnavigato le montagne a Sud, se non altro il Cuneo non era caduto e secondo le mie stime (come pure secondo Robol) con la forza offensiva che avevano portato nelle nostre terre non sarebbe bastata a prendere Capaal, ciò nonostante bisognava allontanarsi il più possibile ed avvisare i vari villaggi del possibile pericolo.
Il giorno dopo, Altar ed i suoi fidati la mattina hanno preso in disparte noi che lo abbiamo accompagnato per più tempo e ci ha illustrato il suo piano per il futuro.
Se volevamo rimanere con lui dovevamo giurargli fedeltà entrando nel suo Clan ed avremmo viaggiato verso Est in cerca di un posto per svernare, cercando di vedere quello che il tempo avrebbe portato.
Jerome decise subito di unirsi a loro, io accettai visto che per proteggerlo gli sarei dovuto stare vicino e per farlo dovevo essere un membro del suo Clan; Gianno decise invece di rimanere con lui, ma non come suo membro, sarebbe stato un ospite speciale del Clan.
A seguire la richiesta di giuramento fu portata anche al resto del nani che tutti accettarono con felicità, il resto della giornata passò fra giuramenti e festeggiamenti, sopratutto dopo il cervo che Robol portò indietro dalla sua battuta di caccia.
Ciò che accadde nelle due settimane fu un continuo avvisare villaggi in cui erano presenti parenti dei giovani nani e prendere nel nostro gruppo chiunque volesse.
Alla fine delle due settimane il nostro numero era arrivato sul centinaio, nel mentre Robol addestrava nell'atre dell'esploratore, mentre io mi occupavo del combattimento.
Verso la fine della seconda settimana arrivò pure Jeder, che spiegò dove trovare la zona per svernare, si trattava di una valle secondaria ad alta quota disabitata. Purtroppo scoprii solo dopo il suo nome "valle della disperazione"...e purtroppo non per poesia...
Ci impiegammo una settima per arrivarci, nel mentre il Giullare era riuscito a "trovare" dei capi di bestiame da poter allevare.
La valle (rinominata da Altar, Valle del Lago) sei presentava come un altipiano circondato da alte montagne, al centro c'era un lago di montagna circondato da una fitta foresta montana, il tutto aveva una sola via di uscita/entrata naturale.
arrivammo la mattina e ci accampammo all'imboccatura, il pomeriggio ci divedemmo in tre gruppi per esplorare la zona.
Io andai centrale con Jerome, Altar e qualche altro nano. Procedemmo nel bosco fino a trovare delle tracce fresche che parevano strane, non erano nè troll, nè naniche, nè umane. Decidemmo di continuare l'investigazione. Altar decise di arrampicarsi su un albero e nel scendere fece dei strani gesti, effettivamente aveva rischiato di cadere dall'albero. Mentre lo stavo aiutando a scendere improvvisamente arrivò l'urlo da parte di uno dei nani che ci accompagnavano.
Ciò che accadde fu inverosimile, l'albero lo aveva preso tramite alcune liane e stava cercando di inglobarlo, cercai subito di tirarlo giù, ma non ci riuscì in tempo e il suo sangue mi inzuppo, in seguito Jerome cercò di colpire l'albero e qualcosa ne ricadde, qualcosa che si stava mimetizzando con l'ambiente! Questo tentò la fuga, ma fece un errore terribile, mi diede le spalle e subito si trovò la mia spada impiantata nel suo torace, morì sul colpo.
Dopo poco comparve pure Gianno ferito e Robol (che avevamo visto di sfuggita durante la confusione).
La creatura era una sorta di scimmia con un pelo setoso, coda lunga(due metri), dentatura da carnivoro e artigli sulle mani e pareva essere in comunione con le piante.
Subito tornammo al campo che era in fibrillazione per via delle urla che provenivano dal bosco.
Purtroppo durante la notte, nonostante le guardie, quattro persone erano sparite.
Partimmo in gruppo per dare la caccia alle creature, ne seguimmo le tracce per un pò e piazzammo in un punto una capra ferita in modo da attirarle a noi, avevamo con noi circa tredici arcieri.
la cosa funzionò, due creature erano alla capra e litigavano tra loro, Robol fece scattare la trappola, dopo la slava io e Robol caricammo le creature, ma mentre avanzavo vidi Altar essere trascinato in alto verso un tronco! Mi girai e corsi verso di lui...
Mentre stavo caricando le due creature al centro della scena improvvisamente udii un urlo alle mie spalle e vidi Robol trascinato su di un albero da una di quelle creature, una deve essere venuta alle notre spalle, subito io Jerome ed Altar ci siamo messi all'opera e nonostante le difficoltà siamo riusciti a liberare Robol dalla stretta della creatura, visto l'altezza io e jerome l'abbiamo bersagliata con le nostre arme da lancio.
Purtroppo la pace è durata poco, infatti appena liberato Robol ho perso di vista la creatura e due nani sono stati afferrati dalle due che nel mentre non stavamo seguendo.
Subito siamo scattati ad aiutare i poveretti, ma proprio l'albero prima la bestia che aveva afferrato Robol aveva deciso di ritentare un attacco verso me ed il dottore, purtroppo nel mio caso era riuscita ad afferrarmi le mani, ma non ha mai affrontato un soldato pesante del reggimento di Culhaven! Nonostante i suoi tentativi di trasportarmi sull'albero questa non è riuscita a smuovermi di un centimetro "Lasciai che i miei sensi mi guidassero e così la vidi", al punto che per poco non la mandavo all'altro mondo con un colpo ben assestato. Se la bestia non mi avesse mollato sarebbe certamente morta sul colpo.
Mentre lo gnomo, io e Jerome eravamo impegnati con questa, Altar e Robol caricarono ed eliminarono la creatura che aveva afferrato uno degli sventurati, nel mentre sentii un urlo provenire da dietro la nostra formazione, poi si rivelò essere Gianno che aveva trovato una di quelle bestie che provava a coglierci alle spalle, mandandola a terra con un colpo ben assestato.
Dopo qualche secondo di caos chiamai all'ordine i nostri arcieri e ordinai che si scoccassero sulla posizione del mio albero nel punto in cui si era vista la creatura. La mia speranza è che spingessero la creatura a scendere o perlomeno si impiantasse qualche freccia nella pelle delle creature per poterle identificare più facilmente.
Nel mentre il resto dell'ala dei nani era andata in aiuto contro l'altro nano preso dalla seconda creatura e soverchiandola la eliminarono grazie al colpo finale di Jerome.
Fù così che ci ricompattammo in formazione difensiva ma con me ed il dottore che tenevamo d'occhio la bestia ancora sull'albero vicino a noi.
Ad un certo Altar mi ordino di rientrare in formazione, purtroppo la creatura sfrutto l'occasione per prendere ed andarsene, il problema era che stavano venendo nuove creature e avevamo alcuni nani feriti, per fortuna il buon dottore si prese cura di loro e la loro vita non fù più in pericolo, il problema era quello che ci circondava, dai rumori c'erano almeno quattro bestie ancora e stavano litigando tra loro.
Notammo inoltre che una di quelle creature si stava rialzando, quella colpita da Gianno, partimmo allora io Gianno e Jerome a finirla e recuperare con molta circospezione legni per creare delle barelle per i feriti e ritirarci.
Altar come al solito si era fissato che dovevamo creare un falò prima di allontanarci, per tenere lontane le creature, per fortuna Robol ha insistito che non lo facesse e come scoprimmo dopo facemmo bene.
Comunque sia recuperati i feriti...e la capra...ritornammo al campo con pure il cadavere di una di quelle creature per studiarla.
Il dottor Cubert ci lavorò per molto ed alla fine ci informo della sua scoperta: la creatura era una sorta di pianta vivente, quando è viva è possibile che possieda organi interni, anche se è possibile il contrario, inoltre pare che la loro pelle sia dura come la corteccia di un albero. Ma dopo la morte la pelle si ammorbidisce, perde le sue proprietà d'occultamento (che da quello che ha scoperto Gianno pare non funzioni su terreno roccioso). Inoltre pare che possano essere attratte dal fuoco visto che non gli procura molti danni e non abbiano mai avuto modo o quasi di studiarlo. Il modo migliore per combatterle quindi e quella di affettarle e farle morire di dissanguamento, o linfa, non so, una delle due.
Dopo varie discussioni sul come proteggerci la notte si arrivò alla conclusione che si creava un perimetro di fuochi più piccoli intorno e ogni 5 un grosso falò davanti a loro, inoltre ogni fuoco minore dovrà avere almeno sue persone di guardia.
Fu così che durante la notte ricevemmo la visita di una di quelle bestiacce che tentava di tornare ad afferrare una persona nella notte e portarsela nella tana per mangiarla con tutta calma. Per sua sfortuna non aveva fatto i conti con Jerome, che dopo lo scatto di pura follia da una delle guardie che era scappata urlando dalla paura aveva cercato di agguantarla, ma Jerome l'ha presa e con l'arrivo di Gianno la creatura è stata eliminata con due colpi decisi. il resto della notte è passata tranquilla.
Arrivata la mattina era giunta l'ora della nostra vendetta...
Dopo la nottata che era passata finalmente era arrivato il momento di vendicarsi di quelle bestiacce, dopo aver controllato il campo partimmo in dieci, oltre noi veterani ci portammo dietro pure alcuni combattenti
Grazie a Gianno e Robol trovammo delle tracce che conducevano verso la zona dove avrebbero la tana.
La pietraia che saliva inizialmente dolcemente, guadagnò pendenza velocemente, formammo una falange, con un gruppo superiore che tenesse sott’occhio il resto della formazione in modo tale che non potessimo essere presi di sorpresa.
All’inizio il mio compito era quello di proteggere appunto gli esploratori più in alto, ma mentre ci spostavamo capii che lì non avrei potuto brandire la mia arma con efficacia, quindi mi riunii al gruppo sottostante.
Formata una doppia falange procedemmo, io, Robol e Gianno davanti, il resto dietro. Trovato un buon punto leggermente piano provammo ad attirare le bestie battendo ripetutamente il terreno…non si fecero attendere molto…Una era comparsa sulla sommità della montagna e procedeva a zig zag tra me e Robol, lui poi smise di battere visto che un’altra stava arrivando in basso, mi lasciò quindi la prima. Gianno provò a spostarsi di posizione, ma mise il piede in fallo e si prese uno stiramento, si mise dietro di me per sicurezza.
La creatura stava arrivando correndo verso di me, smisi di battere e preparai lo spadone, ero pronto… Ma inaspettatamente arrivò a circa cinque metri e s’impianto nel terreno ferma, spedendomi qualche sasso che incassai per evitare che colpissero Gianno sdraiato dietro di me.
Passò qualche istante senza che nulla accadesse, dissi a bassa voce a
Gianno:”Batti e attirala, appena è a portata la taglio in due…” ma
nonostante quello non si mosse. Provai allora ad avvicinarmi molto
lentamente alla creatura e quando gli fui abbastanza vicino l’attaccai,
staccandogli una delle protuberanze che aveva. Non stavo badando molto al resto della zona e di quello che stava
accadendo
alla retroguardia, ma improvvisamente mi ritrovai delle radici che mi
salivano lungo entrambe le gambe impedendomi di muovermi! Subito provai
a
spostarmi, ma ormai era inutile, allora presi il coltello e cominciai a
tagliare quella sorte di radici, nel mentre le creature erano rimaste impassibili.
Vedendo che non ottenevo nulla decisi di usare lo spadone e con un colpo mi liberai un piede, ma dall’altra parte mi era arrivata quasi alla cintola.
Stavo per liberarmi pure l’altra gamba quando sentii gridare:”Fermi! Non fate loro del male e vi lasceranno stare!” Era Altar ed ebbi fiducia nel mio comandante e infatti la crescita si fermo, nel mentre era venuto al mio fianco Jerome che era pronto a prestarmi soccorso se necessario.
Dopo quello che sembrava un eternità le radici cominciarono a ritrarsi, così come le creature. Il motivo mi fu spiegato poi una volta sceso a valle.
A quanto pare quelle creature erano figlie di un essere fatata che abitava e dominava questo luogo, era sua l’opera delle radici sulle mie gambe. Pare che sia un esserino alto una spanna circa, ma con grandi poteri magici. Pare abbia parlato con Altar e quelli nella retroguardia, intimandoci di andarcene via dalla valle perché altrimenti avremmo tagliato i suoi alberi.
Potevamo andarcene subito se volevamo, oppure restare e portargli una proposta per vivere in pace nella valle, ma se non gli fosse piaciuta ci avrebbe ucciso tutti. Avremmo dovuto dirgli la proposta alla sera.
Tornati al campo cominciammo a discutere tutti sul da farsi, c’era chi proponeva di andarcene (e lo ammetto la cosa non mi dispiaceva), chi di bruciare direttamente tutto il bosco e chi di restare e proporgli di fargli da informatori per il mondo esterno, che pareva non potesse esplorarlo perché relegato in questo bosco. Dopo aver parlato con Jeder convenimmo che era meglio restare e portare i tronchi da valle.
Ci riaddentrammo nel bosco e Il signore del Bosco era lì, la proposta dell’avanguardia contro gli umani non gli dispiaceva e così accettò, a patto che nessuno entrasse nel bosco, che l’acqua del lago non fosse abusata e che non si tagliassero alberi all’interno della valle. Fu così sancito l’accordo e Altar espose a tutti le nuove regole nel nuovo luogo che avremmo chiamato casa. Per fortuna dal carro Robol gli faceva da suggeritore, altrimenti chissà cosa avrebbe potuto omettere questo giro.
Fu così che le settimane passarono e creammo due case con i tronchi che trasportiamo dalla valle sottostante, di questa una zona adibita a zona di cura per il dottor Cubert ed i suoi alievi. Inoltre sono state realizzate delle torri d’avvistamento, due verso l’apertura della valle e una verso il bosco, inoltre Jerome ha creato una forgia, a cui contribuisco al suo funzionamento, spezzata solo dall’addestramento della milizia.
Erano passati vari mesi e la comunità aveva costruito tutto il necessario per vivere all'inverno sulle montagne, oltre a case comuni necessarie per ospitare tutti i membri del villaggio è stata pure realizzata una palizzata difensiva all'imboccatura del villaggio, da consentire il passaggio controllato di possibili visitatori e animali poco socievoli.
La vita è trascorsa molto tranquilla per il resto dell'anno. Il rapporto che ho sviluppato con il resto del villaggio è molto buono, ho avuto talmente fortuna che una giovane nana di nome Maruwen si è interessata particolarmente in me fino a sfociare in una relazione amorosa. Sono rimasto sorpreso che trovi attraente un soldato di oltre trent'anni, saranno le cicatrici che fanno colpo. Inoltre mi sono aggregato al gruppo di giovani nani che sono stati benedetti dal Re del Fiume Argento, una volta al mese si addentrano nel bosco per bere un goccio come segno di unità, anche se non pare lo faccio più per controllarli e riferire ad Altar se facessero qualcosa di sconsiderato. Per fortuna non è mai successo nulla.
Comunque durante l'anno cominciarono ad arrivare sempre più profughi, insieme a parte del clan di Altar. Non potendoli lasciare andare, per via del pericolo se spargessero in giro la notizia della nostra notizia abbiamo accettato tutti i profughi.
La situazione è cambiata verso Novembre, venni chiamato alla palizzata assieme ad Altar e gli altri. La guardie avevano infatti riportato la presenza di un nano che chiedeva del capo della valle. Si trattava di un nano in armatura, non era di certo un profugo. Si presento come Fedrof e si propose come mercenario disposto a fornire le sue abilità in cambio di vitto ed alloggio.
Ovviamente Altar non si fece sfuggire l'offerta ed accettò il suo aiuto, anche se poi scoprimmo che aveva pure un altro compagno di viaggio un altro nano di nome Normal.
Li facemmo accomodare in una delle case comuni ed inizio il classico momento di presentazioni ufficiali e racconti del passato, presente e futuro. Inizialmente restii nel raccontare la loro storia si sono rilassati dopo che gli ho rivelato essere un ex membro della guarnigione dei Corvi di Culhaven. I due stavano a nord a tenere sotto controllo i clan di gnomi quando l'attacco della federazione avvenne. Abbandonarono il campo di battaglia quando si trovarono di fronte alle nuove armi della federazione e qui è una storia comune. La fuga era l'unica cosa fattibile e così vagarono per le terre dell'est.
Da loro sapemmo che l'incudine e la fortezza di Caapal almeno non erano ancora cadute, ma che la federazione imperversava per tutte le terre, portando distruzione e sofferenza.
Comunque accettammo i loro servigi come guardie del campo e cacciatori (nel caso di Fedrof), nel mentre sarebbero stati degli ospiti del villaggio come Gianno ed il dottore, ottenendo vitto e alloggio. Arrivò Dicembre e durante quel periodo mi avvicinai a Normal, il più socievole dei due, è piacevole discutere con un compagno d'armi ogni tanto.
Purtroppo la pacchia finì.
Venni svegliato di soprasalto la notte mentre dormivo con Maruwen, era una delle guardie, pareva che ci fossero problemi alla palizzata. Mandai a chiamare tutti i fedeli di Altar e Altar stesso.
Ciò che ci trovammo davanti era un nano in armatura di metallo completa e doppie asce che chiedeva di vedere il comandante. Non era di certo una richiesta di lavoro come nel caso di Fedrof, altrimenti sarebbe arrivato di giorno. Uscimmo proteggendo Altar, il nano non si presentò ma ci fece una proposta, lui e la sua compagnia ci avrebbero lasciato stare se gli avessimo ceduto metà delle nostre scorte altrimenti se le sarebbero prese con le cattive, la risposta dovremo dargliela domani notte.
Ovviamente era impensabile cedergli le nostre preziose scorte, decidemmo che li avremmo cacciati via.
La mattina dopo mandammo i cacciatori a cercare e trovarono le orme di una decina di nani.
La sera preparammo la zona davanti a noi con bracieri per una buona visibilità da dare agli arcieri.
Ovviamente il nano torno e questa volta con un altro nano, la discussione fu breve ma incisiva. Jerome nel tentativo di eliminare il loro capo corse e cercò di scagliare il suo martello ma venne colpito prima da un ascia, probabilmente scagliata dal compagno del capo.
Li lasciammo andare e portammo in infermeria Jerome, per fortuna non era in pericolo di vita. Facemmo i turni di guardia ma attaccarono quando il sole cominciava ad albeggiare.
Sfondarono la barricata e ci entrarono dieci nani in totale armati di tutto punto, chiamai all'ordine e caricammo.
Jerome, Altar ed il dottore andarono assieme ad attaccare una nana. Io ricordai uno degli insegnamenti del sergente”Se vuoi eliminare una minaccia taglia la testa al comandante e vedrai che il resto del commando entrerà nel panico”. Così decisi di andare ad affrontare il loro comandante.
Se ne stava fermo ad aspettare che gli avversari, bhè arrivai io.
Iniziai a studiarlo per capire i possibili punti deboli nell'armatura e poi attaccai, il maledetto però sapeva il fatto suo, nonostante l'armatura e le asce le roteava con maestria, riuscendo una volta a colpirmi.
Per un momento il fiato mi manco, ma subito dopo sentii probabilmente quello che il Re del fiume Argento aveva chiamato sangue antico ribollirmi nelle vene e riversai tutta la mia furia su di lui. Lo avrei sconfitto e protetto la mia gente.
Il duello stava andando bene ed il comandante avversario stava ormai perdendo colpi, quando chiamò a raccolta i suoi e scapparono verso una casa in cui si era riparate parte della nostra gente. Purtroppo il potere che fino a quel momento mi aveva consesso di combattere svanì e le forze mi vennero meno.
Mi risvegliai con la testa appoggiata alle ginocchia di Maruwen e con una benda che fasciava la ferita fresca, poco distante stava pure Jerome e gli chiesi della situazione. Gli invasori avevano preso il sopravvento sulla battaglia, ma stranamente non ci avevano ucciso. Si sono invece barricati all'interno di una delle nostre case, tenendo in ostaggio alcune donne e bambini. Avevano infatti usato due loro membri per aggirarci indisturbati e raggiungere la casa. Per mia fortuna Maruwen non si trovava lì, ma ad Altar non era andata altrettanto bene, la sua regina era rimasta all'interno della casa tenuta prigioniera.
L'intera casa era stata messa sotto strettissima sorveglianza dagli arcieri, nessuno poteva uscire senza che noi lo notassimo. La cosa curiosa è che sono rimasto svenuto per un ora e ne abbiamo poi aspettata un'altra. Ma dalla casa non è venuta nessuna richiesta o minaccia, la cosa è davvero strana, solitamente dei briganti si sarebbero comportati in modo differente.
Dopo essermi ripreso un minimo andai a parlare con Altar, il Re stava proponendo varie idee per obbligare al far uscire dalla casa gli invasori, una delle quali comprendeva dare fuoco alla casa stessa con dentro sua moglie! Per fortuna sono riuscito a farlo desistere da quella folle idea. Alcune volte mi domando se gli spiriti siano altrettanto folli per aver scelto come loro araldo lui. Nel mentre vedo Jerome si inoltra nella foresta, bhè almeno so che lui può farlo ma non ho ben capito il motivo per cui doveva farlo ora.
Il Re manda un suo uomo a parlamentare ma pare che l'unica cosa che ottiene è la richiesta dei rapitori di parlare solo con il Re. All'inizio riluttante il Re stava per andare con me quando sentiamo delle urla familiari.
Quando si dice il momento provvidenziale.
Robol è tornato dalla spedizione nelle pianure e con lui ci sono pure Girgiro ed il Sergente! Ammetto che mi ha un po' divertito lo sguardo che ha fatto il Re misto sorpresa e sgomento quando ha rivisto il Sergente. Spiegata la situazione vanno a parlamentare il re e Robol. Mi lasciano nel mentre a tenere il comando degli uomini. A parlare con i due esce il loro capo.
Qui scopriamo che c'è stato una sorta di fraintendimento da parte di entrambe le parti. Infatti loro erano convinti che fossimo briganti tagliagole che si stavano approfittando della gente del luogo, mentre noi che loro fossero briganti che razziavano per vivere. La compagnia di nani combattenti infatti non sono altro che un gruppo di soldati che sono venuti sulle montagne per passare l'inverno a svernare e tornare a primavera a combattere in pianura. L'unico momento di tensione è avvenuto quando dei viticci spuntati dal terreno hanno cominciato a salire lungo Altar, preso da sgomento stavo per venire ad aiutare ma Robol mi fece segno che era tutto sotto controllo nonostante le urla di Altar. Alla fine il Re non credo potrà più indossare i suoi cappelli visto che ora ha un elmo di viticci sempre verdi in testa (comunque di stile secondo me). Scopriremo poi che questo è successo a causa di un desiderio di Jerome esaudito dal Signore della Foresta.
Calmati gli animi uniamo i nuovi nani al gruppo come difensori, rivelandoci che la situazione nelle terre dell'est sta peggiorando a causa della comparsa di nuovi soldati della Federazione. Anche se chiamarli soldati non è corretto. Bestie disumane da come le descrivono loro.
Durante il mese seguente la vita riprende a trascorrere tranquilla ed il gruppo viene accettato benevolmente nel villaggio visto che non ci sono stati morti dalle parti. Cerco di avvicinarmi a loro, un po' vergognandomi di aver attaccato un soldato che faceva il suo lavoro. Il loro capo si chiama Ogrebar e stranamente mi prende in simpatia, infatti era da tempo che qualcuno superava le sue difese. Io e Robol ci uniamo pure ai loro allenamenti e così entro in confidenza con tutti loro. L'unica cosa curiosa accaduta durante il mese è aver visto Altar uscire dalla foresta la sera del nostro ritrovo privato col gruppo di benedetti, pareva abbastanza alterato.
Il tutto cambia con la fine di Dicembre.
Durante la notte veniamo chiamati dalle guardie, davanti la palizzata ricostruita infatti ci sono un totale di sette feriti gravi tra donne e bambini. Gli prestiamo soccorso scoprendo che avevano colpi di armi della federazione. Robol e Gianno hanno infatti riportato dopo aver seguito le tracce dei feriti che erano braccati da alcuni battitori della federazione.
Ovviamente la discussione sul da farsi si è subito animata, ma pare che la decisione migliore si di mandare Gianno e Robol a scoprire il campo base della Federazione ed all'alba di domani sterminarli dal primo all'ultimo, visto che se lasciati stare potrebbero creare una testa di ponte per un invasione della Federazione in questi territori all'arrivo della primavera.
Il duello stava andando bene ed il comandante avversario stava ormai perdendo colpi, quando chiamò a raccolta i suoi e scapparono verso una casa in cui si era riparate parte della nostra gente. Purtroppo il potere che fino a quel momento mi aveva consesso di combattere svanì e le forze mi vennero meno.
Mi risvegliai con la testa appoggiata alle ginocchia di Maruwen e con una benda che fasciava la ferita fresca, poco distante stava pure Jerome e gli chiesi della situazione. Gli invasori avevano preso il sopravvento sulla battaglia, ma stranamente non ci avevano ucciso. Si sono invece barricati all'interno di una delle nostre case, tenendo in ostaggio alcune donne e bambini. Avevano infatti usato due loro membri per aggirarci indisturbati e raggiungere la casa. Per mia fortuna Maruwen non si trovava lì, ma ad Altar non era andata altrettanto bene, la sua regina era rimasta all'interno della casa tenuta prigioniera.
L'intera casa era stata messa sotto strettissima sorveglianza dagli arcieri, nessuno poteva uscire senza che noi lo notassimo. La cosa curiosa è che sono rimasto svenuto per un ora e ne abbiamo poi aspettata un'altra. Ma dalla casa non è venuta nessuna richiesta o minaccia, la cosa è davvero strana, solitamente dei briganti si sarebbero comportati in modo differente.
Dopo essermi ripreso un minimo andai a parlare con Altar, il Re stava proponendo varie idee per obbligare al far uscire dalla casa gli invasori, una delle quali comprendeva dare fuoco alla casa stessa con dentro sua moglie! Per fortuna sono riuscito a farlo desistere da quella folle idea. Alcune volte mi domando se gli spiriti siano altrettanto folli per aver scelto come loro araldo lui. Nel mentre vedo Jerome si inoltra nella foresta, bhè almeno so che lui può farlo ma non ho ben capito il motivo per cui doveva farlo ora.
Il Re manda un suo uomo a parlamentare ma pare che l'unica cosa che ottiene è la richiesta dei rapitori di parlare solo con il Re. All'inizio riluttante il Re stava per andare con me quando sentiamo delle urla familiari.
Quando si dice il momento provvidenziale.
Robol è tornato dalla spedizione nelle pianure e con lui ci sono pure Girgiro ed il Sergente! Ammetto che mi ha un po' divertito lo sguardo che ha fatto il Re misto sorpresa e sgomento quando ha rivisto il Sergente. Spiegata la situazione vanno a parlamentare il re e Robol. Mi lasciano nel mentre a tenere il comando degli uomini. A parlare con i due esce il loro capo.
Qui scopriamo che c'è stato una sorta di fraintendimento da parte di entrambe le parti. Infatti loro erano convinti che fossimo briganti tagliagole che si stavano approfittando della gente del luogo, mentre noi che loro fossero briganti che razziavano per vivere. La compagnia di nani combattenti infatti non sono altro che un gruppo di soldati che sono venuti sulle montagne per passare l'inverno a svernare e tornare a primavera a combattere in pianura. L'unico momento di tensione è avvenuto quando dei viticci spuntati dal terreno hanno cominciato a salire lungo Altar, preso da sgomento stavo per venire ad aiutare ma Robol mi fece segno che era tutto sotto controllo nonostante le urla di Altar. Alla fine il Re non credo potrà più indossare i suoi cappelli visto che ora ha un elmo di viticci sempre verdi in testa (comunque di stile secondo me). Scopriremo poi che questo è successo a causa di un desiderio di Jerome esaudito dal Signore della Foresta.
Calmati gli animi uniamo i nuovi nani al gruppo come difensori, rivelandoci che la situazione nelle terre dell'est sta peggiorando a causa della comparsa di nuovi soldati della Federazione. Anche se chiamarli soldati non è corretto. Bestie disumane da come le descrivono loro.
Durante il mese seguente la vita riprende a trascorrere tranquilla ed il gruppo viene accettato benevolmente nel villaggio visto che non ci sono stati morti dalle parti. Cerco di avvicinarmi a loro, un po' vergognandomi di aver attaccato un soldato che faceva il suo lavoro. Il loro capo si chiama Ogrebar e stranamente mi prende in simpatia, infatti era da tempo che qualcuno superava le sue difese. Io e Robol ci uniamo pure ai loro allenamenti e così entro in confidenza con tutti loro. L'unica cosa curiosa accaduta durante il mese è aver visto Altar uscire dalla foresta la sera del nostro ritrovo privato col gruppo di benedetti, pareva abbastanza alterato.
Il tutto cambia con la fine di Dicembre.
Durante la notte veniamo chiamati dalle guardie, davanti la palizzata ricostruita infatti ci sono un totale di sette feriti gravi tra donne e bambini. Gli prestiamo soccorso scoprendo che avevano colpi di armi della federazione. Robol e Gianno hanno infatti riportato dopo aver seguito le tracce dei feriti che erano braccati da alcuni battitori della federazione.
Ovviamente la discussione sul da farsi si è subito animata, ma pare che la decisione migliore si di mandare Gianno e Robol a scoprire il campo base della Federazione ed all'alba di domani sterminarli dal primo all'ultimo, visto che se lasciati stare potrebbero creare una testa di ponte per un invasione della Federazione in questi territori all'arrivo della primavera.
Dopo che Gianno e Robol andarono per l'esplorazione del campo della Federazione organizzammo la spedizione per raggiungerli.
Partimmo il mattino e dopo quattro ore di macie arrivammo nei pressi di uno dei villaggi a noi vicini. Nascosti nella boscaglia a distanza di sicurezza trovammo Robol e Gianno. Il villaggio sorgeva alla base di uno sperone di roccia che dal lato opposto da su una scarpata, inoltre la federazione ha piazzato tra ogni casa del villaggio un barricata provvisoria con inoltre dei fuochi ben visibili all'interno ed altri schermati vicino alle barricate.
Non hanno osservato nulla di particolare o strano, tranne per il fatto che dalla parte dello sperone pareva esserci una fioca illuminazione lungo la parete, inoltre sulla punta dello sperone è presente una tenda che è sorvegliata continuamente da quattro guardie.
Dopo gli aggiornamenti Ogrebar ci ha deciso di andare comunque a guardare, Altar ha deciso di andare e quindi sono andato pure io come scorta. Ho lasciato riposare Robol dopo la faticosa nottata che ha passato.
Ci siamo inerpicati lungo la foresta che costeggia il villaggio e dopo aver trovato un buon punto sopraelevato ci siamo camuffati per passare il tempo ad osservare. Potete immaginare la mia sorpresa di quando ci stavamo per approcciare a camuffare il Re quando il suo elmo ha cominciato a crescere fino a farlo diventare una sorta di cespuglio ambulante! Molto efficace per l'osservazione.
Passammo così una buona oretta e vedemmo diverse cose, purtroppo nessuna piacevole.
Le truppe della federazione erano formate da fanteria vestita leggera, un nutrito gruppo di arcieri, anche se tra loro non ho riconosciuto i “fischianti”. Inoltre abbiamo riconosciuto circa tre, quattro comandanti abbardati più pesantemente e delle truppe con una maschera da uccello dal becco lungo, mai viste fino ad ora. Ogrebar ci ha rivelato che la loro presenza indicava che da qualche parte c'erano pure di quei soldati immortali di cui ci aveva parlato un mese fa. La cosa non mi piaceva, ma mi piacque ancora meno quando vedemmo gli abitanti maschi del villaggio venir radunati al centro della piazza e condotti verso la tenda tonda sullo sperone. La cosa curiosa è che non potevano stare tutti all'interno della tenda! Ma incredibilmente tutti entrarono e nessuno usci.
Rimandammo Gianno e Robol ad esplorare la zona dello sperone e quando tornammo i nostri sospetti si rivelarono fondati. Infatti supponevamo che ci fosse una sorta di via che scendeva lungo lo sperone che partiva dalla tenda sulla cima e che ci fosse una sorta di uscita di fuga per le emergenze. I due riportarono infatti il ritrovamento di una sorta d'entrata quadrata molto larga sotterrata ma comunque dissotterrabile.
Decidemmo che il gruppo di Ogrebar sarebbe rimasto in questo punto a sorvegliare e se entro la mattina non avessero ricevuto nostre notizie avrebbero potuto attaccare, mentre il seguito del Re nel pomeriggio sarebbe andato a cercare una via per entrare da sotto lo sperone. Aspettammo il momento giusto per sgattaiolare verso la possibile entrata, durante l'attesa facemmo diversi turni di guardia e Fedrof segnalo la presenza di corvi che continuavano ad andare e tornare dal villaggio, come quelli usati da Krovina.
Arrivati poi nei pressi della “botola” impiegammo una buona ora per liberarla da terreno, ma la struttura mi sorprese, era tipo quella che avevo trovato nella missione delle paludi, era una rovina risalente alle grandi guerre. Nonostante i tentativi non riuscimmo ad aprirla velocemente, ci volle tutta l'esperienza del dottore e del Re per farcela. Inoltre notammo che il corvo continuava a volare da noi e ritornare verso il bosco oltre lo sperone, che ci sia un gruppo di nani combattenti nascosti da queste parti?
Comunque una volta entrati ci trovammo di fronte ad un'altra porte e qui il Re mi ha riempito d'orgoglio, riuscendo ad aprirla in poco tempo! La sua apertura però mi ha fatto venire un infarto, già non mi piace stare in luoghi così chiusi, ma il rumore mi ha fatto subito scattare sulla difensiva con lo spadone sguainato.
I miei timori si rivelarono però infondati, si rivelò davanti a noi una strada che proseguiva nel ventre della terra che cominciammo a seguire. La via tra l'altro si illuminava con delle luci molto fioche man mano che procedevamo, fino ad arrivare in questa stanza enorme! Contenenti quello che sembravano carcasse di enormi animali. Esplorammo la zona e trovammo sei possibili via d'accesso, ma la cosa curiosa era che nessuna presentava una maniglia! Durante l'esplorazione mi spaventai pure a causa dello svenimento improvviso del Re, per fortuna il dottore spiegò che era solo a causa dell'aria avvizzita e che si sarebbe ripreso in poco tempo.
Vedendo l'esperienza del dottore decisi di continuare l'esplorazione della stanza assieme a lui, mentre gli altri provavano ad accedere da una delle porte.
Andammo a guardare le carcasse che si rivelarono essere di metallo, credo, fino a trovarne una aperta! Al suo interno stavano due cadaveri mummificati di due umani in armatura. Preso da genuina curiosità allungai le mani per vedere meglio, ma il dottore si arrabbio incredibilmente, richiamandomi a non toccare nulla di quello che non conoscevo.
Comunque il dottore trovò una sorta di chiave al collo di uno dei cadaveri con la quale aprì la porta, scoprendo che conduceva a delle scale che portavano in salita! Ma pure scendevano…
Poco dopo l'apertura della porta il Re si sentì male, il chiuso deve avergli fatto particolarmente male, ci lasciò detto di cercare una via per salire, di trovare la via d'uscita, non fare gesti avventati e non combattere.
Oltre la porta ci trovammo davanti ad una scala con uno spesso strato di polvere proveniente dai calcinacci della struttura, la curiosità era che le scale erano completamente in metallo e non sembravano agganciate alle pareti, a mio parere un grande spreco di buon metallo valli a capire gli antichi.
Iniziammo a salire le scale, nel mentre Giano salì più velocemente, arrivati ad un piano più alti ci riportò che dal piano di sopra la struttura era crollata, ma agibile tramite uno stretto passaggio che procedeva.
Assieme a lui lo raggiungemmo ed effettivamente il passaggio era stretto, Gianno vi si infilò e ritornò dopo una decina di minuti informando che era così per altri tre piani, arrivando però ad un piano sgombro con tre porte.
Al dottore e me però non piaceva la cosa, anche se Robol insisteva che era la via giusta non voleva saperne di provare a vedere prima le altre porte nello stanzone principale, visto che questa come via era angusta e non consentiva un passaggio veloce, a dimostrare ciò Jerome infatti non riuscì a passare.
Controllammo così le varie porte, si aprì solo quella vicino alla porta del condotto crollato, quella però non consentiva la salita dovuta al crollo del piano, stranamente però sia Robol che Giano fecero allontanare subito e chiusero la porta affermando che c'era aria cattiva dal basso, inoltre avevano trovato delle tracce di “piede”.
Le altre porte non si aprirono, anche se ne bucammo una e l'odore che ne usci era sempre “cattivo”, l'unica opzione era la salita tramite il tunnel crollato. Tolti gli oggetti ingombranti iniziammo la salita, nonostante l'agitazione iniziale vidi che la struttura reggeva bene e proseguii spedito.
Arrivammo al piano e trovammo tre porte che aprivano sulla stessa facciata di fronte a noi, due erano chiuse completamente da un blocco ciascuna, mentre quella di mezzo sempre bloccata da un blocco della struttura era stata provata ad aprire, ma non erano riusciti a spingerla a sufficienza, lasciando giusto uno spazio di cinque centimetri, oltre si vedeva infatti segni piedi.
Ci adoperammo e facemmo ruotare la pietra fino ad avere circa cinquanta centimetri per passare. Stavamo per addentrarci nel corridoio quando improvvisamente la porta cadde facendo un gran rumore, ci girammo tutti pronti a combattere e vedemmo il dottore che ci guardava come per dire ”scusate non credevo potesse succedere”, con la mano ancora dove era la porta. Per fortuna Jerome la ha sistemata con qualche colpo di martello.
Qui riporterò ciò che scoprimmo con l'esplorazione iniziale di Giano e Robol e poi con noi aggiunti.
Le tre porte principali davano su un corridoio che a destra conduceva a dei pozzi profondissimi chiusi da due porte in metallo formate ciascuna da due ante in metallo che se non le si teneva aperte si richiudevano da sole.
Sulla sinistra si accedeva invece al corridoio principale, qui vi era infatti una grossa presenza di tracce. Da qui procedendo a destra si arrivava ad una stanza in cui erano presenti due porte doppie in metallo una a destra e una a sinistra, apribili tramite dei maniglioni in metallo. Se aperta si rivelarono essere delle vie per scendere di piani, dal basso provenivano luce ed il rumore di nani al lavoro e di “cattivo”.
Procedendo invece a sinistra del condotto principale, dopo almeno cento metri di cammino si arrivò ad una porta di ferro con una ruota al centro. La mia opinione era che quella era la via per andare in superficie e quindi la nostra esplorazione era finita, così da non allertare le possibili guardie. Ma Robol ostinato insisteva che si doveva andare avanti! Jerome con tutta la sua forza girò la ruota, ma a differenza delle aspettative questa era ben oliata! Facendo aprire velocemente la porta e da oltre udimmo :”Siete già tornati? È presto rispetto al solito.”
Ci buttammo ai lati visto che la porta si apriva nella nostra direzione, Giano rimase al centro e con un balzo tagliò la gola alla guardia, io e Robol balzammo subito dopo fuori per uccidere possibili nemici, ma nessuno.
La zona era una postazione di guardia con due barili d'acqua e delle provviste, cercammo di lavare il sangue, Giano spogliò il malcapitato ed al ritorno buttammo il cadavere in uno dei pozzi.
Continuammo la strada fino ad arrivare alla fine del corridoio, sulla sinistra provenivano voci di almeno tre, quattro persone.
Robol voleva che li attaccassimo ed eliminassimo, ma ricordando le parole del Re non avremmo dovuto fare una azione così avventata, il dottore era l'unico a pensarlo come me, inoltre sapevamo già che era questa la via per salire! Visto che non potevano essercene altre!
Jerome però non so per quale motivo procedette ed esplorò la zona a destra, trovando abiti invernali e parte del meccanismo per salire.
Decidemmo così di tornare indietro e visto che il dottore diceva che rimanere qui poteva essere pericoloso decidemmo di uscire fuori, ovviamente richiudemmo la porta del masso piazzando delle pietre nel vuoto che avevamo fatto.
Usciti trovammo l'apertura camuffata, ma tutti respiravamo con difficoltà. Fui preso un momento dal panico ma controllai il respiro come mi aveva insegnato il sergente e tutto passò.
Lo stesso non si poteva dire per gli altri, soprattutto Giano. Usciti informammo il Re e notai di nuovo il corvo di segnalazione. Dopo essermi riposato mi proposi di andare a scoprire la provenienza di quell'uccello, se dovevamo fare un attacco non potevamo farlo con una possibile forza nemica alle spalle!
Lasciai gli altri a riposare e mi addentrai nella boscaglia una volta che il corvo ripartì verso i suoi padroni.
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Ti inoltri nel bosco in direzione da dove é sparito il corvo oltre le cime degli alberi e inizi a camminare. Dopo qualche sporadico avvistamento del corvo lo perdi completamente di vista e ti accorgi che é passato un bel po' di tempo, anche se non sai quantificarlo, guardandoti intorno ti accorgi di esserti perso. É vero, andare verso l'alto dovrebbe portarti dove sono i tuoi compagni, ma la morfologia è abbastanza cambiata e non c'è un vero e proprio pendio da seguire per far ritorno.
Provo a vedere se riesco ad intravedere lo sperone del villaggio ed usarlo come punto di riferimento, altrimenti cerco un albero abbastanza alto e robusto per reggere il mio peso, in modo che se scalato mi consenta di ottenere una buona visione della zona circostante, prendo in quel caso la corda dallo zaino e mi aiuto così una possibile salita. Ovviamente sto attento se devo salire a non diventare qualcosa di ben visibile a miglis di distanza.
Non si vede più lo sperone e alberi con rami che reggono il tuo peso in armatura non ne vedi. Togli il grosso dell'armatura, quello che ti darebbe impaccio ad arrampicarti, trovi una bella conifera che sale alta e robusta e ti arrampichi, arrivi fin dove riesci ma ti accorgi che non è abbastanza perché gli alberi sono tutti alti e man mano che sali verso l'alto diventa sempre più sottili e non portano il tuo peso. Sei lassù a una trentina di metri da terra da un po' quando hai una strana sensazione ti senti osservato, cerchi di restare calmo e guardi di sotto, la tua armatura c'è e non sembra esserci nessuno vicino anche se i molti rami disturbano la visuale.
Provo a osservare la zona intorno a me, pure a livello degli alberi al mio livello d'altezza se vedo segni del passaggio di persone, del corvo, o di creature "particolari" ricordando ben l'esperienza con i figli del signore della foresta. Tengo a portata il coltellaccio se dovessi venir attaccato.
Ti guardi attorno alla tua altezza.. nulla.. guardi sopra di te.. eccolo il corvo qualche metro sopra di te quasi in cima all'albero.
Lo guardo, cerco di capire se sembra essere interessato a me. Cerco di non mostrarmi minaccioso verso di lui. Se riprende il volo cerco di capire la direzione che ha preso e seguirlo. Lascio delle tracce per tornare indietro, per non perdermi.
Non si muove e ti fissa ruotando leggermente la testa da una parte all'altra.
Provo porgere la mano per vedere se mi si adagia sulla mano visto che probabilmente è addestrato. Ovviamente sto attento a non cascare.
L'uccello si sporge verso di te.. poi spicca il volo. Guardi il suo volo e vedi che dopo un ampio giro scende a terra vicino alla tua armatura.
Scendo,mi metto l'armatura e lo seguo, cercando di non perdere l'orientamento per tornare poi sui miei passi.
Tornato a terra non lo vedi più. Poi guardandoti attorno lo vedi a terra poco distante. Metti l'armatura e ti avvicini. Ogni volta che ti avvicini a lui si allontana di qualche metro facendo un breve volo così facendo lo continui a seguire e arrivi in un punto in cui il bosco è più luminoso e ti rendi conto che davanti a te si aprirà una radura bella grande. Il corvo entra appena nella radura giusto per essere illuminato dal sole. E nella luce vedi che gli mancano un sacco di piume e si vede la nuda pelle in molte zone. Ti guardi attorno ma non vedi nessuno. Appena entri nella radura sei abbagliato momentaneamente dalla luce diretta del sole, appena ti riprendi vedi che il corvo non c'è più davanti a te, alzi allora lo guardo e vedi che lampia radura, forse più di 200 passi di larghezza, è costellata di cadaveri di soldati.. cadaveri contorti in spasmi o smembrati.. e sono tutti corpi di nani.. incredulo ne conti più di venti..
Dopo la visione che ti ha paralizzato per qualche istante sei sopraffatto dall'odore di sangue e carne che inizia a marcire. Ti inizia a guardare intorno ma l'odore sopraffà qualsiasi tua capacità di ragionare lucidamente. Senza difficoltà ritorni all'interno del bosco dove l'odore non si sente quasi più.
Ti giro e osservi ancora il corvo. Lo senti gracchiare nella radura però se non entri non riesci a vederlo anche perché il la luce che filtra dagli alberi e molto forte. "cra craa.. CRAA"
Mi faccio coraggio e mi addentro nella radura in cerca del corvo, ma l'odore é troppo intenso. Provo a mettermi un panno inumudito davanti la bocca nella speranza attenui il fetore.
Tenendoti un panno inumidito su bocca e naso riesci ad entrare nella radura.. e.. con molta repulsione inizia a guardarti attorno. Come già avevi visto natura è disseminata di corpi di guerrieri sulle ambrati e in alcuni casi non contorti in posizioni innaturali, ci mette un po' ad abituarsi a distogliere lo sguardo dai corpi soffermandoti su altri particolari ma solo guardando i confini della radura ti accorgi di due corpi lontano da quello che è stato uno scontro vedi altri due corpi uno seduto e appoggiato a un grosso l'albero l'altro impalato a un ramo spezzato qualche metro sopra il primo corpo.
Man mano che ti avvicini ti sembra sempre più di riconoscere il corpo ai piedi dell'albero, adesso noti che è completamente privo di qualsiasi segno di violenza è solo un po' storto in qualche tipo di spasmo, il corpo sull'albero invece è interamente sporco di sangue e a terra vi é una grossa chiazza dove probabilmente l'emorragia dovuta al impalamento a gocciolato tutto il sangue. Adesso a pochi metri di distanza vedi e riconosci il corpo ai piedi dell'albero essere Crowina.. e alzando lo sguardo verso il corpo impalato riconosci la lunga gonna completamente zuppa di sangue ora secco di Tika Tika.
Ti avvicini a Crowina e non sembra dare segni di vita e il pallone e quello di un cadavere ma non sentendo nessun odore di morte proprio avvicinare una mano alla bocca e al naso è un debole fiato senti che c'è ancora. In quel momento dall'alto alla spalla ti colpisce un coltello e senti un debolissimo "lasciala stare o ti ammazzo".
"Ferma Tika Tika! Sono io Koilir! A primavera al villaggio del Mulino contro Ten Pike ci siamo conosciuti! Ho visto il corvo di Crowina che mi ha condotto da voi!"
"Quell'uomo.. l'ombra.. gli ha rubato lo spirito.. aiutala.. aiutala"
"Fatti prima tirare giù e medicare, altrimenti quando Crowina si riprenderà si sentirà sola senza di te. Inoltre spiegami meglio chi è quest'ombra, come ha ridotto così Crowina e come posso aiutarla esattamente". Col coltello stacco il ramo dall'albero, evitando di sfilarglielo dalla ferita e provo a medicarla in modo che possa arrivare a ricevere le cure del dittor Cubert.
E' a quasi 3 metri d'altezza e il ramo su cui ha impalata è piuttosto corto e fuoriesce poco dal corpo e lei è appoggiata al tronco dell'albero.
"Dimmi Tika Tika dove è andata questa "ombra" e come posso far ritornare lo spirito di Crowina a lei?"
Non risponde.
Provo a guardare in giro se trovo segni del passaggio o presenza di questa "ombra".
La radura é illuminata dal sole.. di ombra non ce n'é.
Cerco di arrampicarmi per liberarla dall'impalamento tagliando il ramo alla base dell'albero.
Quando inizi ad arrampicarti Tika Tika dice con un filo di voce che stenti a sentire "No.. devi salvare lei.. per me non c'é più.. nulla.. da fare.." E si sporge in avanti nello sforzo di sfilarsi dal ramo.
"va bene, va bene! Ma ferma o morirai!" cerco di creare un trasportino per Crowina per portarla al campo dal dottore.
Senti Tika Tika mormorare "Finalmente tutto svanisce". Fai il trasportino con 2 lance e dei mantelli dei morti. Poi t'incammini. Il corvo sembra guidarti.
Seguo il corvo, ma resto in allerta, chi ha causato tutto questo potrebbe essere ancora in giro.
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Stavo tornando con Krowina sulla slitta verso la base del pendio quando mi vedo sbucare dal nulla tutto il gruppo, tranne Jerome. Ovviamente erano preoccupati per la mia assenza prolungata, ma dopo aver spiegato quello che avevo scoperto comprese.
Spiegai loro del triste destino di Tika Tika morta impalata sull'albero e della possibile minaccia riferita a questa “ombra” che ha rubato lo spirito a Krovina.
Ci siamo rimessi in marcia, quando Giano ci ha avvisato che qualcun o qualcosa ci stava seguendo mantenendo le distanze.
Decidemmo così di proseguire lasciando indietro Gianno che avrebbe provato a scoprire chi era l'inseguitore e provare ad eliminarlo. Nel mentre il resto di noi avrebbe proceduto e Robol si sarebbe distaccato dal noi vegliandoci poco lontani per colpire la minaccia nel caso si fosse avvicinata troppo.
Io, il dottore ed Altar arriviamo senza problemi al campo base dove si trova il gruppo di Ogrebar, avvisiamo del possibile arrivo di un ospite indesiderato. Mentre Altar aiuta il dottore che fornisce le dovute cure alla povera Krowina io resto in allerta a fare la guardia.
Passano pochi minuti quando sento dei rumori provenire dal fogliame poco lontano. Per mia fortuna mi ero messo sulla difensiva, ma nulla poteva prepararmi per quello che mi sari trovato davanti!
Con la coda dell'occhio ebbi appena il tempo di vedere una lama arrivare contro di me riuscendo a pararla.
L'avversario che mi ritrovai davanti non era altri che Tika Tika, con un pallore cadaverico e un buco a livello dello stomaco enorme! Lo stupore però rimase per poco, quella non era più Tika Tika, era un abominio che doveva andare eliminata. Inoltre il mio pensiero andò pure a Robol e Gianno, cosa gli poteva essere successo!
Iniziò uno scontro mortale tra me e lei. Richiamai in me quello che il re del Fiume argento aveva chiamo Sangue Antico e poi lo scontro iniziò. Ci scambiammo fendenti e colpi uno dietro l'altro. Purtroppo il bosco le dava un grosso vantaggio tattico e la sua agilità era qualcosa di veramente fastidioso.
Sperai che quando arrivarono Altar, Gianno e pure il dottore la situazione migliorasse, ma così non fu.
Alla fine fui preso al collo due volte dai suoi pugnali e crollai a terra. Per nostra fortuna riuscimmo così a creare un'occasione per Gianno che finalmente riuscì ad assestargli un buon colpo agli arti.
Alla fine caddi a terra sfinito a causa della ferita che mi era stata inferta e la mia mente cadde nel vuoto. Mi riproposi però di farmi fare da Jerome una gorgiera, una volta tornati al villaggio.
Quando mi sono risvegliato mi sono trovato davanti il dottore. Ho provato a parlare, ma subito un dolore mi ha pervaso il corpo.”Non provare a parlare. La ferita è parecchia profonda, ma se la lascerai guarire dovresti poter tornare a parlare senza troppi problemi. Ma niente parole fino a completa guarigione!”. Gli feci segno di sì con la testa.
La situazione non era delle migliori, pare che Robol fosse stato conciato male e che Tika Tika una volta smembrata si sia liberata una qualche forma di ombra animalesca da lei. Le leggende narrano di queste creature...o esseri corrotti dal male...
Le storie però narravano di queste aberrazioni durante le grandi guerre tra le razze, esseri che inserivano nei morenti pezzi della loro anima rendendoli letteralmente dei burattini ai loro comandi! L'unica soluzione era quella di “uccidere” nuovamente il corpo liberando così il frammento di spirito che si andava poi a ricongiungersi allo spirito oscuro.
Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi ritardato il salvataggio di Krowina. Perdonami Tika Tika, non ho potuto fare nulla per aiutarti alla fine…
Visto l'accaduto era il caso di fare un sopraluogo dove avevo trovato le nane, ovviamente quando mi hanno chiesto di spiegare non ho potuto dire nulla. Andammo io, Gianno, Altar e Ogrebar. Ma prima di andare andai verso quello che rimaneva di Tika Tika e presi i suoi pugnali. Se Krowina si fosse ripresa credo sia il minimo darglieli come ricordo dell'amica, ma fino ad allora li avrei usati per vendicarla. Che la battaglia di Tika Tika continui tramite me!
Non impiegammo molto per arrivarci e per fortuna trovammo tutto come lo avevo lasciato (a parte il corpo di Tika Tika), ci muovemmo con circospezione ma non trovammo minacce imminenti per nostra fortuna. Contammo i cadaveri presenti e per fortuna erano tutti lì, pare che lo spirito oscuro non abbia fatto in tempo a possederli.
Gianno esplorata la zona ci delucidò su quello che era accaduto: due uomini enormi muniti di un falcione da guerra hanno causato il massacro e uno di loro è il bastardo che ha impalato TiKa Tika. Mentre un terzo era rimasto in disparte ai margini della radura, avvicinandosi poi a dove era presente Krowina...Gianno ha pure notato strani segni di bruciatura dove era presente Krowina, vista l'assenza di cenere o altre fonti combustibili, senza contare che non ne ho visti su Krowina… Possibile che lo stato di Krowina possa essere collegato a questo terzo fantomatico uomo? Ormai non dovrei neppure più dubitare di queste cose soprannaturali…
Gianno in seguito è pure riuscito a trovare la traccia dei tre umani. Questa ci condusse verso lo sperone del villaggio, ma stranamente invece di andare al villaggio le tracce costeggiavano e si inoltravano da un lato del bosco.
Gianno li trovò tutti e tre e grazie alle sue doti esplorative. Senza farsi scoprire riportò la descrizione dei tre. Ogrebar confermò che si trattava con tutta probabilità dei temuti immortali (i due colossi), il terzo secondo Gianno è una sorta di “stregone” dal modo con cui si comportava. A questo punto direi che ci sono buone probabilità che sia stato lui a causare lo stato di Krowina e degli altri nani morti “controti”. Mi chiedo ancora però perché Tika Tika abbia insistito tanto con la storia dell'ombra, che non fossero stati solo deliri?
Decidiamo di retrocedere e organizzare l'attacco visto che ora la minaccia principale è lontana dal possibile luogo dello scontro, sì ma per quanto non ci è dato sapere, quanto odio non poter far notare queste cose agli altri…non che di solito tendano ad ascoltarmi purtroppo…
Tornati al campo ci preparammo all'attacco, lasciali spadone e piastrone alla base e chiesi aiuto al dottore, purtroppo mi sentivo la febbre. Oltre a quello mi è stato dato pure una medicina per evitare il “male” presente nelle rovine.
La risalita delle rovine andò senza problemi, arrivammo allo stanzone dei due argani e riuscimmo a scendere.
Il calore che ci inondò era soffocante! Un enorme salone con al centro una pira bruciava, stranamente il fumo non restava ma spariva da qualche parte. Illuminati vedemmo tre uomini col becco che tenevano i nani con delle catene mentre questi stavano scavando un tunnel.
Arrivati al primo la gioia di aver liberato i nostri compagni nani si tramutò in orrore quando vedemmo che i nani non erano più tali, ma cadaveri ambulanti! Feci in tempo ad allontanare Gianno che senza dire nulla decidemmo di ritirarci, ma non prima di aver sgozzato anche gli altri due col becco, fottuti bastardi!
La ritirata ci venne impedita da un nano non morto. Nonostante alcune difficoltà riuscimmo a superarlo e salire usando la piattaforma. Risaliti tagliammo le corde di entrambe le piattaforme. Che quelle creature ed i loro padroni marciscano per sempre in quell'inferno.
Corremmo poi verso l'uscita i più veloci possibili.
Alla porta con la ruota il teatrino si ripeté e un'altra guardia si ritrovò con il collo tagliato da Gianno.
Arrivati però in fondo al corridoio non ebbi il tempo di dire “controlliamo entrambi i lati prima di caricare a testa bassa” e così mi ritrovai un soldato che mi attaccava alle spalle visto che gli altri hanno attaccato senza guardasi le spalle. Per mia fortuna era solo un graffio e gli piantai il pugnale di Tika Tika nel petto. Mentre gli altri eliminavano gli altri tre.
Poi aprimmo la via e l'aria fredda della superficie ci pervase mentre salivamo la scala…
La porta si aprì ed ecco l’aria fresca della superficie ci riempie i polmoni! Che sensazione piacevole risentire l'aria dopo l’inferno in cui eravamo stati, il mio compito però non è ancora finito. A causa delle ferite precedentemente ricevute Robol cade a terra svenuto. “Non temete, è solo affaticato, probabilmente le medicine hanno finito il loro effetto” spiegò subito il dottore. Decisi che quindi toccava a me prendermi cura del Re in assenza di Robol. Dalla precedente esplorazione dovrebbero esserci quattro guardie fuori dalla tenda. Andai sopra e con circospezione guardai se erano ancora lì. Purtroppo non notai molto e tornai indietro, cercando di farmi capire.
Gianno poi salì ed urlò:”Salite! Pare non esserci pericolo! Ogrebar è al centro del villaggio e non pare essere in battaglia!”
Immaginate la sorpresa quando usciti dalla tenda, che presentava una strana apertura e fattura ora che la osservavo meglio, ci trovammo tutti i nani di Ogrebar che ci salutavano dal villaggio senza alcun segno di apparente battaglia.
Arrivati in piazza Ogrebar mi si avvicinò e guardò un attimo in dietro di me e disse: ”E tutti gli altri nani?”. Purtroppo scossi la testa con fare rassegnato. Per quelle povere anime ormai non c’era più nulla da fare.
“Dannazione! Non che noi siamo stati più fortunati.” Subito lo guardai con fare interrogativo. “In due delle case abbiamo trovato il resto degli abitanti, donne e bambini. Ma non sembrano stare bene. Dottore! Vada a dare un occhiata!”. Subito il Dottor Cuberth si affrettò a controllare la situazione.
Subito dopo però Altar fece la domanda che ci stavamo ponendo tutti: “Ogrebar ma dove sono finiti tutti gli uomini della federazione? Non mi pare di vedere segni di battaglia". Ogrebar lo guarda e risponde: “Se ne sono andati mentre ci stavamo preparando, quando eravamo pronti all’attacco abbiamo visto che non c’era più nessuno. Hanno lasciato qua solo qualche guardia dentro le rovine e poi se ne sono andati.”
Un momento dopo feci alcuni gesti e con un cenno della testa Gianno partì sulle loro tracce. Durante la sua assenza controllammo gli abitanti che a detta del dottore pochi erano abbastanza ben messi per sopravvivere, ma quei pochi li avremmo portati da noi, non potevamo lasciarli così! Mandammo allora Normal e Fedrof a far allestire il villaggio per il nostro arrivo con i feriti.
Quando tornò Gianno le notizie non furono rassicuranti : ”Si son divisi in tre gruppi, uno grosso si è diretto verso il campo di battaglia dove abbiamo trovato Tika Tika e Krowina, uno a sinistra di almeno dieci persone ed un altro a destra, questi pare siano sentinelle che tengono d’occhio chi esce dal villaggio e… perché quegli sguardi?”, Ogrebar gli spiegò che ormai avevamo già inviato degli uomini verso il villaggio. Bisognava eliminare quel gruppo di sentinelle della Federazione.
Organizzammo grazie ad Ogrebar una trappola. Lui e parte dei suoi combattenti avrebbero fatto finta di avere un ostaggio, che sarebbe stato Jerome, attirando l’attenzione delle sentinelle. Mentre un piccolo gruppo di noi li avremmo attaccati alle spalle.
Il piano funzionò abbastanza bene, quando sentimmo le urla dei nani scattammo nel tentativo di stanare gli arcieri, Gianno richiamo la mia attenzione e mi indico un punto, subito caricai in cerca del nemico.
Quando lo trovai però non potei fare a meno d’inveire dentro di me: “ Maledetto soldato! Tra tutti i posti proprio in cima ad un albero! E proprio mentre le medicine del dottore cominciano a svanire con i loro effetti!”.
Con me era venuto il Re, grazie a lui sono riuscito ad arrivare sotto l’albero dell'arciere. In quel momento notai che pure il re era in difficoltà! Dovevo provare ad eliminare il bastardo sull'albero prima che potesse fare altro. Tentai più volte di colpirlo con i pugnali, ma la vista ormai mi si stava offuscando. Il maledetto non ebbe idea migliore di saltarmi letteralmente addosso, purtroppo l’urto mi portò a svenire. Quello che seguì lo ricordo con molta confusione, il Re che attacca, la fuga del soldato e l’arrivo di Gianno.
Quando mi risvegliai ero adagiato sul tronco e mi avevano fatto riprendere i sensi. “Piano Koilir…" era il dottore "il Re non è in pericolo di vita, muoviti adagio. Hai preso abbastanza colpi per un giorno solo. Aspetta ancora un po’ che ci dirigiamo tutti al villaggio.” Feci cenno di capire al dottore. Prima di andare però recuperai i coltelli usati e li rimisi nella cintura di Tika Tika, questa volta non mi era andata era nulla bene, mi era sfuggito un nemico che poteva essere pericoloso per la sicurezza dell’intero villaggio.
Portammo i feriti ed i malati al villaggio, qui scoprimmo che un soldato della federazione aveva provato a seguire Fedrof e Normal, ma questi era caduto in una loro trappola ed ora si trovava in custodia al villaggio pronto per essere interrogato.
Subito si disegno un ghigno di soddisfazione sul volto di Ogrebar. Finalmente avrebbe potuto sfogare un po’ di frustrazione accumulata in giornata verso la Federazione.
Sono passati molti mesi dagli eventi di questo inverno ed ora l'estate è arrivata. La comunità si è allargata, soprattutto dopo l'arrivo di altre quaranta persone circa dopo l'esplorazione di Robol. Pare infatti che nelle pianure non vi sia rimasto neppure più un nano. Il nostro popolo infatti pare essersi riparato sulle montagne e nelle foreste. Inoltra pare che Ogrebar e la sua compagnia rimarranno con noi per il momento a difesa di questo villaggio.
La vita aveva preso a scorrere tranquillamente quando durante una delle serate nella foresta del Re della Foresta accadde l'impensabile. Eravamo il solito gruppo quando improvvisamente ci trovammo circondati dai figli del Re della Foresta. Il panico si era impossessato dei più giovani :”Calmi! Niente movimenti bruschi!”. Le creature non lasciavano uscire nessuno, ma non avanzavano neppure, restavano attorno a noi.
Passarono diverse ore, ed alla fine arrivò Altar con il dottore che vennero fatti entrare e accerchiare dalle creature. “Koilir parla! Cosa stà succedendo?”, “Non ne ho idea mio Re, ma pare che non vogliano lasciarci andare via. Eppure non abbiamo fatto nulla per provocare loro o il loro signore! Potete fare nulla voi al riguardo?”. Il Re subito usò il suo elmo, ma a parte essersi reso ridicolo non ottenne altro effetto oltre quello di far arrabbiare le creature che iniziarono ad avvicinarsi a noi.
Quando ormai erano a due metri da noi il Re sembrò riprendere il controllo e le creature retrocedettero lasciandoci la possibilità di tornare al villaggio.
Qui scoprimmo il motivo dell'attacco grazie a Gianno.”Il Re della Foresta non c'è dall'inizio dell'inverno. Al suo posto c'è un “sostituto” che amministra la foresta in sua assenza”.
Il giorno dopo andammo ad incontrare questo sostituto che si rivelò essere una creatura simile al Re della Foresta. Questi ci spiegò che il suo signore si era addormentato per riprendere le forze, ma che qualcuno aveva intaccato la sua forza al punto da non poterlo far ridestare. La sua assenza aveva portato i suoi figli a dimenticare parte dei suoi ordini, tra questi la nostra promessa.
Pare infatti che ci sia un essere in grado di assorbire il potere magico dagli esseri viventi che ne sono in possesso. Subito il pensiero di tutti andò a Krowina e dopo averla portata al cospetto del sostituto confermo i nostri timori.
Per risolvere la situazione avremmo dovuto uccidere o perlomeno indebolire la creatura con delle armi forniteci dal sostituto. Queste si rivelarono essere dei bastoni con una punta. Fece inoltre dono di alcuni uccelli che girano attorno a Gianno e Robol che avvizziscono in presenza di magia oscura.
Il giorno dopo ci incamminammo verso un possibile punto d'inizio per scoprire dove fosse andata la creatura, ovvero dove avevamo trovato i duo immortali. La sorpresa fù grande quando ci trovammo davanti gli immortali che a detta di Gianno erano esattamente nello stesso punto di dove li aveva visti l'ultima volta. Organizzammo l'attacco e ci preparammo per lo scontro imminente.
Il piano era semplice, metà di noi avrebbero preso uno degli immortali e l'altra metà il secondo. Jerome darà loro il colpo di grazie dopo che avremo attirato la loro attenzione verso un unico punto. Gianno avrebbe provato ad attirare l'attenzione di un singolo immortale, mal che vada il secondo lo intercettano gli uomini di Ogrebar, Normla e Fedrof.
Ma prima di iniziare il sacchetto alla cintola del Re si illumina. Il re ne tira fuori una strana sabbia che brilla, dalle parole di Robol pare fosse un dono del Re del Fiume Argento. La vediamo scorrere nell'aria anche se in assenza completa di vento, verso quello che probabilmente è il centro della radura. Pieni di domande ci prepariamo però per l'imminente scontro.
Ci disponiamo in formazione per intercettare il soldato. Gianno và silenziosamente e sparisce dalla vista. Passano i minuti, ma nulla accade, mi sale l'agitazione. Cerco di controllarmi e tenere a bada la tensione che sale, non mi piace troppo l'idea di approcciarmi a quei mostri.
Improvvisamente un rumore dalla foresta e Gianno spunta fuori correndo, subito seguito da uno di quei soldati modificati della Federazione, finalmente ne vedo uno; l'aspetto è decisamente inquietante, sono una montagna di muscoli e quelle che sembrano placche ferree sotto la pelle! Senza contare quell'arma che brandiscono, la mia sembra uno stuzzicadenti in confronto!
Gianno mi passa: “Tutto vostro!” mi dice passandomi. Qui inizia uno scontro mortale con il soldato. Un passo falso ed è morte certa.
Cerchiamo di creare un fronte e di attirare la sua attenzione, dopo alcuni secondi interminabili siamo in posizione e diamo il segnale a Jerome. Il gigante carica e con un colpo secco colpisce il punto debole del soldato. Cade in ginocchio ed il Re gli stacca di netto la testa con un colpo di grazia.
Nel mentre pure l'altro soldato è sistemato e possiamo tirare un po' il fiato.
Il Re però prende e va verso la radura dopo aver tirato fuori la sabbia argentea. La radura non ha nulla di strano, tranne una sorta di cerchio formatosi dalla sabbia argentea che vi si è andata depositata. Il re ed io guardiamo intorno, ma non notiamo nulla che ci allerti o spieghi cosa fare. Improvvisamente sento un urlo ed il dottore cade fuori dal cerchio di sabbia in cui era entrato, subito mi avvicino a lui per vedere cosa gli è successo. Un secondo dopo alle mie spalle sento: “Koilir, attento!” e la spada del re che cala sul mio piede.
Rimasi non poco sorpreso quando però la spada gli venne deflessa da qualche forza invisibile e andò a impiantarsi nella sua gamba.
Spaventato mi allontanai e presi il povero dottore, dal centro della sabbia fuoriuscì un uomo, era probabilmente lo stregone di cui Gianno ci aveva parlato! “Insolenti! Cosa pensate di fare? Assaggiate la mia ira per avermi disturbato!”.
Tutti scattiamo e tiriamo fuori i bastoni dell'Araldo ed uno ad uno li impiantiamo nello stregone, che nel mentre era rimasto intrappolato nel cerchio di sabbia, impedendogli di scappare o muoversi lontano da esso. Alcuni di noi vengono colpiti, ma riusciamo a piantare il quinto bastone.
L'uomo si rivela per quello che è, un ombra o qualcosa di molto simile.
Il Re mi ordina di impiantare l'ultimo bastone nella creatura. Eseguo l'ordine! Ma il vento che si sprigiona non mi lascia avvicinare e vengo preso da quell'essere!
Il bastone mi cade e nella stretta della creatura vedo con orrore la mia armatura venire fusa sotto i miei occhi, non posso fare nulla, sento poi la mia carne bruciare!
Poi l'ombra improvvisamente scompare, cado a terra, sono ancora vivo! Vedo il Re con il bastone in mano che mi si avvicina zoppicando “Koilir, ci siamo riusciti, la creatura è morta. Hei voialtri! Venite presto! Abbiamo dei feriti!”.
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Una luce, blu, dall'alto. Sento che sto riprendendo conoscenza. Freddo, incomincio a sentire freddo.
Cerco di riordinare i ricordi...giusto, la fuga con il re, il mostro ombra, le vasche. Il re! Provo ad alzarmi ma crollo subito a terra come un sacco di patate. "Prenditela comoda Koilir, cerca di riattivare i muscoli". Gli occhi mi si adattano e vedo Gianno seduto vicino alla sua vasca.
Seguo il suo esempio e mi guardo attorno. Con mio sollievo vedo la vasca del Re, da cui esce lo stesso.
Quando lo sguardo arriva alla vasca di Jerome, con mio sommo dispiacere scoprii che la vasca si era rotta portandolo alla morte, di lui non rimanevano altro che le ossa.
Dopo due buone ore in cui facemmo esercizi per riattivare i muscoli dopo il lungo torpore riuscimmo ad essere tutti finalmente in piedi e venne il momento che temevo:"Quindi? Cosa si fa ora? chiesi. "A non ne ho idea" rispose il Re, tutti lo guardammo quasi in cagnesco, "ma son certo che la filastrocca dei miei avi avrà la risposta!" il Re comincio subito a ripeterla. "Non sono certo della sua interpretazione, ma credo che riunirci con il nostro popolo sia la cosa più saggia da fare, quindi andremo a Nord, nel luogo in cui L'orco doveva condurli".
Janno prese la parola:"Re, ti faccio notare che siamo completamente senza equipaggiamento per un viaggio del genere, inoltre non avete considerato che non abbiamo idea da quanto tempo siamo qui. Io ricordavo di essermi addormentato in una grotta, questa è palesemente una cupola fatta sopra di noi da un albero, credo, ma di sicuro non una grotta di pietra".
In quel momento notai il particolare, Janno aveva ragione, "Provo a uscire, magari ottengo qualche informazione", andai verso il limitare e iniziai a scostare le radici. Subito ne fui avvolto e una voce parlò nella mia testa:"NO!Non uscire! è pericoloso fuori. Le ombre sono in agguato".
Dopo un primo momento di sorpresa mi ricordai che avevo ricevuto la benedizione del Re del Fiume Argento, provai a fare qualche domanda allo spirito che ci proteggeva, ma non ottenni molto altro. Tornai e informai il gruppo.
"Quindi siamo bloccati qui?" fece Robol, "No, guarda, lì c'è un'apertura, forse è lo stesso tronco da cui siamo scesi, quindi porterà pure fuori".
"Comunque non è il caso di uscire, aspettiamo che il giorno sorga e poi vediamo come andarcene da qui".
La notte passò, e dopo che il liquido in cui dormivamo ci colò via incomincio a fare freddo e parecchio pure. Tutto il metallo che avevamo addosso era letteralmente scomparso, tranne i metalli pregiati, almeno così direi vedendo ancora i denti di Robol.
Dall'alto della cupola iniziarono a calare delle lucciole e giraci intorno, ne presi una delicatamente, era una strana creaturina, non una lucciola. A quanto pare lo spirito albero ci stava proteggendo.
Quando finalmente la mattina arrivò mandammo Gianno fuori in esplorazione.
Tornato: "Vero, ci sono ombre o creature tutte intorno a questo albero. Dobbiamo fare molto silenzio e viaggiare poi veloci verso il fiume Argento".
Dissi: "Allora usciamo tutti una sola volta così...".
"E rischiare di allertare le creature? No se ne parla. Andremo a gruppi da due e io farò sempre da accompagnatore" disse Gianno.
Tutti concordarono e si decise di operare così. Ma se andavamo tutti assieme non avremmo fatto un solo viaggio col rischio di esser scoperti? Bha, il re ha deciso così e quindi è l'opzione migliore.
Andai per primo con Gianno, ci allontanammo di cento metri e torno indietro. Gli alberi con le creature erano solo la prima cerchia quindi era tranquillo fuori. Mi sedetti in allerta e cercai un bastone usabile per difesa. Dopo una decina di minuti arrivarono gli altri con Robol grondante di sangue.
"Cosa è successo?" chiesi mentre prestavo soccorso al povero Robol. "Semplice, ci hanno sentito e hanno cercato di mangiare. Per fortuna pare non gli piaccia la luce del giorno" rispose Gianno.
Ci spostammo poi a ovest verso il fiume e da li con un giorno di cammino raggiungemmo quello che era il luogo in cui avevamo nascosto il nostro equipaggiamento. Con nostra fortuna lo trovammo e dopo qualche sforzo lo liberammo dalla pietra sotto cui era nascosto. Qui notai lo stato in cui si trovata il metallo. Presi in disparte Gainno la sera.
"Gianno"..."Dimmi Koilir"..."io non sono un esperto, ma la zona sembra cambiata radicalmente, non credo siano passati solo qualche anno. Inoltre il metallo presenta segni di usura dovuti al tempo, e se conosco il mio mestiere, e lo conosco, direi che è passato quasi un secolo".
Gianno fece un cenno con la testa:"Per quanto mi piacerebbe dissentire Koilir potresti aver ragione, le foreste non spariscono e compaiono in pochi anni. Il paesaggio è cambiato radicalmente".
Il giorno dopo facemmo partecipi delle nostre ipotesi agli altri due che concordarono con noi.
Decidemmo di passare qualche giorno per far riprendere Robol dalle ferite e risistemare alla meglio il nostro equipaggiamento per il viaggio a Nord che ci aspettava per riunirci con il nostro popolo...o quello che ne rimaneva.
Mi sveglio e controllo il campo, sembra tutto a posto, Gianno come al solito non è qui, starà cacciando la colazione. Ci prepariamo per prendere il cammino a nord.
"La ferita sembra essersi chiusa abbastanza per riprendere il cammino Robol. Direi che è il momento di tornare al lavoro."
Robol mi fa una smorfia:"non serviva tutta questa preoccupazione, sono duro io, non mi serviva tutta questa attenzione".
Sospriro, sta bene, prendiamo il cammino verso nord.
Io, Altar e Robol con Gianno che fa da avanguardia. Ad un certo punto sentiamo urla dalle montagne, gnomi, dannazione. Non capisco nulla del loro stridere se non Nani e prova.
Estraggo lo spadone e mi metto in difesa del Re davanti a lui:"Robol controlla se siamo circondati e proteggi la..."
"HAAAAAA!"
Robol senza dire o fare nulla si era messo a caricare a testa bassa gli gnomi in avvicinamento.
"ROBOL! MA CHE! TORNA QUI! TORNA QUI CAZZO! Devi proteggere il Re, non farti ammazzare inutilmente!"
Per i Corvi di Cullhaven, perché tutti quelli vicini al re hanno sempre manie suicide o mandano altri a massacrarsi?
"Koilir, io sto facendo il mio dovere! Perché non carichi pure tu?"
"Robol! il nostro compito è proteggere il Re, io proteggo il fronte mentre tu proteggi le spalle del Re, hai controllato se almeno avevamo le spalle sicure? Torna qui e non fare storie! è un ordine!"
Robol torna in posizione e finalmente controlliamo la zona circostante, come sospettavo, ci sono diversi gruppi di cacciatori gnomici, di cui uno alle nostre spalle.
Si avvicinarono sempre di più fino a quando non usci Gianno che parlò con quello che sembrava il capo. Dopo una buona mezzora tornò e ci spiegò la situazione.
"Pare che siamo finiti nel mezzo di una profezia gnomica, pare che sapessero che sarebbero passati tre nani che avrebbero ristabilito il giusto dominio dei nani e gnomi nelle terre dell'est. Ci sottoporranno ad una prova questa sera."
"Altre opzioni Gianno? Vorrei avere a che fare il meno possibile con gli gnomi se non per ucciderli. Possiamo andarcene e lasciarli alle loro stupide credenze?"
"Temo di no Altar, sono cacciatori, se provassimo a scappare ci troverebbero e ci ucciderebbero".
Ci decidemmo quindi ad attendere la sera e venimmo portati ad una grotta enorme e circondati dai loro sciamani ci chiesero molto, o perlomeno questo è quello che ho capito.
Mai capito molto lo gnomico, se non in guerra.
Gianno mi fece da interprete. Alla fine gli sciamani ci pronunciarono:" Ora verrete sottoposti alla prova, fallitela o impiegateci troppo e morirete. Andate dentro con ciò che siete e riportateci gli oggetti. Se riuscirete nella prova avrete il nostro supporto."
"Sta dicendo che dovete spogliarvi e andare dentro" fece Gianno.
Di malumore ci spogliammo, ma la spada me la prendo.
Dopo un veloce scambio di parole:"niente armi, so che non lo vuoi, ma cercate di fare uno sforzo" fece Gainno.
Sospirando lasciammo le armi e ci addentrammo in mutande.
Incredibile ma dentro la grotta si cuoceva. Prima di entrare gli gnomi avevano fatto quello che pareva uno strano canto e sembrava che qualcosa avesse risuonato nella caverna. Nel dubbio chiesi:"Altar la sabbia reagisce a nulla?" sperando che non reagisse a nulla.
Altar tira fuori la sabbia e subito comincia a turbinarci attorno ed entrarci nei polmoni.
La respiro senza preoccupazione, è pur sempre una benedizione del Re del Fiume Argento.
Inoltre la polvere ci indicò varie vie. Prendemmo quella più a sinistra.
Arrivammo ad un piccolo spiazzo e il filo di polvere portava ad un incavo nell'albero più grosso.
All'interno vi era un serpente e subito sotto qualcosa riluceva. Sembrava una pietra.
Gli gnomi hanno fatto qualcosa e ormai so riconoscere uno spirito:"Venerabile spirito, hai qualcosa che ci interessa sotto di te puoi consegnarcelo?".
Niente, il serpente non si muove, che mi sia sbagliato.
"Che fai Koilir, ti metti a parlare con i serpenti ora? Ha ha ha!"
Robol subito mise la mano dentro con l'intento di prendere la pietra.
Ovviamente il serpente scattò e lo morse. "Chi osa interrompere il mio riposo? Shhhh."
"Noi spirito, perdonaci, ma abbiamo bisogno di quello che nascondi sotto di te".
"Shhh. Io faccio la guardia, nessuno può avere il mio tesoro, tranne che il coraggio possiede per prenderlo. Shhh."
Vedendo lo stallo nessuno osava quindi mi feci avanti. Chiusi gli occhi avvicinai la mano per prendere la pietra.
Il serpente annusò un momento la mano e mi lascio avanzare a prendere la pietra. Mentre la afferravo però mi si avvicinò al collo e si adagiò sulla testa.
In quel momento:"solo i coraggiosi possono prenderla, vediamo quanto sono coraggiosi i tuoi compagni."
Non avevo più il controllo del mio corpo! Di fatti sferrai un pugno in faccia a Robol.
Quello che segui fù una vergognosa rissa tra me contro il Re e Robol. Si risolse solo quando Robol con un morso tagliò a metà il serpente e lo lanciò via da me.
"Shhhhchifosi nani"
Il serpente si rintano di nuovo nel buco d'albero.
Avevamo una pietra. Ne mancavano molte altre. Speriamo che sia più facile recuperare le altre.
"Altar quante ne mancano ancora di queste pietre da recuperare?"
"Una Koilir, poi avremo finito la prova."
Seguimmo il filo di polvere dorata fino ad una landa desolata di zolle argillose.
"E quindi? cosa dovremmo fare ora?" chiese Robol.
"vediamo" feci io "SIAMO QUI PERLA PROVA! O SPIRITO CHE DIMORI IN QUESTE LANDE, MOSTRATI A NOI E PONICI LA TUA PROVA!"
...
...
...
"sei sicuro che sia il posto giusto? non sta succedendo nulla." chiese Robol.
"Strano, mi aspettavo che sarebbe succ... aspetta, mi pare di vedere una figura nel mezzo del campo, o è un tronco? Forse la pietra è all'interno." feci notare.
Incominciammo ad avviarci quando notammo che il terreno era estremamente instabile e quel che era peggio tra le fessure delle zolle si trovavano variarti in decomposizione che cercavano di trascinare verso il basso!
Quasi riuscirono a portare giù Robol! Per fortuna lo presi e lo feci tornare indietro.
"Ma sono la sua guardia Koilir, dove va lui vado io!" "sì, non temere vado con lui, ma una guardia che si fa mangiare dal terreno non è utile al re. Baderò io a lui durante la prova, tu riposa e tienici d'occhio e urla se noti qualcosa di strano"
Raggiunsi il Re e proseguimmo con fatica fino alla figura. Si rivelò essere un tronco, ma quando cercai al suo interno non vi era alcuna traccia di pietre o altro. Preso dallo sconforto presi il tronco e lo lanciai via.
"Che vuoi che facciamo spirito! Eh! La prova è per caso farsi mangiare a dal terreno?! Rivelati ai nostri occhi!" ma ancora nulla.
"Koilir è inutile arrabbiarsi, raggiungiamo il limitare della nebbia, forse è lì che dobbiamo andare".
Ripresi il controllo e riprendemmo a camminare, purtroppo il nostro Re mise il piede in fallo e cadde rovinosamente in terra. Il terreno lo inghiottì fino alla cintola.
"Altar! Non lo prenderete maledetti!" piantai i piedi e con fatica riuscii a tirarlo fuori dal terreno senza sprofondare.
"Altar devi stare attento. Se ti avesse sommerso del tutto avresti potuto...le tue gambe son tornate normali..."
"lo sono? o è vero!"
La zona del Re seppellita aveva tolto la maledizione sul suo corpo!
"Altar forse la prova è accettare di farsi prendere dal terreno?"
"Koilir sei impazzito? Potrebbe essere solo un trucco per farci soffocare nella terra."
Prendo un profondo sospiro. "io sono la tua guardia, sono sacrificabile e tu non puoi farti vedere in queste condizioni dal nostro popolo. Provo io, prega che vada tutto bene. Sul serio, prega il Re del fiume Argento."
Stavo per farmi cadere a terra quando vedo la testa di un nano uscire dal terreno, il nano presentava vari punti del corpo decomposti..
"Altar, ora non farti prendere dal panico, ma girati, lentamente."
Altar mi guarda, si prepara e si gira, avvisarlo è servito poco.
Lo prendo in tempo:"ti avevo detto di prepararti! Ma che mi combini!".
"chi di voi è re" chiese il nano che nel mentre era uscito completamente dal terreno.
"Io! Sono Altar Esser! Ultimo discendente della gloriosa casata dei signori dei nani!"
Un momento dopo lo vidi venir investito da una tempesta di terra, questo mi fece temere per la sua incolumità, ma sorprendentemente lo ritrovai tutto intero e ritrasformato in nano!
"Quell'aspetto non si addiceva ad un re. Io sono lo spirito dei nani caduti in sofferenza ad opera degli umani. Re. Rispondi alla domanda. Vita o morte? Vita o morte per il tuo popolo?"
"Naturalmente vita!" fece Altar
Il nano fecce segno d'assenso:"vita per il popolo e morte tua a fine missione o no?"
Altar si rabbuiò:"ho giurato di proteggere il popolo nanico, a qualsiasi costo. Qualsiasi"
Il nano fece un cenno poi la terra si sollevò e c'investì.
Mi risveglia nella grotta degli gnomi completamente normale (Re Argento grazie!) e Altar teneva in pugno l'ultima pietra.
Gli gnomi confermavano che avevamo superato la prova e ci avrebbero aiutato. Detto questo ci lasciarono, tranne uno.
"Quindi tu saresti?" feci, "quello che sa la strada", "bene quello che sa la strada, portaci verso il nostro popolo".
I giorni seguenti salimmo sui monti, il problema era che nuovi predatori avevano iniziato ad abitare quelle vette e noi avevamo Robol messo male che ci rallentava tutti.
Quello che temevo successe la seconda notte. Dormivo quando Altar svegliò tutti (tranne Gianno che era andato in avanscoperta) che le bestie ci avevano scoperto.
Ci preparammo allo scontro, mi preparai per fare da scudo. Purtroppo Robol ebbe la stessa identica idea, ma ferito e non armaturato.
Il capo branco individuò il più debole del gruppo e colpì, ferendolo. Per fortuna un colpo ben assestato di Altar fece scappare via la bestia ferita.
Le condizioni di Robol si erano aggravate. Controvoglia accettai di fermarci il necessario per farlo riprendere.
Purtroppo questo significo passare le montagne in pieno inverno, il freddo una notte mi aveva quasi reclamato. Per fortuna mi scaldarono in tempo.
L'altro evento strano fu trovare un orso assiderato in piedi con le viscere mangiate, fu un incentivo per andarsene ancora più velocemente dalle vette.
Finalmente raggiungemmo la base delle montagne oltre la palude. Qui "quello che sa la strada" ci lasciò alla nostra missione.
Jeder Klob si era appena unito alla carovana dei nani vagabondi quando giunse la notizia che una grossa armata della Federazione stava per raggiungere Culhaven. La carovana si mosse subito per dare una mano e, grazie al loro intervento, molti abitanti di Culhaven si salvarono dall'attacco notturno. Per la città però non ci fu nulla da fare quindi la carovana non ebbe altra scelta che ripiegare verso Capaal con i superstiti.
Dato che le avanguardie della Federazione continuavano ad attaccare la carovana, questa si frammentò in piccoli gruppetti più difficilmente individuabili.
Jeder Klob rimase con l'amico Altar Esser, re del clan e Robol denti d'argento. Rimasero con loro anche un paio di superstiti che avevano salvato dalla città un nano combattente alle prime armi ed un fabbro umano.
Dopo un po' di cammino, il gruppetto venne attaccato nottetempo mentre era accampato. Si trattava di un'avanguardia della Federazione che fu eliminata con facilità dai coriacei nani ed i due robusti umani. Interrogati i superstiti, la compagnia venne a conoscenza che l'avanguardia era solo la prima di 10 e che avevano un piccolo campo base poco indietro. Eliminare il loro campo base fu ancora più facile che rispondere all'imboscata ma, data la minaccia incombente, la piccola compagnia riprese il cammino fino a raggiungere un posto di blocco nanico all'altezza del Cuneo.
Il gruppetto venne fatto passare ed apprese che il re dei nani era in salvo a Capaal, ora non restava che mettersi d'accordo sul da farsi.
Il gruppetto guidato dai nani era accampato poco a sud di Capaal, nei pressi di un fiume. La notte trascorreva tranquilla, Jeder Klob montava di guardia con la nana Murfella ma i suoi sensi erano ottenebrati: da troppo tempo non toccava alcool ed i ricordi lo tormentavano. Fissava il fuoco ma vedeva i suoi poveri amici massacrati dalla Federazione. Lo chiamavano, imploravano il suo aiuto, ma inutilmente perché lui non era lì, infine morivano ad uno ad uno in un combattimento impari ed i superstiti venivano torturati a morte.
D'improvviso due di quei loschi figuri che popolavano i suoi incubi sembrarono materializzarsi dalle sue visioni e li minacciarono con delle armi da fuoco. Jeder si convinse che non erano frutto della sua mente solo quando Murfella aizzò i cani contro di loro. Troppo tardi però per reagire, si alzò in piedi solo in tempo per venire colpito da un pallettone e solo la sua fibra robusta gli permise di assorbire il colpo ed aiutare la nana in difficoltà nel fronteggiare il suo avversario. L'altro individuo, che poi si scoprirà essere il famigerato Tenpike, battitore della Federazione, sparì nel buio correndo verso il carro e scappò via rubando il cavallo di Jerome il fabbro.
Nel frattempo, nel buio del bosco, un altro combattimento stava avendo luogo tra un altro battitore, Jerome, ed uno sconosciuto umano che poi si sarebbe presentato col nome di Gianno.
Subito dopo il combattimento si fece avanti un altro sconosciuto, un goblin delle Vesti Bianche, un certo Azrec, che gentilmente si offrì di prestare le sue cure a tutti i presenti.
In seguito i nani e Gianno si intrattennero con l'aggressore sopravvissuto per estorcergli informazioni. Jeder non assistette all'interrogatorio, consapevole che non sarebbe stato in grado di controllarsi in presenza di uno degli individui che aveva giurato a se stesso di sterminare senza pietà. Impiegò il tempo cercando tracce del nemico fuggiasco ma senza esito, poi venne inghiottito nuovamente nei propri ricordi perdendo la cognizione del tempo.
Quando tornò al campo trovò il battitore della federazione morto, con una schiuma giallastra che gli fuoriusciva dalla bocca e gli altri intenti a discutere sul da farsi. Parlavano di andare a nord, verso i monti Toffer per combattere la Federazione, ma la Federazione era li, non aveva senso andare a cercarla in giro per combatterla!
Jeder non prese parte alla conversazione ed andò subito a dormire, intenzionato ad accompagnare gli altri solamente fintanto che non si fossero spostati troppo dalla Terra dei Nani, perché era lì che si sarebbe dovuta consumare la sua vendetta.
La carovana era accampata tra la vegetazione in attesa del ritorno del giullare. C'erano tutti i nani ed i loro ospiti ad esclusione di Gianno, che si era allontanato verso nord per sbrigare questioni personali e non si era più fatto vivo.
Koilir nel frattempo insisteva per andare a Capaal ed alla fine riuscì a convincere Jeder, Jerome ed il dottor Azrec Cuberth ad accompagnarlo, quindi una mattina si incamminarono. Jeder di per sé avrebbe preferito restare in compagnia dei propri amici nani, ma erano ormai settimane che non toccava alcool e in più di un'occasione si era reso conto che le mani gli tremavano.
Dopo alcuni giorni di cammino, la piccola compagnia, arrivò in vista di Capaal. La fortezza era davvero imponente con il suo complesso di dighe e fortificazioni ed era ingombra di sfollati accampati alla bell'e meglio in ogni dove.
Trascorsa la notte in uno di questi campi di rifugiati, i quattro si recarono presso la fortezza principale, attraversando diversi posti di blocco ed un ingegnoso sistema di camminamenti, scale e cunicoli.
Koilir e Azrec vennero lasciati entrare al comando dei nani mentre Jeder e Jerome dovettero trascorrere la giornata fuori dal palazzo, in compagnia di una bottiglia di vino generosamente offerta da un soldato di buon cuore del posto.
Dopo il loro ritorno venne consegnato al gruppo un carretto di provviste ed un'armatura per Koilir e si unì a loro il famigerato sergente Gliran, un vecchio nano che a Culhaven godeva di una fama eccezionale per via delle sue imprese in battaglia.
Sulla strada del ritorno, una notte, il gruppo ricevette una visita decisamente sgradita, Tenpike con degli sgherri della Federazione aveva teso loro un'imboscata. Dopo aver estorto un po' di informazioni a Koilir riguardo alle difese di Capaal, venne messo in fuga da Gliran ma, dall'oscurità del bosco, prese a tempestare di frecce il campo dei nostri che, presi alla sprovvista, cercarono di difendersi come poterono.
Si racconta che Jeder venne seriamente ferito quella notte ma al riguardo non è stato possibile sapere di più perché lui si rifiutò sempre di raccontare di quell'episodio e pare che gli altri testimoni fossero estremamente riluttanti a farlo, quasi che ne andasse della loro vita.
L'indomani del gruppo degli assalitori restavano solamente 3 cadaveri di cui uno tagliato in due dall'indomito Gliran ed uno giustiziato da Tenpike con un colpo di pistola alla testa per essere fuggito dal combattimento. Di Tenpike nessuna traccia, si era dileguato nel vento un'altra volta.
I quattro di ritorno da Capaal trovarono all'accampamento anche Gianno, di ritorno dalle proprie infruttuose ricerche di Tenpike, mentre Robol mancava perché era andato incontro a Thito, meglio conosciuto come "il giullare".
L'indomani mattina, dopo aver lasciato opportuni segnali, l'accampamento venne tolto e la carovana ripartì verso est. Dopo 4 giorni di viaggio, durante i quali Murfella in qualche modo riuscì a procurarsi un altro carro, i nostri giunsero ad un villaggio piuttosto esteso, situato in una località denominata "al mulino" per via di un grosso mulino ad acqua. Decisero di stabilirvisi nei pressi per circa un mese allo scopo di rifornirsi ed accumulare provviste.
L'accoglienza non fu delle migliori, la popolazione non vedeva di buon occhio i nuovi venuti, per cui Altar Esser, accompagnato da Azrec, Jerome, Gianno e Jeder, vide bene di recarsi in ambasceria dal sindaco del paese. Questi si dimostrò inaspettatamente ragionevole, specie dopo che gli vennero illustrati i benefici della presenza della carovana per i commerci locali.
Parlando col sindaco si scoprì che oltre ai nani, prevalentemente pastori di ovini, nel villaggio c'erano anche degli umani allevatori di vacche.
Le cose andarono bene finché Gianno non si accorse che l'accampamento dei nomadi era nottetempo spiato da un umano e, grazie alle sue innate doti, riuscì a catturarlo e portarlo all'accampamento dopo che questi aveva fatto una segnalazione a qualcuno posto a circa mezzo chilometro.
Si scoprì che il prigioniero aveva nello zaino una piccola pistola ad avancarica di fattura compatibile con quelle della Federazione. Interrogato, cercò di glissare le domande, ma si lasciò sfuggire di provenire da sud, da prima dell'espansione della Federazione, e di essere in missione per conto del villaggio.
Gianno e Gliran si recarono nel luogo dove era stata catturata la spia per evitare che la sua cattura venisse scoperta. Nel frattempo quest'ultimo si liberò dai lacci e toccò a Jeder renderlo nuovamente inoffensivo prima che potesse arrecare danni.
Azrec e Freston, l'arciere nanico soprannominato "cavolo", si incamminarono per andare ad avvisare il sindaco ma ben presto fecero ritorno trafelati portando la notizia che Gianno e Gliran erano spariti.
L'accampamento si allarmò, temendo che fossero stati catturati o peggio. Le loro preoccupazioni vennero sedate dal ritorno di Gianno poco dopo, ma solo per essere sostituite da altre peggiori visto che Gliran si era messo in testa di assaltare un gruppetto di 6 umani in combutta col prigioniero.
Tutti si mobilitarono per cercare di impedire al vecchio nano di mettere in atto il proprio proposito ma era troppo tardi, pochi minuti dopo c'erano 6 cadaveri decapitati nei pressi del villaggio e Gliran intento a raccoglierne le teste. Ci volle un po' per convincerlo a lasciarle dov'erano e tornare all'accampamento.
I malcapitati erano sì armati ed avevano anche delle pistole ma di certo non si potevano considerare dei guerrieri provetti. Il dubbio di aver appena massacrato dei poveri innocenti cominciò ad insinuarsi nelle menti di tutto l'accampamento ed una pesante coltre di inquietudine accompagnò il trascorrere del resto della notte.
La città di Culhaven, la splendida capitale dei Nani, è sotto assedio. Non potrà resistere allungo alla Federazione. Sono qui in una teverna da alcune settimane.Ormai preferisco andare a dormire armato, da cio' che si sente all osteria da un momento all'altro gli invasori poterbbero superare le mura. Stavolta non posso andarmene ma sono pronto a vendere cara la pelle e la mia libertà.
Nella notte si iniziano a sentire le grida in strada. Scendo e mi preparo ad affrontare le tuppe invasori. Un soldato mi spara un colpo con la sua pistola, un altro mi affronta con la spada. Anche Koir un vecchio nano che stava alla locanda sta affrontando i soldati. La situazione sembra volgere al peggio quando un gruppo di nani armati sconfigge questo drappello di soldati. Tra loro c'e' l'uomo più grosso che abbia mai visto. Aiutano i feriti e ci indicano una via di fuga che stanno proteggendo. Un occasione insperata per poter lasciare liberi questo posto. Raccolgo le mie cose gia' pronte, prendo cavallo e mulo e li seguo.
Raggiungiamo i boschi sulle montagne e ci raduniamo. Sono stato salvato da un gruppo di nani nomadi. Non sono ben visti in città , di solito sopravvivono con piccoli furti e truffe e contrabbando. Vengo presentato al loro "re" Altar, e al suo fidato consigliere sul campo Robol. E nel frattempo qualcuno dei loro fa sparire ben 10 monete d'oro e 30 d'argento. Sarei stato felice di ricompensarli, ma mi pare di capire che loro preferiscano così. I loro curatori riescono a rattoparmi un po' cosi posso procedere spedito senza rallentare la marcia. Ora che siamo fermi credo di aver capito chi è il gigante che ha partecipato alla battaglia. Dai racconti sentiti in citta' si tratta di Jedder l'orco. E' un uomo ma porta una maschera da orco e si dice che abbia fatto dei veri massacri nei villaggi vicini.
Il "re" decide di dividere la gente in piccoli gruppi. Io vengo associato al gruppo del "re" assieme alle forze migliori. Pare che siano preoccupati per la sorte della famiglia reale dei nani. Secondo loro se non sono stati catturati si saranno diretti alla cittadella di Kapal. E così decidiamo di seguire il fiume Argento verso il territorio dei nani ancora libero.
Procediamo per alcuni giorni, finchè una notte mentre siamo fermi pronti ad accamparci veniamo assaliti da una pattuglia della federazione. Abbiamo velocemente la meglio sulla pattuglia. Riesco pure a catturare un soldato.
Robol dirige l'interrogatorio facendo picchiare i malcapitati da Jedder.
Ottenute le informazioni fa uccidere i prigionieri. Forse tra non molto gli unici ad opporsi alla Federazione saranno tagliagole senza pietà come questi. Spero che ci sia la possibilità di tornare a vivere in un mondo dove libertà e civiltà non stiano in contrapposizione.
Capito come sono disposte le truppe di incursione della federazione eliminiamo le guardie che potrebbero dare l'allarme sulla nostra presenza e procediamo velocemente fino alle nuove difese dei nani.
Ci fanno passare e con le rassicurazioni del guppo dei nani fanno passare pure me. Non è facile per un umano avere ospitalità tra i nani assaliti e schiavizzati dalla Federazione di stati umani. Servirebbe la rinascita dei Druidi per mettere fine a queste guerre tra le razze.
I nani saputo che la famiglia reale è al sicuro decide di stare lontano dalla cittadella di Kapal. Probabilmente saremmo reclutati e costretti a lavorare per l'esercito nanico. Dopo lunghe discussioni decidiamo di andare ad est passando a sud di Kapal, verso terre disabitate, sia dalle razze che da pericoli noti. Io avrei preferito luoghi più abitati dove ci fosse stata qualche possibilità di trovare un villaggio con una buona forgia.
Siamo ancora riuniti nel carro del "re" quando in piena notte subiamo un altro assalto. Ma come! Questi territori dovrebbero essere sotto il controllo dei nani. Che ci fanno qui i soldati della federazione!
Esco su retro del carro, memore del precedente assalto aspetto sull'altro lato rispetto ai rumori. Presto vedo arrivare un uomo della federazione, ma dal buio esce un altro uomo che lo affronta. Il federato semra interessato solo a correre verso i cavalli. Riesco a bloccarlo con un colpo al petto, che lo fa stramazzare al suolo. Poi affronto il nuovo arrivato. Non sembra volerci nuocere, stava solo inseguendo i federati.
Nel frattempo sull'altro lato del carro, due federti cercano di rubarci i cavalli. Uno viene ucciso, ma il loro capo riesce a prendersi il mio cavallo. Tempi duri per chi è in cerca di fortuna. Mi rimane la mia atrezzatura che sta sul mulo. Le monete che tenevo sul cavallo le avevano gia' prese i nomadi.
Ci riuniamo per fare il punto della situazione, ed in quel momento salta fuori dal buio uno gnomo. Fortunatamente è un guaritore, altruimenti sarebbe scattata un'altra fagiolata.
Interroghiamo il soldato che ho catturato. Scopriamo che fa parte di un gruppo speciale, i cercatori. Stavano compiendo la loro missione a nord sul gruppo del Toffer quando Gianno, l'umano che li inseguiva, con i suoi compagni li hanno fermati. Ora erano in fuga, ma presto potrebbero riorganizzarsi per finire il lavoro.
Da cio' che ci raccontano Kolir e Gianno, i cercatori sono delle truppe speciali e segrete che si occupano di cercare e distruggere ogni forma di magia. Chissà se si occupano anche di chi conosce le antiche arti. Dovro' informarmi. Magari anche a casa hanno avuto problemi.
Quando sento cosa i nani vogliono fare al prigioniero, penso che la prossima volta sarebbe piu' caritatevole ucciderlo subito. Nonostante le cure dello gnomo Azarek il malcapitato muore per le ferite subite prima che i nani possano infierire su di lui.
Riparte la discussione su dove andare, ma alla fine il "re" decide di riprendere il viaggio verso ovest.
… è buio, molto buio, scorgo a malapena la sagoma degli alberi… fortunatamente non c'è la luna della caccia…
Annuso l'aria… qesti boschi sono molto meno umidi dei nostri… Cribbio, ma tutto questo fumo da dove arriva??? Sembra un incendio distante, portato dal vento…
i cercatori superstiti si sono rivelati molto abili e veloci nella fuga verso sud… tutti gli stratagemmi che ho usato per convincerli che a inseguirli fossero più persone però hanno funzionato. .
Probabilmente il fatto di essere rimasti in 3 dai 20 iniziali li ha un po' scossi.
Troppi interrogativi mi frullano in testa; l'uomo che hanno lasciato indietro era già morto, dovrei assolutamente riuscire ad interrogarne uno, per capire , CERCARE DI CAPIRE …
una cosa però è certa: P AGHERANNO PER QUELLO CHE HANNO FATTO !
Il bosco è quieto, poco distante inizio a vedere del chiarore e si sente del vociare sommesso. Sussurri? Voci schermate da qualcosa? Forse una capanna o un bivacco…
I cercatori, deviano e accelerando si spostano in quella zona. Sento che si sono sparpagliati. Corro, voglio intercettarne uno e comunque devo avvisare gli ignari viaggiatori …
“Un momento: e se fossero altri della federazione? Siamo un bel po' a sud, magari hanno una base qui …anche se dovremmo essere in territorio dei nani… PRUDENZA ARTIGLIO, PRUDENZA! Prima si guarda e poi si agisce!”
BAMMMM
BAMMMMMM (+forte)
…accidenti ancora quelle armi…. BAUUU ARGHHHH (cani)
Parole confuse in nanico, parole confuse in umano…
Intravedo un carro ed un accampamento improvvisato, ma è ora di agire, sono sotto attacco. Individuo la mia preda, credo che i cercatori mirino ai cavalli degli ignari viaggiatori.
Riesco a materializzarmi abbastanza vicino a Dereck (credo si chiami così ), ma si accorge di me e schiva abilmente la mia artigliata, contrattacca velocemente ed efficacemente ferendomi al costato…
Atz…fossero stati 20 anni fa sarei riuscito a schivarlo in tempo…
Non c'è tempo, finto ed attacco nuovamente, riesco a passare le sue difese ma il colpo è poco efficace , il mio artiglio beve un po' del suo sangue ,
lui ricambia con una finta e passa oltre, scartandomi… non sono abbastanza lesto per stargli dietro.
Con la coda dell'occhio vedo che viene intercettato da una figura molto massiccia che gli cala un maglio o qualcosa del genere addosso , abbattendolo…. Scorgo comunque del movimento…
Con la mente rivivo il momento in cui il buon SLUG è stato trapassato da un altro figlio di baldracca della federazione che si fingeva morto… scatto…
l'ARTIGLIO finisce il cercatore… Il rumore della carne che si lacera è buona musica per le mie orecchie…
l'umano che ho davanti è sbigottito per il mio gesto e farfuglia qualcosa in merito a delle spiegazioni… (gente di città… pfuiiiii )
Intanto attorno continuano le urla i gemiti ed i richiami… lo scontro comunque è stato violento ed è durato poco… devo dire che nonostante la sorpresa iniziale questi hanno reagito bene…
Ovviamente TENPIKE è riuscito a fuggire… fosse rimasto con le spalle al muro ci sarebbero diversi morti attualmente al campo…
L'altro Cercatore è ferito ma vivo…. Spero per poco… Era lui che ha abbattuto KRAGHT il forte? Non ricordo bene …
Mi si fanno attorno alcuni appartenenti al gruppo… un gigante un po' strano, inizialmente l'avevo scambiato per un TROLL, poi ho visto che è un umano di dimensioni ragguardevoli…
Nani ed umani… parlano di un re…rivolgendosi ad un nano … Mi spiegano essere un capo clan. Un clan un po' strano a quanto capisco. Fuggono invece di combattere… nani strani… diversi dagli altri che ho conosciuto.
Saranno in tutto una decina più un paio di cani…
Iniziano ad interrogarmi ed uno in particolare è abbastanza arrogante, ma non mi conoscono…
Racconto il minimo indispensabile, ho fretta di rimettermi in marcia anche se la ferita brucia ed ormai ha imbrattato di sangue i miei vestiti…
Dalle ns spalle avanza una nuova figura… di bianco vestita… viso rugoso e giallastro… uno gnomo (qui? Distante da casa) … ah ecco, un guaritore di Storlock… si presenta, dice qualcosa di convincente agli astanti e ci cura…
..in maniera quasi miracolosa… ovviamente lo ringrazio a dovere… gli devo un favore.
Poi interroghiamo il Cercatore. Lo faccio un pochino lamentare per la compressione alle costole lesionate dal bestione che l'ha massacrato… scopro che TENPIKE vorrà finire quello per cui era in zona…
Che cosa di preciso? La loro missione è:
- Trovare persone importanti e ucciderle.
- Trovare forme di magia e distruggerle
- Trovare creature legate al vecchio mondo o alla magia e distruggerle.
Visto che lo scontro nella valle del morto è ancora ben vivido nella mia memoria deduco che cercherà di tornare dalla bestia della nebbia che hanno ucciso per recuperare qualcosa… un trofeo? La prova che sta facendo il suo sporco lavoro a dovere?
Ma tutto questo vale la vita di 20 suoi cercatori? …visto che di gnomi e di tutte le altre creature non gli importa, forse ai suoi uomini da un valore… Non lo so… non capisco.
Torno con la mente al presente… Questa gente si propone di venire con me. Anche questa scelta non la capisco molto. Mi hanno detto che la capitale è caduta e che l'ANAR è compromesso.
I Nani stanno fuggendo o stanno cecando di resistere come e dove possono… La Federazione ha attaccato in maniera massiccia.
Questo gruppo a quanto capisco cerca di rimanere in vita ma non ha le idee chiare. Domani vedremo.
Nell'accampamento parlano di andare a dormire… indietreggio verso il bosco poi mi giro…
Trovo un posticino vicino ad un tronco abbattuto e mi sdraio… entro in sintonia col il bosco e prima di dormire pulisco l'artiglio e mastico un po' di carne secca. Nell'aria sento ancora questo odore di bruciato…
Domani è un altro giorno e fremo…. La caccia deve riprendere… ARRIVA L'ORSO….
Un sorrisetto sulle labbra… 2 cercatori in meno…
Sono giorni che girovago senza trovare altre tracce di Tenpike… questa volta me l'ha fatta purtroppo.
I boschi sono tristi, gli animali sono fuggiti altrove, l'aria è tesa, spesso sento ancora nell'aria odore di fumo provenire da ovest…… mi nutro di uccelletti, roditori e bacche….
Sento un richiamo che da molto era sopito… il richiamo del branco… stupito ci rifletto un po' su…
E' ora di ritornare da quell'improbabile gruppo di uomini e nani per offrire la mia spada e ricevere la protezione del gruppo.
Trovarli non è difficile…. (e come non lo è per me non lo sarà nemmeno per TENPIKE se deciderà di saldare il debito..)
Giro attorno all'accampamento un paio di volte per vedere che non ci siano soprese, poi mi riporto nella direzione dalla quale provengo… Faccio apposta rumore e mi faccio individuare….
Chiedo di essere ricevuto dal re…
Vedo che mancano altri componenti del branco, hemm gruppo, comunque il re mi riceve subito.
Mi offro a protezione e a servizio… lui accetta… ora sono la mia nuova famiglia.
Percepisco qualcuno che si avvicina… il guaritore, l'umano grande e grosso ed un paio di nani, faccio finta di nulla e attendo … Arrivano al campo raccontano la loro etc…
Il giorno dopo si riparte… Io mi offro di fare da battistrada e spesso arretro per mettere al sicuro la carovana da gruppi di soldati nani diretti al fronte… Farebbero troppe domande se ci vedessero e percepisco una certa urgenza di spostarci ad est…
Dopo qualche giorno di viaggio arriviamo ad un paese più grande degli altri, nei pressi di un dirupo e di un fiume…
“ Al Mulino” lo chiamano… abitato principalmente da nani e da qualche uomo.
Veniamo accolti, io guardingo sto in disparte… vivono di agricoltura e di allevamento. Gli umani si occupano principalmente delle vacche… E' da molto che non mangio carne di mucca…sento lo stomaco brontolare, l'acquolina mi invade la bocca… sposto il mio pensiero al presente… qualcosa mi turba… Un odore nell'aria… decido di stare all'erta…
In effetti un uomo ci tiene d'occhio… lascio correre e fingo indifferenza… poi la sera all'accampamento lo rivedo… E focalizzo cosa mi disturbava… odore di Federazione… stesso odore sui cercatori che ho ucciso a nord…
Fingo di andare a segnare il territorio , 2 respiri profondi, apro la mente e mi fondo con l'ambiente… arrivo alle spalle dell'uomo che sta armeggiando con il suo bagaglio… mi fisso sull'oggetto che tiene tra le mani, il resto fuori fuoco… vedo che è un lanternino di segnalazione e sta comunicando con qualcuno a circa mezzo chilometro, che risponde con altri segnali di luce…
Il gatto di palude gli si avvicina e la zampata alla testa lo tramortisce… prendo la spia ed il suo zaino, ho le narici invase dall'odore dei Cercatori… mi salgono le lacrime agli occhi da tanto è pungente… quella maledetta polvere che mettono nelle loro armi a distanza… blahhh
Lo riporto al campo e spiego brevemente l'accaduto… qualcuno parteggia per la spia dicendo che è normale che ci tengano d'occhio… QUESTI NON SANNO, ma quando apriranno lo zaino capiranno… cosa che fanno subito dopo senza trovare la fonte dell'odore pestilenziale che non sentono… Dopo un po' trovano un'arma della Federazione… Convinti? Macchè…
Io dico che siamo in estremo pericolo… non sentono che i grilli non cantano questa notte? Nessuno scaccia nemmeno le zanzare… Il pelo mi si rizza sulla schiena… concentrandomi riesco a non digrignare i denti ed a restare calmo…
Alla fine dopo un sacco di chiacchere inutili (alle quali faccio un po' fatica ad abituarmi ed a seguire…) vado con il nano nuovo (maestro di spada di qualcuno) al posto di osservazione della spia e facciamo dei nuovi segnali con la lanterna (presumiamo si tengano in contatto per dire che va tutto bene).
Ad un certo punto col nano decidiamo di indagare… non si muove male per essere così bardato… il branco dei nemici è numeroso… consiglio di radunare anche il ns branco prima di attaccarli… lui sembra più un solitario, vorrebbe attaccarli subito… lo convinco della necessità di chiamare gli altri, mi dileguo nel buio e silenzioso come sono arrivato torno all'accampamento… Nuove chiacchere, nuovo spreco di tempo…
Si va… dicono di no, dicono che serve la pace e la tregua, ma sento che inizia una nuova caccia… L'odore dei guerrieri è l'odore di chi vuole sangue…
Arriviamo al nano che parte all'attacco, uccide subito due Federati , gli altri fuggono, inizia l'inseguimento…
Rammento le parole di ammonimento del guaritore…non uccideteli… provo a sgarrettare uno dei fuggitivi per prenderlo prigioniero o finirlo più tardi con calma, ma manco il bersaglio… la vista mi si restringe, vedo solo collo e testa… il colpo successivo decapita il nemico. L'odore del sangue mi inonda le narici e ne sono inebriato… Mi giro, cerco un'altra preda ma il resto del branco ha decimato il branco nemico… Sono fiero di loro, ululerei alla luna!!!
Tornando in me sento che gli abitanti del villaggio si stanno svegliando… prevedo guai imminenti… ma so che il re ci trarrà di impiccio…
É notte, sei nell'accampamento, ti svegli di soprassalto tutto sudato e agitatissimo.. qualcuno ti chiama, ma non usa il tuo vero nome, usa un nome che non hai mai sentito, ma sai che si riferisce a te la voce nella notte. Esci senza equipaggiarti troppo e guardando le poche persone che ci sono ancora in giro nella accampamento ti rendi conto che lo senti solo tu il richiamo e proviene dalla foresta. Guardingo ti avventuri al suo interno, anche perché hai paura di rompere il patto fatto con il signore del bosco e anche di incontrare i suoi figli.
A un certo punto nell'oscurità quasi totale del Bosco vedi una figura che si muove molto piccola e ti rendi conto che é il Signore di quel luogo ed é lui che ti stava chiamando. Ti dice
"avevo sentito l'odore di una malabestia nella mia valle e allora l'ho chiamata per ucciderla, non pensavo che un essere come te potesse portare il suo potere, il suo male. Le scelte sono due ora: o ti uccido o ti sdebiti per questo affronto". Senti già i rampicanti avvicinarsi a te da tutte le direzioni e allora sbotti in un secco "dimmi cosa e lo farò".
Il Signore del bosco continua "ricordati che non potrai scappare hai preso un impegno con me e dovrei rispettarlo se no i miei figli ti cercheranno per sempre finché non ti troveranno e ti uccideranno". Stufo dell'atteggiamento dell'essere e sentendoti in trappola cerchi con uno scatto di scappare ma subito dele sarmente ti afferrano e ti trascinano di nuovo al cospetto dell'esserino, lì in posizione poco pratica a testa in giù, ti stanno avvinghiando completamente il corpo quasi fino alla testa. Allora urli "cosa vuoi farò quello che vuoi ma finiscila con i tuoi giochi".
L'essere si avvicina a te da sotto, la sua testa a poche spanne dalla tua, ti dice "poco distante da qua proprio sotto le creste intorno alla mia valle esiste un luogo, una caverna, dove le malebestie hanno fatto il nido. Col loro veleno contaminano la terra in profondità dove i miei alberi hanno le radici, ho bisogno di qualcuno che si introduca li, faccia crollare la caverna e porti la cura al terreno". Tu urli "sei pazzo, è una missione suicida, uccidimi subito allora e che la tua terra crepi con te"
Il Signore, cambiando tono e assumendone uno quasi paterno, ti dice "non preoccuparti giovane creatura, se ti mando, ti darò anche i mezzi per tornare. Non sarà facile ma solo uno come te può riuscire in questa impresa e ti ricompenserò anche a dovere. Potrei anche riuscire a curare il tuo male se vuoi o darti più potere".
Continua, dopo averti fissato i tensamente per alcuni minuti "quando sentirai di nuovo il richiamo vorrà dire che è giunto il momento che ti metti in marcia troverai uno dei miei figli ad aspettarti nella foresta e ti condurrà oltre le creste fino alla caverna" i rampicanti ti liberano e tu con movenze agili rotoli e ti metti in posizione difensiva "ora va, torna dai tuoi compagni, ma non fare parola del nostro patto o della tua missione". Senza proferire parole di risposta torni al campo.
Scosso esco dalla foresta,
sono ancora sconvolto dall'incontro per tornare al l'accampamento,
inizio a girovagare furtivamente, fondendomi con la notte ed evitando le ronde dei nani.
più che per essere stato attirato e immobilizzato sono basito per quello che ha detto.
Il passato sta tornando.
Segreti affidati, ormai solo a persone morte da tempo: gli gnomi della palude, il vecchio Mud, papà e mamma sul carro prima dell'attacco.
Cullo in grembo l'astuccio di cuoio contenente il mio braccio sinistro.
è passata più di un'ora, mi faccio forza e sgattaiolo nell'accampamento, prima di dormire preparo le mie poche cose, probabilmente mi serviranno già affardellate. Lascio un messaggio (lo trovano solo se cercano nella mia tenda): SONO IN PERLUSTRAZIONE. STARÒ ATTENTO, NON VI PREOCCUPATE. MEGLIO TENERE D OCCHIO TUTE LE VIE... NON SOLO LE PIÙ OVVIE.MEGLIO NON FIDARSI DELLA GENTE PICCOLA (in nanico, se non ricordo male so scrivere frasi semplici, altrimenti in umano). Preparo delle esche per le Malebestie, pezzi di carne marcia e sanguinolente, le metto avvolte strettamente in alcuni sacchetti e li sotterro, pronte all'uso.
Arriva, dopo quasi un mese, la notte tanto attesa, ti svegli di soprassalto e senti chiamare il tuo nome, un nome antico che non riconosci, ma sai che si riferisce a te il richiamo. Ti vesti e ti equipaggi con le cose che già ti eri preparato in precedenza e esci dalla tenda stando attento a non farti vedere da nessuno, muovendoti nelle ombre esci dal campo e raggiungi la foresta. Li noti inconfondibile in movimenti di una delle le bestie, metà piante metà animale, che ti viene incontro. Col cuore in gola stai fermo e aspetti pronto a scattare per schivare i suoi colpi, ma la bestia si ferma a 10 metri da te, si gira e inizia ad incamminarsi lentamente verso le creste montagnose che circondano la valle.
Guardi il cielo, è debolmente illuminato dal primo giorno di luna crescente, ma comunque è più che sufficiente per dare alla tua vista animalesca tutta la luce che le serve per non avere ostacoli sul cammino. Arrivati alle creste camminate sulla pietraia per più di un chilometro poi svoltate per un canalone e due creste quasi gemelle, l'arrampicata non è delle più facili, devi mettere via qualsiasi riserva e fidarti della creatura, quasi fianco a fianco, lei è solo un po' più avanti, scalate il canalone a quattro zampe, non perché non si può procedere in piedi ma il rischio di frana è così grande che procedere anche con le mani evita di smuovere troppi sassi e far frana l'intera pietraia.
Arrivati in cima qualche centinaio di metri dalla valle arrivate ad un vero e proprio passaggio tra le creste che scende si ripido ma percorribile, a differenza dei costoni rocciosi che si estendono alla tua destra e a sinistra rendendo impossibile la discesa dalla valle o la salita per qualcuno che volesse entrare. Segui la creatura per quasi un'ora scendendo zig zag per addolcire la pietraia che scende, arrivati in fondo ti ritrovi in cima ad uno strapiombo, un salto di qualche centinaio di metri, la bestia procedendo sul bordo del burrone ti conduce per qualche in km intorno alla valle che adesso sai circondata da alte pareti a strapiombo, fino a che arrivate a un punto dove difficili da vedersi si aprono diverse caverne, ne conti almeno dieci che partono dalla base del burrone per arrivare quasi un centinaio di metri più in su. Qui la bestia si ferma sembra irrigidirsi e inizia a seccarsi, rimani basito a guardarla perdere ogni parvenza di vita, fino a restare un groviglio di sarmente secche.
Mi acquatto dietro ad una roccia, in attesa espando i miei sensi ed oltre ad ascoltare, osservare annusa l'aria. Osservando, cerco di fare caso se vedo tracce e se c'è presenza di vegetazione anche rada. Cerco le prove che li attorno nelle grotte vivano delle Malebestie. Cerco qualche segno della presenza dell'antico omino di legno, per sterminare le Malebestie non ho molti mezzi e visto che ci penso osservo anche se sopra alle grotte vedo formazioni rocciose da far cedere per provocare una frana e chiudere gli ingressi.
Il pensiero ti fulmina d'improvviso: NON HAI NULLA PER STERMINARE LE MALEBESTIE. Sei congelato nei tuoi pensieri, dopo un po' ti riprendi e ti guardi attorno.Nulla. Solo il groviglio di sarmente secche che era la tua singolare guida.
Prendo sarmente. infilo nello zaino, le piego e spezzo per farcele stare. se non ci stanno estraggo sacco e faccio un fagotto a parte. Imiei sensi mi dicono qualcosa? olfatto? tracce? possibilità di frana per tappare grotte?
Quando prendi le sarmente e le spezzi per portarle con te ti accorgi che, all'interno del corpo secco, protetto dalle ramaglie, c'é una specie di budello. Con circospezione annusi, sa di acqua, acqua sorgiva. Allunghi il braccio buono per afferrarlo con la mano e lo tocchi. Al tatto sembra uno stomaco di animale, pieno di acqua, afferrandolo scappa dalla tua mano ed é difficile da afferrare. Sleghi il braccio fasciato e con entrambè le mani lo afferri.
Un dolore acutissimo di lacera la mano deforme, la sostituzione di colpo e la trovi ustionata e vedi il budello secernere un liquido azzurrino. Con tutta la calma e la destrezza che sei capace li afferri con la sola mano buona e aiutandoti col braccio lo sollevi, attimi di paura, il budello si comporta quasi come acqua e scappa da tutte le parti. poi riesci a fermarlo tra il braccio e il torso. Alla fine riesci a metterlo nello zaino.
Ora ti guardi intorno mentre riposi e cerchi di lenire il bruciore alla mano ferita. La pietraia che sale ripida dove si aprono le caverne é piuttosto regolare e stranamente pulita, non ci sono piante vive o secche ne insetti, l'odore é pungente e sa leggermente di sangue. Guardi le caverne, pozzi bui che si aprono nei sassi ed entrano quasi perpendicolari alla pietraia e quasi tutte sono poco più di due metri di apertura. Il tuo olfatto da animale dopo un bel po' individua alcune caverne con oserei di sangue "più fresco".
Inizio ad esplorare gli ingressi dei cunicoli e ne scelgo uno praticabile, con circospezione e.muovendomi furtivo inizio a muovere qualche passo dentro, facendo abituare gli occhi all oscurità.
(cunicolo con tracce olfattive più marcate). Nervi a fior di pelle. Appena colgo l odore delle Malebestie ho un flashback:
io da piccolo.. la mia carovana distrutta.. la fuga nella foresta...
catturato dagli gnomi...
il sacrificio alla Malabestia che abitava vicino al loro villaggio.... i tamburi insistenti... un urlo agghiacciante nel buio (i tamburi tacciono) qualcosa nel buio che si avvicina furtivo, occhi gialli mi fissano, la belva mi assale....
(cambio di prospettiva: radura dove sono assiepati gli gnomi in attesa del sacrificio mentre una nebbiolina sale dal terreno umido)...
un urlo agghiacciante, un urlo di morte.... i tamburi ricominciano a suonare, anche per questa stagione fredda la.bestia è stata placata.... poi una testa viene lanciata fuori dagli alberi e rotola in mezzo alla radura, nuovo silenzio....
il ragazzo emerge dalla foresta, imbrattato, forse ferito.... nella mano deforme stringe il cuore della bestia.... attimi di sbigottimento... poi gli gnomi iniziano a dire un nome all unisono:
...GANESH, GANESH, GANESH...
(Artiglio, Artiglio, Artiglio)il ragazzo muove ancora qualche passo nella radura e poi si accascia.... quando mi sono ripreso dalla febbre e dalla malattia, seguite alle ferite della Malabestia, ero un giovane cacciatore gnomo...
Sorrido a quei ricordi ed un po' più baldanzoso, proseguo.
Stai per avventurarti verso una delle caverne con gli odori più freschi.. quando un odore ti assale le narici.. non viene dalla zona dove sei.. li gli odori sono pochi e "puliti".. viene.. alle tue spalle.. DAL BURRONE.. un odore quasi familiare.. ma diverso dal solito.. Resti un qualche istante sul chi vive, poi ti accorgi che l'odore si fa più forte man mano che passano gli istanti..
Mi guardo attorno e vedo se trovo un riparo dietro qui nascondermi, mano alla spada.
Hai già scrutato la zona appena sei arrivato e di ripari che ti possano nascondere neanche l'ombra.
Riesco a sbirciare nel burrone senza essere visto? eventualmente strisciando? se si butto occhio per capire cosa sta arrivando. Altrimenti mi nascondo in 1 grotta
Ti rendi ora conto che la zona é stata volutamente ripulita da ogni pianta riparo e odore.. come se chi ci vivesse volesse sapere se qualcosa o qualcuno é passato di li.
Getto occhiatina se lo ritengo opportuno, altrimenti in una delle grotte
Muovendoti più silenziosamente che puoi arrivi al burrone e ti sporgi quel poco che ti permetta di sbirciare oltre.. col cuore in gola sporgi la testa fino agli occhi.. una creatura col corpo lungo poco più di un metro e quattro zampe lunghissime, più alte di un uomo, si sta arrampicando molto lentamente lungo la parete.. é estremamente pelosa anche sulle zampe e sulla schiena il pelo si trasforma in irti aculei.. la testa, quasi indistinguibile dal corpo, é piccola e piena di occhi.. non sai se guardano dalla tua parte o meno.. poi vedi la bocca, poco sotto gli occhi, una mascella sempre aperta e quasi cadente piena di denti aguzzi.
Mi ritraggo...e corro in una grotta... scelgo una di quelle con le tracce olfattive più fresche
Velocemente ma cercando di non far rumore ti dirigi alla grotta più vicina con l'odore di sangue fresco ti fermi solo qualche istante di fronte all'entrata.. é come pensavi.. va perpendicolare giù nella terra rispetto alla pendenza della ripa sassosa, in pratica si infila nel terreno con estrema pendenza, solo arrampicandosi si può entrare o al limite procedendo in piedi aiutandosi con le mani sul soffitto della grotta che come già avevi notato dall'ampiezza dell'entrata é poco meno di 2 metri.
Vedo che nn mi cada nulla ed entro
Appena entrato nel cunicolo fai di tutto per puntellarti bene e iniziare a scendere un po'. Sei subito assalito dall'odore delle le malebestie di cui il tunnel é pregno, ma ti fai forza e inizia a scendere, dopo pochi passi però ti accorgi che il terreno non é proprio stabile e e cerchi di procedere con più cautela ma provochi solo una piccola frana che ti fa rotolare fino alla fine del cunicolo diversi mentre più sotto.
Appena ti riprendi i tuoi occhi si abituano subito all'oscurità anche perché non é totale e ti accorgi che più avanti deve esserci una qualche forma di illuminazione, adesso ti trovi in una camera, il cui soffitto é poco più alto della tua testa, e il cunicolo da cui sei caduto ne sbuca proprio in mezzo. Ti avventuri in avanti verso la luce e la camera si trasforma in un altro cunicolo questa volta abbastanza piano e dritto.. guardingo arrivi alla fine e quello che vedi ti lascia sconcertato, molti cunicoli come il tuo finiscono in una camera molto grande sicuramente più di 20 metri con il soffitto a cupola alto forse tanto quanto é grande la stanza. Dalla volta scendono delle grosse radici marcescenti che gocciolano un liquido nero, é il liquido ad emanare una leggera luminescenza viola, vedi il pavimento essere completamente cosparso di una fanghiglia data dal legno in putrefazione. Al centro un grosso bozzolo, sicuramente più di 5 metri di diametro, di seta come quelli dei ragni. Sul bozzolo stesso camminano con le loro lunghe zampe tre male bestie.
Ti fermi ad osservare in po, stando attento dietro. Vedi arrivare da un cunicolo La mala bestia che si arrampicava sul dirupo e adesso vedi che porta un grosso involto di seta dietro di sé che lascia una scia di sangue. La malabestia si arrampica sulla cupola e non passa per il pavimento, arrivata proprio sopra il bozzolo inizia a calarsi aiutandosi con una delle radici e porta il proprio involto sopra quello più grande e lì inizia ad aprirlo, ne esce un grosso corpo di animale quasi inriconoscibile perché mezzo mangiato e lo appoggia sopra il bozzolo, dopo pochissimo iniziano a uscire da vicino al corpo facendosi strada tra i fili di seta tantissime piccole piccole malebestie che salgono sulla carne della preda e iniziano a divorarla.. pochi minuti dopo hanno finito e ritorno all'interno del bozzolo.
Ora che sei li da un po vedi che ogni tanto dal bozzolo facendosi strada tra i fili di seta esce una piccola piccolissimo malabestia, un un po' più grande di quelle che hai visto cibarsi della carcassa. Adesso vedi che ce ne sono molte altre che camminano indisturbate sulla fanghiglia senza affondare e sulle pareti della cupola.
Con cuore in gola e guardandomi nervosamente intorno valuto il da farsi...
La mia idea è con uno stratagemma di distrarle e per liberarcena di sparpagliare i rami che ho raccolto e più lanciare verso il nodo lo stomaco acquoso della creatura legnosa.... (pensando e ripensando a questa soluzione dimmi se mi suona qualche campanello di allarme o se qualcosa mi disturba nel ragionamento... la creaturina mi ha detto che avrei capito cosa fare...) ...do anche occhiata se vedo qualche crepa o qualche punto cedevole della volta... visto che bisogna far crollare tutto... le radici di che cosa sono? sopra a questa tana c'erano grandi alberi? il liquido nero forma una pozza estesa? gocciola o gorgolia o è fermo? le Malebestie piccole sembrano una minaccia o no?
Sono quasi 10 metri di lancio con una sacca informe e poco bene afferrabile.. non ne vedi... presumi che sopra questa tana ci sia la valle.. e gli alberi della foresta erano belli grandi.. é mescolato alle eadici putrefatte e la fanghiglia accupa tutta la base della caverna.. e quindi anche il liquido nero é dappertutto.. le mslebestie piccole vanno da 5cm a 20cm.. il veleno probabilmente lo hanno attivo
Vedo qualche modo "pulito" x avvicinarmi al nido? immagino di dover portare la la sacca
No.. se non correre direttamente su di esso.. ma non sai la consistenza e la profondità della fanghiglia..
Valuto questo piano (poi dimmi se studiando la zona mi sembra fattibile): travasare il budello acquoso in un sacco così ho una presa migliore, muovere furtivamente lungo il perimetro (mi tengo lontano dalle Malebestie e forse nn c'è tanta fanghiglia) lascio le tracce odorose (i pezzi di carne macerati, attualmente in diversi strati di cuoio nello.zaino) in moda da attirarle li ad indagare, a quel punto.scheggio verso il nido lascio sacchettoche taglio con 2 colpi di spada e me la filo senza guardare troppo al risultato. Incognite: saranno distratte a sufficienza? riesco ad arrivare al centro della sala.agevolmente o resterò impaltanato? Va bene rompere il budello li? o dovrei fare altro? (il piccolo re della foresta nn si è dilungato in tante spiegazioni in effetti). Diciamo che nn sono per nulla tranquillo.
Il centro del nido è raggiungibile dai suoi ancoraggi laterali? tipo mega rami etc? in tal caso potrei provare approccio da sopra ma devo essere sicuro che nn ci siano bestioline che mi sciamano addosso mi pungono e mi fanno perdere la presa..... in caso negativo (tutto mi sembri poco realizzabile) non mi resta che cercare dentro di me quel piccolo legame che magari è rimasto dalla chiamata del piccolo essere di legno.... visualizzo bene la scena, il liquido nero, il bozzolo, le malebestie etc... poi chiudo gli occhi e penso intensamente a lui.....
Potrebbe funzionare.. ma non conosci la consistenza della fanghiglia.. e non sei socuro della reazione delle malebestie.. il bozzolo é esattamente sopra la famiglia è ora che guardi bene è tenuto attaccato al soffitto e le pareti da dei fili di seta evidentemente molto molto resistenti.
Provo a contattare l'omino di legno.
Non hai risposta.
Faccio 2 respiri profondi, mi prefiggo di evitare qualunque contatto con i fili e parto. mi muovo furtivo. seguo il perimetro della grotta verso sinistra x lasciare la carne putrida per creare il diversivo. se tutto va bene, scarto e scappo rapido verso il punto di partenza (prevedo che se l'odore si espande poi avrò poco tempo). se le malebestie vanno a vedere di là mi fiondo verso il centro stanza. (nella sinistra il sacchetto contenete ramaglie e budello acquoso , nella.destra la spada.) arrivato sotto al nido in volata mi fermo, e do 4 spadate al sacchetto così da lacerarlo e far cadere il contenuto sul fondo della grotta, accertandomi che la sacca si spacchi. poi fuggo!!! se le malebestie non vanno alle esche.... tutto come sopra ma miovendomi furtivamente.....
Appena provi a muoverti lungo il perimetro capisci che é improbabile farcela a meno di arrampicarsi.. metti il piede nella fanghiglia e scopri che la consistenza é scarsa e molto viscosa, rischi di non fare più di 2 passi.
Cerco di arrampicarmi sulle corde, vedo che nn appiccichino prima di appendermi completamente. Eventualmente mi riguardo in giro e vedo se mi viene in mente un altro approccio.
Getti le esche per sgombrarti la via ed effettivamente sembra attirare la maggior parte delle malebestie piccole che si aggirano sulla fanghiglia e sulle pareti. Inizi ad avventurarti lungo i bordi provando un po' anche ad arrampicarti, a qualche metro dal tunnel che hai lasciato ti rendi conto che andare avanti é sempre più difficile perché la terra che forma la cupola é molto friabile e probabilmente l'intera struttura é tenuta assieme dalle radici rimaste intorno allo scavo della enorme tana delle malebestie. Tenendoti a qualche radice riesci sia andare avanti e salire un po' però sempre troppo poco i fili che tengono il nido sono ancora distanti, dubiti di raggiungere il tuo obiettivo senza cadere.
Non avendo altre idee ed essendo la situazione un tantino da incubo e prima che le malebestie finiscano il banchetto, svuoto sacco rami e foro con la spada il budello, lanciandolo (mano buona) verso il nido, mi giro e scappo.
Cerchi di tornare verso il tunnel ma la strada a ritroso é molto più difficile e allora l'unica soluzione é andare verso il basso e aiutandoti con le mani avanzare guadando la fanghiglia. Come soluzione si rivela molto faticosa anche se funziona, ti muovi molto a rilento e le esche che hanno attirato le piccole ma malebestie si fanno sempre più piccole divorate da quelle maledette, comunque riesci a tornare al tunnel e lì ti accorgi che nella fanghiglia é mescolato il veleno delle creature infestanti e certamente é il liquido nero che cola dalle radici marcescenti infettate dai continui morsi delle malebestie più piccole. La quantità di veleno in proporzione alla famiglia è molto poco però sicuramente che è impregnato i calzoni e ha raggiunto gambe e piedi anche se in un dosaggio molto diluito.
Affetti il sacco con la spada ma dopo il primo colpo ti accorgi che il budello non si taglia.
Faccio un piccolo ragionamento: la mano mi bruciava a contatto col budello, il fondo della grotta è intriso di veleno, il sacco nn è a prova di liquido... quindi lo lancio sotto al nido.... in teoria il veleno ci arriva a contatto e lui fa quello che deve fare.
Lanci il sacco. A contatto con la fanghiglia si rompe e spargere il liquido azzurro ovunque. Dopo che il liquido sembrava amalgamarsi con la fanghiglia inizia a aumentare di volume e incomincia a espandersi su tutta la fanghiglia fino a ricoprire l'intera base della grotta che ora ribolle di liquido azzurro.. le malebestie che lo toccano prendono fuoco. Poi il liquido inizia a montare e a occupare sempre più spazio, iniziando a saturare tutta la caverna, qualsiasi cosa incontra viene bruciata. Le uniche cose che sembrano ristorate e curate dal liquido sono la terra e le radici. Ora la marea di liquido arriva verso di te.
Scappo di gran carriera....
Il liquido é molto rapido. Cerchi di scappare ma non ce la fai, il liquido occupando ogni spazio e spingendoti su per il cunicolo espellendoti fuori dalla tana sulla pietraia. Stordito dall'acqua non ti sei reso conto del braccio che bruciava ma ora che ti sei ripreso ti rendi conto del dolore al braccio e ti rotoli per spegnere il fuoco azzurro che lo brucia.
Ci rotolo sopra.... stringo i denti per sopportare il dolore...
Spento il fuoco sul braccio ti guardi attorno. Da ogni cunicolo si vede fuoriuscire della terra molto ricca, da uno dei cunicoli vedi che é stato espulso parte dei fili portanti del bozzolo. Prima di tornare verso la valle col braccio che brucia di dolore hai raccolto parte del filo di seta che sembra molto resistente e non riesci a tagliare con la spada.
Barcollo verso il bosco
Il momento sembra parecchio concitato. Qualcuno deve aver attaccato la carovana, saranno uomini delle federazione che li hanno seguiti da Culhaven? Ci sono uomini a terra, nessuno combatte più, parlano... Ci sono uomini a terra morenti, e loro parlano. Meglio se mi avvicino e sistemo la situazione... Nani e uomini, tutti scappati da Culhaven tranne uno. Si vede che sono in viaggio da molto, uno di loro è conciato molto male. Sono stati attaccati da uomini della Federazione come sospettavo: uno di loro è scappato, un'altro è morto e all'ultimo non manca molto da vivere. Provo a sistemarlo al meglio, ma non credo arriverà fino a domani. Nel frattempo il gruppo continua a parlare e parlare, sul cosa fare e sul chi erano questi della Federazione, cercatori dicono. Mi offrono cibo e bevande, e pure un posto comodo dove dove dormire. Una della Nane del gruppo è molto insistente nei miei confronti, credo ci stia provando con me, spero la smetta presto. Comunque faccio il mio lavoro e curo le ferite dei presenti, non so quanto potrebbero andare avanti da soli.
È un nuovo giorno, il gruppo vuole interrogare il ferito della Federazione. Sono dei barbari nei modi, troppo rudi e violenti, non si sono fatti alcuno scrupolo nonostante la sofferenza evidente del ferito ormai prossimo alla morte. Ho preferito essere io causa della sua dipartita, almeno è stato un passaggio indolore rispetto all'averlo lasciato in mano loro. Siamo partiti, dopo una chiacchierata hanno deciso per una direzione, ma dopo alcuni giorni di viaggio hanno cambiato rotta.
Ci dirigiamo verso Capaal, siamo io Jerome, Jeder e Koilir. La carovana si è diretta verso il cuneo e Gianno è partito da solo per proseguire le sue ricerche.
È la prima volta che vedo Capaal dal vivo, la struttura di dighe e fortezze è impressionante, la più grande di queste permette l'esistenza del Lago Argento, non oso immaginare quanto tempo ci sia voluto.
Proseguiamo su strade normali senza particolari intoppi se non qualche sguardo maligno nei confronti di Jerome e Jeder, ma niente di preoccupante. C'è molta gente sfollata dalla città, le uniche notizie che ci sanno dare è che al Cuneo sono finiti gli attacchi per fortuna. Tra le persone che incontriamo vi sono anche molti feriti, ma a quanto vedo nessuno grave, sicuramente altri miei colleghi si sono dati da fare giudicando dal tipo di cure.
Nella fortezza principale vengono distribuiti i beni di prima necessità a chi ne ha bisogno, l'aiuto reciproco è d'obbligo in questi tempi di guerra, spero che questo spirito non venga mai a mancare. Ci sono alcuni scambi di parole con delle guardie locali, Koilir sta cercando di farsi indicare la via corretta...e Jeder di rimediare dell'alcool. In qualche modo comunque riusciamo ad arrivare alla piazza d'armi dove mi fermo a parlare con dei colleghi, la situazione è grave ma per ora riescono a gestirla. Mentre parlo con loro mi accorgo che hanno lasciato passare Koilir dal posto di blocco e sta per entrare nella struttura, mi affretto a raggiungerlo, gli altri due restano indietro. Dopo qualche chiacchiera con un attendente arriva un generale, viene ragguagliato velocemente da Koilir sulla situazione, questo ascolta interessato e poi ci lascia dicendo che sarebbe tornato a breve e che nel frattempo potevamo approffitare del cibo lì presente. Mangiamo, anche perché non c'è molto altro da fare chiusi qui dentro, ci fanno aspettare quasi 4 ore. Arriva un attendente che accompagna ... [omissis]
Finito il discorso, ci concedono provviste a sufficenza per noi e per la carovana, con alcuni beni di necessità per i nostri guerrieri. Il tutto in un carretto per il trasporto. Nel nostro viaggio di ritorno ci accompagnerà anche il maestro di Koilir, dice che dobbiamo chiamarlo "Sergente".
Una delle notti nel ritorno veniamo attaccati, l'unica cosa che ho potuto fare è stato nascondermi in un cespuglio, la situazione era molto concitata e vista la difficoltà degli altri ho tentato di fare anche io la mia parte, sono uscito ed ho colpito uno di quelli che ci hanno attaccato, l'ho stordito il tempo sufficente per potermi nascondere di nuovo. Non credo rifarò più una cosa del genere.
Abbiamo raggiunto nuovamente la carovana. Ci dirigiamo verso est sperando di non essere raggiunti dalla federazione. Murfella la nana continua insistente a tentare un approccio fisico nei miei confronti, ma non capisce che ci sono troppi problemi a cui pensare?
Il viaggio in ogni caso prosegue tranquillo, evitiamo problemi nascondendo gli uomini dentro la carovana nel caso di pattuglie. Dopo quattro giorni di viaggio arriviamo al villaggio chiamato "al mulino", ben un migliaio di persone sono presenti qui, decidiamo di fermarci ed andare a presentarci al sindaco. Il villaggio sembra piuttosto ricco vista la quantità di greggi nei dintorni, forse possiamo rifornirci senza troppi problemi. Riusciamo a parlare con il capo villaggio, Tion, eletto dagli altri cittadini. Altar Esser gestisce il discorso per le presentazioni di rito, ci concedono di accamparci all'esterno della cittadina.
Una volta conclusi questi discorsi lascio gli altri, faccio un giro nel villaggio per vedere com'è la situazione. Nessuna nota particolare da segnalare, la ricchezza del villaggio si vede anche nella salute degli abitanti, a parte qualche caso di infermità mentale di lieve entità. Vi sono alcune persone che si adoperano per la salute degli altri, hanno un livelllo di istruzione molto base, cerco di dare loro qualche consiglio, in futuro potrebbero averne bisogno.
Restiamo al limitare del villaggio per tre giorni senza problemi, alla quarta notte però è successo qualche problema. Non so bene come sia iniziata, mi hanno svegliato nel pieno della notte, avevano un prigioniero, un umano che vive in questo villaggio da dieci anni ormai, ma faceva parte dell'esercito della federazione prima di trasferirsi qui. In qualche modo quest'uomo si libera molto violentemente, viene stordito e legato nuovamente. Io e cavolo ci dirigiamo verso il centro per avvisare Tion il capo del villaggio della grave sitauzione, ma passiamo dove dovevano esserci Gianno ed il Sergente che non troviamo. Torniamo dagli altri, mandiamo Koilir, il vecchio consigliere e Cavolo ad avvisare il capo villaggio e noi andiamo a cercare gli altri due. Riusciamo a raggiungere una radura con degli uomini, che vedono il Sergente e lo attaccano, o forse il contrario, fatto sta che è un massacro. Anche gli altri partono all'attacco e non so bene se qualcuno di quegli uomini ne sia uscito vivo, le urla hanno svegliato parecchi abitanti. Altar Esser decide di rientrare verso la carovana, decideremo lì il da farsi, dai discorsi di tutti pare che fossimo in diritto di difenderci così. A me è sembrato più un massacro di uomini, primo artefice il Sergente, forse è più un problema che una risorsa.
Io e i miei due uomini Stavamo rientrando dalla missione. era andata bene e ormai aravamo prossimi all'entrata della vale. Iniziammo a salire il sentiro che ci avrebbe condotto alla palizzata ma notai qualcosa di strano. tracce fresche, pesanti uomini sicuramente armati e corazzati. accelerai il passo con il cuore in gola e subito sentimmo il rumore classico di un Combattimento il frastuono delle armi che stridono tra di loro. in un attimo fumo sotto alla palizzata che proteggeva la valle. era stata divelta, sicuramente una gruppo molto bene armate e organizzato aveva attaccato le nostre difese. entrammo nel villaggio con le armi in pugno pronti ad attaccare chiunque non facesse parte dei nani che vivevano nella Valle. Ma nessuno stava combattendo, tutti i nostri compagni erano al centro delle capanne circondavano una delle capanne Comuni. mi avvicinai al mio signore per chiedergli cosa era successo e chi ci avesse attaccato. O mio re cosa succede?
Re Altar si giro e mi guardò e subito sul suo viso apparse un sorriso. " Finalmente sei qui. Un gruppo di nani probabilmente assaltatori sono giunti qui la scorsa notte e pretesero metà delle nostre scorte altrimenti ci avrebbero attaccato. Naturalmente rifiutai e questo è l'epilogo della trattativa. Ora sono in chiusa in questa casa comune hanno preso in ostaggio parecchie donne bambini tra cui mia moglie un oltraggio che dovranno pagare col sangue." Restai basito e dissi al re "ma quanti di noi sono rimasti feriti lui mi guardò e disse parecchi ma nessun morto" ma migliore avete provato a trattare con loro in risposte remi guardò e disse sì ho mandato lui a parlare ma non ha ottenuto nulla". Guarda il nano lo conoscevo di vista era un semplice contadino come poteva il re aver fatto un un atto così poco intelligente sicuramente la pressione la pressione è stata veramente tanta e portarlo a una scelta così poco opportuna.
"O mio re ma andremo io e te a trattare con loro seguimi ti proteggerò con mio corpo se sara necessario" il re mi segui, mi avvicinai alla casa e salì sul portico e cominciai a parlare ad alta voce "ehi voi della casa sono a Robol denti d'argento, guardia personale di Altar re dei zingari nani. Perché dei nani attaccano altri nani perché uomini sicuramente dell'esercito incursione dei nani attaccato un gruppo di nani che si sono nascosti in questa valle prepotente ossi taglio attacchi dalle incursioni degli uomini della federazione cosa vi spinge a essere così crudeli attaccare i vostri stessi simili perché non siete in prima linea a difendere il regno come dovrebbe essere vostro compito. In tutta risposta la porta si aprì e uscì un nano. Era vestito come un incursore. Armatura pesante e tue grandi asce nelle mani. "Il mio nome è Ogrebar. sono il comandante di un'unità specializzate nel incursioni nel territorio nemico. abbiamo dovuto ritirarci perché l'avanzata della federazione è stata capillare e molto violenta e noi dovevamo riorganizzarci. siamo venuti qua perché nei paesi vicini ci hanno raccontato che i briganti stavano rubando e razziando le loro riserve di cibo e si erano rifugiati sulle montagne, quindi siamo venuti a vedere se ciò era vero e abbiamo trovato voi. Come puoi notare nessuno di voi è stato ucciso. quando abbiamo capito che eravate tutti nani abbiamo cambiato strategia, questo per riuscire a trattare con voi. abbiamo bisogno delle vostre riserve per sopravvivere all'inverno o così organizzarci per un l'attacco contro la federazione".
A quel punto guardai il mio re realtà è gli dissi sottovoce" forse è meglio trattare con loro, offriamogli di rimanere con noi per l'inverno,avremmo maggiore protezione e potremmo così sapere da loro cosa sta succedendo e avere informazioni fresche per potersi riorganizzare" il re mi guardò e fece alcuni passi in avanti "Ogrebar ti propongo di unirvi a noi. Noi non siamo briganti ma siamo solo nomadi, siamo nani come voi e siamo in questa valle per riuscire a proteggerci sia dall'inverno che dal nostro nemico comune la federazione. Se resterete con noi e offrirete il vostro aiuto aiutarci a proteggerci, noi in cambia divideremo con voi le nostre provviste. però in questa valle ci sono delle regole precise Che nessuno può infrangere causa la morte. se vuoi, davanti ha una buon distillato, tratteremo di tutti i fatti e poi troveremo un accordo che ne pensi? Ogrebar accetto si strinsero la mano e insieme entrarono nella casa comune.
L'accordo con i nani di Ogrebor funzionò e le settimane che seguirono furono decisamente serene. I nani si preso anche l'incarico o delle guardie della sorveglianza della Valle. io mi allenai molto con loro, era un piacere riprovare la fatica il sudore e il senso di aggregazione di un corpo specializzato come il loro, ma una notte il momento di tregua fini. fumo svegliati dalle grida " allarme allarme" di mi vestì alla bell'e meglio e corsi subito allo steccato di difesa. alcune donne e alcuni bambini erano sdraiati a terra. Erano gravemente ferite con lesioni da armi da fuoco. Urlai " chiamate lo gnomo, portatele dentro, aumentate la guardia alle porte. subito i nani si attrezzarono in cominciarono a muoversi per difendere, alcuni battitori uscirono per cercar nemici, ma dopo alcuni minuti rientrarono dicendo che nessuno aveva seguito il gruppo di nani. ci ricamo tutti alla casa comune.
Lo gnomo ci confermo che che le ferite delle giovani nane ero da armi da fuoco, subito decidemmo di pattugliare la zona, sicuramente una pattuglia di esploratori della federazione era entrata del nostro territorio. io e l'umano del Nord decidemmo di andare in esplorazione. appena uscita dalla porta trovammo le tracce dei nani e dei loro figli, le seguimmo fino a un canalone molto impervio pieno di neve. Incominciamo ascendere piano piano verso il basso e a metà della discesa mi fermai. una piccola mano spuntava da un mucchio di neve, mi avvicinai due nane e alcuni bambini erano sepolti sotto un leggero strato di neve, morti. una rabbia incredibile mi attanaglio le viscere e una voglia di vendetta urlava dentro di me, ma non è il momento di farsi prendere dall'ira. mi fermai cominciai a respirare profondamente per calmarmi. proprio in quel momento sentii delle voci,. Erano voci con forte accento del sud. guardai Gianno "scendiamo e ammazziamo quei cani, non meritano di vivere" scendemmo lentamente mentre una fitta nebbia ci avvolse. arrivammo in fondo il crepaccio e ci rendemmo conto che grazie alla nebbia eravamo alle spalle di quattro esploratori della federazione. Io e Gianno ci guardammo, cominciamo a seguirli era chiaro che uno alla volta, nel fitto della nebbia, sarebbe morto. ma erano esploratori esperti. Sapevano muoversi bene e nessuno si stacco dal gruppo. Il capo dei quattro all'improvviso disse " stop andiamo indietro abbiamo perso le tracce" e si volsero per tornare sui propri passi. La nostra reazione fu immediata, io e Gianno ci tuffammo dietro a un sasso e ci nascondemmo. Ancora una volta alla nebbia ci era da aiuto e i quattro esploratori passarono senza notarci. quando furono a debita distanza incominciamo a seguirli. L'idea era sempre di ucciderli, ma ancora una volta si dimostrano molto preparate molto attenti e non ci diedero l'occasione. ritornati all'altezza del canalone decidemmo di tornare indietro e avvisare i nostri compagni.
Durante la risalita segnai il punto dove le nane i loro figli piacevano morte Era importante recuperare i loro corpi e dar loro degna sepoltura all'interno della Valle. una volta ritornati chiamammo subito tutti a rapporto. Il Re, il giullare, l'umano fabbro il nano guerriero e Ogrebar erano seduti intorno al tavolo. Spiegammo velocemente l'accaduto. era necessario agire subito ancora nella notte per attaccarli alla mattina. Ogrebar era assolutamente d'accordo con noi, salto in piedi e batte i pugni sul tavolo ora ora, bisogna partire subito, e urlo"i miei uomini sono già pronti" io mi alzai con lui e dissi" a ragione" ancora una profonda rabbia e voglia di vendetta mi tagliava lo stomaco. Ma Gianno disse " non dobbiamo agire d'impulso ma con intelligenza" io e Robol andremo in avanscoperta e ci avvicineremo al accampamento. controlleremo la zona e prepareremo una tattica per attaccare ucciderli tutti nessuno di loro deve sopravvivere quindi serviranno anche gli arcieri per uccidere i probabili fuggiaschi. deciso questo io e Gianno ci preparavamo per partire consapevoli che questa volta non avremmo avuto pietà per nessuno di loro
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Il re Sta male! l'ambiente è troppo chiuso l'aria poco respirabile la troppa tensione e la necessità di agire velocemente lo hanno reso molto nervoso. Il crollo fisico e emotivo arriva rapido e improvviso. decide di lasciarci e da me il comando della missione. obiettivo trovare la strada per arrivare alla tenda del villaggio e prendere così alle spalle tutti nemici. dopo aver Aperto con la strana chiave, trovata dallo gnomo aprimmo la porta che io avevo sfondato In precedenza con il mio pugnale. Dietro di essa un ampio pianerottolo, due rampe di scale una che scende una che sale. Mi voltai e iniziai a salire la scala, ma appena poggiato il mio piede sul primo scalino mi rendo conto che la scala è di metallo, molto materiale e depositato sugli scalini. cominciamo a salire molto lentamente guardando per terra per vedere se ci sono tracce. Salimmo per tre piani e raggiunto il pianerottolo trovammo molti detriti. Iniziammo a cercare una porta o una via per proseguire quando Gianno indico nella parte più alta dei detriti " c'è un piccolo varco, aiutatemi a rampicarmi." molto abilmente Gianno sali e cominci a penetrare all'interno del cunicolo sparendo. rimase via almeno 10 15 minuti poi torno" ho buone notizie anche se i detriti sono numerosi si riesce a passare. Poi si sale per altri tre piani dopodiché c'è un pianerottolo con tre porte. Ma sono bloccate ma dovremmo riuscire a spostare il materiale a provar entrare. proviammo a salire ma il fabbro non riuscì a entrare nell'angusto foro. Decidemmo di cercare un'altra via. Scendemmo nella grande sala dove si trovavano parecchi rottami di carri metallici. Provammo con la seconda porta la quale si aprii, ma appena entriammo Notammo che il pavimento era meno impolverato ma un forte odore mi colpì, nell'aria un odore cattivo. Gianno ci guardò preoccupato, "dobbiamo uscire subito" guardai per terra alcune impronte di piedi, calzati con scarpe fatte a mano. Uscimmo velocemente e Gianno chiuse subito la porta. Poi disse" esseri malvagi vivono lì sotto antichi probabilmente non dobbiamo disturbarli" Decidemmo di proviamo con le altre porte ma tutte erano inaccessibili nessuna di loro funziona con la chiave che aveva trovato il dottore. Provai a bucare un altra porta, ma subito Gianno si accorse del cattivo odore. A quel punto decidemmo di tornare ai detriti. arrivati in cima il grande fabbro incominciò a spogliarsi e disse" questa volta ce la farò di sicuro" e iniziò ad arrampicarsi. Con una mossa molto abile riusciti a contorcersi e infilarle le due enormi spalle all'interno del buco riuscendo a scivolare dentro quel buco. anche il nano guerriero si spogliò completamente e penetrò velocemente. io salì per ultimo senza nessuna difficoltà ma dopo pochi metri qualcosa di oscuro attanagliò il mio cuore. cominciai a sudare, respirare molto faticosamente; mi resi conto che Il buco era troppo troppo piccolo e pericoloso, se avesse ceduti saremmo rimasti schiacciati, morti della morte peggiore, quella del topo. Chiusi gli occhi e vidi a terra I corpi di quei bambini senza vita le loro madri colpite alle spalle dei proiettili della federazione. cominciai a calmarmi era troppo importante trovare una via che portasse di sopra e vendicare quelle inutili uccisioni. mi feci forza controllai la mia respirazione e il mio battito e mi calmai. Riuscii a uscire dal buco e incominci a salire per altre tre rampe di scale. arrivati nel pianerottolo indicato da Gianno trovammo le tre porte, e lui parti subito in direzione della terza porta la più profonda, noi cominciamo a spostar macerie' ma Gianno torno'. " fermi hanno già provato ad aprire la terza porta dall'interno, ma un grande macigno la ostruisce , ma forse se uniamo le nostre forze riusciamo a farlo ruotare su se stesso". Ci provammo, fu uno sforzo incredibile, tutti noi dammo il 100% della nostra forza e la pietra cedette. riuscimmo a spostarla di cammino 50 cm. Una Volta spostata il dottore tocco la porta e si mise di traverso. Nessuno si aspettava che i suoi cardini fossero stati manomessi. Un rumore enorme si espanse per tutta la sala. "maledizione" la spada era già nella mia mano Pronto a uccidere. Ma dopo alcuni minuti nessun rumore. guardai il fabbro e gli chiesi " la riesce a rimontare fabbro?" L'omone guardo i cardini" si per fortuna non hanno fatto grossi danni!! Preso il suo martello cominciò a battere sui cardini della porta. E poi con una semplicità mostruosa graxie alla sua forza sovrumana prese la porta e la rimise senza nessuna fatica sui suoi cardini. impressionava sempre la forza del fabbro. a quel punto decidemmo di esplorare i corridoi. Andammo io e Gianno perché i più adatti a muoversi rapidamente nelle ombre. scoprimmo alcune cose: nel corridoio andammo a sx, poi ancora a sx e in fondo al corridoio trovammo due porte illuminate. ne aprimmo una e dietro un Pozzo. Andava solo verso il basso, anche l'altra porta nascondeva un pozzo uguale. entrambi i pozzo erano servite a una carrucola La quale non antica na fatta di recente. Dalla profondità del pozzo arrivava un fortissimo odore di sudore, di fatica ma anche un odore malvagio, e i nani e umani messi in schiavitu stavano lavorando a qualcosa, qualcosa che valutai importante da scoprire, ma più tardi, a quel punto ci voltammo e andammo verso l'altra direzione ma arrivati al corridoio ritornammo sui nostri passi e esplorammo il fondo del corridoio. scoprimmo altri due e puzzi questa volta molto più piccoli dei precedenti e al suo interno penzolava una corda metallica. Era fatta da più corde Intrecciate. Non avevo mai visto una fune del genere. osservammo il pozzo. Era molto alto è molto profondo. tanto profondo che le nostre piccole lanterne non riuscivano a illuminarlo. A quel punto decidemmo di tornare indietro prendiamo a dx nel corridoio grande. camminammo lentamente per almeno 100 m infine giungemmo a una porta al cui centro C'era una ruota. A quel punto tornammo indietro e raccontami tutto ai nostri compagni. Ritornati alla porta il fabbro si avvicinò, sorrise e con tutta la sua forza la fece ruotare. stranamente la ruota giro al velocissima, alcuni rumore Cla Cla Cla e la porta si staccò dal muro dall'interno una voce "ma siete già tornati come mai così presto" la mia spada era rapidamente bella mia mano. tutti erano in allerta, Gianno si coprii il volto coprendosi con la lanterna illuminando gli occhi dell'uomo che stava aprendo la porta dall'altra parte. appena la porta se apri agii velocissimo quasi invisibile e taglio' di netto il collo dell'umano, io saltai dentro, subito pronto ad affrontare qualsiasi altro nemico si fosse parato davanti a noi. La stanza era vuota e al suo interno solo una sedia un tavolo due grandi botti e due grandi sacchi. subito Gianno inizio a spogliare L' umano della sua divisa poi ordinai al gigante di prendere l'umano e farlo sparire all'interno di una botte. avanzammo per altri 500m, sentimmo delle voci di uomini. Ci bloccammo e io e Gianno andiammo avanti. dopo pochi passi le voci divennero nitide e Gianno riuscì a contarne tre forse quattro, a quel punto ci guardammo e tornammo indietro e comunichiamo la cosa ai nostri compagni. Proponemmo di eliminarli ma naturalmente il nano guerriero, stranamente era scettico, e si oppose, come a tutte le mie scelte fin dall'inizio la missione. ma all'improvviso l'enorme fabbro si mosse rapidamente e andò verso le due sale le quali nascondevano gli uomini. a quel punto lo segui. Ora capii che le voci erano solo nella sala di sx, mente dallla sala di destra nessun rumore. Il fabbro arrivato velocemente sul lato del corridoio dx si infilò nella sala ma nel muoversi urto qualcosa che cade e fece un leggero rumore metallico. mi bloccai pronto a colpire il primo umano che avessi messo la sua testa fuori dalla stanza, ma non accade nulla. dopo un po' il gigante riemerse e si infilò di nuovo nel corridoio, ma ancora una volta calpesti l'oggetto metallico che era per terra. un leggero rumore metallico, il sudore che scendeva lungo la schiena ero gelido dalla tensione, ma ancora una volta gli umani, forse troppo sicuro di sé , non si mossero. Arretrammo velocemente e tornammo dagli altri. il gigante fece il suo rapporto . quattro uomini nella stanza sinistra, nella stanza a destra invece era pieno di abiti invernali probabilmente le loro divise. sul muro di fronte, due grandi ruote e due grandi ruote anche nell'altra stanza. Il corridoio non è chiuso da un muro ma da un enorme porta, probabilmente le ruote delle due stanze servono per aprire la porta e devono essere azionate contemporaneamente, ecco perché quattro uomini. ora potevamo tornare ci muovemmo velocemente per tornare indietro. prendiammo il corpo dalle botte e lo gettammo in uno dei pozzi che avevamo trovato nel secondo corridoio. poi ci dirigemmo alla porta che dava sulla scala. mettemmo parecchi massi davanti alla porta per evitare che Potessero aprirla. Incominciamo ascendere verso il basso arrivati nella grande sala il dottore prelevo un attrezzo e comincio a guardare l'aria. uno strano ticchettio comincio' a uscire dall'oggetto, il dottore impallidì. disse"usciamo di qua subito" Andi anche verso la porta che vanno aperto in precedenza e scrollo la testa. a quel punto sbianco' come se qualcosa di terribile l'avesse sconvolto, poi senza indugio disse fuori veloce usciamo all'aria aperta. percorremmo gli ultimi metri velocemente arriviamo finalmente alla botola e una volta usciti scoprimmo che il re stava mimetizzando l'apertura lasciando scoperta solo la piccola botola al centr. uscimmo velocemente Ma forse per causa dell'aria fredda tutti cominciamo a tossire e a sputare sangue. Gianno più di tutti e si accasciò a terra in ginocchi. subito il medico fu su di lui. dopo un po' di tempo ci riprenderemo e cominciamo a dare spiegazioni dettagliate al re. discutemmo su tutto quello che era successo. A un certo punto il nano guerriero si alzò e guardando il cielo disse" tornerò prima di sera" e parti di corsa stranamente non era vestito con la sua armatura pesante. lo guardai un po' scettico scossi la testa. era tutto il giorno che mi dava contro e questo mi aveva infastidito non poco. Ne avrei parlato con il re del suo atteggiamento indisciplinato, ma solo dopo aver annientato la federazione e aver liberato il villaggio.
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Il re Altar è preoccupato,non vede tornare Koilir e decide di andare a cercarlo. partiamo in quattro, io Altar il dottor Cuberth e Gianno. Ci inoltriamo nel bosco e dopo circa 2 km troviamo le tracce di Koilir, subito dopo sentiamo dei rumori, io e Gianno ci mimetizzammo in alcuni cespugli mentre il re e lo gnomo si nascondono dietro ad alcuni alberi. Dal bosco spunta Koilir ma non è solo. trascina un corpo su una barella di fortuna. usciamo dal nostro nascondiglio e ci avviciniamo a lui. Non si aspettava la nostra comparsa e si mise subito sulla difensiva, ma dopo averci riconosciuto il suo volto si rasserena e inizia a parlare "per fortuna siete arrivati!! ho trovato tika tika e Korwina. Tika è viva ma Korwina no. A terra c'erano un'altra ventina di nani massacrati da qualcosa di terribile, da un essere decisamente superiore. Korwina era appesa a un albero morente mentre lei era sdraiata per terra. Korwiba mi ha detto che un essere veloce un "ombra" gli ha aggrediti uccidendoli tutti. per lei era tardi ma se volevo salvare Tika avrei dovuto recuperare la sua anima. Il dottor Cuberth da un'occhiata veloce a Tika e poi ci guarda e dice "dobbiamo sbrigarci è messa molto male devo rientrare al campo forse li potrò fare qualcosa per aiutarla" lesti cominciamo a ritornare sui nostri passi ma dopo alcuni metri ci accorgiamo che qualcosa ci sta inseguendo. decidiamo che Gianno torni indietro Per vedere chi ci insegue, noi intanto proseguiamo la nostra marcia. sono molto preoccupato una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco dopo pochi minuti Gianno torna. È molto agitato e urla "veloci veloci qualcosa di sinistra ci sta inseguendo qualcosa di terribile" dobbiamo arrivare all'accampamento prima che ci raggiunga. subito partiamo di buona lena aumentando il passo ma trasportare una persona su una barella non è facile. A un certo punto decidiamo un'altra tattica "Gianno si fermerà per cercare di colpire alle spalle mentre noi torniamo al campo". Arrivati a distanza di vista della guardia che ci riconosce decido di staccarmi dal gruppo e di nascondermi dietro un cespuglio. non voglio lasciare Gianno da solo contro quell'essere e mi acquatto nel folto del cespuglio. Ho le mie spada in mano sono pronto e sto osservando il sentiero ma un certo punto una sensazione di pericolo. cerco di girarmi velocemente ma vengo colpito alla schiena da tre rapidi colpi inferti con forza immensa. il terzo fendente mi colpisce la gamba un taglio profondo fino all'osso. Cado in ginocchio, cerco di girarmi ma subito un altro colpo, dritto il torso. L'aria mi esce dalla bocca in un solo istante. un dolore terribile e poi il buio.
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È un periodo di calma, la calma che precede la tempesta. Infatti alcune settimane dopo la calma le nostre vedette vedono, lontano nel cielo, sette figure. non sono animali sono sicuramente oggetti costruiti dagli uomini. Il mio pensiero è chiaro il libro attrae gli uomini della federazione come la merda attrae le mosche. ci arrampichiamo sulla montagna, io il mio re e gli umani, anche lo gnomo ci segue. arrivati in cima la montagna osserviamo e ci accorgiamo Che gli oggetti sono sicuramente costruito degli uomini anzi re Altar riesce a intravedere all'interno degli oggetti anche delle figure umane e una serie di lampi riempiono il cielo
Una volta scesi a terra decidiamo di ricorrere al libro per capire cosa sono gli stanno oggetti che volano in cielo. incredibilmente il nostro re apre il libro attivandolo, dopo poco ritorna con noi. " ora è tutto chiaro" dice con la sua voce possente "sono macchine, macchine costruite dalla federazione, macchine che usano l'aria calda per poter volare e i lampi nel cielo probabilmente riflesso di una macchina capace di migliorare la vista". Subito AlTar con i vetri magici dello gnomo e il fabbro si mettono all'opera e costruiscono una macchina uguale a quella degli umani. Vedendo lontano e ora è chiaro. sette macchine volano nel cielo e ci stanno osservando. probabilmente sanno già più di quello che ci ammette ammettere. Subito ci ritroviamo in sala comune a decidere il da farsi e dopo alcuni giorni decidiamo di chiedere al signore della Valle aiuto. questa decisione drastica nasce anche alla scoperta che gli umani stanno costruendo una strada diretta verso di noi. La stanno costruendo nella foresta sottostante e probabilmente macchine da guerra e esseri mostruosi si stanno avvicinando alla vale. il signor della Valle ci dà udienza. Il re spiega lui la situazione e accetta il nostro suggerimento " anticipare l'inverno per poter così bloccare l'avanzata della federazione" il signore accetta e da subito il cielo diventa grigio e un leggero nevischio comincia scegliere. per i mesi successivi continuerà a nevicare. nel frattempo noi ci dedichiamo a trovare una via di fuga. il re e tutto il gruppo più fidato tentano più volte di aprire il libro senza riuscirci ma finalmente nel mese di marzo riusciamo nell'intento. Il re Altar trova la forza spirituale e mentale di aprire il libro il quale ci dà una unica soluzione dividere il gruppo in più unità e mandarlo un po' alla volta a metà montagna verso nord. Subito ci raggruppiamo in consiglio per decidere un punto di raccolta una volta partiti e la divisione del villaggio. Decidiamo anche che Ogrebar e i suoi uomini resteranno al villaggio fino alla fine. Ma anche gli anziani i quali rallenterebbero troppo la fuga oltre che rischiare di morire di fatica. A loro raccontiamo che potranno rifugiarsi all'interno della Valle protetti dal signore fatato. Ora organizziamo la fuga, nella speranza che la federazione non sia più veloce di noi e ci raggiunga prima di riuscire a evacuare tutta la popolazione