Tratto dal libro Storia, leggenda e follia del grande mago Elias (autore anonimo). |
Dopo una movimentata giornata, con il coinvolgimento in
una cruenta battaglia nell'arco della mattinata, verso tarda serata Elias,
Guastaldo e Slash decidono di concedersi un po' di svago nella locanda Locanda
della città di Eridia (Città). Dopo essere entrati nel locale,
Guastaldo chiede dell'oste
e subito gli si presenta innanzi un omone corpulento:
-"Salve mi chiamo Oste e sono l'oste, desiderate bere o mangiare qualcosa?"-
-"Certo"- gli rispose Guastaldo, -"vorremmo un tavolo se è possibile."-
-"Un tavolo? Oh no! Mi dispiace ma qua serviamo solo bevande e cibo, non vendiamo tavoli!"
A quell'affermazione Elias si limitò a scuotere la testa in segno di rassegnazione, rendendosi forse
conto di avere a che fare con gente poco loquace,
mentre Slash rimase fermo, con le ciglia aggrottate e gli occhi
rivolti verso l'alto fissando un punto nel vuoto, con la tipica espressione di
chi stia cercando chiarezza per qualcosa della quale, in realtà, non ha capito niente.
-"D'accordo"- tagliò corto Guastaldo, -"Se permette ci accomodiamo qui."- e, così
dicendo si mise a sedere su di una sedia al primo tavolo a portata di mano, seguito dai due amici.
-"Allora, cosa vi porto?"- disse l'oste avvicinandosi al tavolo dei tre.
-"Birra!"- rispose subito Elias, -"Penso che, dopo una giornata così, dell'ottima
birra è proprio quello che ci vuole. Anzi, ce ne vuole anche molta!"-
-"Ooh! Sono spiacente signore ma penso proprio di non avere della birra."-
esclamò l'oste, -"è una bevanda che noi non trattiamo."-
-"Se non avete birra, forse avrete del vino, o qualcosa di vostra produzione
perlomeno"- disse Elias innervosito e continuò puntualizzando -"l'importante è che si
tratti di qualcosa di alcolico!"-
-"Potrei consigliare dell'ottimo infuso d'erbe tipico della Foresta. È
molto alcolico, sapete!?"-, disse Oste sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
-"Vada per quest'infuso allora! A proposito, come si chiama?"- chiese Elias.
-"Noi lo chiamiamo Infuso di Erbe."-, rispose l'oste.
Elias non disse più nulla ma si lascio cadere in avanti, andando ad
appoggiarsi con la testa sul tavolo e con le braccia a penzoloni ai lati della sedia
su cui sedeva, in chiaro stato di sconforto.
-"Ci porti pure tre bottiglie di questo "infuso"- disse Slash con l'intento di sbloccare quella
situazione di stallo.
-"Sono desolato ma l'Infuso si vende solo sfuso, non in bottiglie!"- rispose Oste.
-"Tre pinte, tre boccali, tre bicchieri o tre caraffe, non ha nessun'importanza, basta che
ci portiate da bere"- esclamo Guastaldo.
-"e anche da mangiare!"- aggiunse Slash.
Elias alzò di scatto la testa fulminando con gli occhi il compagno
come per chiedergli 'ma che c...o stai dicendo'. Guastaldo, invece, cercando
di evitare una nuova discussione, si affrettò a dire:
-"Sicuramente avrete della carne, carne di animale ovviamente e possibilmente cotta"-
-"Certamente"- rispose l'oste -"abbiamo dell'ottimo stufato, dello spezzatino, dell'arrosto
o delle gustosissime bistecche, ovviamente, tutta carne di Animale della Foresta"-.
-"E come si chiama questo animale della foresta?"- chiese Slash. L'oste non
ebbe il tempo di rispondere perché anticipato da Elias che disse -"Animale della Foresta!
È logico no!"
-"Ah! Vedo che Lei conosce bene la fauna dell'Eridoines"- disse l'oste allontanandosi
con aria soddisfatta.
-"La fauna dell'Eridoines?"- rifletté ad alta voce Elias.
-"Certo! Vedi la targa posta sopra il bancone?"- affermò Guastaldo indicando una tabella
appesa ad una mensola, -"sono riuscito a comprenderne il significato, anche se con
qualche difficoltà, infondo non è la mia lingua, lo sai."-
-"Si tratta di un benvenuto ai visitatori della foresta"- continuò, -"tu non ci crederai
ma foresta, nella loro lingua, si dice proprio eridoines."-
-"Dunque ci troviamo nella foresta di Foresta"- disse Slash, dando segno di aver
finalmente inquadrato la situazione.
-"A questo punto io proporrei una mia teoria riguardo il popolo selvaggio di Eridoines"-
esordì Elias.
-"Ovvero?"- lo interruppe Guastaldo.
-"Secondo me sono solo degli ingenui, come dei bambini, a tal punto da non essere
in grado di assegnare un vero nome alle cose che li circondano: per loro le cose sono cose,
i fiori Fiori, gli alberi Alberi, la foresta Foresta..."- concluse Elias.
Il mago si fermò un attimo ad osservare Guastaldo che, a sua volta,
lo guardava perplesso.
-"Non mi sembri convinto: ma se hai bisogno di un'ulteriore prova, sono pronto
a dartela"- così dicendo Elias chiamò l'oste:
-"Mi scusi Oste, il ruscello che scorre qui vicino si chiama Ruscello, vero?"-
-"Non so chi le abbia dato questa informazione, ma è del tutto errata!"- rispose l'oste.
-"Davvero!?"- disse meravigliato Elias, -"allora come si chiama?"-
-"Torrente! Questo è il suo nome"- disse l'oste.
Elias non disse niente, ma si limitò a guardare Guastaldo con l'aria tipica
di chi vuol dire 'te l'avevo detto!' quindi, rivolse l'ennesima domanda: -"Lei conosce il
guaritore?"
-"Certamente che lo conosco!"- rispose il locandiere.
-"E sa anche quale sia il suo vero nome?"- insistette Elias.
-"Mi sta' prendendo in giro forse? che razza di domande mi fa! Il guaritore si
chiama Guaritore, come diavolo vuole che si chiami?"- si alterò Oste.
-"D'accordo, d'accordo!"- si scusò Elias e cercò di rappacificarsi con l'oste
ordinando alti tre boccali di Infuso. Quindi continuò il discorso con Guastaldo:
-"Visto che le mie teorie non sono poi così infondate!"
-"Tutt'altro, sono pienamente d'accordo con te. Ma c'è una cosa che mi lascia perplesso"-,
rispose il guerriero, -"anche il Mago Verde vive in queste terre, eppure, come è evidente, il
suo nome non coincide con le tue teorie"-.
Elias rimase per un po' in silenzio, pensieroso, quindi si decise a rispondere: -"Non avevo preso in considerazione anche il Mago Verde, mi ero limitato a prendere in considerazione solo le cose con le quali siamo venuti a contatto direttamente, non mi sono spinto oltre. Comunque, come si dice, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola, e il mago Verde deve essere quella!"-
Guastaldo annuì soddisfatto della spiegazione e propose un brindisi, impugnando uno dei boccali di Infuso appena portato dall'oste.
I tre continuarono a bere boccali di infuso Infuso dell'oste Oste per tutto il resto della serata, fino a addormentarsi ubriachi sul tavolo dell'osteria Osteria, nella città Città, della foresta Foresta.
Quello che Elias e i suoi amici non sapevano, era che il Mago Verde non aveva preso il nome di mago Mago, ma aveva mantenuto il nome datogli da bambino. Ovvero come lo aveva chiamato suo padre la prima volta che lo aveva visto, subito dopo la sua nascita, quando, a causa di una disfunzione fisiologica la sua carnagione aveva assunto un colorito verdastro: -"Ma... è verde!?!"-